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Re: Opinioni sull'agricoltura contemporanea convenzionale

31/08/2011, 22:43

io faccio parecchia fatica a seguirvi,trovo abbastanza sensati tutti gli interventi.
probabilmente c'è spazio per tutti,a questo mondo.
per chi fa gli ogm e per chi fa i fagiolini a 8€.
il problema sta,a questo punto,di trovare la dimensione idonea per la propria azienda e per le aspettativ che ciascuno ha dalla sua vita.
conosco gente che quando ha 100€ in tasca va in un bar e fino a che non li ha bevuti tutti non esce.
il giorno dopo lavora e poi di nuovo al bar.
eppure,non mi hanno mai chiesto un prestito.
conosco gente che continua a pensare di come inventarsi cose nuove da fare e ci riesce anche.
non c'è una ricetta valida per tutti gli esseri umani (contadini o no).
per fortuna!!

Re: Opinioni sull'agricoltura contemporanea convenzionale

31/08/2011, 23:13

Vi leggo con piacere, e non mi lascio prendere dallo sconforto.
Vorrei sottolineare un passaggio...
ci vuole buonsenso nelle cose. esalta pure ciò che sostieni però senza buttare merda contro ciò che non ti garba...

..e da qui partirei con il mio PERSONALISSIMO, OPINABILISSIMO...ma anche SACROSANTISSIMO ragionamento.
Il Buonsenso...
...potremmo partire da cosa ci possa dire il buonsenso: ci siamo ritrovati ad avere impostato tutta la nostra agricoltura sui contributi, PSR, Pac e compagnia bella..e questo è stato il primo grande passo verso il baratro (sempre a mio avviso, per carità).
Studiavo all'agrario, ed il colza imperversava nelle nostre campagne (nonostante la maggior parte degli agricoltori ignorasse pure il suo utilizzo e la sua origine)...e tutto questo per il contributo.
Ci si recava presso l'associazione di categoria per chiedere "cosa si dovesse mettere" per avere il maggiore contributo, e si continuava a comprare i mangimi per i nostri animali presso il consorzio o la cooperativa di turno.
Questo specifico passo per me non ha un benchè minimo sussurro di Buon senso...e pensare che migliaia e migliaia di agricoltori lo hanno fatto (e continuano a farlo).
Allora, il Buonsenso mi dice che magari nei miei terreni semino quello che mi occorre (intanto), e che cerco di realizzare un cerchio più chiuso nelle colture-consumo aziendale.
Il fatto di coltivare per il contributo mi ha portato a scegliere di non richiedere contributi (ho platealmente rinunciato al premio di primo insediamento...ma ne parlertò un'altra volta), e ritengo sbagliata (sempre a mio modestissimo parere) la struttura stessa del contributo in agricoltura.
Detto questo, il Buonsenso assumerebbe già una forma diversa: fare agricoltura per noi (in primis), e puntare a ridurre le spese e avere massima coscienza di cosa produciamo.
Poi...
esaltare ciò in cui si crede è più che sacrosanto, visto che qui parliamo di scelte di vita radicali.
Io ho 32 anni (tanto per continuare a parlare di me e mettere in piazza il mio personale), e ho una famiglia a cui badare...ho delle responsabilità, e non credo certo di essere uno sprovveduto o il primo ignorante di turno: se ho fatto un passo è perchè ho trascorso quasi 10 anni a progettarlo...dieci lunghi anni in cui ho mangiato letteralmente pane e merda (prima come dipendente, poi come contratto di collaborazione ed in fine come artigiano) per riuscire a partire con il mio progetto (progetto su cui lavoro dall'età di 15 anni).
Ho una moglie che lavora in agricoltura (è CD nell'azienda della sua famiglia), e da quell'azienda ci campano i suoceri, 4 figli, e i soci di mia moglie (soci finanziatori): come già ho detto nessuno ha il ferrari, eppure svolgono vite più che dignitose.
Io sono CD nell'azienda in affitto (azienda che ho più volte descritto anche nei minimi particolari...), e attualmente stò lavorando per riuscire proprio in quello che dite voi...
se non tiri fuori da quello che coltivi almeno 10mila euro anno netti..altro che cambiare trattore , non potrai cambiare le scarpe bucate ai figli, non potrai mandarli a scuola.

Vendita dell'olio (in regola), vendita di animali (suini, caprini) in regola, vendita del legname (in regola), vendita delle castagne (in regola) e vendita degli ortaggi (in regola)...e neanche parlo del "non in regola" visto che punto proprio a vivere solo con prodotti regolarmente venduti.
Le mie spese fisse annuali: inail, inps, associazione di categorie, registrazione igp del castagneto, registrazione del vigneto, affitto agricolo, altre imposte. Un totale di 3500€ annui fissi (più tutte le altre spese).
Non credo che occorra entrare ancor più nel personale e mettere estratti conti o fatture, ma posso dire che "senza prendere per i fondelli il cliente" e sopratutto "senza vendere fagiolini ad 8 euro al ricco di turno" io ci campo.
Devo ammattere che come progetto a lungo termine ho ancora molte difficoltà da risolvere, e tutte sono di tipo economico: ho ovviato a molte spese coinvolgendo la mia famiglia, ma questo non basta, e ciò mi mette in condizione di ridurre a compartimenti tale progetto, e procedere scalino per scalino.
Comunque ripeto che si tratta di un discorso di impostazione (sopratutto mentale): ridurre allo stretto necessario le spese, puntare ad avere piccole produzioni diversificate, cercare clientela interessata, NON ESSERE UN PRODUTTORE DI MODE, sapersi certamente accontentare (sopratutto all'inizio)...
...questi sono solo alcuni passaggi con cui partire (e con cui sono partito).
Noto comunque una discreta nota cinica nei confronti delle soluzioni alternative, ma ci sono abituato e non vi biasimo per quello...ci mancherebbe.
E sopratutto non butto merda su tutto il resto, ma dico che a "tutto il resto" c'è un'alternativa e che spero che non sia certo l'ottusità ad impedirne perlomeno la scoperta...questo dico, e c'è molta differenza.
Io butto merda sui diserbanti, sui sistemici, sull'uso indiscriminato della chimica e dei suoi veleni, sulle miscele zootecniche a base di...tutto, sugli animali ingrassati in spazi angusti, alle colture intensive, al non rispetto delle rotazioni, alla non intergrazione colturale (con tanto di avvicendamenti) nella propria azienda, ai punti presi (io vengo dalla convenzionale, ma quanti di voi hanno lasciato la non convenzionale??????????????????????????????????????????????), etc...

Re: Opinioni sull'agricoltura contemporanea convenzionale

01/09/2011, 8:16

Dunque, sono anche io d'accordo sul fatto che la Pac sia la morte del coltivatore.
Trasforma il contadino in un dipendente statale senza dargli i benefici del dipendente. Punto.
Detto questo pero', bisogna ammettere che senza gli aiuti oggi l'agricoltura italiana sarebbe inesistente.
Non per incapacita' dei contadini... bensi per l'impossibilita' di produrr ein concorrenza con il resto del mondo.
NON PUOI PRODURRE SE A TE PER CAMPARE SERVE GUADAGNARE ALMENO 10MILA EURO ANNO E IL TUO CONCORRENTE INVECE PUO LAVORARE PER 300 EURO L'ANNO. E' un dato di fatto ... tu crepi.

A questo punto hai due soluzioni:
A) barriere protezionistiche, dividi il mercato in zone e ciascuno vende nella sua zona al prezzo adeguato.
B) sovvenzioni chi deve sopportare costi maggiori in modo da ripianare la differenza dei prezzi.

Visto che le barriere NON si possono mettere..... tocca sovvenzionare, oppure far fallire tutti.
E ringraziate che l'agricoltura e' considerata strategica, altrimeni col c..zzo che a quest'ora eravamo falliti invece che qui a parlare del fatto che non si guadagna.

Il discorso a questo punto per me finisce qui. NON C'E' SPAZIO DI MANOVRA.
Chi vuol fare le coltivazioni alternative, bio, quelchevolete, dovrebbe andare a cercarsi un terreno DOVE SIA POSSIBILE FARLE ,Africa, India, Messico..non so... certamente non Qui.
Chi vuol fare coltivazione tradizionale ..pure dovrebbe andarsene, che e' da fessi tentare di coltivare tra una ferrovia e un'autostrada, con di fronte un termovalorizzatore ed alle spalle una discarica.

Chi resta? .. chi appunto si e' specializzato nel meccanismo degli aiuti pac e nel saccheggio dei vari psr.
gente che semina e non rqaccoglie (che tanto costa piu raccogliere che quel che prendi).
O gente che cambia il trattore ogni due anni in un meccanismo simile a quello delle squadre di calcio con i calciatori.

Poi Tosco.. hai 32 anni ,parti con un certo vantaggio perche hai sposato una ragazza che dispone di una azienda,e ti auguro di crescere fino a poterti comprare il tuo podere.
Ma guarda che a 32 anni, la questione non dovrebbe essere "campare", dovrebbe essere una crescita economica sufficiente e tale da permetterti di avere gia' il tuo podere e lavorare sul tuo.
Purtroppo,sicuramente non per causa tua, la situazione attuale ti impedisce di fatto questa crescita.
Soprattutto per chi adotta metodi "alternativi" (nel caso di coltivazione tradizionale potresti contare su qualche aiuto). Ora, e te lo dice uno che sta lavorando "alternativo " da diversi anni, vista l'esperienza fatta, toccato con mano come santommaso, penso che OGGI i metodi alternativi siano una soluzione di agricoltura borderline in cui o sei talmente piccolo che puoi al massimo accontentarti di sopravvivere, oppure sei talmente ricco da poter andare avanti almeno dieci anni in netta perdita e lavorando per sport.

Re: Opinioni sull'agricoltura contemporanea convenzionale

01/09/2011, 8:18

se pero i finanziatori finanziano tu stai a galla, il gg che nn finanziano piu ,mi spieghi come riuscite a barcamenarvi , suoceri e compagnia cantante?

Re: Opinioni sull'agricoltura contemporanea convenzionale

01/09/2011, 8:27

io nn riesco a capir e raviolo , come da 20 ettari di terreno , riscano a stare in peidi come minimo 4famiglie , perche facciamo il conto

tosco +moglie = una famiglia

suocero +suocera+3figli =una famiglia (e fa due)

soci finanziantori , a meno che non siano moglie+marito dovrebbero esere altre 2 famiglie..


per cui 4 familgie

se i conti dovrebbero essere giusti , occhio croce son 4000 euro a persona di inpns , a eno che qualcuno nn lavori in nero ,
tosco+moglie +suoceri +3cognati , a casa mia dovtrebbero fare 28mila euro di inps l'anno e nn 3500


ammesos che i cognati alvori altrove fa cmq 16mila euro e su una ventina di ettari al vedo gia dura


se poi aggiungi gli affitti , sindacato , spese varie ( eletricita , telwefono , assicurazioni varie ) si effettivament el'unica soluzione e' andare a dorso di mulo in citta..


ma questa anche se sei solo 10 anni che mangi merda ,e che mediamente e' smepre meno di molta altra gente , non e' far e una vita media ....


beatrice poggioall'orso puo confermare qusto ragionamento

Re: Opinioni sull'agricoltura contemporanea convenzionale

01/09/2011, 8:45

probabilmente lui considera solo la sua attivita', La moglie lavora nell'altra azienda.
Poi mi pare che avesse detto quel che produce lui lo venda perlopiu all'azienda della moglie.

Ovviamente, avendo gia il cliente maggiore che e' in famiglia e la moglie che lavora su una altra attivita'(dei suoceri), i conti a fine anno gli tornano.
Ma questo confermerebbe quel che dico... o parti in una situazione particolare (come questa) o puoi sopravvivere dieci anni lavorando per sport ...

Re: Opinioni sull'agricoltura contemporanea convenzionale

01/09/2011, 10:34

Mi sono impelagato...lo sapevo...
Allora: i suoceri hanno creato trent'anni fa un'azienda agricola.
Mia moglie conduce oggi tale azienda (TOTALE ASSENZA DI CONTRIBUTI...se non il carburante agricolo con la PAC).
L'azienda produce vino e olio.
Mia moglie, per ovviare alle tante spese, si è affiancata dei soci finanziatori.
In azienda c'è un'unico CD, e quindi un unica inps da pagare (i suoceri sono in pensione come agricoltori..).
Io collaboro con scambio di manodopera tra CD.
L'azienda ha due avventizzi.
I miei cognati ancora studiano, e quindi aiutano quando hanno tempo.
L'azienda è rimasta a dim. familiare: chi ha investito non percepisce alcuno stipendio o cose del genere.
Carissimo Grinto, il giorno che i soci non finanziano più l'azienda sarà ridotta, accorpata o venduta.
Poi vengo io...
Ho tutto in affitto (tranne un misero ettaro); quello che produco lo sapete; mio padre (in pensione) mi aiuta per quello che può; gestisco interamente la mia azienda; tranne il carburtante agricolo NON HO ALCUN TIPO DI FINANZIAMENTO O CONTRIBUTO; nessuno lavora in nero e faccio tutto alla luce del sole.
Quello che guadagna mia moglie serve all'azienda della famiglia: i suoceri volevano vendere e ritirarsi a vita privata (sempre da agricoltori...in pensione), lei ha preso il timone (essendo la figlia maggiore) e porta avanti la barca sino a che i fratelli non saranno pronti ad affiancarla (e magari a sostituirla). Quel poco che porta in casa ci permette di pagare le bollette e poco altro.
La miua azienda ci da da vivere (e non ci vestiamo di stracci e viviamo sotto gli alberi) in modo dignitoso: stiamo attentissimi ai consumi e alle spese, ed in effetti la "border line" per noi è proprio questa...e non altre.
Il mio passato (dieci anni nel settore dell'artigianato) è stato necessario per motivi familiari ed economici.
I miei genitori hanno un'unica pensione da statale. Ho una nonna a carico.
Devo aggiungere altro per rendere meglio le idee???
Spererei di no ;)
Poi Grinto...i miei conti non ti torneranno mai...già lo so, ed anche se ti tornassero...non ti tornerebbero mai :mrgreen:
Hai scritto tutta una serie di cifre che manco mi riguardano, per cui mi sento libero di dirti che sei proprio su un'altra strada.
Sempre con quel pallottoliere in mano :lol: .
I dieci anni di pane e mer.. sono stati necessari per racimolare un minimo gruzzoletto (poche migliaia di euro) per partire.
A noi non pesa rinunciare a spese effimere e superflue: abbiamo entrambi il cellulare ed un notebook, abbiamo internet, una tv e due macchine...eppure ce la facciamo.
mangiamo letteralmente di quello che produciamo (e sempre in questa discussione ne ho apiamente parlato).

credo che potrei riversare ore e ore di personalissime esperienze, ma nulla potrebbero contro lo scetticismo...
...quindi mi fermo qui, sicuro di aver portato molto (MOLTO) del mio personale a difesa di una causa che appoggio.


Non so cosa mi riserverà il futuro (come tutti noi...del resto), ma so che cercherò sempre (sopratutto per la mia famiglia) di non mollare e cercare sempre di non mettere "il carro davanti ai buoi"...basandomi anche e sopratutto sul mio di buonsenso.

Vedetela come vi pare su Foukoka e compagnia bella: ogni uomo ha le sue convinzioni, e spero che quelle di ognuno di noi ci possano portare dove desideriamo.

Se le cose non mi andranno bene seguirò il ragionamento di raviolo...
penso che OGGI i metodi alternativi siano una soluzione di agricoltura borderline in cui o sei talmente piccolo che puoi al massimo accontentarti di sopravvivere

...e sopravviverò.
ma che vi devo dire...per adesso i conti tornano (e sono all'inizio).

Se qualcuni si sentisse offeso da quello che ho detto, o da come l'ho detto, me ne scuso.
ma forse un pò offeso dovrei sentirmici io...forse...

Re: Opinioni sull'agricoltura contemporanea convenzionale

01/09/2011, 11:45

ma allora tosco le vostre aziende, non possono essere considerate nella norma.

primo perche qui in piemonte i pensionati se vivvono inn azienda e' pressoche regola che fino a 75 anni paghino l'inps anche se pensionati , con uno sconto del 30% doo i 70.

che i tuoi cognati studino va bene, ma quando alvorano , in pratica lavorino in nero.

che nn ricevano contributi ok , ma dall'altra risparmi l'inps , e nn poco ...
per caro che affitti un tereno vai a spendere sui 400 euro?

la media delle aziende e' avere circa i 2terzi dell'azienda in affitto , facendo uan media di 25/30ettari , vuol dire andare a spendere dai 2000ai 3500 euro l'anno di affitto , se nn hai unminimo di incnetivo pac , o gli affitti arrivavao a prezzi inferiore a 200 euro a ettaro , ( ma vorrebbe dire che ci sarebbe un offerta di terreni sufficente alla domanda) o ci sarebbero parecchi gerbidi , sopratutto nei terreni franosi di collina e montagna.

riassumendo , e' vero che tu hai un buon reddito , ma ti ricordo un detto ligure:
Quattrino risparmiato 2 volte guadagnato...

Re: Opinioni sull'agricoltura contemporanea convenzionale

01/09/2011, 14:40

tosco, scusa se ti ho offeso. Non era mia intenzione.
Stiamo parlando agricoltura convenzionale, e questa conduce a considerare certi numeri.
So che percorri vie di coltivazione alternative e dici di farcela, a fatica ma ce la fai.
E' un grosso risultato, e siccome le stesse vie tue le sto percorrendo anche io (senza le vigne) faccio i conti.
Perche' nel mio caso non tornano, o meglio... non e' che non si lavori o non si possa guadagnare. Direi piuttosto che ad una azienda "alternativa " non possano essere applicati i metodi di calcolo che si applicano alle aziende tradizionali.
nella mia pochissima esperienza ho capito che, se l'azienda tradizionale ha un bilancio abbastanza prevedibile e permette di fare previsioni abbastanza centrate, nel caso dell'azienda alternativa le previsioni sono impossibili.
Ora e' chiaro che se si parla di poca roba sotto al sole, cioe' terrneo in affitto, poche macchine, si lavora in proprio, si prende quello che viene e si tira avanti, l'azienda alternativa E' UNA SOLUZIONE pure divertente anche se non definitiva e stabile.
Se invece punti ad ad ottenere il possesso di una azienda, un certo volume d'affari che ti consenta lavorare come un somaro , ma anche di guardare al futuro con una certa tranquillita'. beh l'az alternativa secondo me in questo caso mostra la corda. e cede.

Re: Opinioni sull'agricoltura contemporanea convenzionale

01/09/2011, 22:32

ma allora tosco le vostre aziende, non possono essere considerate nella norma.
primo perche qui in piemonte i pensionati se vivvono inn azienda e' pressoche regola che fino a 75 anni paghino l'inps anche se pensionati , con uno sconto del 30% doo i 70.

Io non abito in Piemonte, ma in Toscana...
Evidentemente ci sono leggi diverse, visto che qui è possibile andare in pensione a sessant'anni...da CD.
Non chiedermi oltre a tal proposito: io ti dico le cose come stanno, e siamo a tutti gli effetti due azienda "nella norma". Se poi stessero continuando a pagare l'imps, noi neanche lo sapremmo...e per questo non mi sento di continuare su tale fronte.
Cosa poi avviene in Piemonte lo ignoro.

che i tuoi cognati studino va bene, ma quando alvorano , in pratica lavorino in nero.

che nn ricevano contributi ok , ma dall'altra risparmi l'inps , e nn poco ...

Io proprio non riesco a capire cosa ci sia di così tanto difficile: mia moglie deve forse assumere i suoi fratelli per la vendemmia e la raccolta delle ulive (unici lavori in cui partecipa il resto della famiglia)???
Parti e subito spari a zero: LAVORO IN NERO.
Rileggiti quello che ho scritto...per favore...
L'azienda ha due avventizzi.
I miei cognati ancora studiano, e quindi aiutano quando hanno tempo.

Avere due avventizzi vuol dire avere contributi da pagare...ed essere in regola.
I miei cognati studiano, e questo vuol dire che loro studiano e non lavorano in azienda in nero.
Aiutano (e non vuol dire lavorano come se fossero assunti ma sono in nero...) quando hanno tempo, e il tempo ce l'hanno in estate (vendemmia) quando non studiano: in tale occasione, come largamente spiegatoci dalla nostra associazione di categoria, possono (senza problemi) partecipare alla raccolta dell'uva senza essere assunti, in quanto FAMILIARI DIRETTI DEL CD.
Questo non vuole dire lavorare in nero e risparmiare sull'imps...ti prego di stare attento a quello che dici e a come lo dici, grazie.
Và a finire che mi fate diventare suscettibile pure a me :? :shock: :o :lol:
Durante la vendemmia e la raccolta delle ulive mia moglie deve assumere altri operai avventizi (oltre ai due che sono in azienda tutto l'hanno), poi aiuto io (scambio di manodopera tra CD) ed i fratelli (familiari diretti di primo grado).
Spero sia chiaro, e che subito non ci sia una replica in tal proposito.


Poi...
Raviolo, se mai ti facesse piacere sarebbe bello che tu mi venissi a trovare (magari non adesso che vendemmiamo, sennò ti metto a lavoro pure a te :lol: ...e risparmio sull'inps :lol: ): potresti constatare di persona quello che dico, e magari meglio capire quanto evidentemente non sono più in grado di spiegare in questa discussione. ;)
Se invece punti ad ad ottenere il possesso di una azienda, un certo volume d'affari che ti consenta lavorare come un somaro , ma anche di guardare al futuro con una certa tranquillita'. beh l'az alternativa secondo me in questo caso mostra la corda. e cede.

Credo che si tratti di ambizioni, stile di vita, e capacità: l'ho già detto e lo ripeto.
L'aspettativa può cambiare da soggetto a soggetto, e non è detto che la mia sia uguale alla tua o a quella di altri.
Di lavoro già ce n'ho sin troppo, ma per adesso ce la faccio così.
Il futuro? E chi ha certezze dal futuro?
Potrei anche slittare da un podere all'altro...sempre in affitto: questo m'impedirebbe forse di essere un CD che lavora in modo alternativo? Potrei anche arrivarci alla pensione...chi me lo impedirebbe?
Non stiamo mica dicendo che un agricoltore in affitto non è un agricoltore? Stiamo forse dicendo questo? Io non credo.

E poi...io pago (tanto per continuare a mettere in piazza i fatti miei di fronte a tanti pallottolieri...) circa 1000€ all'anno per l'affitto di 7ha di terreno (seminativo, vigneto, uliveta di 500piante)...ed ho ancora 11 anni di affitto.
Tale cifra l'avevo inserita nei 3500€ di spese fisse annue (circa 1800€ di inps, poco di inail e tutto il resto).
Basta dai, e posiamolo questo pallottoliere: sto rispondendo per cortesia, ma adesso inizia a pesarmi veramente.
Lo capisco che qui io sono a difendere (da solo) una causa...
...capisco che devo dare tesi sostenibili...
...capisco anche che lo scetticismo la faccia da padrone...
...e capisco pure che oggi l'agricoltura è un gran casino e si rischi la rimessa...
..ma mi pare di essermi prestato al gioco più del dovuto: raramente ho letto in questo forum così tanto di personale, e credo di avere il diritto di smetterla di replicare anche alle strafalcionerie.
Grinto, sai quanto ti stimi, però fidati che se scrivo una cosa quella è vera (almeno per quanto riguarda la mia esperienza di agricoltore ed il mio vissuto di uomo).
Non esiste una ricetta universale (lunge da me dire questo), ma le alternative possono offrire interessanti vie.
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