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ricette e usanze natalizie ....... 
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Iscritto il: 06/04/2011, 11:35
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...e si Pioppino ...buono veramente ...al posto del primosale puoi mettere il caciocavallo se lo trovi a bologna ...ora hai la ricetta è puoi fare una sorpresa al tuo amico :) ...pensa che faccia farebbe se glielo offrissi tu lo sfincionello :lol: :lol: :lol:


07/12/2011, 1:59
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elmo ha scritto:
...e si Pioppino ...buono veramente ...al posto del primosale puoi mettere il caciocavallo se lo trovi a bologna ...ora hai la ricetta è puoi fare una sorpresa al tuo amico :) ...pensa che faccia farebbe se glielo offrissi tu lo sfincionello :lol: :lol: :lol:

non è saggio mettersi in concorrenza con prodotti tipici della terra degli altri
la prossima volta gli porterò un ncrescente bolognese :lol: :lol:
lo sfincione lo faro' solo per me e famiglia :lol: :lol:

ciao Nino

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Non importa quanto freddo sia l'inverno, dopo c'è sempre la primavera. E. VEDDER


07/12/2011, 2:27
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Ciao a tutti.....vorrei mettere la ricetta di un dolce davvero speciale


IL DOLCE DI NATALE

Il dolce di Natale piu' buono che ci sia,si prepara in famiglia:
Si prende una misura ben colma di PAZIENZA,di GENTILEZZA un pugno,molta
condiscendenza......si aggiungono........un insieme di COMPRENSIONE,e buon
CALORE,si unisce un pizzico di DOLCISSIMO AMORE,ASTUZIA e TENEREZZE...........
....che non possono mai mancare.....e che danno un tocco squisito,
molto particolare..............e.....infine l'allegria,in grande quantità ...si cuoce
lentamente............una vera BONTA'!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


BUON APPETITO



per Voi!!!

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Non fare agli altri ....quello che non vorresti fosse fatto a te stesso.


09/12/2011, 18:50
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Chi ’un inceppa ’un imbefana.

(Chi non fa regali a Natale, non ne riceve a Befana. Il Natale era chiamato anche “Ceppo”, perché era usanza la sera della vigilia ardere nel camino un ceppo di quercia. Il detto si riferiva in particolare al regalo dell’anello di fidanzamento da parte del damo alla dama, che veniva poi ricambiato dalla stessa il giorno dell’Epifania.)


09/12/2011, 19:13
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13 Dicembre a Palermo per Santa Lucia ...non si mangia ne pane ne pasta ...ed allora ecco le arancine ...a forma di piccole arance diverse da quelle della Sicilia orientale che hanno forma a piramide con base arrotondata che chiamano arancini ...ma dovrebbero chiamarsi piramidini :lol: :lol: :lol: ...poichè non hanno proprio la forma delle piccole arance ... ed allora ...Riso kg 1 , carne tritata gr 600 passolina (passolina di Lipari uva di Corinto piccola nera secca) e pinoli gr 50 ,,,oppure se non li trovate pisellini finissimi grammi 500 mortadella gr 100 a dadetti ,caciocavallo grattuggiato gr 100 salsa di pomodoro una tazza , primo sale gr200 a dadetti , cipolla 1 vino bianco mezzo bicchiere , estratto di pomodoro un cucchiaino (in mancanza TRIPLO estratto in tubetto), olio sale pepe 2 uova , farina e pangrattato .....Lessate il riso come la pasta in abbondante acqua salata . Appena cotto scolatelo e conditelo in una zuppiera con due o tre cucchiai d'olio , la salsa , il formaggio grattuggiato , pepe . Disponetelo sul marmo bagnato e lasciate raffreddare per qualche ora... Nel frattempo grattuggiate la cipolla e fatela imbiondire in un tegame con l'estratto . Aggiungete la carne tritata , le passoline ed i pinoli e sfumate col vino , Lasciate cuocere per circa venti minuti e appena avrete spento il fuoco aggiungete il primosale e la mortadella tagliata a dadini (oppure il prosciutto se non vi piace la mortadella). Per fare le arancine dovrete prendere il riso e metterlo sulla mano sinistra ( questo è il momento del pater familias la mano deve essere grande), cercando di fare il centro un incavo abbastanza profondo per metterci il ripieno . Chiudete l'arancina stringendo il pugno per far combaciare il riso ed aggiungendone un altro poco per coprire . Lavorate un pò con le mani fino ad ottenere una palla ben rotonda e ben compatta come appunto una piccola arancia . Preparate tutte le arancine e passatele poi , per farina , uovo e pangrattato , Friggete in un tegamino con olio abbondante (girasole)....alla salute ... ciao Elmo ... alla prossima il dolce la Cuccia


11/12/2011, 18:07
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Siccome il digiuno con le arancine era troppo pesante... in onore di Santa Lucia ...niente pane e niente pasta ricordate?...ed allora chiudiamo con la cuccia il frugale pasto ...Frumento tenero Kg 1, un pizzico di sale marino fino, zucchero gr 600 ricotta fresca di pecora kg 1 , zucchero gr 600 cioccolato fondente gr200 zuccata gr 100 , vaniglia in bustina . ... E' necessario mettere il frumento a mollo stasera , cambiando spesso l'acqua . . La sera prima della festa il 12 si metterà a cuocere in un tegame , coperto d'acqua con un pizzico appena di sale. Vi sono due diversi sistemi di cottura , L'uno è quello di lasciarlo bollire a fiamma bassissima per 6 - otto ore consecutive , l'altro invece è quello di farlo cucinare sempre a fiamma bassa per circa due ore , avvolgere quindi li tegame di alluminio ancora caldissimo in giornali ed in una coperta di lana e lasciare tutta la notte cosi' a raffreddare lentamente entro la sua stessa acqua . In ambedue i casi la mattina successiva si scolerà bene e si mescolerà bene e si mescolerà in una zuppiera con la crema di ricotta che avrete preparato con le dosi di sopra ...lavorate bene con la forchetta ricotta zucchero e vaniglia , aggiungendo un pò di latte se la ricotta sembra un pò asciutta . quando il composto sarà omogeneo passate a setaccio affinchè la crema risulti liscia e senza grumi . Condite con cioccolato e zuccata..... c'è chi condisce il frumento con il latte , cacao e zucchero , oppure col bianco mangiare , oppure con crema di cioccolato ....o con il mosto cotto ....oppure come si dovrebbe per penitenza con solo olio.......La leggenda dice che per una grande carestia la città stava morendo di fame ...ma le preghiere del popolo furono accolte il giorno di Santa Lucia quando nel porto arrivarono le navi cariche di frumento...e per farlo andare giù meglio lo mangiarono con l'aggiunta di olio perchè la fame era tantissima ....e quindi il voto di non mangiare ne pane ne pasta ....ma il palermitano si consola con le arancine i gatò di patate , e la cuccia .....un vero penitente :lol: :lol: :lol: ...buon appetito ...ciao a tutti Elmo


11/12/2011, 18:41
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In onore di Candy metto anche io qualche ricetta di qualche dolce tipico sardo

Pardule
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Ingredienti:
400g di farina
1 arancia
glassa e confettini per guarnire
100g di zucchero
1kg di ricotta
2 uova
1 pizzico di zafferano
25g di strutto
1 pizzico di ammonio carbonato

Pane di sapa
Immagine

Ingredienti:
1kg di farina
30g di lievito di birra
½ litro di sapa
500g di uva passa
200g di mandorle 100g di noci
150g di burro
un pizzico di sale
poca cannella, confettini argentati per guarnire

Spellare le mandorle, dopo averle immerse nell’acqua bollente per 5 minuti, e tagliare a listerelle sottili. Sciogliere il lievito di birra con un po’ di sapa e mezzo bicchiere di acqua tiepida; versare il liquido, insieme al resto della sapa, sulla farina pronta per essere impastata.
Lavorare a fondo aggiungendo via via un pizzico di sale , un pizzico di cannella polverizzata, le mandorle, i pinoli, le noci sgusciate e ridotte in pezzettini minuti, l’uva passa.
Far amalgamare bene il tutto aggiungendo se fosse necessario per ammorbidire il composto, dell’altra sapa.
Sistemare quindi l’impasto in un recipiente, coprire con una coperta di lana e metterlo a lievitare per qualche ora. Una volta lievitato suddividere l’impasto in pezzi uguali grandi quanto un panino; metterli distanziati in una teglia infarinata e metterli al forno precedentemente riscaldato a 200° gradi.
Far cuocere per un’ora a temperatura costante. Una volta sfornati spennellare i panini con abbondante sapa e guarnire con le minuscole palline colorate.

Mettere la ricotta in una ciotola, schiacciarla con i rebbi di una forchetta e mescolarla con un cucchiaio di legno aggiungendo man mano lo zucchero, i tuorli, lo zafferano, la farina, la buccia d’arancia e l’ammonio carbonato.
Tenere da parte il composto e lasciarlo riposare. Intanto preparare la pasta per gli involucri: disporre sulla spianatoia la farina a fontana, mettere gli albumi, lo strutto e il sale, e lavorare l’impasto ottenuto come se si dovessero fare delle tagliatelle. Quando si è finito di lavorare la pasta tenderla in sfoglie sottili con il matterello o con la macchinetta per la pasta, e con una formina a bordi lisci e taglienti di circa 8cm di diametro ritagliare dei dischetti.
Al centro di ogni disco posare una pallina di ripieno poco più grande di una grossa noce, poi rialzare i bordi di 1cm e ½ e fare 4 o 5 becchi stringendo la pasta tra le dita.
Infornare le pardule e lasciarle cuocere a fuoco medio sino a quando il ripieno diventa dorato.
Tolte dal forno, cospargerle di zucchero a velo.

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E' TEMPO DI INCUBARE(Dottor Alessio Zanon)

http://www.rivistadiagraria.org/riviste/vedi.php?news_id=456&cat_id=229

TUTTO DALL' INCUBAZIONE ALLO SVEZZAMENTO DEI PULCINI!!

http://www.forumdiagraria.org/polli-f58/tutto-dall-incubazione-allo-svezzamento-dei-pulcini-t32483.html

Quelli che ti criticano sono quelli che ti vogliono diverso,perchè vedono in te quello che loro...non saranno mai!!!


14/12/2011, 15:50
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Grazie carissimo!!! Corro a comprare gli ingredienti, nella consapevolezza che il mio risultato non sarà certo equiparabile agli originali, ma altrettanto certa che vista la bontà intrinseca di queste delizie, farò felici i miei cari ;)

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Are you going to Scarborough Fair?
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14/12/2011, 16:51
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Località: Sud Sardegna
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Candy ha scritto:
Grazie carissimo!!! Corro a comprare gli ingredienti, nella consapevolezza che il mio risultato non sarà certo equiparabile agli originali, ma altrettanto certa che vista la bontà intrinseca di queste delizie, farò felici i miei cari ;)

Di niente figurati ;)

Ne metto altre:

Biancheddus
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Ingredienti:
1 cucchiaio di farina
poche gocce di limone
300g di mandorle
330g di zucchero
3uova
1 cucchiaio di strutto

Per una quindicina di biancheddus bastano 100g di zucchero e 100g di mandorle per ogni albume.
Si preparano le mandorle al solito modo: sbollentarle, pelarle e asciugarle in forno tiepido; tagliarle in scaglie e tenerle da parte.
Con un cucchiaio di legno amalgamare le chiare con lo zucchero per circa mezz'ora, aggiungendo qualche goccia di limone; poi frullare il tutto.
Dopo che il composto sarà diventato liscio e bianchissimo, aggiungere le scaglie di mandorle incorporandole bene. Ungere la placca da forno con pochissimo strutto, velarla di farina, scuoterla per eliminare la farina in eccesso, e con l’aiuto di due cucchiai sistemare dei mucchietti di composto leggermente distanziati l’uno dall’altro per evitare che durante la cottura si attacchino l’uno all’altro.
Infornare a fuoco bassissimo per circa 20 minuti. Non aprire il forno prima che sia trascorso il tempo indicato.
A fine cottura staccarli dalla placca da forno con la lama di un coltello, posarli su una gratella da pasticceria e farli raffreddare completamente.

Guefus

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Ingredienti:
1 bicchiere di maraschino
1 limone grattugiato
500g di mandorle
500g di zucchero
Un bicchiere d’acqua di fior d’arancio
Carta velina colorata

Pelare le mandorle, dopo averle precedentemente immerse in acqua calda per 5 minuti, macinarle molto finemente. Mettere in un tegamino lo zucchero, mezzo bicchiere d’acqua, il liquore, l’acqua di fior d’arancio, la buccia grattugiata del limone, portare ad ebollizione e cuocere sempre mescolando per 5 minuti,aggiungere le mandorle trittate e far cuocere ancora, sempre mescolando, finchè tutto il liquido sarà evaporato. Togliere dal fuoco e attendere che raffreddi. Appena la temperatura lo consente prendere delle piccole porzioni del composto e formare delle palline grandi quanto una noce.
Cospargerle di zucchero semolato e metterle su di un piano ad asciugare.
I guefus devono essere involti come se fossero caramelle.
Procurare per questo alcuni fogli di carta velina colorata, ritagliarne dei rettangoli nel formato 10 per 15 e incartarci le palline; con le forbici sfrangiare le estremità della carta.

Pabassinas
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Ingredienti:
500g di farina
1 bicchiere di acquavite
50g di zucchero
50 g di strutto
un pizzico di sale
zucchero a velo
olio per friggere
mezzo bicchiere di vernaccia


Amaretti
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Ingredienti:
500g di mandorle dolci
Mezzo limone grattugiato
6 chiare d’uovo
500g di zucchero
100 g di mandorle amare

Per questa specialità è necessario innanzitutto preparare circa 400g di mandorle dolci e 100g di mandorle amare. Spellare le mandorle immergendole in acqua fredda e portarla ad ebollizione, quindi spellarle e farle asciugare in forno appena caldo.
Macinare le mandorle e aggiungere 500g di zucchero, lavorare bene con un cucchiaio di legno, aggiungere la farina con 4 chiare d’uovo montati a neve e la scorza grattugiata di mezzo limone.
Lavorare bene l’impasto e ricavarne tante piccole palline leggermente schiacciate.
Dopo averli fatti riposare per una nottata infornarli in forno caldo per circa 30 minuti.



Preparare una normale pasta frolla: 150g di zucchero, 150g di burro, 3 rossi d’uovo e la scorza grattugiata di un limone. Impastare i vari ingredienti e, senza lavorare troppo la pasta, unire 100g di gherigli di noce e 100g di mandorle spellate, entrambe ben sminuzzati. In ultimo aggiungere 200g di uvetta sultanina. Stendere la pasta dello spessore di un dito e ricavarne delle forme a piacere.
Le “pabassinas” più comuni hanno la forma di piccoli rombi.
Cuocerli in forno medio per circa 30 minuti.
Preparare la glassa facendo sciogliere sulla fiamma 5 o 6 cucchiai di zucchero in poca acqua. Immergere le “pabassinas” nella glassa bollente e quindi passarle di nuovo in forno appena caldo per pochi minuti.

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14/12/2011, 18:22
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Scusa Tiscallo,mi sembra che qualcosa non torni nella ricetta dei pabassinas,visto che è molto interessante potresti darle un occhiata per favore o se è proprio cosi confermarla?grazie mille :D


15/12/2011, 12:25
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