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Opinioni sull'agricoltura contemporanea convenzionale 
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Località: chieri (torino)
Formazione: agrotecnico specilizzazione zootecnica da carne
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di cghi sarebbe il braccio che sttritolerebbe l'agricoltura oggi? non certo degli agricoltori..

tornare alla mezzadria?

cieo fammi capire io dovrei dare meta raccolto come affitto? e come mi copro le spese?

quando c'era la mezzadria le famiglie coloniche morivano di fame , negli anni di siccita e grandine, i proprietari volevano lo stesso meta raccolto su quanto pattuito di minimo..

ogni tanto vado a rileggere i diari di mio nonno sui patti agrari , una specie di registro .

meta cereali , 2terzi dell'uva , trequarti di pomodori e peroni, questa era al emzzadria negli anni 40..., meta del legname da ardere, piu un tot di latte al gg , uova pollame ,

non era un affitto era una razzia legalizzata..

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27/08/2011, 14:18
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Località: lettomanoppello (pe)
Formazione: perito industriale
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buongirono a tutti , il vero problema di oggi e che il guadagno non esiste se io stessi a vedere i conti mi converebbe lasciar perdere e vendere tutto il problema e questo il reddito per esmpio il grano da semina cota sui 55-60 € al quintale il raccolta invece l'anno scorso si vendeva sui 15 € ques'anno sui 25 € ( io ho comprato 4 quintali di grano a 25 l'orzo invece stava sui 30) il problema e qui per non parlare del latte l'unica soluzione secondo me e che tutti gli agricoltori si mettino a vendere dirrettamente loro i propri prodotti moltissime aziende della mia zona gia lo fanno .


29/08/2011, 7:17
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Località: chieri (torino)
Formazione: agrotecnico specilizzazione zootecnica da carne
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udelle cose che insegnano quando si studia economia , sui mercati in gnere , e' cheimercaqti sono il luoghi deputati all'incontro della domanda con l'offerta.

ora noi pssiamo anche offrire i ns prodotti , ma su che piattaorma di vendita?

tralasciamo il discorso olio. la vedo dura npoi partire dal nord e farsi 2000 km per andare a comprare agrumi..

come la vedo dura , vedere uno di bari o palermo andare in valkle d'aosta a capomrare la fontina , o a sondrio il bitto.., o a parma i formaggi tipo grana..

per anni ci hanno detot che lagricoltura non era competittiva , perche i conti non quadravano sui costi fissi , avevavmo aziende piccole e poco competittive.

mentre sec me hanno sempre cercato , anzi non siamo mai andati a vedere la poco competitivita delle aziende comemrciali , dove quello che comprano a 1euro devono venderlo a 3 euro x rimanere sul mercato

oppure qulleo che e' piu logico pensare , e che questo modurs operandi , sia solo speculazione .. ninet'atro che speculazione..

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29/08/2011, 8:22
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secondo me, se continuate a ragionare sul locale non capite il problema vero della questione.
Provo a definire meglio e a semplificare:

Il mondo e' composto da un 20% di persone ultrabenestanti e dall' 80% di persone che faticano a mangiare due volte al giorno.
Ovviamente le persone ultrabenestanti sono concentrate in aree limitate del mondo, e lo sono diventate grazie ad uno sviluppo industriale (che consuma risorse in tutto il pianeta) e prima (fattore importantissimo) grazie a due guerre mondiali che hanno stabilito le basi e gli equilibri per il successivo sviluppo.
Ora, questo sviluppo ha diviso le persone in due categorie. A) le persone che hanno pochissimo e B) le persone che hanno piu del doppio di quello che serve per campare da signori. (e' innegabile che oramai anche l'ultimo bracciante europeo possieda un auto, un cellulare, una televisione, buoni vestiti,un tetto con acqua corrente,elettricita' e riscaldamento e mangi perlomeno tre volte al giorno).
La categoria B) campa sulle spalle della categoria A) grazie ad una forma raffinata di schiavismo feroce e non dichiarato.

ovviamente le aree dove vive la categoria A (america ed europa) sono molto ambite e meta di migrazioni potenti.
Evidentemente il prezzo dei terreni e dei servizi in quelle aree e' altissimo. Facendo un paragone in piccolo, e' la stessa differenza di prezzo che si puo trovare tra un appartamento in periferia di Milano e l'attico di fronte al Duomo.
Nessuno di noi si sognerebbe di andare a mettere una rivendita di bottoni nel superattico in centro al Milano.
E' chiaro a tutti che i costi dell'appartamento stroncherebbero qualsiasi bilancio.
In un superattico puo' forse sopravvivere uno studio di Notaio, Uno studio di Dentista o commercialista per calciatori.
Questo e' chiaro a tutti.. ma, pur essendo valido anche per l'agricoltura, non e' altrettanto evidente.

Viviamo in un area sottoposta ad altissima pressione demografica, con stipendi enormi (rispetto agli schiavi cinesi e indiani) e costi relativi (in india affitti una casa con domestica a tempo pieno per 15 euro al mese qui devi spendere almeno 3mila euro).
Allora, riassumendo..
pretendiamo di produrre su un area che costa quando va bene 8 000euro ettaro, mentre la concorrenza produce su terreni da 20 euro /ettaro

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29/08/2011, 9:29
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L'energia ci costa carissima (gasolio agricolo a 80 cent litro mentre la concorrenza lo paga 20 cent)
la manod'opera in regola costa 75 euro al giorno mentre la concorrenza la paga se va bene 1,5 euro al giorno.
Abbiamo terreni ipersfruttati e inquinati mentre la concorrenza dispone di aree enormi e praticamente vergini
Abbiamo attrezzature regolamentate e costosissime mentre la concorrenza usa manod'opera e se proprio deve usa mezzi che noi ,a causa di regole fasulle SIAMO COSTRETTI A DISMETTERE E SVENDERE.
Abbiamo costi di imballaggio e confezionamento del nostro prodotto ENORMEMENTE SUPERIORI A QUELLI esteri.
Per contro abbiamo:
Che proponiamo i nostri prodotti sullo stesso mercatoricco dove vende la concorrenza. (Solo che a noi produrre costa cento volte di piu che alla concorrenza).

per contro NON POSSIAMO PENSARE DI VENDERE ALLA CONCORRENZA che vende sul suo mercato nazionale ed esporta sul nostro PERCHEI UN CAMBIO SCELLERATO DELL'EURO NON CI CONSENTE DI VENDERE ALL'ESTERO.

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29/08/2011, 9:38
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allora, saro' brutale e crudo.
E' evidente che chiunque pensi di produrre in europa (senza accedere ad aiuti) e' destinato a buttare il suo denaro nel cesso.
Per effetto della concorrenza, dei costi di produzione, del cambio della valuta, della scarsita' di risorse locale.
Non fatemi il discorso dell'eccellenza e del fagiolino coltivato dalle fate nei giorni di luna di zucchero. Perche su quello non si campa davvero. si puo' forse guadagnare qualcosa fino a che si trovano i fessi che lo comprano, ma prima o poi i fessi finiscono.

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29/08/2011, 9:46
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Sono stato sollecitato… quindi rispondo:
Grintosauro

Quelli che citi sono casi estremi. Mozzarelle blu o eataly. Ma sono casi che non sono rapprsentativi del mondo agricolo. Il primo perché i delinquenti ci sono in ogni settore, il secondo, eataly, lasciamoli a chi si vuole fare spennare. Ci vado ogni tanto a mangiare, ma pensare di comprare prosciutti ai prezzi loro è da matti

Ho sentito che si vuole arrivare alla certificazione anche dell’integrato. Speriamo. Anche se il 2078 ha fatto più danni che altro, ed ha portato un sacco di soldi a molte aziende che non hanno fatto di concreto nulla. Molti biologci del 2078 non sapevano nemmeno cosa fosse. Sapevano solo che avevano il contributo. Poi ci sono stati un sacco di casi di agricoli beccati a usare prodotti vietati o quantità non consentite..



Tosco, Tosco… mi tocca impegnarmi per risponderti
Primo punto. I luoghi comuni sono sull’agricoltura convenzionale, che per tutti è m… mentre gli alternativi sono buoni per definizione…..
E non sarebbe sbagliato, peccato che molti di questi agricoli sono prima di tutto operatori economici e stai tranquillo che ne fanno di ogni.. certo non si sa che il biologico viene controllato da enti certificatori pagati dalle stesse aziende controllate….
Ma chi imbroglia sono delinquenti.
Per farla breve, che ho fame, io non sono mica contro al biologico o altri sistemi. Io stesso mi coltivo tutto e allevo qualcosa, reperisco presso aziende sicure (non bio).
Dico solo che tutti i sistemi (SENZA GLI ESTREMISMI) sono necessari. Ognuno poi è libero di fare ciò che vuole e comprare dove crede.

Il problema dell’agricoltura è la totale sottomissione ai contributi. Senza contributi non si va avanti.
Negli anni ala pac ha addestrato gli agricoli a produrre per le quantità e non per il mercato, mirando al prezzo di intervento e facendo perdere lo spirito imprenditoriale.
È questo che il mondo agricolo deve riprendersi: produrre per il mercato.
E’ il mercato che detta le regole. Però oggi il mercato lo determina la GD . quindi la gente chiede ciò che loro propongono. Quindi prima di cambiare il mondo agricolo devono cambiare le genti comuni. Fintanto chè ciò non accadrà comanderanno sempre loro. Cioè loro comanderanno sempre ma ci sarà puiù spazio per gli “alternativi”.
ciao


29/08/2011, 12:56
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BRUCE ha scritto:
Sono stato sollecitato… quindi rispondo:
Grintosauro

Quelli che citi sono casi estremi. Mozzarelle blu o eataly. Ma sono casi che non sono rapprsentativi del mondo agricolo. Il primo perché i delinquenti ci sono in ogni settore, il secondo, eataly, lasciamoli a chi si vuole fare spennare. Ci vado ogni tanto a mangiare, ma pensare di comprare prosciutti ai prezzi loro è da matti

Ho sentito che si vuole arrivare alla certificazione anche dell’integrato. Speriamo. Anche se il 2078 ha fatto più danni che altro, ed ha portato un sacco di soldi a molte aziende che non hanno fatto di concreto nulla. Molti biologci del 2078 non sapevano nemmeno cosa fosse. Sapevano solo che avevano il contributo. Poi ci sono stati un sacco di casi di agricoli beccati a usare prodotti vietati o quantità non consentite..
per nn prlare delle medicine nn mutuabili..


Tosco, Tosco… mi tocca impegnarmi per risponderti
Primo punto. I luoghi comuni sono sull’agricoltura convenzionale, che per tutti è m… mentre gli alternativi sono buoni per definizione…..
E non sarebbe sbagliato, peccato che molti di questi agricoli sono prima di tutto operatori economici e stai tranquillo che ne fanno di ogni.. certo non si sa che il biologico viene controllato da enti certificatori pagati dalle stesse aziende controllate….
Ma chi imbroglia sono delinquenti.
Per farla breve, che ho fame, io non sono mica contro al biologico o altri sistemi. Io stesso mi coltivo tutto e allevo qualcosa, reperisco presso aziende sicure (non bio).
Dico solo che tutti i sistemi (SENZA GLI ESTREMISMI) sono necessari. Ognuno poi è libero di fare ciò che vuole e comprare dove crede.

Il problema dell’agricoltura è la totale sottomissione ai contributi. Senza contributi non si va avanti.
Negli anni ala pac ha addestrato gli agricoli a produrre per le quantità e non per il mercato, mirando al prezzo di intervento e facendo perdere lo spirito imprenditoriale.
È questo che il mondo agricolo deve riprendersi: produrre per il mercato.
E’ il mercato che detta le regole. Però oggi il mercato lo determina la GD . quindi la gente chiede ciò che loro propongono. Quindi prima di cambiare il mondo agricolo devono cambiare le genti comuni. Fintanto chè ciò non accadrà comanderanno sempre loro. Cioè loro comanderanno sempre ma ci sarà puiù spazio per gli “alternativi”.
ciao

BRUCE ha scritto:
Sono stato sollecitato… quindi rispondo:
Grintosauro


E’ il mercato che detta le regole. Però oggi il mercato lo determina la GD . quindi la gente chiede ciò che loro propongono. Quindi prima di cambiare il mondo agricolo devono cambiare le genti comuni. Fintanto chè ciò non accadrà comanderanno sempre loro. Cioè loro comanderanno sempre ma ci sarà puiù spazio per gli “alternativi”.
ciao



veramtne e' un po che lo dico , e cuioe che pr cambaire la gdo , da soli non ce la faremo mai , dopo tutot chi paga comanda e chi comanda paga, se vogliamo che la gdo venda meno prodotti esteri e piu italiani , chi fa spesa dovrebbe aver eun occhio di riguardo , e saper leggere le etichette , capire effettivamente cosa sta comprndo e nn comportrsi come un bidone della rumenta in mezzo agli scaffali..

a me capta spesso di parlare con amici che per loro fortuna , hanno alloggi oltralpe, alcuni in costa azzura , altri appena dopo el des alpes, qualcuno mi speiga perche in franciua sulle etichette ce scritto un po tutot , dove la materia prima e' prodotta (alimenti a base latte e carne sopratutto) se e' ogm o meno , e i alcuni casi il ricarico che fa il unto vrdita , (stranamente nonsupera quasi mai il 40% contro il 300% dell'italia) provate a chieder quanto i prodotti x l'infanzia del genere alimentare costano in svizzera o in francia o in slovenia , e gliSTESSI PRODOTTI COSTANO IN ITALIA poi fatrevi qualche domanda , x cui 500gr di latt ein polvere in francia costa 5 euro e los tesso in italia costi 30..

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29/08/2011, 17:26
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Cita:
Non fatemi il discorso dell'eccellenza e del fagiolino coltivato dalle fate nei giorni di luna di zucchero. Perche su quello non si campa davvero. si puo' forse guadagnare qualcosa fino a che si trovano i fessi che lo comprano, ma prima o poi i fessi finiscono.

Potresti gentilmente farci un esempio più concreto?
Cita:
. I luoghi comuni sono sull’agricoltura convenzionale, che per tutti è m… mentre gli alternativi sono buoni per definizione…..

Devo contraddirti, purtroppo: in famiglia siamo in due aziende agricole a concepire e realizzare un'agricoltura con metodi non convenzionali (alternativi per intenderci), r ci scontriamo quotidianamente con l'esatto contrario di quanto tu dici...purtroppo.
Cita:
peccato che molti di questi agricoli sono prima di tutto operatori economici e stai tranquillo che ne fanno di ogni..

Su questo invece sono d'accordissimo, sempre per lo stesso discorso di cui sopra.
Il problema è che sta diventando una moda e, come ho detto più volte in questa discussione, stanno aumentando le aziende-industriali che come specchietto per le allodole dedicano l'1% del proprio terreno al Bio...
...e queste sono le situazioni di ipocrisia che proprio non sopporto.
Sulle certificazioni Bio, poi...quelle lasciamole perdere: l'azienda dei miei suoceri è uscita dal Biologico inorridita dalla permissività dei disciplinari, la macchinosità burocratica e la totale assenza di controlli. Non voglio fare di tutta l'erba un fascio, ma la nostra esperienza su questo tipo di certificazioni è negativa.
Bisognerebbe poter tornare alla fiducia verso il contadino, ma il discorso sarebbe lunghissimo...


29/08/2011, 23:50
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tosco non per contraddirti e dare ragione a bruce.

ma sta cambaindo l'idea sul BIo , probabilment in toscana i casi sono 2 o la crisi non se ancora sentita , per cui le eprsone che amano il biologico hanno ancora sta sorta di fette di salame sugli occhi , oppure non devono arrivare a fine mese e conteggaire i centsimi..

sui fagioli cannellini della val "qui e'tutto sano perche lo dico io" venduti a 8euro al kg , lasciano un po il tempo che trovano , un po come i 1000vitelli all'ingrasso piemontesi cert. no ogm , che qualche forumista insiste nel dire che non ce ne abbastazna come offerta..

guardaimo un po il consumo in senso lato se oggi ci accontentiamo di uan fetta di emrcato del 6/10% basta un nonnulla , nella catena di vendita che si va zero una normativa restrittiva , una concorrenza sui prezzi e noi chiudamo

mentre se cerchiamo di salvaguardare almeno una fetta di emrcato del 50/60% anche s eper un epriodo congiunturale perdessimo x 4/5mesi il 5/6% non vedremo dimezzarci il ns appanaggio

fare reddito con piccolissimi numeri e' molto rischioso , perche dobbiamoa vere un ricarico maggiore x unita di prodotto , oltre che mettere in forse la liquidita x gli ivestimenti.


un po come il discorso che facevo eiris era con robyvan avere il altte d aparmigiano a 50centesimi , o i bovini 4r , o clavi a 4euro il kg vivo . permette a noi di tirare il fiato e di fare quei piccoli investimenti x far ripartire l'ecomia

vender ela carne di vitelloni italiano cert a 30 euro il kg la classica bisteccona da fare ai ferri , permette di fa fare solo alla gdo gli investimenti , a volte superflui , o andare a finanziare delle campagne di vendida ( i sldi o i 3x 2) dove il ricarico e' minimo.. e magari s prodotti nn di prima necesita(profumi , lingerie, prodotti eletronici..)

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30/08/2011, 11:32
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