I miei nonni non mi hanno tramandato granchè, in quanto trapassati molto presto, il che, forse non li rende dei testimonial credibili, anche se uno è sopravvissuto a due anni di trincea sul carso e l'altro a una esplosione di gas in miniera.
Mio nonno materno era convito che il latte fosse un contravveleno, da grandicello ho scoperto non essere vero, salvo in pochissimi casi molto specifici.
Mia nonna materna, invece, era una fonte più cospicua (e longeva).
L'acqua lustrale, raccolta la notte di San Giovanni, doveva preservare la vista, ora, dubito di tale efficacia, insomma: lavarsi gli occhi quotidianamente con acqua pulita è senz'altro una buona abitudine igienica ma quotidianamente, non una volta all'anno
.
Anche l'aglio, raccolto la notte di San Giovanni, aveva virtù medicinali, oggi so che la notte di San Giovanni corrisponde al tempo balsamico per molte piante officinali (ultimamente ha anticipato per l'aumento delle temperature) e che le virtù dell'aglio sono antibiotiche, regolatrici della pressione arteriosa e antielmintiche, l'aglio di San Giovanni, però, non veniva usato, ma conservato in funzione apotropaica, la madre di un mio collega si atteneva a una variante: l'aglio doveva essere necessariamente comprato al mercato il giorno di San Giovanni, non importa se aglio cinese in giro da due mesi.
Per mia nonna erano molto popolari anche gli enteroclismi con un paio di litri di acqua e camomilla (a mio avviso immeritatamente
).
Aveva anche una cura per le distorsioni: avvolgeva l'articolazione in bende immerse in una colla di uova e farina, una sorta di ingessatura casalinga (in caso di versamento di sangue, però, è rischioso, non provateci).
Per forti dolori o insonnia, mia nonna coltivava nell'orto anche piante di papavero (quello vero, non il rosolaccio), probabilmente funzionavano, ma non imitatela se non volete rischiare di finire al gabbio.
Vabbeh, anche senza nipoti, ormai anch'io ho raggiunto l'età giusta, per cui vi propino un paio dei miei:
oleolito di iperico (mi cresce di fianco all'asparagiaia e ne approfitto), ottimo per le scottature: allevia subito il dolore e favorisce la rigenerazione della pelle, buono anche per dermatiti;
tintura alcoolica di propoli: molti la usano contro il mal di gola, ma per me ha un effetto irritante, la uso per piccole ferite , un po' di tintura sulla ferita fa sparire il dolore e accelera la cicatrizzazione, inoltre la propoli non è solubile in acqua e copre la ferita come un cerotto, impedendo che si infetti;
crema di olio di oliva, cera di opercolo fusa a bagnomaria e essenza di lavanda: la mia povera moglie la usava contro le rughe, una sua conoscente la usava contro le piaghe da decubito della nonna e pare che funzionasse, io la uso quando devo lavorare all'aperto con temperature molto rigide, per i geloni, avevo cominciato a prepararla (senza lavanda e con cera di favo) per chiudere i fori di volata di un revolver ad avancarica ed evitare così ritorni di fiamma (funziona anche per quello)