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Sebben che siamo donne.... 
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Iscritto il: 24/11/2008, 14:52
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Jean, oggi la mercificazione è trasversale. La donna-oggetto è nata prima, ma ormai anche l'uomo-oggetto impazza. Non da ora, del resto, ma questo è un altro discorso. Alcuni uomini non accettano che le loro compagne lavorino, che abbiano una vita e una carriera, gratificazioni all'esterno della famiglia. Che dire? Peggio per loro.

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08/03/2012, 12:29
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Iscritto il: 25/10/2011, 11:46
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Oggi più che mai mi sento, non solo, di poter dire con rabbia che l’Italia non è un paese per donne ma che l’idea di lavoro attorno alla quale i governi provano a orientare le scelte politiche è contro le donne,
Oggi più che mai c’è bisogno di abbandonare quella sensazione di resa , che qualcuno
vorrebbe ascrivere ad un freddo senso della realtà e di riprendere in mano la nostra vita.
Auguri a tutte le donne che solo per il fatto di esserlo sono meravigliose!!!
Chiccarosa

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...Una rosa è una rosa, è una rosa...


08/03/2012, 13:38
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Sebben che siamo Donne ... canto fine ottocento - primi novecento -della delle Donne Socialiste della Lega Agraria del basso Polesine e della valle del Pò ... un pò di Storia è bene ricordarla ... bisogna riconquistare quello che si è perso ...perchè abbiamo dimenticato quanto sangue è costato ....fatevi un giro sulla rete e risentitevi questa e tante altre canzoni ....


08/03/2012, 13:50
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Io penso che vada rispettato il volere di ogn'una di noi......se questo è quello che vuole....
Ammiro donne che corrono tra figli e lavoro....poi la casa ...e tutto di corsa......ma anche quelle che vogliono seguire i figli nella crescita.....come me..a tutto pieno...ed hanno smesso di lavorare alla sua nascita...per dedicarsi a loro.
Non credo siano donne di serie B...sono donne che credono che seguire di piu' i figli....
non sia sbagliato..e non voglio entrare in argomento marito...scatenerei un pandemonio...
ma io amo anche viziare lui.... :lol: e ne sono felice io e logicamente lui!!!

Una cugina...anni fa,decise alla nascita di suo figlio, di lasciare il lavoro,prese un po' di aspettativa.....la scelta fece contento suo marito...che era tanto che glielo diceva......
lui medico....percio' non era nemmeno per un fatto economico che lavorava lei....dopo un po' lei decise di ritornare a lavorare.....disse che non era nata per fare la casalinga.. che non poteva stare a casa....s'annoiava....pulire ...cucinare...il figlio piccolo .....non ce la faceva.....
Allora dico.....è bene che ogni uno faccia quello che si sente di fare....e che si senta realizzato
in quello.
silvia

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Non fare agli altri ....quello che non vorresti fosse fatto a te stesso.


08/03/2012, 15:30
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Silvia, condivido quello che dici e ho sottolineato l'ìmportanza del lavoro delle donne in famiglia.
L'importante, appunto, è che sia una scelta, il frutto di un accordo nella coppia, dopodichè può essere la cosa più bella del mondo...

anna

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08/03/2012, 15:57
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Bene Marinella...non volevo si fraintendesse il mio discorso...
d'altronde e vero che purtroppo ci sono situazioni che le donne anche in casa sono "sottomesse "
al marito....unico padrone...ma oggi speriamo che tutto questo non esista piu'....o...
sempre meno.

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08/03/2012, 16:04
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Penso ci sia una abissale distanza tra sottomissione e amore e forse in qualche periodo le due cose sono state talvolta confuse...
io stessa da ragazzina (erano gli anni 70, grande contestazione e messa in discussione dei ruoli) rifiutavo completamente un certo modello di donna. Col tempo ho capito che l'attenzione, la cura con cui tante delle nostre mamme e nonne amavano i loro compagni era una amorevole scelta consapevole. Così lo è per tante di noi, senza che con ciò consideriamo atto di sottomissione una serie di attenzioni attraverso le quali anche l'amore si esprime ma che invece diventano assoggettamento quano sono pretese, date per scontate.

anna

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08/03/2012, 16:22
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Cara Silvia, hai centrato il problema, quando scrivi "d'altronde e vero che purtroppo ci sono situazioni che le donne anche in casa sono "sottomesse " al marito....unico padrone...ma oggi speriamo che tutto questo non esista piu' " e queste parole invece mi fanno capire come ancora ci siano trogloditi (come altro chiamarli?), omuncoli frustrati, retrogradi, ignoranti, che non accettano che la compagna possa avere una vita sua ed una propria individualità. Queste donne spesso finiscono all'obitorio, come accadde anni fa ad una giovane mamma che conoscevo appena, Barbara Cicioni, che mandava avanti la sua lavanderia e una famiglia con due bambini e una terza in arrivo. La piccola però non è mai nata: il marito la ammazzò di botte e adesso è là dove è giusto che rimanga, in galera. La colpa di Barbara? Esistere. Essere una donna cui tutto riusciva, mentre al marito riusciva solo di giocare e mettere incinta l'amante.
La cronaca è colma di omuncoli che non accettano che la moglie o la fidanzata abbia una propria vita, una propria autodeterminazione (e quindi possa mollarli!) e per quanto pochi siano, sono sempre troppi.
Anna ha ragione. All'interno della coppia si stabiliscono i ruoli e si crea l'equilibrio: non può essere imposto dall'esterno o dal partner.
Un collega del mio compagno quando è diventato papà, ha chiesto l'aspettativa. La moglie è invece tornata al lavoro.
E' una scelta. Deve essere una scelta, non una imposizione. E questo deve valere per entrambi.

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08/03/2012, 16:47
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Sez. Suini
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Formazione: laurea umanistica, esperienza in sala parto suini e fecondazione artificiale
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io vorrei che lo Stato tutelasse di più la maternità , perchè finchè le aziende dovranno accollarsi le spese di una donna che manca per un anno cercheranno sempre di non assumere donne o di trovare un modo per licenziarle.
Fare un figlio è una ricchezza per la società e va tutelato, non trattato come se fosse un lusso o una colpa.
Mi piacerebbe che si potesse prevedere anche un rientro "dolce", magari con un orario part time, che permetterebbe alla donna di sentirsi realizzata sia come madre che professionalmente. Se tutto ciò non gravasse unicamente sulle spalle delle aziende ma fosse favorito da una tassazione favorevole, tante donne in più potrebbero lavorare.

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L'esperto è una persona che ha fatto in un campo molto ristretto tutti i possibili errori.(Niels Bohr)
Più la caduta di un Impero è vicina, più le sue leggi sono folli. Cicerone


08/03/2012, 17:19
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Località: Puglia - Salento
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Cara milli

hai messo il dito in una delle piaghe del lavoro femminile... si parla tanto di conciliazione, di part time.. di benessere dei lavoratori.. ma anche negli enti pubblici nei quali i contratti di lavoro pure prevedono la tutela delle lavoratrici poi ci si scontra con atteggiamenti di chiusura motivati da ragioni che in questo periodo di crisi sono rafforzate se non nella motivazione sicuramente nel modo di affermarle...
Poi ci sono le aziende che neanche le assumomo le donne o che prima chiedono di conoscere le intenzioni per la loro vita privata...
E poi resta il fatto che per una donna fare carriera è comunque più difficile che per un uomo.. e tranne alcuni casi che restano eccezionali, in genere è così, anche perchè non solo i luoghi di lavoro, ma neanche i servizi pubblici ci aiutano. Vedi alla voce "asili" , doposcuola, assistenza medica, eccetera.
Io non ho la fortuna di avere figli, ma vedo come battagliano tutti i giorni le mie colleghe.

anna

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08/03/2012, 17:33
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