Ehi, voi due! vi ho beccati a chiacchierare eh.... invece d'essere a vangare...ma che agricoltori siete???
ho avuto un blocco della linea per un tremendo temporale, ma adesso, sono qui...
Condivido, mantovano, quello che dici a proposito della sensibilità; quando parlavo di anima e cuore intendevo infatti dire che è stata toccata l’anima (la sensibilità appunto) e non il cuore (i sentimenti) dalle parole di una persona (qualsiasi ne sia il sesso) e non di una donna (intendendo femmina)…
Insomma, tiravo dalla parte tua e tu mi dai i sugheri?
Credo sia necessario dare il giusto valore alle cose. Riempire la propria vita di beni materiali ed esteriori la rende estremamente vuota, alla fine. Dare valore invece alle cose che restano per sempre, come gli occhi del propri figli, i sentimenti, le emozioni, la riempie.
Questo non significa vivere in un monastero, anzi. E’ giusto godere di ogni cosa, anche la più effimera. L’importante è lasciargli sempre e soltanto il valore che ha…
E poi, piano piano, nella vita si tende (almeno io, a 49 anni, tendo) a sfrondare le cose superflue, ad impiegare il proprio tempo in situazioni più profonde e vibranti… ad osservare e godere di quello che la vita offre nella sua spontaneità.
Innocente, la vita si dona ogni giorno, siamo noi che le passiamo accanto indifferenti e frettolosi…
Per quanto riguarda il discorso delle ricostruzioni, hai pienamente ragione. La nostra economia si basa sulla distruzione, sul debito, sui castelli di carta delle banche e delle borse mondiali. Arriverà il benedetto giorno in cui questi castelli crolleranno, trascinandosi dietro tutte le cose effimere (e torno al discorso di pecora e agnello) su cui stiamo basando le nostre sicurezze psicologiche e individuali, economiche e sociali.
Per quanto mi riguarda, sono diventata consapevole della mia forza quando ho capito che nessuno avrebbe mai potuto mettere a tacere la mia testa, la mia anima, il mio cuore… Mi possono incarcerare fisicamente, ma non possono rinchiudere le mie idee.
Dentro, nel profondo, siamo esseri di libero arbitrio, e questa è la nostra unica sicurezza, la nostra più grande libertà.
Io lascerò come te, al mio agnello, tutto il ciarpame di questa vita, ma tra quelle vecchie cose polverose, ci metterò anche la storia della pecora che va in città….
Per dommi: ma parlavi di agnelli veri o di figli? Mi è venuto il dubbio…
Ho due agnelle di 4 mesi, (quelle fanno beeee) e un meraviglioso figlio di 33 anni che adesso sta lavorando nei campi tenda all’aquila. Sono praticamente cresciuta con lui… e gli ho insegnato prima di tutto la libertà di pensiero e poi che ogni cosa è lecita, se fatta con il principio dell’amore e del rispetto. Infine, gli ho dato come regola la sua stessa coscienza… e devo dire, almeno per ora, che sembra aver funzionato….
Un saluto a tutti voi bea