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Opinioni sull'agricoltura contemporanea convenzionale 
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marco, ...se devo comprare pomodori prodotti in serra in Olanda (con calore e luce artificiale), perchè non posso acquistare quelli prodotti a Milano?...

forse perche' di quelli prodotti in Olanda tu paghi un decimo del prezzo vero di coltivazione e il resto lo paghi ,senza accorgertene, indirettamente attraverso i benefici EU?

Allego, prelevato dagli archivi,un articolo interessante. E' del 2005, leggetelo e capirete PERCHE' IMPORTIAMO POMODORI DALL'OLANDA, oltre a tutto il resto...

Olanda, i sussidi europei alla fattoria del ministro
Al titolare dell' Agricoltura 190 mila euro dal bilancio Ue

DAL NOSTRO INVIATO PARIGI - Il ministro dell' Agricoltura possiede 300 ettari di terreno all' estero e percepisce dall' Unione Europea quasi 200 mila euro all' anno di sussidi, ai cui tagli, nel prossimo budget comunitario, si oppone con forza. Nonostante l' opinione diametralmente opposta del suo collega delle Finanze. Accadesse in Italia, non si parlerebbe d' altro. In Francia è valsa una cittadinanza onoraria per meriti agricoli. Ma in Olanda, dove è scoppiato il caso, sta montando una questione deontologica, che diventerà tra qualche giorno una scottante grana parlamentare: c' è o non c' è conflitto d' interessi tra le funzioni del ministro dell' agricoltura, Cees Veerman, e i finanziamenti europei alle sue immense coltivazioni di piselli e granoturco nei Paesi Bassi e in Dordogna, sud ovest della Francia? «C' è», assicura Yannick Du Pont, responsabile della Evert Vermeer Foundation di Amsterdam, un istituto di ricerca che attacca la politica agricola europea «protezionista e dannosa per i paesi in via di sviluppo». Spiega Du Pont: «Abbiamo chiesto l' elenco di tutti i destinatari olandesi dei sussidi per l' agricoltura negli ultimi 5 anni: nomi, società di riferimento, indirizzi, passeremo al setaccio decine di migliaia di beneficiari della Commissione europea nel Paese». Il più illustre lo hanno già radiografato: Cornelis Pieter Veerman, detto Cees, 56 anni, laureato in economia all' Università di Rotterdam, titolare dal 22 luglio 2002 del dicastero dell' Agricoltura e della Natura. Ha tre figli, due dei quali si occupano delle proprietà terriere di famiglia, in Olanda e in Francia. «Quindi non c' è conflitto d' interessi - argomenta il portavoce del ministro Veerman, Murco Mijnlieff -. Non appena ricevuto l' incarico di governo, e nel rispetto della legge olandese, il ministro si è ritirato dalle sue aziende, la cui gestione è stata conferita a una holding olandese, la CPV, controllata a sua volta da una società fiduciaria». Ma CPV non sta, incidentalmente, per Cornelis Pieter Veerman? «Già - ammette Mijnlieff -, ma il ministro non può in alcun modo influenzare le decisioni della holding o della fiduciaria. Un gruppo manageriale indipendente amministra le aziende agricole». Che il ministro, in una trasmissione televisiva, ha definite «la mia pensione» e delle quali tornerà in pieno possesso non appena lascerà il ministero. «Certo, sono sue proprietà e torneranno a lui - conferma cortesemente il portavoce -, ma finché Veerman è ministro, non esiste alcun legame tra le sue imprese e la politica agricola europea». La prova del contrario, secondo Yannick Du Pont, risiede in una recente e tumultuosa riunione del governo, presieduto da Jan Peter Balkenende: «Il primo ministro, che tra l' altro è cristiano-democratico come Veerman, e il ministro delle finanze, liberale, erano concordi nello schierarsi con Tony Blair, a sostegno della richiesta inglese di ridurre drasticamente i sussidi agricoli. Gerrit Zaalm, il ministro delle Finanze, è un economista e si rende conto che occorre indirizzare i finanziamenti verso nuove industrie, nuovi settori. Ma Veerman ha minacciato di dimettersi se il governo olandese avesse appoggiato il progetto di riforma». Al ministero dell' Agricoltura la raccontano diversamente: «Il budget europeo per i sussidi è stato fissato nel 2003 e vale fino al 2013. Rimarrà uguale anche se in Europa dovessero entrare altri Paesi, come la Bulgaria o la Romania, nel 2007. Ciò significa che tra un paio d' anni i contributi potrebbero già assottigliarsi». Ne sono toccati 190 mila, in euro, l' anno scorso, alle aziende agricole del ministro olandese in patria e, soprattutto, in Francia, dove Veerman è stato gratificato della cittadinanza onoraria per i «servizi resi all' agricoltura». Ma ad Amsterdam i meriti del responsabile del settore non sono riconosciuti: «Al ministro Veerman deve essere dato un altro portafoglio. Oppure deve dimettersi - ha reclamato ieri il leader parlamentare del partito socialista, Jan Marijnissen -. Scelga lui e al più presto!». Nonostante il ministro dell' agricoltura abbia dichiarato che le sue «aziende sono trasparenti e aperte a qualunque verifica», la polemica arriverà tra pochi giorni in parlamento, alla ripresa dell' attività politica: il vertice europeo di giugno è fatalmente naufragato proprio sulla questione dei sussidi agricoli. La richiesta di pubblicare gli elenchi dei nomi dei beneficiari si sta diffondendo: «Olanda e Finlandia sono a buon punto - informa Du Pont -; Spagna, Inghilterra, Irlanda, Svezia, Danimarca ed Estonia ci seguono. Il 3 agosto il ministro ci ha promesso l' elenco completo per la prima settimana di settembre». Elisabetta Rosaspina AGRICOLTORE Cees Veerman Cornelis Pieter (Cees) Veerman è nato l' 8 marzo del 1949. Economista, dal 2002 è ministro dell' Agricoltura olandese ZUCCHERO Grazie ai sussidi della «Pac», la Politica agricola comunitaria, l' Unione europea produce un surplus di sei milioni di tonnellate di zucchero CARNE L' Ue spende 2,20 dollari al giorno per ogni capo bovino: metà della popolazione mondiale vive con 2 dollari SUSSIDI La «Pac», che assorbe circa il 40% del bilancio Ue, prevede sussidi alla produzione di latte, grano e mais, favorendo contadini e proprietari terrieri

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26/08/2011, 11:53
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aggiungo....

marco dice:"Penso alla necessità che ci potrebbe essere in futuro di ortaggi prodotti nelle città (se non sbaglio dovrebbe essere anche uno dei temi di Expo 2015. Non sarebbe vendita diretta (o quasi) e a km zero?"

Se intendi gli orti cittadini, dopo averne realizzati prototipi gia dal lontano 84, ed aver visto fallire almeno tre societa' mie clienti che proponevano orti da balcone ti posso spiegare per filo e' per segno l'insensatezza di una soluzione simile. (pero' e' meglio se apriamo un 3d apposta).

Se intendi la fornitura di ortaggi alle citta' ,anche li non funziona, e' questione di costi e di rese.
il costo principale di un ortaggio e' l'imballaggio e la movimentazione intesa come operazione di carico scarico.
Una volta impacchettato e caricato in un container, che il container faccia 10 km o 1500, il prezzo cambia poco.

risulta quindi conveniente comperare da Israele o dall'olanda, o dal cile.. le forniture per una citta'.



Tosco, quindi non c'e' soluzione, tranne che volare bassi.. Se sai con certezza che stanno per mettere il superbollo alle moto oltre 500 cc ed hanno appena portato la benzina a 4 euro, e' difficile che tu decida di comprarti a prezzo pieno il milledue per poi non farcela a mantenerlo per le tasse ed i costi. Se davvero vuoi andare in moto, voli basso e rimedi un vecchio scooter che fa 50 km con un litro..

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26/08/2011, 12:14
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Marco ha scritto:
Sono daccordo con te sul riprendere la professionalità da parte degli agronomi, laureati in agraria, periti agrari e agrotecnici, ruolo che spesso è svolto da filosofi "improvvisati agricoltori", specie nella cosiddetta agricoltura non convenzionale.

Per quanto riguarda l'obiettivo primario di sfamare il mondo, bisogna riconoscere che sarebbe raggiunto, e non sarebbe poco. Poi sono daccordo che l'attuale agricoltura presenta moltissime contraddizioni, ma non biutterei il bambino con l'acqua sporca!
Ciao,
Marco

Se vi sono filosofi "improvvisati agricoltori", come pure improvvisati guaritori, etc, è perchè vi sono domande disattese a cui gli attuali professionisti non sono in grado di rispondere.
Si parla molto di liberalizzazione delle professioni, ma questa politica non è in grado di fare il salto di qualità necessario perchè vi sono troppi interessi in gioco. Siamo governati da professionisti che siedono in parlamento e utilizzano la "scienza ufficiale" a proprio uso e consumo.
Vorrei ricordare che le università come la scienza sono nate autonome e libere dal controllo dei governi. Ma dove non è riuscita la chiesa è riuscito lo stato e gli ordini professionali, cioè ingabbiare la conoscenza e indirizzare il pensiero a puri scopi economici delle classi dominanti.
Consiglio a tutti in questa discussione oltre che sciorinare dati attuali di studiare un pò di storia in modo da comparare la crisi agricola attuale con altre crisi che si sono susseguite negli ultimi 2000 anni e forse, con sorpresa, potrà trovare delle analogie a dir poco inquietanti.
Buona serata a tutti.

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“ Prima di Giove non v’erano contadini
che coltivassero la terra,
né era lecito delimitare i campi
tracciando confini: tutto era in comune
e la terra, senza che le fosse richiesto,
produceva spontaneamente
e con generosità ogni cosa.”
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26/08/2011, 19:05
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Tosco ha scritto:
Raviolo...e quindi?
???
Ci mettiamo a fare 4ha di fagiolini e li vendiamo al distributore che ce li paga una fesseria al Kg...e siamo oltretutto costretti a coltivare quello che ci chiede il distributore indipendentemente dal fatto che il nostro sia un terreno effettivamente vocato a tale cultivar (usando quindi indiscriminatamente la chimica e sognango produzioni intensive)?
Oppure facciamo mutui su mutui ipotecando il futuro dei nostri figli, e "seminiamo voltaico" convertendoci a contadini NEW GENERATION/imprenditori?
Oppure smettiamo di produrre cibo e produciamo colture destinate al biodisel...e mangiamo la roba che viene dall'estero?
Questa è la soluzione?
Oppure l'altra soluzione è mollare tutto...mandare a quel paese la terra e andarsene a vivere in un bel loculo in città, felici di aver fatto la scelta giusta...magari vendendo a grandi società che assorbono i nostri terreni per fare intensivo, e ce li pagano due soldi???
Oppure lasciamo la campagna incolta, e chi vivrà vedrà?
Oppure scappiamo da questo Stato che tanto odiamo, e chi rimane "affari suoi"?

Raviolo, quindi?

io rispondo per me,ognuno va per i fatti suoi e in qualche maniera si arrangia,se poi un domani ci sarà un regresso dell'economia,si tornerà a lavorare in cambio di un pò di cibo per tutto l'anno.
ad ogni modo,non è il contadino che deve preoccuparsi di non morire di fame,l'importante è non esporsi troppo con le banche.


26/08/2011, 20:22
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Pallinof , il discorso sull'agricoltura convenzionale verte, piu che sui metodi di coltivazione, sui metodi politico/economici di spezzare le gambe alla concorrenza.
Di fronte ad un parlamento europeo che misura e regola la lunghezza delle banane (per escludere quelle africane) o che vieta il forno a legna per cuocere la pizza, oppure ancora che permette la miscela di oli extra ue senza perdere la denominazione. L'unica risposta che puoi dare e' quella politico commerciale. cercando di combattere sullo stesso terreno. Diversamente, appena si raggiungera' quella dimensione minima che ti permette di pensare al futuro senza patemi si verra' frantumati da qualche regoletta imbecille.
Sto visitando da qualche anno le aziende agricole svizzere, la campagna svizzera a colpo d'occhio appare come fertilissima e ben coltivata. I contadini non sembrano lavorare molto ma vedo che producono volumi alti pur mantenendo il terreno in condizioni ottimali.
usano grandi trattori ed attrezzature adeguate. Credo pero' (ed e' una mia convinzione) che la fertilita' della svizzera dipenda soprattutto dal metodo di allevamento degli animali.
In svizzera la carne costa circa 80 euro al kg, ma viene allevata ad erba e quasi senza mangimi.
Ogni azienda ha stalla, letamaio, campi ed la fertilizzazione avviene quasi esclusivamente con fertilizzanti naturali.

I trattamenti li fanno, arare arano, quando devono integrare una deficienza utilizzano occasionalmente fertilizzanti di sintesi, ma con molta parsimonia.
A me sembra che a confronto con noi i contadini svizzeri siano astronauti. Son ricchi, hanno terre e impianti spettacolari, lavorano un giusto numero di ore e stanno bene.

pero' quando c'e' stato da consentire l'OGM oppure l'alimentazione delle vacche con mangimi bomba son scesi tutti in piazza e han riempito le strade di balloni di paglia con su scritto "NO"

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26/08/2011, 20:31
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dimentichi che in olanda una aprte del calore che si usa x riscaldare le serre , avviene intercettando l'acqua calda che ineviabilmente verrebbe buttata nei fiumi ( sopratutto centrali eletriche , e altiforni..) per cui sono piu cocnorrenziali , solo eprche usano la testa e nn il culo..nelle cose.

cose impossibili in italia , prche se vai ad un industria e gli chiedi posso avere l'acqua calda che butti nel fosso x riscaldare le serre, questa ti chiede il doppio di quello che ti costerebbe usando bruciando gaso o gasolio, giusto x essere coerenti in italia..


none' vero che all'estero non si possono produrre auto in casa, diciamo che in italia e' di fatto impossibile, ma guardando NUVOLARI mi apre che negli states , nonn sia cosi impossibile a dei rpezzi che nn sono proio x tutte le tasche ( pero aver eun mustang con un motore chervolet, 8cilindi a v da 400 cv e' il mio sogno, giusto x affittarla ai matrimoni e nel giro di 2 anni pagarmela..)


l'italia e' bella quanto varia , io concordo con raviolo , in piemonte i GAS funzionano a singhioczzo , ho cheisto di entrare come produttore in uno dei 2 gas delal mia citta amco mi hanno ca... risposto ..

per il resto la gdo fa quello che vuole , la sapete l'ultima, in zona la coop ha alzato i rpezzi della carne: motivo? BOH i vitelli son cALATI DI PREZZO CMQ..

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26/08/2011, 21:20
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salve su invito di tosco scrivo il mio parere sul futuro dell' agricoltura secondo me si deve puntare sempre di piu' sulla meccanizzazione agricola cercando di fare un agricoltura naturale senza usare diserbanti e altre porcherie varie per quel che riguardale tecniche di coltivazioine secondo me la terra meno si tocca meglio e' cioe solo lavorazioni indispensabili un altra cosa che sta prendendo molto nella mia zona e quello di dare gratuitamente i terreni come pascolo a chi a pecore e vacche quando il terreno e incolto questo fa si che il terreno resta pulito e concimato insieme senza mettere in moto il trattore anche nella fienagione stanno cambiando molte cose le balle stanno sparendo ormai si usano solo i rotoloni cilindrici infine dico che bisogna fare grazie alla meccanizzazione agricola e al igegno sempre di piu' utilizzando meno energia possibile e meno lavoro e fatica . :P


27/08/2011, 7:17
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ma se siamo l'agricoltura piu meccanizzata d'euopa....

cieo abbiamo il piu alo tasso di trattori e attrezzature per ettaro rispetoo al resto d'europa.

anche s ea dire la verita , son mexzzi vecchi ( consideriamo quasi nuovo un trattore della serie 90..) e di bassa potenza , oltre che abbiamo delle attrezzature piccole , con uan produttivit bassa ...
e scusate qui al plitica centra poco.

per riuscire a avere aziende di medie diemnsioni"europee" , bosognerebbe in certi abiti poter emttere assieme 2/3azeinde italiane . cosa impossibile, perche tanto gia solo col ricambio genera<zionle le aziende si divinono , e nn si uniscono.

basta vedere solo quanti terreni sono in mano a privati , ottuiti per sucessione , in italia , in cui da una parte si lamentano che l'affitto e' poco( come se 400/500euro a ettarofossero poco) e dall'altra nn hanno in coraggio di venderli per comprare altri beni immobili( e magari stanno in casa di affitto spendendo 5/6mila euor l'anno in affitto..)

secondo em manca anche il coraggio dellapolitica di risanare questo problema cronico. da una prte si dice di tutelare la piccola propieta contadina , dalla'ltra si gha apura del latifondo , oddio latifondo ,.... come si fa a chiamre latifondo , quando in argentina brasile , europa dell'est vi sonoa ziende di 1500/3000/5000ettari??

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27/08/2011, 7:57
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ma se siamo l'agricoltura piu meccanizzata d'euopa....

cieo abbiamo il piu alo tasso di trattori e attrezzature per ettaro rispetoo al resto d'europa.

anche s ea dire la verita , son mexzzi vecchi ( consideriamo quasi nuovo un trattore della serie 90..) e di bassa potenza , oltre che abbiamo delle attrezzature piccole , con uan produttivit bassa ...
e scusate qui al plitica centra poco.

per riuscire a avere aziende di medie diemnsioni"europee" , bosognerebbe in certi abiti poter emttere assieme 2/3azeinde italiane . cosa impossibile, perche tanto gia solo col ricambio genera<zionle le aziende si divinono , e nn si uniscono.

basta vedere solo quanti terreni sono in mano a privati , ottuiti per sucessione , in italia , in cui da una parte si lamentano che l'affitto e' poco( come se 400/500euro a ettarofossero poco) e dall'altra nn hanno in coraggio di venderli per comprare altri beni immobili( e magari stanno in casa di affitto spendendo 5/6mila euor l'anno in affitto..)

secondo em manca anche il coraggio dellapolitica di risanare questo problema cronico. da una prte si dice di tutelare la piccola propieta contadina , dalla'ltra si gha apura del latifondo , oddio latifondo ,.... come si fa a chiamre latifondo , quando in argentina brasile , europa dell'est vi sonoa ziende di 1500/3000/5000ettari??

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Per liberarci dall'abbraccio mortale dell'agricoltura contemporanea convenzionale occorre LIBERALIZZARE VERAMENTE le professioni, le università, i mercati e i contadini. Dare la possibilità di accesso alla terra ai giovani che intendono coltivarla togliendola a chi ci investe come bene rifugio e vedrete che tutto si risolverà da se.
Vorrei ricordare che la cosmogonia greca si basava sui quattro elementi indispensabili alla vita: terre, aria, acqua, fuoco (energia). E su questo no ci si può ridere su pensando di sostituirli con la tecnologia.
Dall'agricoltura è nato tutto il sistema finanziario, oggi cotto e stracotto.
Negli anni 50 in italia ancora era in uso il contratto di mezzadria che comprendeva la famiglia contadina lavoratrice e il proprietario del fondo che viveva di rendita. La politica comunitaria ha offerto la possibilità, previo investimenti finanziari, di produrre prodotti a prezzo garantito con tecniche di produzione in barba a tutti mi sani principi agronomici. Anche il contadino più analfabeta sapeva che ci stavamo mangiando il futuro dei nostri figli, ma la fabbrica prometteva un lavoro sicuro per sfornare beni che loro stessi avrebbero acquistato rincorrendo il sogno della modernità. Allora i contadini sono diventati operai, i vecchi e grassi proprietari terrieri hanno svenduto e investito nel mattone e al loro posto sono entrati in campo imprenditori senza scrupoli che con l'aiuto di tecnici-commercianti e banche-finanziatrici hanno stravolto i nostri campi con le spalle coperte dal prezzo minimo garantito dalla politica comunitaria.
Oggi una partita di beni agricoli viene scambiato in borsa circa venti volte, generando ricchezza di carta e dimenticando che qualcuno ha come bisogno primario riempire la pancia.
La politica è come Attila, dove passa lo zoccolo del suo cavallo non cresce più erba.
Un saluto a tutti.

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27/08/2011, 11:04
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