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Re: piano di autosviluppo popolare contadino

10/08/2009, 15:28

Scusate lo sfogo, ma non mi piace questo clima di sospetto. Di che? Siamo tutti maggiorenni, vaccinati e in grado di intendere e volere.
Il Forum di agraria.org nasce come luogo di studio, conoscenza scientifica, scambio di esperienze, idee e opinioni tra studiosi, studenti, opratori del settore e semplici appassionati.
Se volete qualcosa di più trash ci sono Facebook, Myspace, ...
Ciao,
Marco

Re: piano di autosviluppo popolare contadino

10/08/2009, 15:43

Ciao Gianpiero non capisco la tua acredine gratuita e secondo me fuori luogo.Se sei un utente di vecchia data avrai avuto modo di vedere che qualcuno in questo forum non ha nè educazione e non conosce il rispetto degli altri.A questo mi riferivo ed ai suoi post.Scusa per la svista sulla vista ;)
Condivido lo sfogo di Marco.Siamo maggiorenni, in maggioranza educati e confrontandoci ci divertiamo e impariamo gli uni dagli altri.
Io saprei con certezza chi chiudere nel recinto per poi gettare le chiavi in un pozzo :D

Re: piano di autosviluppo popolare contadino

11/08/2009, 10:37

Ho riletto con attenzione la tua, pallinof. Riscuotere merce in anticipo, può essere utile se un’azienda è sul nastro di partenza, ma se già cammina (o meglio, traballa) con le proprie gambe potrebbe non essere necessario, inoltre, temo che la cifra sarebbe proprio piccola... magari c'è la certezza della vendita, quello si....
Senz’altro creare un gruppo di agricoltori solidali (a se stessi, una volta tanto!) che abbia il proprio sito internet (ma basterebbe un blog, che si fa a costo zero, per cominciare) e attraverso questo si pubblicizzi, si faccia conoscere ed interagisca con i propri clienti, mi sembra un’ottima idea.
Ho sperimentato che è fondamentale, per le piccole aziende, avere altre aziende disponibili a coprire le richieste dei clienti. Il “non ce l’ho” delude ed allontana, mentre una collaborazione in questo senso è senz’altro accattivante. Vedo bella anche la partecipazione alle attività, magari fare allevamento su richiesta di suini, ovini, polli. Anche questa sarebbe una sorta di impegnativa, per il cliente. Invece, non farei mai partecipare attivamente nessuno alla gestione economica della mia azienda. L’azienda è mia, i soldi ce li ho messi io e me la gestisco da me. Questo non toglie che sarebbe davvero apprezzabile la partecipazione attiva della clientela, ma sempre ridotta a limiti più accettabili. Del tipo: hai ordinato 100 kg di patate, oggi le raccogliamo e se partecipi, si offre uno sconto del tot%...
Oppure, come dicevo prima, nel fare allevamento su richiesta di capi di bestiame che possono essere anche visitati in azienda, di volta in volta. O partecipare alla macellazione dei maiali o che altro…
Però, adesso sono salita (o scesa) ad un livello pubblicitario dell’idea. Ma questo gruppo, legalmente, come si dovrebbe costituire?
bea

Re: piano di autosviluppo popolare contadino

11/08/2009, 14:22

ciao bea, anc' io a prima lettura avevo trovato la proposta di pallinof,molto interessante, ma poi, rileggendola e rimucinandoci sopra ho pensato che se si trova una persona con disponibilità finanziaria e con il pelo sullo stomaco potrebbe diventare padrone della mia azienda (o di una parte) spendendo il 50% del valore reale, in aiuto a questa mia sensazione (ricordi il discorso sensitivo :?: ) vorrei che gianpiero che ne ha tutti i titoli, vista la laurea, ci illuminasse dei pro e dei contro oppure di come si potrebbe sviluppare.

gianpiero questo è un invito esplicito adar fondo a tutte le tue conoscenze in materia :!: :!: ciao ad entrambi

Re: piano di autosviluppo popolare contadino

11/08/2009, 17:30

si parla di commercio equo e solidale , non solo di agricoltura

il discorso e' che tuo puoi produrre la merce miglore al mondo , ma se sono in pochi quelli che comprano, che la produci a fare? .. x svenderla?


i cocomeri a 4 centesimi il kg , o i pomodori a 20, anche se certificati , che senso hanno?

Re: piano di autosviluppo popolare contadino

14/08/2009, 5:46

i timori di mantovano e bea che con l'idea di pallinof un cliente possa diventare padrone dell'azienda a me non sembrano fondati
i "buoni" sono comuinque rilasciati da me, titolare dell'azienda, per i prodotti che decido io e la produzione degli stessi la faccio io, come voglio io
il cliente ritira i prodotti e via
non so, forse non ho visto l'inghippo, potete per favore esplicitare i vs. timori ?

Re: piano di autosviluppo popolare contadino

14/08/2009, 5:58

pallinof dice: "Voglio esporvi una mia idea: Una borsa di buoni "fruttiferi".
In poche parole il produttore emette dei buoni (cedole) con un valore nominale in euro che corrisponde ad un prodotto che verrà reso disponibile ad una certa data. Il cliente acquista il buono che gli permette di avere quel prodotto in quella data, lo può conservare fino alla scadenza e lo può barattare con altri buoni di altri prodotti. Se alla scadenza il prodotto non è disponibile per molti motivi il cliente e il produttore possono accordarsi per un rimborso o emissione di nuovi buoni acquisto con altra scadenza. La consegna è a carico del cliente, mentre il produttore ha l’obbligo di rendere disponibile il prodotto in azienda alla data di scadenza della cedola. Tutto questo può essere gestito da un sito internet e i costi ammortizzati con una piccola percentuale sui volumi scambiati o eventuale pubblicità. L’affidabilità del produttore può essere offerta da una pagina personale che raccoglie i commenti dei clienti che hanno avuto rapporto con lui.
I vantaggi per il produttore sono la vendita dei propri prodotti e la possibilità di disporre di liquidità per le anticipazioni colturali e piccoli investimenti. Il cliente investe i propri risparmi in prodotti che può barattare con altri e partecipare attivamente alla gestione economica dell’azienda che più apprezza."
buongiorno giampiero, ti aspettavamo! ti ho evidenziato in rosso la frase ce mi ha preoccupato, di pallinof.. ma forse ho frainteso...

Re: piano di autosviluppo popolare contadino

14/08/2009, 6:13

nel merito dell'idea di pallinof aggiungo che si potrebbe considerare come una vendita a prestrazioni invertite
prima il compratore paga e poi il venditore consegna la merce
ma non è così
perchè pallinof parla di "buoni" scambiabili tra i diversi clienti
allora sono titoli di credito, rappresentano i soldi che il primo "cliente" ha versato al produttore
una specie di cambiale, come qualcuno ha già detto,
e qui vedo grossi problemi perchè lo stato non sta a guardare, e tassa, e tassa forte (anche se non mette mai le mani in tasca agli italiani) vanificando tutto il vantaggio

vedo poi anche altri problemi
- come determirare il prezzo del bene futuro, non esiste ancora, non conosco la qualità, come faccio?
- lo scambio dei buoni diventa come il baratto, se uno ho comprato il buono per le mandorle che quest'anno non hanno prodotto niente per il freddo nel periodo della fioritura (come è successo a me) e il malcapitato trova solo i buoni per i cetrioli di bea, che lui non mangia perchè non li digerisce, come facciamo? occorrerebbe avere un "giro" di buoni molto vasto e diversificato

grazie a chi ha avuto la pazienza di leggere
sono un po' barboso, ma la materia è quella che è
buona giornata a tutti

Re: piano di autosviluppo popolare contadino

14/08/2009, 6:20

ciao bea,
l'interpretazione autentica dovrebbe darla ovviamente pallinof

io avevo interpretato quella frase non nel senso letterale di "partecipare alla gestione" ma nel senso che anticipando il pagamento del prodotto, il consumatore in qualche modo aiuta a "tenere su" l'azienda
fornendo una parte del capitale circolante
e "tenere su", in senso lato, può essere chiamato "partecipare" alla vita dell'azienda stessa
ciao a tutti

Re: piano di autosviluppo popolare contadino

14/08/2009, 8:10

io guardo con sospetto ai "pronti contro termine"

perche possono diventare un oggetto di speculazione, anche forte ,
guardate cosa sono capitati con i features ui cereali 2 anni fa..

ammerttimao che il 50 /60% della produzione di amis sia in mano a pochi , tramite i pronti contro termine.

saremo in oligo polio..
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