Domenica prossima saremo chiamati a votare il referendum che riguarda la concessione delle trivelle di gas naturale nei nostri mari.
Parlo per me e non per il forum, ma francamente non capisco:
1) chi l'ha voluto.
2) chi ha firmato per ottenerlo
3) perché non hanno fatto una legge essendo una questione tecnica.
Sono nata e cresciuta a Ravenna, dove c'è la maggior concentrazione di piattaforme e sinceramente di problemi ambientali non se ne sono mai visti, a parte quello estetico.
Piuttosto inquinano di più gli scarichi dei fiumi, in particolare il Po che trasporta le acque non depurate di Milano(che fino a ora non si è munito di depuratori) e i porti dove vediamo sovente il risultato dei lavaggi che fanno i mercantili poco distanti dalle coste( chiazze d'olio e petrolio sulla spiaggia).
Anche calcolando tutti i complottismi politici-economici non ho capito il referendum. Dobbiamo rimanere senza metano italiano?
O semplicemente buttiamo via dei soldi pubblici in un referendum a cui non importa un cavolo a nessuno?

1) la gente
2) le regioni
3) perché il popolo deve decidere se abrogare (con il si) una legge che permette di estrarre fino ad esaurimento del giacimento e non alla scadenza della concessione.

Secondo me, le trivelle (= petrolio e/o gas) servono per arricchire qualcuno (i soliti noti e ignoti) e a noi lasciano inquinamento, sconvolgimenti geologici: il petrolio e il gas occupano spazio e questo spazio, una volta tolto il petrolio/gas rimane vuoto vuoto che può dare problemi.
Saluti
Pedru

Rispetto la tua opinione, ma penso che il problema della gente non siano le trivelle.
È un quesito tecnico, forse andrebbe risolto da tecnici, senza contare i risvolti politico-economici che riguardano l 'autonomia energetica del nostro paese e la nostra dipendenza dai paesi arabi e da paesi come Libia ed Egitto su cui grava lo spettro della guerra ( nella quale ci vogliono tirare dentro).

Pedru, la subsidenza è un problema che è sempre esistito, fin dai tempi dei romani.
A Ravenna i monumenti più antichi (V sec d.C.) hanno il piano originario del pavimento sprofondato di 7 m. sotto il livello del suolo.
L'estrazione di metano ha aggravato la situazione ma nel tempo è stata risolta pompando acqua al posto del metano,

Oh, Milli, grazie per la spiegazione, ma quello lo so anch'io. Il problema è che i cedimenti possono creare danni più grosso di un semplice abbassamento del suolo e, inoltre, pensa se si perfora un giacimento d'acqua dolce che arriva sino a qualche km dalla costa. In ogni modo, non credo che noi, popolo vile, ne avremo un grande beneficio, quello sarà tutto per i petrolieri e i loro soci.
Saluti
Pedru

Questo referendum sarà un vero fiasco voluto da una parte di corrente politica che vuole sfruttare il disagio di chi a modo suo dichiara di non gradire queste strutture davanti alle proprie coste.
Però del veleno che tutti i giorni ci fanno respirare nelle grandi città con i gas di scarico di auto e riscaldamenti non è più nocivo e grave delle trivelle? Se facessero un referendum su questo argomento, allora si che sarebbe utile!!!
Continuiamo a far circolare auto al posto di mezzi pubblici che camminano a singhiozzo e non sono per niente adeguati alla richiesta di mobilità del territorio. Scoperchiare una pentola che contiene troppi responsabili non conviene, altrimenti il referendum gli toglierebbe il diritto di schierarsi tra il Sì è il No.
Questa è la mia opinione personale su questo referendum.

Per me è una questione etica, le tecnologie sono pronte da anni per poter tagliare il cordone ombelicale che ci tiene attaccati ai combustibili fossili....fosse per me farei anche un referendum per vietare la vendita di auto a combustibile, ma solo ibride ed elettriche, su tutte le nuove costruzioni pannelli fotovoltaici, e vieterei le caldaie a legna e gasolio....se si continua cosi tra 100 anni c'è la siamo mangiati sta povera terra.....ma del resto abbiamo un governo più corrotto di quelli di prima che fa gli interessi delle grandi lobby e mai si potrà far qualcosa in questa direzione!

Nel rispetto dei dubbi di tutti ora è tardi per ogni discussione, e come mi è stato spiegato il voto è un diritto fin quando lo ritieni un dovere (sintesi) io vado a votare indipendentemente dal si o dal no e ritengo l'astensione,in generale e non nello specifico, un gesto legittimo ma di bassissimo valore morale

La gente no, le regioni si ed esattamente si parla solo di scadenze e non di permessi si o permessi no,
è un braccio di ferro politico tra le regioni e il parlamento nel meccanismo di rinnovo delle concessioni e
dello spartirsi la torta.