Faccio parte, in quanto Trentino, della Regione Trentino-Alto Adige (preciso, Trentino, provincia di Trento).
E' necessario fare alcune precisazioni che nel resto delle Regioni d'Italia si conoscono molto poco, perchè non si studiano sui libri di scuola.
L'Alto Adige o, meglio, il Tirolo del Sud, è stato annesso al Regno d'Italia, dopo la prima guerra mondiale, contro la volontà della stragrande maggioranza della popolazione sudtirolese (che ai tempi era in fortissima parte di lingua tedesca), insieme al Trentino (attuale provincia di Trento) invece ha una popolazione di lingua prevalentemente italiana e dove, al contrario, c'era stato un movimento irredentistico (specie nei centri urbani più popolosi lungo l'asse dell'Adige – soprattutto a Trento e Rovereto).
Per capire le affermazioni di Durnwalder, attuale presidente della Giunta della provincia di Bolzano (Alto Adige), bisogna sapere questo e conoscere la durissima politica di italianizzazione messa in atto da Mussolini nel ventennio fascista (divieto dell’uso della lingua tedesca, realizzazione di grandi stabilimenti industriali – specie a Bolzano – per favorire una fortissima emigrazione dal resto d’Italia; umiliazioni etniche, ecc.).
Nel 1939 un accordo fra il regime nazista e quello fascista portò alle cosiddette Opzioni, in cui buona parte dei sudtirolesi, a fronte delle pressioni fasciste scelsero di emigrare verso il Terzo Reich, lacerando intere famiglie tra Dableiber (coloro che decisero di non tradire la loro terra) e Optanten (che decisero di non tradire la loro identità culturale). Decine di migliaia di Optanten emigrarono fino al 1943.
Oggi, la SVP (il partito a radice etnica con maggioranza assoluta in Alto Adige) non chiede il referendum per il ritorno all’Austria, perché l’ampia autonomia e l’esistenza dell’Unione Europea, rende forse superata tale richiesta.
Io invece sono un Italiano quando sono all’estero, un Trentino quando sono in Italia, un Rendenese quando sono a Trento e un Pinzulèr quando sono in val Rendena.
Marco