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Opinioni sull'agricoltura contemporanea convenzionale
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Tosco
Iscritto il: 07/06/2010, 14:55 Messaggi: 5321 Località: Maremma 'mpestata
Formazione: Perito Agrario
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scusate l'assenza...
Il mio punto di vista sulla questione rimane quello di una persona che ha prima studiato e poi vissuto la realtà agricola. tale punto di vista si basa, come scritto nel mio primo post, su dei punti fondamentali...e non ultimo l'autoctonicità delle cultivar e delle razze allevate. se tutti noi, indipendetemente dalla zona in cui viviamo, ci ostiniamo a mettere le STESSE PIANTE e gli STESSI ANIMALI (basandosi solo su quanto viene richiesto dal mercato) rischieremo si creare un appiattimento dell'agricolrura. Tale appiattimento, oltre a non offrire (come già detto e ridetto) alternative al consumatore, richiederebbe numerosi sforzi da parte dell'agricoltore stesso: si arriva così all'omologazione di un "fare agricoltura" che è universale dal trentino alla calabria. e si perde quindi l'identità agricola del nostro territorio... ...lo si costringe (il territorio) a gestire colture che poco gli si addicono... ...e l'agricoltore deve rafforzarlo (il territorio) con fertilizzanti... ...e proteggerlo (sempre il territorio) con anticrittogamici ed antiparassitari... ...e tutto perchè quella cultivar (nel caso di colture erbacee ed arboree) non è TIPICA del territorio...ed il territorio evidentemente non è vocato a tale cultivar. BADATE BENE che non dico che le cultivar autoctone non abbiano bisogno di aiuto...ma signori miei l'aiuto da fornire loro è decisamente inferiore. La maggiore rusticità conferisce loro la forza per crescere e produrre anche senza l'impiego di massicce cure, e questo non solo per "le due piante del giardino di casa", ma anche per produzioni serie. E qui si torna al punto: noi siamo tanto produttori che consumatori, e chi MEGLIO DI NOI può tentare di cambiare il mercato? Ragazzi, questa non è utopia. Prendiamo in esempio le piccole-medie aziende: queste non puntano magari a produzioni industriali visto le produzioni che tale azienda può offrire al mercato sono limitate, MA MAGARI PUNTANO AD UN MERCATO RIDOTTO..un mercato che si basa anche sulla vendita diretta. e allora??? Visto che di vendita diretta si tratta, sarebbero (sono) proprio loro a vendere DIRETTAMENTE al consumatore... ...ed il consumatore, laddove trovasse una scelta, potrebbe scegliere cosa comprare... ..e perchè quindi non offrire anche la scelta? Bene o male il rapporto di fiducia ci deve essere tra produttore e consumatore...e proprio di fiducia stiiamo parlando: così facendo si può anche recuperare una DIMENSIONE UMANA del commercio che bene o male è la parte conclusiva del nostro lavoro. Una dimensione che si basa proprio sulla reciproca fiducia fra produttore e consumatore. Questo ci permetterebbe di spiegare le nostre scelte, e di sensibilizzare il consumatore ad un acquisto "diverso" dallo standard che a luii viene imposto.
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27/08/2010, 11:10 |
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muflix
Iscritto il: 12/02/2010, 12:09 Messaggi: 94
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Ciao Miria fa piacere che porti questi esempi perchè cosi ti posso portare anche il mio. Ho fatto l'impiegato e guadagnavo intorno ai mille euro al mese, a volte 950 a volte 1100, per un laureato in informatica non è il massimo ma si può accettare. Essendo la mia zona una zona dove la disoccupazione regna, dovevo fare 100 km al giorno per andare a lavoro, oppure prendere una stanza in affitto a 200/300 euro. COmunque preferivo viaggiare perchè magari mi svegliavo alle 6 meno un quarto la mattina per andare a dare da mangiare e da bere ai maiali, alle galline etc. CHe poi servivano al mio fabbisogno di carne. quando tornavo e il fine settimana seguivo il mio orto che mi dava le verdure sia di inverno che d'estate. Conta che lavoravo dalle 9 del mattino alle 18 (quando andava bene) se metti un ora ad andare e un ora a tornare sono 11 ore fuori di casa solo per il lavoro. e il poco tempo libero lo dedicavo a cucinare per me e la mia ragazza all'orto e agli animali. Tutto questo per non andare a comprare una verdura o un pezzo di carne coltivata con il petrolio. Ora non volgio criticare nessuno, ma secondo te un insegnante che di norma lavora solo la mattina, ha il tempo di coltivarsi un orto(anche sul balcone) e riuscire nel suo piccolo a contrastare il sistema? E smettiamola di trovare sempre scuse ogni qualvolta veniamo rimproverati o ci sentiamo in colpa. Non serve scusarsi, dobbiamo soltanto dire io non lo faccio perchè non ci credo e basta. I pensionati che conosco io hanno quasi tutti l'orto.
DISACCOPPIAMENTO: Gli aiuti ai produttori agricoli devono essere indipendenti dalle quantità prodotte Chi conduce terreni agricoli ha diritto comunque a dei pagamenti diretti disaccoppiati: - indipendentemente da cosa produce OK CI PUò stare. - anche se non produce Ok va bene allora io decido di non produrre più niente per 10 anni cosi i miei terreni si riposano un pò e aquistano un pò di energia. sei d'accordo?
CONDIZIONALITA': Per potere ottenere gli aiuti disaccoppiati i conduttori devono dimostrare di: - Adottare tecniche eco-compatibili Quali sono nello specifico? a me non risultano esserci pratiche eco-compatibili, in tutti i casi viene contemplato il diserbo, ti sembra una tecnica eco-compatibile? - Rispettare le norme relative alla sicurezza alimentare La sicurezza alimentare vuol dire utilizzare locali igienizzati, conservanti, etc. ma non vuol dire che le materie prime siano 'sicure'; o sbaglio? - Rispettare il benessere degli animali Il benessere animale vuol dire avere una stalla pulita? e avere un veterinario che li controlla? Bhè forse dovremmo imparare a chiederlo agli animali cosa sarebbe meglio per loro. - Mantenere la terra in buone condizioni di fertilità E come? nello specifico quali sono i bandi?
Per PALLINOF semplice concreto e veritiero...come sempre i suoi commenti sono più piacevoli da leggere.
Per ricky se tu stai bene con quello che fai e ci credi continua pure, però è giusto anche che ci sia qualcuno che ti mostra un possibile metodo alternativo, poi se tu non lo condividi è diverso; ma non cercare di scusarti o giustificarti; non serve.
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27/08/2010, 11:16 |
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Tosco
Iscritto il: 07/06/2010, 14:55 Messaggi: 5321 Località: Maremma 'mpestata
Formazione: Perito Agrario
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@ miriap Cita: a me sembra che si facciano molti discorsi utopistici e spesso poi ci si deve scontrare con la realtà che è ben diversa dai nostri desideri. In realtà Tosco ha potuto fare una scelta simile perchè bene o male ha le spalle coperte dall'azienda agricola della moglie che a quanto ho capito ha una storia di almeno una ventina d'anni e quindi si è potuta ritagliare la sua nicchia di mercato e magari ora raccoglie i frutti dei sacrifici passati,ma il problema esiste per chi deve cominciare adesso e magari aspettare 20 anni per poter vedere qualche risultato concreto è assolutissimamente vero che la natura ha i suoi tempi e che l'uomo deve imparare a rispettarli ma è anche vero che durante questi 20 anni uno di cosa campa
La realtà può essere ben diversa, ma non parlare di utopia...te ne prego. Io parlo di convinzione..di filosofia...di stile di vita...di approcio...ma non di Utopia. Se parliamo di Utopia allora possiamo anche fermarci qui!!!!!!! Io ho deciso (senza avere le spalle coperte da nulla) di fare una scelta: mia moglie faceva un lavoro e portava a casa 600€ al mese, ed io portavo avanti tale scelta senza problemi. Lei si è appassionata. La sua famiglia le ha proposto. Lei ha accettato. Lei porta a casa uno stipendio più che normale, come sicuramente faranno i mariti o le mogli di moltissimi agricoltori. Se la metti su questo piano allora tutti gli agricoltori che hanno qualcuno in famiglia che svolge un altro lavoro HANNO LE SPALLE COPERTE. Se la intendi così allora tutti lo fanno per possibilità. Io sono io, e porto avanti una mia realtà...con le mei fatiche ed i miei soldi: mia moglie contribuisce al mantenimento della famiglia come CREDO succeda nella maggior parte delle famiglie...niente di eccezionale. Le due aziende sono STACCATE, e io non godo in alcun modo dei benefici dell'altra azienda. Ecco perchè la mia scelta non è stata condizionata da un bel niente se non dalla mia volotà. Questo è bene chiarirlo, perchè sennò sembra che chi decide di fare tali percorsi lo faccia O PER HOBBY o PER POSSIBILITA'---e non deve essere solo questo. Vedi miriap, l'azienda di mia moglie ha impiegato anni e anni per "vedere la luce", ma ha sempre campato (magari si è accontentata spesso), e ha cresciuto figli senza tremendi problemi. E per 20 anni sono campati! Tutto dipende dalle aspettative: se uno pretende di portare in casa 5000euro al mese di guadagno (magari addirittura da subito), beh allora (per come la intendo io l'agricoltura) è bene che faccia altro.
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27/08/2010, 11:30 |
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ricky75
Iscritto il: 03/04/2009, 12:29 Messaggi: 1207 Località: grantola (varese)
Formazione: licenza media
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muflix ha scritto: Per ricky se tu stai bene con quello che fai e ci credi continua pure, però è giusto anche che ci sia qualcuno che ti mostra un possibile metodo alternativo, poi se tu non lo condividi è diverso; ma non cercare di scusarti o giustificarti; non serve. beh,il titolo del topic è:OPINIONI SULL'AGRICOLTURA CONTEMPORANEA CONVENZIONALE. se dire la mia opinione equivale a giustificarmi o a scusarmi vuol dire che sono in stato di accusa. in tal caso,buon proseguimento.
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27/08/2010, 11:53 |
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raviolo
Iscritto il: 10/03/2009, 15:08 Messaggi: 1393 Località: Asti
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Tosco, Hai ragione su tutta la linea, ma, nello stesso tempo hai torto. Il tuo discorso fila da un punto di vista agricolo e di filosofia di vita (devo dire che ,nel mio piccolo, sto puntando anche io a quegli obiettivi). Ma abbiamo torto da un punto di vista economico. Vedi, tempo fa parlavo con un grande guru della finanza, uno di quelli che come si suol dire "fanno il mercato".Quando gli ho detto che secondo me entro qualche anno il petrolio ci avrebbe portati indietro di parecchi anni verso una agricoltura piu tradizionale mi ha guardato e mi ha risposto che non e' vero, che succedera' sicuramente una penuria di petrolio e l'agricoltura ne patira', ma non tornera' indietro, semplicemente si adattera'.Maggiore sofisticazione dei cibi, meno verdura e alimentazione piu artificiale. Beh, sul momento, sicuro di me, ho pensato: vedrai come ti sbagli... Poi e' venuta la crisi in America e ho capito... in America son fallite centinaia di banche, la general motors, la gente sotto i ponti.. e chi e' che ha fatto il maggior guadagno?.. MCDonalds.. che ha messo fuori un pasto completo per meno di un dollaro. Bevi finta coca, mangi finta carne, finte patate, finto gelato, e caffe di cicoria.. ma gli utili ed i volumi son raddoppiati. capisci?...
_________________ http://www.estapp.ch http://www.dolcevino.ch
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27/08/2010, 13:13 |
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miriap
Iscritto il: 26/09/2009, 9:08 Messaggi: 734 Località: Grosseto
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Muflix, non è per far polemica ma non tutti nelle grandi città hanno un balcone dove poter coltivare neanche una foglia di basilico e beati i tuoi pensionati che hanno l'orto sai da noi quanto costa un'orto Tosco solo il fatto di poter vendere la tua uva senza problemi è un bel vantaggio io conosco gente che l'anno scorso non ha nemmeno vendemmiato perchè non sapeva a chi vendere il suo prodotto a un giusto prezzo, o perchè i ricavi non ricoprivano nemmeno le spese Raviolo ha espresso con un esempio molto chiaro ciò che probabilmente io non ho saputo dire: quando c'è crisi la gente non guarda alla qualità e non tutti hanno la possibilità di avere un pezzo di terra per autoproduzione, magari fosse così. Comunque non dico che avete torto anzi sono pienamente d'accordo con voi che bisogna fare un passo indietro, e cercare un nuovo equilibrio con la terra, ma cercate di capire anche il punto di vista degli altri. saluti Miria
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27/08/2010, 13:43 |
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muflix
Iscritto il: 12/02/2010, 12:09 Messaggi: 94
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Ricky no non farlo. La tua opinione e il tuo modo di coltivare è utile a tutti e soprattutto per portare avanti la discussione. Forse ho usato parole non adatte. Scusa.
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27/08/2010, 13:54 |
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muflix
Iscritto il: 12/02/2010, 12:09 Messaggi: 94
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Muflix, non è per far polemica ma non tutti nelle grandi città hanno un balcone dove poter coltivare neanche una foglia di basilico e beati i tuoi pensionati che hanno l'orto sai da noi quanto costa un'orto
Ma infatti non stai facendo polemica, l'unico polemico forse sono io. Secondo me è un problema di fondo miria, magari ci sono persone che risparmiano tutta la vita per poter acquistare una casa in città e persone che invece se la comprano in campagna e poi viaggiano per andare a lavorare. Magari al posto di pagare l'affitto in città si troverebbe qualcosa di più economico in campagna? Oppure mi sbaglio?
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27/08/2010, 15:53 |
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muflix
Iscritto il: 12/02/2010, 12:09 Messaggi: 94
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Ricky ti posso chiedere una cosa?lo faccio lo stesso tanto ormai te la sto già chiedendo. Tu quante mucche hai?quanta terra hai? quanto ti costa portare un vitello al peso giusto perchè poi venga macellato? a quanto lo vendi?
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27/08/2010, 15:55 |
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Tosco
Iscritto il: 07/06/2010, 14:55 Messaggi: 5321 Località: Maremma 'mpestata
Formazione: Perito Agrario
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@raviolo Quanto scrivi è giustissimo, e sono in accordo sulla tua riflessione. Il McDonald e compagnia bella riesce addirittura a "guadagnarci" in tali situazioni. Però allora dovremmo spostare il discorso nei riguardi della crisi... La crisi c'è da anni ragazzi, ma solo da uno ci siamo incominciati a fare la cacchina in mano, e sapete quando? Quando gli USA hanno dichiarato di esserlo: da un giorno all'altro tutti i prezzi sono cambiati, e noi dietro a tutto questo. Cari miei... abbiamo voluta la globalizzazione ed il capitalismo, e adesso ce li teniamo, ed inpariamo a gestirceli pure in momenti di crisi. Io sono un ottimista per natura, e voglio poter pensare che tutto parte dal basso, dalla gente. La mia riflessione (oramai prolissa) è proprio quella di "stimolare" il pensiero della gente, e continuare a farlo sino a che una valida alternativa non si sia creata. La crisi...beh, come la guerra o le epidemie...sono casi eccezzionali. Ma scusate tanto, vogliamo prendere come esempio di buona e corretta alimentazione PROPRIO il popolo americano? Seguite il mio ragionamento... ...gli americani notoriamente mangiano male (malissimo), e non ho difficoltà a credere che abbiano riversato molte delle loro aspettative alimentai proprio su McDonald e affini (che già lo fanno quando non c'è crisi)...e quindi secondo me proprio quello specifico paragone non regge molto. Invece di comprare (tutti noi...americani compresi) la farina Bio nella boutique che te la fa digerire un botto di soldi, torniamo a comprare direttamente nelle campagna...torniamo a comprare nelle aziende...CRISI O NON CRISI, e vedrete come cambiano le cose. E poi sarei proprio curioso di vedere gli americani come hanno diminuito gli acquisti di palmari e consolle...ma tanto curioso sarei. Com'è possibile che il grano...il latte...siano pagati delle cifre irrisolrie agli agricoltori (spingendoli sempre più a sorvolare su corrette alimentazioni zootecniche piuttosto che all'utilizzo di manodopera) e che tali prodotti vengano pagati dal consumatore ANCHE 10 volte tanto? Ragazzi, non vi dice niente la parola "distribuzione"? @Miriap Non credo ci sia bisogno di avere ciascuno un orto, e capisco perfettamente la situazione di chi vive in città (ho vissuto anche io per un periodo in una grande città italiana), ma... Sapete cosa sono i GAS? Vogliamo parlare della filiera corta? E magari tornare a comprare direttamente in azienda?
C'è da sbattersi...SICURAMENTE, ma ci sono già delle piccole/grandi realtà che permettono di avere una maggiore coscienza all'acquisto del prodotto (anche e sopratutto NATURALE).
Io non ho bovini, ma vado da un mio amico allevatore e compro il latte sfuso da lui, e...non ci crederete, ma ci và almeno 1/3 del mio paese: il latte è buono e costa anche un quinto di quello preso al Generi Alimentari. E' solo un piccolo esempio.
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27/08/2010, 16:40 |
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