Negli anni 60 andavano di moda i dischi di vinile a 45 giri, lato A e lato B, nella zona di Napoli e provincia contenevano non solo canzoni napoletane ma anche le famose "macchiette comiche"
sempre recitate in dialetto da attori piu o meno conosciuti (tipo Pietro De Vico).
Mio padre a quei tempi era un appassionato e per 300 lire comprava spesso uno di questi dischi che poi a casa ascoltavamo insieme una infinità di volte e "ce la facevamo sotto" dalle risate...
Ricordo ancora una di queste dove veniva raccontata la storia di certo Don Pasquale, che all'avvicinarsi del Natale, fu mandato dalla moglie a comprare il capitone vivo, come nota tradizione della zona...
A pasquale è capitato che, dopo averlo comprato, il capitone vivo è scappato dal "cartoccio"
in mezzo alla gente del mercato seminando il panico...
Il poveretto, per recuperare il suo capitone che si era nascosto tra le gambe di una signora, cercò di infilare la mano ma alla fine ha rimediato un sacco di botte e si è ritrovato tra le mani
il capitone "morto".
Ricordo a memoria gli ultimi versi che concludevano la storiella pressappoco cosi:
"quanne turnaje à casa don Pasquale,
tutte rutte, tutte stuorte e cò capitone muorte,
Nù l'avesse maje fatte
A' mugliere ò dett'ò sfratte:
le menaje tutt'è piatte,
mazz'è scope, bagnarole,
tutt'è mazz'è pummarole...
Eppò pure nù rinale,
tutte n' cuolle à don Pasquale,
ca mò, invece è fà Natale,
stà cuccat'int'ò spitale!
Ditemi se vi è piaciuta
Dommi