Ci sono cose che molti pensano, ma che “è meglio non dire”. Non perché offendano il comune senso del pudore (quello ormai s’è perso da tempo, se mai c’è stato), ma “perché non si sa mai ..”, che tradotto suona pressappoco così: “Finisci per indispettire qualcuno e quel qualcuno, o chi per lui, un giorno potrebbe fartela pagare”. Noi non crediamo che ci sia qualcuno che possa prendersela per le cose che andremo a dire: così le diciamo in libertà.
Diciamo che è una vergogna, tremenda vergogna, aver inserito nel decreto milleproroghe un emendamento che salva ancora una volta tutti coloro che non hanno mai rispettato le norme sulle quote latte e che oggi sono privilegiati (furbi?) rispetto a tutti gli onesti (fessi?) che hanno agito nella legalità e che continuano a pagare le rate dei mutui contratti per acquistare quote latte.
Diciamo che è profondamente ingiusto aver trovato i soldi per proteggere pochi allevatori che non hanno mai rispettato le regole e non aver trovato un centesimo di euro, per esempio, per il ripristino dell’accisa zero sul gasolio impiegato per le coltivazioni sotto serra.
Ci chiediamo anche se ha senso (se sì ci spieghino: quale senso?) che sette Ministeri, le Regioni Puglia e Lazio, il Comune di Roma e altri sostengano un progetto, denominato GenEticaMente “Polo euro - mediterraneo di ricerca scientifica partecipata, informazione, comunicazione nel settore delle biotecnologie, cuore del piano di sviluppo quinquennale della Fondazione”, promosso dalla Fondazione per i diritti genetici (http://www.fondazionedirittigenetici.org" target="_blank). Per i non addetti ai lavori: stiamo parlando della Fondazione che ha a capo l’instancabile ex sessantottino Mario Capanna, già parlamentare nazionale ed europeo nei movimenti della sinistra radicale (uno che, come dicevano i vecchi dalle nostre parti a l'ha pròpi na schina 'd vèder). Il progetto, dicevamo, dovrebbe fruire di un investimento di 20 milioni di euro nel periodo 2011-2015: la speranza è che questi fondi provengano da donazioni di privati animati dal sacro fuoco di salvare l’Umanità dagli Ogm, il maligno che ogni giorno portiamo in tavola in molti prodotti d’eccellenza ottenuti con vegetali geneticamente modificati, senza che ci sia ancora spuntata la coda. E che questi fondi non arrivino invece dall'ente pubblico, il quale sostiene di non aver più un soldo a disposizione per la ricerca (quella svolta dagli atenei e da istituti scientifici autorevoli e altamente accreditati). Per chiarezza: uno dei principali scopi del progetto è quello di sviluppare una nuova frontiera scientifica, quella delle “biotecnologie soft” alternative agli Ogm, in particolare la MAS (Marker Assisted Selection - selezione assistita da marcatori), superando l’annoso dibattito Ogm sì/Ogm no che da anni monopolizza la ricerca e la comunicazione nel settore biotech”.
Sisifo & Tantalo

io non trovo nulla di male a investire nella ricerca per inventare qualcosa di meglio degli ogm, o vogliamo dire che la scienza, adesso che ha scoperto gli ogm, deve chiudere bottega perchè non c'è più nulla da inventare?