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Re: patate e crisi

09/10/2009, 8:17

Il possesso di terreni e la produzioni di beni destinati al mercato creano la rendita, in economia definibile come il reddito percepito in virtù della proprietà di una risorsa naturale.
Essa è distinta dal profitto, che è invece pari alla differenza tra i ricavi e i costi dell'impresa.
Nasce così l’agricoltura moderna non più basata su una economia di sussistenza, ma su principi economici ben definiti come la rendita e il profitto.
Se il valore di un bene economico viene valutato in base alla sua capacità di produrre reddito, questa tendenza (il prezzo attuale dei terreni) è in netto contrasto con le classiche teorie economiche come quella del Ricardo sulla fertilità intrinseca del terreno oppure la teoria di von Thünen sulla sua posizione estrinseca in grado di ridurre i costi di trasporto dei prodotti.
Allora è necessario introdurre una nuova fattispecie di rendita, la rendita assoluta. Tale fattispecie di rendita non sorge in virtù di una differente accessibilità/fertilità di un suolo rispetto ad un altro all’interno di una stessa categoria di beni fondiari, bensì per una generale scarsità di suolo - sia esso urbano o rurale - con riferimento ad una domanda di quest’ultimo.
Lasciando da parte le vecchie battaglie ideologiche e politiche, gli operatori extra agricoli sono diventati una componente quasi strutturale del mercato fondiario, data la capacità finanziaria che sono in grado di trasferire nel settore, mentre l’acquisto della terra sta diventando una strada difficilmente percorribile per i contadini.
Uno degli elementi chiave per il rilancio del settore agricolo risiede nell’accesso al bene terra che può consentire: sia un rinnovamento degli operatori, sia una più equa redistribuzione del capitale fondiario.
Buona giornata a tutti.

Re: patate e crisi

09/10/2009, 17:05

in teoria anche l'italia e' il paese piu bello al mondo...

in pratica e' diverso...

Re: patate e crisi

09/10/2009, 17:30

grinto ..appunto dico che se trovo qualcuno che me li da' do via tutto al volo.. ;).


Paolo..Hai ragione, ma chi ha detto che mettersi a fare l'agricoltore sia meno impegnativo dell avviare qualsiasi altra attivita'?.
Anzi io sto dicendo esattamente il contrario.. Dico che per fare il contadino servono requisiti purtroppo maggiori di quelli necessari per avviare la maggior parte delle piccole imprese. (requisiti anche fisici perche' non tutti sono in grado di reggere la fatica).
Il problema e' tutto li.. la redditivita' non e' commisurata all'investimento.

Re: patate e crisi

09/10/2009, 19:53

prima di vendere il tutto fammi sapere potrebbe interessarmi , sulla cifra ci mettiamo d'accordo..

sul fatto che sono molti , anche piu di piu di 50 o 60 ettari , ettari , dai faro uno sforzo

io di gente riciclata ne ho vista un po da tutte le parti , come dice bassiniana sul settimanale del mio paese, a volte fanno la figura dei barboni , che quando hanno 10 euro in croce corrono all'osteria x mangiarseli..

io faccio questo ragionamento , immaginiamo che uno dei nostri famigliari si trova in difficolta , perche ha perso il lavoro , e per buon cuoire tutti noi gli diamo un po di soldi , per andare a vanti

se questo di punto in bianco prende e si fa 20 gg di ferie, non ti verrebbe voglia di prenderlo a claci nel sedere??

sapessi quanto ne conosco che in cassa integrazione , hanno messo il fondoschiena su un aereo quest'estate x farsi 3 settimane di ferie nell'estremo oreinte , alla faccia del fondo di solidarieta'..


con questo nn dico che dovrebebro togliere la cassaintegrazione , pero potrebbe metteri dei limiti sulal spesa , perche posos capire chi ha unmutuo casa, auto o figli in eta scolare, ma con i soldi di tutti , pagare pure le ferie all'estero , mi apre un controsenso grosso come una casa, come se in italia o in europa , non ci siano posti meritevoli di relax

Re: patate e crisi

09/10/2009, 23:56

siamo sempre lì, grinto

la cassa integrazione assiste sì gli operai ma in realtà assiste tutti, perchè gli operai quel sussidio lo
spendono e i soldini a chi vanno, in definitiva?
al supermercato, al benzinaio, all'assicurazione, alla finanziaria per le rate, al barista, al tabacchino e ... all'agente di viaggi

Re: patate e crisi

10/10/2009, 1:01

raviolo ha scritto:grinto ..appunto dico che se trovo qualcuno che me li da' do via tutto al volo.. ;).


Paolo..Hai ragione, ma chi ha detto che mettersi a fare l'agricoltore sia meno impegnativo dell avviare qualsiasi altra attivita'?.
Anzi io sto dicendo esattamente il contrario.. Dico che per fare il contadino servono requisiti purtroppo maggiori di quelli necessari per avviare la maggior parte delle piccole imprese. (requisiti anche fisici perche' non tutti sono in grado di reggere la fatica).
Il problema e' tutto li.. la redditivita' non e' commisurata all'investimento.


Raviolo ok, ma nella vita sono sicure 2 cose:
1) la morte
2) e che tutte le persone per vivere (alcuni sopravvivere) devono mangiare....

Da questo topic e altri nel forum si evince che l'agricoltura e l'allevamento non sono remunerati in misura degli investimenti e ore lavorate,
ma allora L'Italia dovrà dipendere dai paesi CE che avranno i sussidi???
diciamo va bene, ma le industrie hanno de localizzato e crisi nell' industria, il gas e petrolio l'acquistiamo (spauracchio ogni inverno per le forniture del gas)
L'energia elettrica si acquista (adesso torna il nucleare, ci salva,forse anche perché acquistiamo alle centrali dietro l' angolo, in caso di incidente siamo coinvolti meno ma coinvolti.............. torna il nucleare fregandosene della volontà del popolo espressa con referendum)
Ma noi dove lavoriamo??? e se un giorno decidono di non alimentarci più che si fa?????
Non è più logico riformare, investire e crescere da soli dove ci sono le potenzialità per farlo???

Re: patate e crisi

10/10/2009, 7:54

    Ma noi dove lavoriamo??? e se un giorno decidono di non alimentarci più che si fa?????
    Non è più logico riformare, investire e crescere da soli dove ci sono le potenzialità per farlo???


si m se si continua a fare al guerra dei prezzi questa e la fine che faranno i consumatori...

Re: patate e crisi

10/10/2009, 8:44

Dalla teoria alla pratica, la rendita fondiaria degli operatori extra agricoli:
1-Cambio di destinazione d’uso dei terreni da agricoli a edificabili.
2-Garanzie per accesso a crediti bancari.
3-Stoccaggio, più o meno legale di materiali diversi.
4-Sfruttamento delle risorse idriche e minerali.
E chi è causa dei propri mali, pianga se stesso.
Buona giornata

Re: patate e crisi

10/10/2009, 12:17

secondo me in agricoltura esistono almeno tre aspetti di cui tenere conto.
L'aspetto Commerciale, ogni persona che svolge un lavoro deve essere retribuita in modo consono al lavoro svolto.
l'aspetto Politico, alcuni lavori in agricoltura rendono alla societa' piu benefici oppure piu' danni del loro costo immediato.
L'aspetto Etico, il cibo di base dovrebbe essere il primo obiettivo della produzione agricola mondiale e dovrebbe avere un costo sostenibile anche per le popolazioni piu povere.
Detto questo, penso che il nodo gordiano del far convivere i tre aspetti principali sia ben incasinato e la soluzione sia molto difficile da trovare.

Re: patate e crisi

10/10/2009, 13:08

L'aspetto Commerciale, ogni persona che svolge un lavoro deve essere retribuita in modo consono al lavoro svolto.
l'aspetto Politico, alcuni lavori in agricoltura rendono alla societa' piu benefici oppure piu' danni del loro costo immediato.
L'aspetto Etico, il cibo di base dovrebbe essere il primo obiettivo della produzione agricola mondiale e dovrebbe avere un costo sostenibile anche per le popolazioni piu povere.


Concordo sul primo punto
sul secondo punto per alcune funzioni che l'agricoltura svolgeva nn credo ci siano stati soldi meglio spesi in Italia e mi riferisco alla conservazione del territorio.Proprio in questo periodo nelle campagne si vedono gli agricoltori che preparano i fossi di scolo delle acque per l'inverno.Sulle colline ormai in abbandono invece è facile vedere smottamenti e riversamenti di acqua dai canali poco puliti.
Sul terzo punto è tutta politica sporca
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