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Re: Opinioni sull'agricoltura contemporanea convenzionale

01/09/2011, 23:06

tosco,non devi difenderti da nessuno,semplicemente qui non si vuole capire che le cose possono coesistere.
ad ogni modo,chiunque faccia agricoltura oggi e non stia chiudendo,vuol dire che qualcosa alla fine dell'anno gli rimane attaccato.
tu hai trovato la tua strada,io la mia,e ciascuno la propria.
ps: ma com'è che io spendo 3500 € circa per la sola contabilità? :evil:

Re: Opinioni sull'agricoltura contemporanea convenzionale

01/09/2011, 23:49

be in linea teorica , qui son passati con gli elicotteri della finanza a sgamare tutti quelli che vendemmiavano , e che nn erano in regola con i contributi , da qui hanno tirato fuori i ticket , per i lavoratori a tempo determinato , non importa che siano parenti o meno ,all'erario importa che siano assicurati contro gli infortuni , e in regol con l'inps...senza voler entrare in polemica piu del dovuto..

che dalle tue parti lo Stato permissivo su certi fattori , bonta tua, ma di qui a dire che sia cosi nel resto mi pare un po dura da darla a bere, che tra studi di settore , e altre menate comunali , sta veramente sorpassando oltre ogni limite

probabilemnte anche per il fatto che nella bilancia della tassazione da una parte e dei fondi che ritornano , se da voi e' in sostanzaile equilibrio ,qui dati alla mano saremo contenti se su 100in tasse , ne ritornasse alemno il 15-20%

Re: Opinioni sull'agricoltura contemporanea convenzionale

02/09/2011, 10:10

Mi è sembrato piuttosto antipatico fare i conti in tasca a tosco, che ha tutte le ragioni per adirarsi.

Perchè mai dovrebbe non farcela ed essere non in regola? anche in piemonte chi va in pensione non paga più inps e chi la paga può spendere 1850 €. anche qua ci sono amici e parenti che aiutano saltuariamente senza essere "in regola" senza che nessuno rompa le scatole.

A Tosco tornano i conti? Tosco ha sicuramente uno spirito imprenditoriale che molti altri non hanno. Non prende contributi perciò deve per forza fare i conti con ciò che vende. Quindi guarda al mercato e produce quello che il mercato chiede, anche nelle giuste quantità.
Ci sono esempi di aziende che, vista la richiesta del mercato, hanno impiantato piccoli frutti, pensando di vendere direttamente a prezzi ottimi. peccato che quando hai troppa produzione o vai dal grossista (a prezzi ridicoli) o fai marcire un sacco di roba (o ti attrezzi per trasformare).

Poi è chiaro che Tosco ce la fa anche per dove è dislocato. La stessa azienda messa in altro luogo potrebbe non farcela. Ma forse Tosco in questo caso cambierebbe tipologia di produzione e ce la farebbe lo stesso. Si chiama essere imprenditori.
Io vedo un sacco di agricoltori che investe senza mai guardare al mercato. questi senza sussidi non ce la faranno mai.

Quindi Tosco produce alternativo e va avanti. Questo non vuol dire che tutti ce la possono fare. Il mercato a cui si riferisce tosco ha dei limiti, quindi troppi toschi ravvicinati avrebbero dei problemi. (ma è come aprire qualsiasi attività di fianco ad un altra che già soddisfa il mercato).


Questo per dire che se si guarda al mercato, si produrrà per soddisfare la richiesta. Se così fai e non sei sprovveduto, ce la puoi fare!à
Ci sarà l'alternativo, il convenzionale, l'industriale, ecc, ma tutti dovrebebro produrre in una logica di mercato, ognuno secondo le proprie aspettative.
Poi se qualcuno smettesse di "valutare" la propria "superiorità" in base ai cavalli della propria trattrice.... (e giù debiti...)

Io avevo detto, che in una complessiva, l'alternativo senza il convenzionele non può soddisfare le necessità mondiali.
E' chiaro che singolamento ogni azianda può fare tornare i conti a prescindere dalla tipologia. Purchè si abbia lo spirito imprenditoriale.


faccio una preghiera al mondo agricolo: per coloro che già non lo fanno, cominciate a produrre quello che il mercato richiede, e non produrre e poi vediamo come vendere.....

Re: Opinioni sull'agricoltura contemporanea convenzionale

02/09/2011, 11:35

bruce , pero permetti una cosa, sevogliamo fare dei paragoni ,bisogna farli aprtendo da dei rpesuposti e basi , se nn uguali , simili,

anche se siamo i italia , il mondo e' bello perche vario , che uno voglia o no , paragonare una situazion , un contingente molto diverso ( in temrini di burocrazia, costi della burazia, affitti , e sec me mercati discretamente diversi ), non e' correttissimo.

sopratutto nn si ha la pretesa di far si che il propio modello possa andare ben in tutta italia.
e in ogni dove
faccio una preghiera al mondo agricolo: per coloro che già non lo fanno, cominciate a produrre quello che il mercato richiede, e non produrre e poi vediamo come vendere.....


a me hanno insegnato che appena dopo il rpodurre cio che si puo vendere, che si produce quello che il terreno che hai a disposizione puo produrre , perche se da un certo punto di vista a tutti piaerebbe produrre tartufi bianchi d'alba , anhe solo a meta' del prezzo attuale , e andare 3 mesi a sapsso x i boschi coi cani , ma non daapertutto e' possibile farlo..

che su carne latte , piuttosto che altri generi quali verdure a cespo , non ci sia spazio di vendita , mi pare un grosso autogol , che non si debba difendere la propria fetta di mercato , o quanto meno ridurla in termini , molto amrginali , mi sembra moltosbagliato

se qulcuno ha temp da perdere , visto che sembrerebbe che tenersi informati anche tramite lla stampa specialistica sia tale, andate a legegrvi l'editoriale sull'informatore agr dell'altra settimana , su come un paese europo , difende i prodoti agricoli nel proprio paese, e sopratutto sul bio ..

non dico essere la norma , ma x lo meno nn si capisce il motivo x cui quando si aprla di tutela dei redditi , qui si parla di sovvenzioni , e in altri posti si parla di mercato ..
su questo do ragioen a raviolo , ma solo per il fatto die ssere nello stesso ambito di mercato

Re: Opinioni sull'agricoltura contemporanea convenzionale

02/09/2011, 12:02

scusa ma non ho capito granchè di quello che intendi dire.....


riguardo ai terreni, con qualche accorgimento tecnico, puoi coltivare tutto quello che vuoi....(clima permettendo)

Re: Opinioni sull'agricoltura contemporanea convenzionale

02/09/2011, 17:38

Per chiarezza dei fatti...
be in linea teorica , qui son passati con gli elicotteri della finanza a sgamare tutti quelli che vendemmiavano , e che nn erano in regola con i contributi , da qui hanno tirato fuori i ticket , per i lavoratori a tempo determinato , non importa che siano parenti o meno ,all'erario importa che siano assicurati contro gli infortuni , e in regol con l'inps...senza voler entrare in polemica piu del dovuto..

che dalle tue parti lo Stato permissivo su certi fattori , bonta tua, ma di qui a dire che sia cosi nel resto mi pare un po dura da darla a bere, che tra studi di settore , e altre menate comunali , sta veramente sorpassando oltre ogni limite

Io evidentemente non mi intendo molto di burocrazia, ma il commercialista e la mia associazione di categoria mi aiutano in questo, e suppongo che lo sappiano fare molto bene
In epoca di vendemmia "pare" (a questo punto è d'obbligo usare il condizionale...visti i precedenti) che i parenti di primo grado possano partecipare alla raccolta (come pure in epoca di raccolta di ulive) anche senza essere coadiuvanti familiari.
Se poi Caro Grinto la Finanza (o l'ispettorato del lavoro) troverà mio padre ad annaffiare i pomodori dell'orto di casa che usiamo per fare la conserva...beh, saprò affrontare al momento la questione, ma mi sento parecchio tranquillo da quel punto di vista...credimi.
Studi di settore in agricoltura (almeno in questo pezzo di Italia) non ce ne sono...cosa avvenga in Piemonte continuo ad ignorarlo, nonostante i molti amici agricoltori che ho dalle tue parti: farò qualche telefonata e per curiosità mi farò raccontare qualcosa anche da loro.
I controlli vengono regolarmente fatti dalla Repressione Frodi, dal Corpo Forestale dello Stato, e dall'ispettorato del lavoro: siamo in regola, e quindi BASTA!!!
So che ami avere l'ultima parola, e quindi a poco possono le mie preghiere di finirla qui...
...vedi tu...


Io poi non sò se sono un buon imprenditore o meno, intanto mi sento un Agricoltore: ho studiato anni per acquisire le nozioni tecniche, ed ho sempre vissuto nelle aziende agricole (degli amici oppure come dipendente).
Io parto dal presupposto che "Sono una persona con le sue convinzioni"...e tali le applico nel mio lavoro e SOPRATUTTO nella mia vita: me ne sono sempre fregato delle mode (dentro e fuori l'ambito lavorativo), ed ho deciso di "essere me stesso in quello che faccio"...e questo vale sopratutto nell'agricoltura.
Da lì i miei studi (oramai lunghi...posso dirlo) sulle razze e cultivar autoctone e tradizionali, sulla storia del mio territorio, e sulle produzioni alternative.
Ed è così che mi sono creato una mia via, svincolata da bollini e disciplinari (non sono assolutamente Biologico, per esempio...ed i motivi li potete riptrovare nei tanti post scritti sino adesso): sinceramente non mi spaventa essere considerato un anacronista...un autartico...un antico...e un improbabile.
Sono convinto, e questo mi basta: la forza di quello che faccio proviene in gran parte da quanto io credo in quello che faccio (e di Zen c'è ben poco, credetemi): l'esito spesso dipende da me e dalla natura, e mi sta bene...qualsiasi esso sia.
Non credo di essere pazzo a dire che la mia vita è bella...e sono sincero se vi dico che ho la schiena a pezzi e spesso alla sera non ho neanche la forza di accendere il PC: ho un mio equilibrio, che mi fa essere diverso dal prossimo, ma non troppo diverso da moltissime altre persone (e questo discorso potrebbe valere veramente per tutti).
I Soldi?
Intanto mangio bene e sano, i miei vicini non usano pesticidi e veleni vari, non ho falde inquinate, recupero-integro-coadiuvo la natura, lavoro nel rispetto di questa (almeno ci provo), e magari uso tecniche di lavoro talvolta antiquate ma ADATTISSIME a me e alla mia azienda...eppure ci campo.
Non riuscirò a comprarmi un podere...lo so, ma ci campo...e come ho detto nel post precedente potrei anche stare una vita in affitto: riesco a vivere bene anche senza quel senso di appartenenza alla proprietà.
Mi considero un custode della terra...questo mi piace dirlo.
Il mio olio non ha nulla di speciale per me, e lo dico al cliente: per me l'olio si fa solo il quel modo, e quindi è normale avere così tanto lavoro dietro ad una bottiglia venduta. Vorrà dire che invece di venderlo a 7€ il litro imbottigliato, lo venderò a 10€...eppure vedo che l'olio non rimane in magazzino.
Come dice BRUCE, è importante NON ESAGERARE con le quantità, e magari diversificare...e qui potremmo riattaccare il concetto delle "aspettative che uno ha dal proprio lavoro". Evidentemente le mie sono basse per molti, ma per me sono sufficienti (non avendo mutui e compagnia bella).
Il mercato a cui mi riferisco è un mercato a dimenzione del tipo della mia azienda: le grandi multinazionali, per cui lavorano molti di noi, non verranno mai a bussare alla mia porta, ma mi sta bene così.

E ripeto: se inceve di tenere 100 vacche da latte, ne tenessimo un numero SOSTENIBILE per la nostra azienda, andando a produrre foraggio aziendale?
Magari un bel mutuo ve lo potreste mettere in testa per un mini caseificio aziendale, e non oper comprare altre vacche quando poi le quote latte andranno a finire dove sappiamo.
Adeguarsi, essere lungimiranti...e non fossilizzarsi su "quello che si è sempre fatto nella nostra azienda".

Re: Opinioni sull'agricoltura contemporanea convenzionale

02/09/2011, 20:01

il probelma e che quando si son fatte le aziende zootecniche , il numeor era sotenibile , dava lavoro anche a manodopera extraaziendale , e si potevano fare degli investiemnti nel rispetto di tutti gli opertori del settore e filiera, senza andare a cercare di premere le bucce del limone e raschiare le doghe dei tini.

ma a quanto pare questo , da fastidio , quello che non si riesce ancora a capire a chi darebbe fastidio...

un sistema che piu nel ben che nel male e' stato in piedi dagli anni 80 fino al 2005 (per quanto mi ricordi) senza stravolgere nessu eqilibrio natrale dopo tutto l'allevamento da carne in peimonte e' vecchio come minimo di 3secoli , visto che e' questo il preiodo di selezione della piemotnese.., e che ha il suo mercato.


e' come se nel giro di un paio di anni il biologico facesse SBOOM , come lo st fcendo in certe zone e su certi prodotti .

il discorso dei parenti non dapertutto vale , te lo posso garantire , non dappertutto ,

sopratutto se chi vendemmia anche se di primo grado e' in cassa integrazione , ( in genre se uno ah un lavoro non prende i gg di permesso x venire a lavotare ...) ecmq i collaterali nn son di 1°grado

Re: Opinioni sull'agricoltura contemporanea convenzionale

02/09/2011, 20:16

sopratutto se chi vendemmia anche se di primo grado e' in cassa integrazione , ( in genre se uno ah un lavoro non prende i gg di permesso x venire a lavotare ...) ecmq i collaterali nn son di 1°grado

La legge dice che sino al 3° grado di parentela è possibile.
Loro sono studenti.
Stesso discorso per i pensionati.
;)

Re: Opinioni sull'agricoltura contemporanea convenzionale

03/09/2011, 16:34

mi sembra che qui si sia andati davvero un po' oltre.
Tosco credoche ,nella foga, tu abbia scritto troppo di te e della tua azienda .Io e grinto del resto ci siamo lasciati condizionare dai numeri e ti abbiamo spinto troppo oltre, A questo proposito ,se tutti sono d'accordo, suggerirei di chiedere al moderatore di cancellare le ultime pagine del 3d. e ripartire su una base piu teorica.
Di fatto noi dovremmo discutere in termini generali. Portare le ns esperienze solo come opinioni. I numeri dovrebbero essere fatti solo su esempi teorici.
Le ultime pagine non vanno in questa direzione e si sono un po' avvitate su una discussione che alla fine non e' pertinente con l'argomento.

Che ne dite?..

Re: Opinioni sull'agricoltura contemporanea convenzionale

03/09/2011, 16:38

comunque attenzione ai parenti che aiutano in azienda... Ad un mio amico,in valle d'aosta, hanno decurtato la pensione del nonno, dopo averlo pescato nel frutteto a potare i meli.
Il nonno infatti percepiva una pensione statale e aiutava seguendo abitualmente la conduzione del meleto (obiettivamente grande) del nipote.
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