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Opinioni sull'agricoltura contemporanea convenzionale 
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Iscritto il: 12/02/2010, 12:09
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Giusto per fare una citazione di uno che non aveva capito niente sulla vita e su come funziona la terra, uno con i baffi bianchi i capelli bianchi e gli occhi da pazzo, disse."Ogni crisi può essere anche una benedizione. Dietro ogni crisi si nascondono opportunità di risolvere vecchi problemi con nuove soluzioni".
Quindi iniziamo a pensare di capire il perchè c' è la crisi e non pensare di risolvere la crisi, problemi come la crisi non si risolvono allo stesso livello di complessità (ossia cercando di risolverli partendo dagli stessi presupposti che l'hanno creata), ma si risolvono cambiando completamente strada (ossia cercando di rivedere il capitalismo).
Però Albert forse non è stato ancora compreso a fondo, la sua più famosa formula è stata usata per costruire una bomba e non per produrre energia.


27/08/2010, 17:31
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muflix ha scritto:
Ricky ti posso chiedere una cosa?lo faccio lo stesso tanto ormai te la sto già chiedendo.
Tu quante mucche hai?quanta terra hai?
quanto ti costa portare un vitello al peso giusto perchè poi venga macellato?
a quanto lo vendi?

fortuna che era una domanda sola :D
allora,ho un centinaio di bovini tra vacche nutrici e vitelloni all'ingrasso,coltivo una trentina di ettari a prato stabile,un vitello costa (comprandolo appena svezzato)circa1100€ e poi ci vogliono circa 2,50-2,80€ al giorno.
se lo dovessi vendere a un macellatore-macellaio farei molta fatica a coprire le spese,allora io lo vendo nel mio spaccio.
proprio per questa ragione,avendo un margine di guadagno,curo un pò di più l'allevamento e l'alimentazione,in poche parole ho un pochino di pazienza in più e riesco a fare un prodotto assolutamente convenzionale ma di qualità superiore (non eccelsa,superiore).
ah,facendo un giro nei vari punti vendita della gdo,noto che,in linea di massima,i prezzi sono una volta e mezzo i miei. :shock:
adesso pausa,vado a mangiare poi se sono ispirato proverò a scrivere ancora qualcosa.


27/08/2010, 19:52
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Località: Asti
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ecco appunto muflix... le soluzioni possibili vengono utilizzate in modo distorto in modo che chi detiene il potere possa mantenerlo. Bombe al posto di energia.
per quanto riguarda la vendita diretta in azienda NON e' una soluzione. A parole si, ma se ci riflettete solo un attimo facendo i soliti conti della serva, vi renderete presto conto che la cosa non sta in piedi.
Per quanto riguarda la coltivazione tradizionale, non facciamoci illusioni e cerchiamo di essere realisti..il nostro mercato chiede bottiglie tutte uguali,che possano essere trasportate e conservate alle temperature di appartamento o di camion sull'autostrada, oppure chiede bottiglie da collezione da trattare con tutti i crismi.
Il nostro mercato sta scendendo come possibilita' di acquisto.La crisi qui non ha ancora cominciato a colpire duro, ma quando lo fara' le persone dovranno scegliere cosa togliere per primo e scommetto che il LIDL comincera' a sorridere.

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27/08/2010, 19:53
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raviolo ha scritto:
Il nostro mercato sta scendendo come possibilita' di acquisto.La crisi qui non ha ancora cominciato a colpire duro, ma quando lo fara' le persone dovranno scegliere cosa togliere per primo e scommetto che il LIDL comincera' a sorridere.


io scommetto che lidl invece piangerà, insieme a tante altre catene alimentari che, inevitabilmente, dovranno fare i conti con l'aumento dei costi legati al petrolio.
magari all'inizio rideranno...poi però quelli che veramente staranno bene saranno i piccolissimi agricoltori (max 2-3 ettari) che avranno convertito la loro azienda non al biologico...ma a forme ancora piu evolute come l'agr. sinergica e in generale le tecniche di permacultura.

oh beh, poi che vivrà vedrà! :mrgreen:

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Sapere Aude


27/08/2010, 20:05
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Località: grantola (varese)
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raviolo ha scritto:
per quanto riguarda la vendita diretta in azienda NON e' una soluzione. A parole si, ma se ci riflettete solo un attimo facendo i soliti conti della serva, vi renderete presto conto che la cosa non sta in piedi.

in effetti potresti aver ragione,ma l'agricoltura in generale sta in piedi grazie al sacrificio di chi ci lavora,che non risparmia mezz'ora della propria vita per fare altro.
e che quando ha finito di lavorare,si "scanna"nei vari forum dedicati :roll:


27/08/2010, 22:00
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Località: Bevagna (PG)
Formazione: Laurea Scienze Agrarie
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Come la storia ci insegna, sarà la necessità e non l'ideologia a compiere i cambiamenti più radicali.
Parole sante quelle del "guru della finanza", l'agricoltura si adeguerà alla mancanza di petrolio non tornando indietro, ma con una profonda trasformazione delle pratiche agronomiche. Il problema è chi ne trarrà i vantaggi e chi ne farà le spese e qui entra in gioco il ruolo della politica. La scarsa redditività della piccola impresa ha lo scopo fondamentale di provocare un'ulteriore abbandono delle campagne e e la vendita dei fondi agricoli con la formazione di enormi latifondi. Aumento del prezzo del terreno agricolo e diminuzione del reddito del coltivatore, quindi terreno come investimento in virtù della sua unicità e non più della sua fertilità.
Nella mia esperienza ventennale nel settore orticolo ho sperimentato di persona la vendita diretta aziendale con risultati veramente sorprendenti.
Rapporto di fiducia tra consumatore e produttore che si traduce in scambio reciproco di informazioni sulla qualità dei prodotti che non sempre (anzi quasi mai) coincide con la valutazione del commerciante.
Possibilità di coltivare prodotti di nicchia e ampliare la gamma dei prodotti da produrre.
Avere la sicurezza di un mercato stabile e non più nelle mani di pochi e spesso unici acquirenti.
Ed ultimo e non di poco conto una buona liquidità finanziaria.
Purtroppo, quando si fanno certe scelte bisogna essere ben consapevoli che si viaggia al limite della legalità di tutte quelle assurde norme dettate da un'idea di igiene fantascentifica.
Forse in questo può essere più chiaro l'amico ricky, ovvero lo "spacciatore agricolo".
Nonostante la bella scossa di terremoto di questa mattina auguro a tutti una buona giornata.

_________________
“ Prima di Giove non v’erano contadini
che coltivassero la terra,
né era lecito delimitare i campi
tracciando confini: tutto era in comune
e la terra, senza che le fosse richiesto,
produceva spontaneamente
e con generosità ogni cosa.”
Virgilio.


28/08/2010, 12:16
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Iscritto il: 07/06/2010, 14:55
Messaggi: 5321
Località: Maremma 'mpestata
Formazione: Perito Agrario
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Devo quotare molte cose...

@PALLINOF
Cita:
ho sperimentato di persona la vendita diretta aziendale con risultati veramente sorprendenti.
Rapporto di fiducia tra consumatore e produttore che si traduce in scambio reciproco di informazioni sulla qualità dei prodotti che non sempre (anzi quasi mai) coincide con la valutazione del commerciante.
Possibilità di coltivare prodotti di nicchia e ampliare la gamma dei prodotti da produrre.
Avere la sicurezza di un mercato stabile e non più nelle mani di pochi e spesso unici acquirenti.
Ed ultimo e non di poco conto una buona liquidità finanziaria.

sono in pieno accordo con quanto scrivi, su tutta la linea!

@ricky75
Cita:
l'agricoltura in generale sta in piedi grazie al sacrificio di chi ci lavora,che non risparmia mezz'ora della propria vita per fare altro.
e che quando ha finito di lavorare,si "scanna"nei vari forum dedicati

Come non essere in accordo con te!!!

@raviolo
Cita:
per quanto riguarda la vendita diretta in azienda NON e' una soluzione. A parole si, ma se ci riflettete solo un attimo facendo i soliti conti della serva, vi renderete presto conto che la cosa non sta in piedi.

......................potresti giustificare quanto asserisci? Grazie. :o

@raviolo
Cita:
Per quanto riguarda la coltivazione tradizionale, non facciamoci illusioni e cerchiamo di essere realisti..il nostro mercato chiede bottiglie tutte uguali,che possano essere trasportate e conservate alle temperature di appartamento o di camion sull'autostrada, oppure chiede bottiglie da collezione da trattare con tutti i crismi.

Qui sono in netto disaccordo con te.
Prima di tutto il piccolo produttore non può mettersi a competere con l'industriale, altrimenti dovrebbe avere una produzione maggiore..e non ce la farebbe a totale discapito della qualità del prodotto.
Poi, io sono realista...visto che ci campo con la coltivazione tradizionale, e...pensa te...ci campa pure la famiglia di mio suocero, con tutt'altra azienda ed indirizzo...e pensa te...conosco tantissime aziende che lo fanno.
Questo mi porta a dire che è possibile vivere con il naturale.
Per quanto riguarda le bottiglie...di mercati, come detto anche in altro post, ce ne sono svariati: se a uno gli spieghi che una bottiglia di vino naturale non la deve tenere sotto al sole sennò parte il tappo, questo (a meno che sia un inetto) lo capisce, e non avrà alcun problema...anzi capirà che questo NON E' UN DIFETTO MA UN PREGIO.
Visto che chi fa agricoltura a qiuesti livelli fa piccoli quantitativi...non GLI si secca la lingua a spiegare ai propri clienti che cos'è quella bottiglia e come ci si comporta con essa.
La fetta di mercato che interessa a chi fa naturale NON E' QUELLA DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE...GIAMMAI! Ed i consumatori lo sanno benissimo.
...e non si tratta di prodotto elitiario, ma di un prodotto sano..e basta.
Per essere sano se ne deve fare POCO, sennò non è umanamente possibile controllarlo e gestirlo, quindi poche sono le persone che raggiunge..e qui ci si può ricollegare a quanto ho detto prima sul rapporto UMANO del commercio.
Un'ultima cosa, per essere molto pragmatici (i FAMOSI CONTI DELLA SERVA): se vendo un angello al camion del grossista (per la carne), me lo paga due euro al kilo.
se lo vendo direttamente a chi se lo mangia posso certamente fare un prezzo migliore (rimanendo comunque sotto al prezzo del supermercato).
MORALE: ci guadagno io...ci guadagna chi compra, e SOPRATUTTO si accorcia la filiera (con annessi e connessi di consumi di pertrolio ed energie varie), ed in più posso fare MENO AGNELLI...dargli da mangiare ROBA PIU' BUONA...e farli campare MEGLIO.
E TI PARE POCO???


28/08/2010, 13:11
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Pallinof , hai ragione, aggiungo.. ricordiamoci cosa fece Stalin per prendere il potere. I primi che fece fuori furono iKulaki (contadini) provocando una grande carestia e accusandoli di essere accaparratori.

La vendita diretta sta in piedi finoa che qualche papavero non decidera' di venire a vedere come son rispettate le famose norme, a quel punto saremo tutti fritti.
Scusate ma riflettete un attimo. Se io dovessi vendere 300 kg di verdura al giorno (e' la produzione estiva del mio orto ultrabio) nel mio cortile dovrei avere un passaggio di almeno un centinaio di persone al giorno.Dovrei lavorare le mie dieci ore a coltivare e poi, finito di coltivare, dovrei mettermi il cappellino da verduriere e cominciare a fare il bottegaio almeno per altre sei o sette ore.Oppure destinare una persona fissa alla vendita con i relativi costi.
Una cosa e' vendere un po di sottoprodotto occasionalmente, un'altra e' ricavarci un fatturato da campare.
Premetto che i campi per essere davvero bio non possono essere vicini a citta' o a strade ad alto scorrimento..per cui devo attirare acquirenti da almeno una decina di km di distanza.
Io in questo momento son letteralmente sommerso da nocciole, prugne,susine,fichi,e ho quasi finito pesche ed albicocche.
Ho spinaci da raccogliere, e zucchine in quantita',cetrioli come se piovesse, mais da popcorn, insalate delicate e tra qualche giorno valeriana di giornata...Angurie,Zucche in arrivo, ravanin e finocchi in arrivo.
Ma, o faccio il contadino, o faccio il bottegaio. La roba non si conserva da sola, ci vogliono frighi e strutture fisse. Ma allora non son piu in regola con le norme di vendita..
lìho fatta lunga ..scusate

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28/08/2010, 15:28
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Giuste precisazioni quelle di raviolo. Forse aiuterebbe la cooperazione tra piccoli produttori, se fosse gestita bene.
Marco

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Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


28/08/2010, 15:41
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eh,forse con la carne è meno difficile,non è un prodotto stagionale....ma è altresì vero che bisogna acquisire una certa professionalità nel saperla tagliare e soprattutto nel saper consigliare il cliente.
comunque noi in azienda abbiamo una persona fissa allo spaccio,io oppure mio padre.
per quanto riguarda le norme igieniche,a volte sono incredibili,però con un pò di impegno (e una buona dose di pazienza :twisted: )....
il mio lavoro ricalca un pò quello che ha appena descritto tosco con l'agnello,il problema è che lo posso fare io che sto in una zona di consumo e non di produzione,se fosse il contrario?


28/08/2010, 16:03
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