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Opinioni sull'agricoltura contemporanea convenzionale
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BRUCE
Iscritto il: 13/07/2011, 12:46 Messaggi: 71
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Ti rispondo tosco.
I luoghi comuni e la carenza di conoscenza dell'agricoltura convenzionale è molta )ì(io parlo fra i consumatori non fra gli operatori). Per i consumatori generici ormai tutto ciò che è convenzionale è m. mentre il bio o altro sono i prodotti di eccellenza. Qualcuno a detto che se vedesse della frutta brutta e bacata la conprerebbe subito perchè sinonimo di bio. e se fosse da trattamenti sbagliati e la si spaccia come bio proprio per questa credenza?
L'agricoltura convenzionale non è mica da buttare. ti ricordo che rotazioni sovesci e altre tecniche per mantenere la fertilità fanno parte della agricoltura convenzionale, cose che si sono sempre fatte.
Invece i trattamenti fatti con prodotti ammessi sul biologico chi ne parla?
Per esempio il piretro è ammesso. é un insetticida ed ammazza molti animaletti. certo il tempo di carenza è di un giorno. e così tanti altri prodotti ammessi.
Prova andare fra la gente e chiedere cosa è bio e cosa convenzionale.... avresti molte sorprese.
ora buon appetito!!
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30/08/2011, 13:02 |
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grintosauro
Iscritto il: 01/01/2009, 8:57 Messaggi: 21981 Località: chieri (torino)
Formazione: agrotecnico specilizzazione zootecnica da carne
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be ancora piu dura digerire il fatto che circa il 10%contiene tracce di prodotti chimici, vabbe e' l'effetto deriva dei vicini che trattano senza sapere di trattare..
_________________ Non sto bene come vorrei, ma neanche male come vorrebbero.
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30/08/2011, 15:56 |
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Tosco
Iscritto il: 07/06/2010, 14:55 Messaggi: 5321 Località: Maremma 'mpestata
Formazione: Perito Agrario
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ALLORA...ALLORA...ALLORA... facciamo una distinzione tra BIOLOGICO e TUTTO IL RESTO DELL'AGRICOLTURA ALTERNATIVA (o NON CONVENZIONALE). Il BIOLOGICO ha dei suoi disciplinari, dei controlli, delle regole scritte...ed IN TEORIA dovrebbe essere la maggiore garanzia per il consumatore visto che tutto (dal letame al seme di pomodoro) è tracciabile e ha origini unicamente in altre aziende BIOLOGICHE con medesime regole. Apparentemente il Biologico è l'unica alternativa all'agricoltura convenzionale,ma le due sono sempre più simili: la chimica è sempre più presente, e dal concime pellettizzato (tollerato in Bio...tollerato!) a molti trattamenti decisamente invasivi (alcune aziende hanno una linea per il bio) che sono al limite (al limite!) della permessibilità (che è già ampissima)... Ma oltre al Biologico, che è oramai divenuto anche e sopratutto una moda (e ne abbiamo già lungamente parlato e riparlato) o l'unica alternativa di tipo COMMERCIALE all'agricoltura convenzionale, ci sono altri tipi di agricoltura NON CONVENZIONALE meno modaiola e meno conosciuta (quindi) che certamente riescono a dare un taglio NETTO ad un certo tipo convenzionale di agricoltura (queste si!!!). Abbiamo il BIODINAMICO...il metodo FOUKOKA...la PERMACOLTURA...il metodo NATURALE...ed il metodo TRADIZIONALE. Potrebbe sembrare arabo per molti, e per altri si tratta solo de "la solita zuppa" spinta da ambientalisti e convinti di turno. Ecco quando parlo di tanta ignoranza che c'è. posso assicurarvi che il metodo Foukoka ha ben poco a che spartire con il Biologico, e così via. Che si tratti di crociate idealistiche, che di esoterismo, o di recupero dal passato...sono comunque veri e propri MOVIMENTI di agricoltori che applicano le medesime regole (decisamente molto più ferree) e che lottano affinchè vengano riconosciute come "alternativa all'alternativa" (il Biologico, appunto). Magari molti di voi staranno scuotendo la testa, ma pensate questo: in Italia ci sono centinaia di viticoltori (almeno 400) che praticano tali regole e vendono regolarmente vino in tutto il mondo. Agricoltori che hanno riconvertito la propria azienda, o che l'hanno creata exnovo sulla base di regole (spesso non scritte) che applicano NON SOLO IN CAMPO MA DIRETTAMENTE ALLA PROPRIA VITA. Viticoltori...ma non solo. Visto che si parla di agricoltura a 360°, potremmo tranquillamente parlare di allevatori...e ce ne sono (per fortuna) tanti..e non solo nella "nicchia toscana". Amici cari, pensate che proprio nel NORD iperindustrializzato e delle grandi cifre c'è il maggior numero di aziende che offrono ALTERNATIVA... Io capisco Grinto, ed il suo scetticismo (oramai ho un pò imparato a conoscerlo)...posso anche capire il buon raviolo, ma mi pare che poco avete voglia di capire me. I fagiolini a 8euro...che se li mangino. ...come che si mangino i fagiolini SVENDUTI a 20cent al grossista. CARI MIEI IO CREDO CHE LA COSA POSSA ESSERE PIU' EQUILIBRATA. Voi parlate di rimessa assicurata, e siete sempre con il pallottoliere in mano...io non c'ho mutui (non me li hanno dati perchè nullatenente), non ho stipendi fissi che entrano in famiglia, non ho terreno di proprietà (salvo un ettaro di castagni), non ho la casa di proprietà (lavoro da anni per riuscire un domani a farmela), eppure campo bene. Io più che di pallottoliere parlerei di pretese e aspettative. Ci siamo abituati a cambiare trattori ogni 3 anni...ad avere ogni tipo di attrezzatura in azienda...a vivere in un egoismo aziendale che non ci porta a scambiare manodopera con i vicini...e siamo sempre a piangere per quanto ci costa il gasolio agricolo. Ragazzi miei...proprio per questo sarebbe bene dare una svolta alle nostre aziende, rimboccarci le maniche e studiare un sistema per avere un'agricoltura principalmente più sostenibile proprio per noi stessi. L'ho detto e lo ridico: se siamo scontenti di quello che facciamo, forser è il caso di valutare un'alternativa. Aprirsi un libro o fare un giro in una delle tantissime aziende alternative? No? Siamo qui a frignare per le quote latte, e ancora non capiamo che quando questi cacchio di contributi finiranno ( EFINIRANNO A BREVE) ci saranno aziende che realmente andranno a gambe all'aria se non si organizzano prima. Il capo lo scuoto io, che certo NON HO LA RISPOSTA, ma che ho fatto una scelta di cui non mi lamento e che mi trova convinto al 100%: non lasciarmi schiacciare da un sistema che non mi appartiene. Forse si rischia l'eremitaggio culturale...può essere Forse si rischia di dover scendere a nuovi compromessi...può essere Forse ci sarà minore ricavo...può essere ...ma tutto il resto? Il guadagno (che a quanto pare in agricoltura convenzionale è scomparso totalmente) può assumere NUOVE FORME (oltre a quella del pallottoliere), e possiamo iniziare a riacquistare una dimenzione familiare e sostenibile di quello che facciamo, e ESISTE UN MERCATO PIù CHE SOLIDO che è pronto ad accogliere i nostri prodotti... ...ed anche senza vendere i fagiolini a 8€ ce la possiamo fare... ...come ce la può fare il consumatore (lo dico oramai da mesi in questa discussione...anche se proprio non mi calcolate minimamente). Se oltre che fare colture facessimo anche cultura, i nostri clienti aumenterebbero.... ...e non dovremmo vendergli discorsi, ma offriterr loro la possibilità di scegliere. Voi parlate del 20% della popolazione mondiale che CE LA FA... ..io parlo di altre cifre: dell'operaio, del precario, dello studente, del disoccupato...e. di scelte di vita che questi fanno. Badate bene, non parlo di un distillato da 300€, ma di uova, carne, formaggi, frutta, verdura... C'è gente (sopratutto nelle vostre affollatissime città) che è disposta a pagare oro per mangiare sano (in questo voi siete certo più avanti della "nicchia toscana" dove vivo io...dove a quanto pare tutto secondo voi va bene ed è bucolico). Ma oltre a questo, c'è gente (e non poca) che è disposta a venire direttamente nella vostra azienda e a cogliersi frutta e verdura sana e pagata la giusta cifra. Ma in quanti che avete mucche da latte avete messo distributori del vostro latte e avete fatto della BUONA pubblicità, coinvolgendo associazioni ed amministrazioni locali? In quanti allevatori di animali da carne, vi siete organizzati in una piccola cooperativa agricola e avete creato un piccolo macello aziendale che servisse più di un'azienda (e abbattendo così notevolmente le spese)? Mi chiedo anche in quanti vi siete messi a studiare cosa c'era prima di voi nelle vostre terre, e ad interpretare la loro vocazione ristabilendo quegli antichi equilibri che un tempo sostenevano generazioni di intere famiglie (anche senza il gasolio agricolo)? Oppure in quanti avete riconvertito le vostre aziende smettendola di concepire agricoltura intensiva e diversificando? Chissà in quanti vi siete messi a girare per aziende Biodinamiche, e avete visto che cavolo è "il corno" e quale filosofia sostiene tali aziende? Oppure in quanti avete seriamente valutato l'opzione coinvolgere giovani menti (studenti e non solo) con nuove idee da portare all'interno dell'azienda (nelle università l'alternativa sta finalmente nascendo)? ...e potrei andare avanti per ore, ma tanto non vi convincerei, perchè in molti siete stabili su un punto fermo, con tanto di pallottoliere in mano, pronti a contare cose si cui potreste benissimo fare a meno, ma che prioprio non riuscite neanche a valutare. Non si tratta di ottusità...PER CARITA', ma di mancanza di stimolo (almeno io credo). Lo so che...o mi ignorerete, oppure mi bersaglierete di opposizioni. Ma LA DOMANDA CHIAVE DI QUESTA DISCUSSIONE, seconso me è: IN QUANTI ABBIAMO VERAMENTE VOGLIA DI PROVARE A CREARE ALTERNATIVA?
..naturalmente spero di non aver offeso nessuno, e che tutto abbiate colto il senso delle mie parole
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30/08/2011, 22:33 |
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grintosauro
Iscritto il: 01/01/2009, 8:57 Messaggi: 21981 Località: chieri (torino)
Formazione: agrotecnico specilizzazione zootecnica da carne
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i distributori del latte in alcuni posti li stanno togliendo,dopo che i mass media hanno iniziato a dare contro , per il fatto che a qualcuno bevendolo crudo glie'presa la cagarella, e iniziando a dire che una volta bollito non ha piu nessuna vitamina e valore nutritivo..(strano son 39 anni che lo bevo e fino ad ora..),
sul fatto che un alternativa ad un agricoltura chmica ci sia , siamo daccordo , si chiama AGRICOLTUTA INTEGRATA, in cui tutti i tattori delal rpoduzione sono OTTIMIZZATI
ma finche CE UNA FAZIONE DI AGRICOLTORI BIO , BUTTANO MERDA SU CHI FA L'AGRICOLTURA INTEGRTATA non si va da nessuna parte.
perche da una parte se vogliamo metterla sul consumo energetico , l'agricoltura bio e' un gran spreco di energie e sopratutto territorio , dall'altra un corretto uso di tutti i fattori( lavoro, mezzi meccanici , e anche chimica) viene visto come il demonio..
dal punto di vista della vendita sul banco (degli imputati) del supermercato , la differenza di biologico , e biodinamico , viene percepita come un aumento, rispetto all'integrato , di prezzo spesso nn giustificabile , ( come ha detto bruce, le boutique dell'ilmentare (come eatitaly , sono degli spennapolli)
molto piu logico sarebbe avere un logo unico che racchiude il made in italy , un simbolino , daa pplicare sulle confezini di latte , di agrumi , le bottiglie d'olio , dei sottaceti , di 4cmq , che indichi che quello che ce dentro e' coltivato e allevato in italia , e nn solo confezionato .
al di la del bio , del "apollofigliodapellefecenapalladipelledipollo" , biodinamico , ectect e delal tracciabilita dei prodotti che arrivano dall'estero , e non solo dia vere tracciabilita dei prodotti interni.. cosi almeno stufiamo anche gli importatori...
poi tosco , il fieno e' fieno in tutta italia , il mais e' mais , la crusca e' crusca , la dfferenza e' chi lavora un po meglio(tempo xmettendo) , e chi lavorta col fondoschiena urlando ai 4 venti che la colpa e' semrpe degli altri
chi fa carne e usa nel 80% prodotti italiani ( aspettando che si sblocchi il problema soya argentina) non puo essere messo alla pari di chi compra al 100% prodotti esteri e ciemtte il marchio made in italy solo perche lo ha inscatolato ,esempio classico quello del miele , quello ei formaggi doc igp, oppure quello dell'olio spagnolo..
io dopo tutot se compro un trattore della fiat cnh e viene cosruito in turchia piuttosto che in polonia o marocco , so quello che vado a comprare . ma se io compro un kg di taleggio , pensando che sia fatot con latte lombardo , e poi scopro che e' cagliata ungherese , e be un po mi girano..
_________________ Non sto bene come vorrei, ma neanche male come vorrebbero.
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31/08/2011, 8:06 |
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raviolo
Iscritto il: 10/03/2009, 15:08 Messaggi: 1393 Località: Asti
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Tosco....io non c'ho mutui (non me li hanno dati perchè nullatenente), non ho stipendi fissi che entrano in famiglia, non ho terreno di proprietà (salvo un ettaro di castagni), non ho la casa di proprietà (lavoro da anni per riuscire un domani a farmela), eppure campo bene....
Appunto.. e pensi di campare cosi fino a 80 anni?. No perche' il problema e' che se hai figli, se cerchi di mettere in piedi qualcosa che non si rovesci al primo colpo di vento, allora NON PUOI RAGIONARE COME RAGIONI TU. Intendiamoci, sono assolutamente d'accordo sugli ideali. Ma, se li mettiamo su un piano economico, NON CI CAMPI. La questione non e' se cambiare o meno il trattore. La questione e' utilizza pure il corno biodinamico, la polverina delle fate, e bagna con i raggi di luna.. ma se non tiri fuori da quello che coltivi almeno 10mila euro anno netti..altro che cambiare trattore , non potrai cambiare le scarpe bucate ai figli, non potrai mandarli a scuola. Sai a 20 /30 anni si e' liberi.. un lavoro non ti piace? ti sposti e ne fai un altro. A 50 ,con famiglia il gioco cambia. Devi cominciare a pensare non solo a scaldare casa tua, ma anche a procurare una nuova casa per la figlia o il figlio che si sposa. Devi cominciare a mettere fieno in cascina per la pensione. Cominciare a pensare a mettere qualcosa da parte per le spese mediche che arriveranno. Ora, l'agricoltura alternativa e' appunto alternativa. Al momento, porto la mia esperienza condotta su un orto di un ettaro e su milleduecento piante da frutta coltivate senza uso di fertilizzanti chimici e senza fitofarmaci. le produzioni, a detta di tutti sono di gusto molto migliore di quelle della GDO, le quantita' prodotte sono circa la meta' di quelle del campo di riferimento condotto con tecnica tradizionale.Lo scarto pero' e' altissimo ed il prodotto vendibile risulta essere un quarto del atteso in tradizionale. Il prezzo pero' non paga il maggior lavoro. Perche e' inutile, se non tratti chimicamente ti trovi infestato e la raccolta/selezione ti costa il triplo. Se non combatti le avversita', il tuo prodotto diventa un quarto di quello che ci si dovrebbe aspettare. Buonissimo per carita', saporitissimo, ma dovrebbe essere venduto a venti volte il prezzo corrente.
Allora ti trovi la madama supersnob che ti compra e paga 5 euro il pomodoro colto fresco al mattino e consegnato alle 10. Trovi l'avvocato che compra il mazzetto di ravanin a 6 euro. Ma questo ti impegna tutto il giorno, e non ti paga i contributi. oltre che renderti in qualche modo dipendente di quei quattro clienti in grado di pagare cifre impossibili.
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31/08/2011, 8:13 |
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BRUCE
Iscritto il: 13/07/2011, 12:46 Messaggi: 71
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mettiamo un po' di ordine alla discussione. (prima però devo vergognosamente ammettere che in un messaggio precedente ho usato un a senza acca.....)...
L'attività agricola è una attività economica imprenditoriale. come tale ha dei costi fissi non riducibili. inps, tasse e imposte, tessere varie per sindacati. essendo inserita sul mercato deve rispettare delle regole (giuste o sbagliate che siano), per poter essere in regola e non rischiare il tracollo.
Per essere in regola l'azienda agricola deve investire, non ci sono palle, per investire ci vogliono i soldini. Aziende zootecniche devono sistemare le stalle, le strutture di accumulo reflui, se fanno latte l'impianto di mungitura, raffreddamento latte, se caseificano il caseificio (un caseificio, solo attrezzature sono decine di migliaia di €) se macellano ecc ...lo spaccio....
aziende produttrici vegetali, le serre, gli impianti irrigui, antibrina, pacciamature, se vendono direttamente celle frigo, attrezzature varie, se trasformano laboratori, materie prime,
tutto questo anche se non vendi a grossisti ma fai quella diretta!!!! manuali di autocontrollo, ispezioni asl.
tutto questo ha un costo. quindi se vuoi stare in regola sul mercato devi investire. ci sono i PSR che aiutano. però purtroppo prima fai il lavoro, paghi il lavoro (fatture con quietanza) e poi prendi il contributo. Questo che vuol dire? che devi fare un mutuo per anticipare i soldi. il mutuo come lo paghi? , consegnando all'avvocato 1 kg di fragole a 10 € al kg?
Addirittura il nuovo bando 121 della regione piemonte prevede che bisogna obbligatoriamente fare un mutuo per prendere il contributo....
Quindi se vuoi fare l'alternativo lo puoi fare, nessuno dice di no, però rimarrai sempre un nicchione!!! una nichhia, spesso che lavora fuori norma, il cui lavoro non sarà mai ripagato. certo vivrai, sopravviverai... prima o poi però dovrai investire...con quali soldi????
Io ho la sventura di leggere una rivista , di cui non credo poter citare il nome, di ambientalisti, vegetariani, sostenitori del biologico e tutto il resto.. oltre ad essere di una faziosità pari ad un famoso tg delle 19, ci sono scritte un sacco di palle sui benefici della coltivazione angelica contro quella demoniaca, con riporto di dati strumentalmente utilizzati.... quello che voglio dire è che ci vuole buonsenso nelle cose. esalta pure ciò che sostieni però senza buttare merda contro ciò che non ti garba...
sono come i vegetariani che denigrano i carnivori...."noi gli esseri viventi non li ammazziamo".. dimenticando che pure i vegetali lo sono!!! io non ho mai sentito un carnivori denigrare un vegetariano....
al mondo c'è spazio per tutti, prima di tutto il rispetto delle opinioni, del modo di vivere, di lavorare, ecc della gente.
Io parlo spesso con gli "alternativi"... e tanti hanno la visione di un imbuto.. ed è un vero peccato...
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31/08/2011, 10:30 |
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raviolo
Iscritto il: 10/03/2009, 15:08 Messaggi: 1393 Località: Asti
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vorrei aggiungere, che la prima cosa che ho fatto quando son entrato in azienda avendo tutti i terreni a gerbido da oltre 40 anni e' proprio stata verificare cosa c'era coltivato prima (anni 60). beh era tutto coltivato si.... ma...c'era grano e mais su ripe di media pendenza (seminato a mano e raccolto asempre a mano).c'era vite su ripe scoscese che non riesci a salire a piedi. e cosi via. Ora , per riimpiantare vigne avrei dovuto comprare quote vigna.. (gia' questo e' un problemino ) Molti dei terreni essendo diventati boschi NON POSSO RIPULIRLI pena sanzioni pesantissime e denuncia penale. Su altri terreni son cresciute essenze protette. Chi e' cosi cretino da fare l'orto sotto ad una quercia di 30 anni?. Altri terreni son circondati da coltivazione intensiva di MAIS , e allora tanto vale fare il bio se di fianco sparano diserbante e pesticida con i razzi. Non e' che mi lamento.. anzi. I terreni buoni li ho trovati, e quelli scarsi trovero' il modo di impiegarli.
Pero' uno che dice.. "60 anni fa campavano su questa ripa dissodando, seminando e raccogliendo a mano il grano..ora mi rimetto pure io a farlo " che futuro puo avere?. A quanto dovrebbe vendere il grano seminato ,raccolto e battuto a mano per pagare tutte le gabelle OBBLIGATORIE per poter essere coltivatore diretto?. E se uno decidesse fi fare tutto fuorilegge... perche' di questo si tratta. Quanto puo' durare?.. dieci anni? venti? e quando arrivera' il 'signore con il cappello' di turno che gli racconti? che sei alternativo?
fai pure il vino, imbottiglia il moscato filtrandolo, come facevano solo 40 anni fa, attraverso l'amianto, ma una volta imbottigliato, se ti parte una coltura batterica e avveleni qualcuno, o se ti arriva un controllo..che fai?.
Voglio dire, ben venga l'innovazione, benvenuto il ritorno ai metodi antichi. Ma il disciplinare, oltre che essere una garanzia per il consumatore ,e' soprattutto una garanzia per il produttore.
Rispetto i tecnici che sperimentano vie alternative, sono consapevole del fatto che si debba tornare ad una agricoltura migliore. Ma attenzione ai ciarlatani. nella mia ricerca ne ho trovati parecchi.. Da quello che propone di fare il bokashi sotto al lavello di cucina , a quello che si ustiona facendosi la caldaia per il biochar in casa. (quasi sempre poi questi bei tipi campano tenendo pseudocorsi radicalchic ultrasnob per imbecilli centrocittadini desiderosi di seminare un fagiolo in un bicchiere pieno di cotone umido).
_________________ http://www.estapp.ch http://www.dolcevino.ch
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31/08/2011, 12:15 |
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grintosauro
Iscritto il: 01/01/2009, 8:57 Messaggi: 21981 Località: chieri (torino)
Formazione: agrotecnico specilizzazione zootecnica da carne
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be oddio il moscato a 1 euro al kg, insomma qualxcosa porta a casa..
ma dietro quell'euro al kg in 20 anni quante guerre si son fatte quanti anni di dai e ridai , si son sprecati ,nel capire che l'asti spumante fatto coin i tini frigo e' un prodotto che va , anche e sopratutto x il basso tenore alcoolico ( ovviament eil brut che spara quasi tutti i gradi , va un po meno , anche per il fatto che maschera meno i difetti , ma lasciamo a lisa 83 il suo campo..)
il discorso in ermini genrici , am e' posibile che il ricarico dell gdo sia giustificato?
oppure si tutelno solo glia zionisti , si tutela solo il dividendo della gdo? cieo quei 4 che giocano in borsa , e che pagare le tasse come tutti fanno ( oltre il 40%) pagano si e no meno della meta?
_________________ Non sto bene come vorrei, ma neanche male come vorrebbero.
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31/08/2011, 14:12 |
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grintosauro
Iscritto il: 01/01/2009, 8:57 Messaggi: 21981 Località: chieri (torino)
Formazione: agrotecnico specilizzazione zootecnica da carne
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COOP :No grazie Altro che aiutare i contadini, sono vere e proprie multinazionali. Capital-comunismo su cui il fisco non si accanisce come con noi .
ARTICOLO DI Filippo Facci
Nacquero per aiutare i contadini a comprarsi il trattore, sono diventate una multinazionale che... ha un giro d’affari spaventoso (8 per cento del Pil) e che razzola nella grande finanza e si immischia in banche e finanziarie: in sostanza la cosa più capitalista che esista, ma fondata su un principio anti-capitalistico che alcune imprese siano più legittimate di altre a stare sul mercato. Le coop sono dei colossi con le agevolazioni riservate ai piccoli: non pagano le tasse sul 70 per cento dell’utile purché sia reinvestito, ma riescono ad aggirare il problema distribuendo benefit o stipendi stellari ai soci amministratori. Solo la Legacoop ha un giro d’affari da almeno 50 miliardi con in più un conflitto d’interessi da paura, perché oltre a fare i prezzi che vogliono - muovendosi in monopolio nelle regioni rosse, e facendo fuori tutti gli altri, vedi caso Esselunga - le coop finanziano regolarmente il Pd che le ripaga rifinanziandole e intruppandole nei grandi appalti: capita che gli stessi uomini siano dirigenti nei Ds e nelle coop, le quali in pratica godono delle agevolazioni riservate ai piccoli ma hanno imbastito un capitalismo di Stato e di Regione, un capital-comunismo che introita ricavi e paga meno tasse rispetto a noi poveri deficienti. «La Coop sei tu» un accidente: sono loro
poi ci son le altre gdo...
_________________ Non sto bene come vorrei, ma neanche male come vorrebbero.
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31/08/2011, 15:44 |
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raviolo
Iscritto il: 10/03/2009, 15:08 Messaggi: 1393 Località: Asti
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mah, grinto.. come darti torto? pero' vedi... la Gdo ha una carta da giocare che l'agricoltore non ha. Il cliente. La gdo porta la tua merce nel cuore delle citta' e dispone di strutture specializzate per la vendita che ne' tu ne' io possiamo avere. Ora, siccome il cliente non e' delocalizzabile, la gdo applica i margini corretti su quel che vende (del resto un ristoratore che ti mette una bottiglia sul tavolo triplica il prezzo, solo per il gesto di prenderla dal cartone e posarla sul tavolo). La produzione invece e' delocalizzabile e soffre della concorrenza dei famosi contadini da due dollari al giorno. per cui NOI siamo i vasi di coccio.
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31/08/2011, 19:19 |
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