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Opinioni sull'agricoltura contemporanea convenzionale 
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Iscritto il: 03/11/2009, 11:32
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Tosco ha scritto:
ricky75 ha scritto:
Considera che quando staccavo dal vecchio lavoro avevo un podere da mandare avanti, con tanto di vigna, olivi, frutti, animali e orto...e la domenica la passavo (come pure oggi...) a lavorare in campagna...e non era un passatempo, solo che ancora non potevo compiere il passo per divenire CD.

Sotto questo aspetto Tosco, credo ci assomigliamo. Puntualizzo che il mio lavoro attuale non mi fa soffrire come forse soffrivi tu.
Però sento che quando arriva la primavera e vedo campi arati, vigne potate, etc sento che il mio posto è lì.

Io non ho ereditato né aziende agricole né tanto meno purtroppo "saperi contadini antichi". Mio padre è un meccanico.
Per il momento non ho certo la possibilità di diventare CD o Iap.
Calcolo i prossimi 7 -10 anni di lavoro dove durante la sera / mattina /sabato e domenica, dedicarmi al mio piccolo terreno.

Forse, se riesco a comprare un terreno nel frattempo, potrei iniziare a convertirlo, visto che questo processo non mi porta reddito. Stesso discorso con il frutteto. Ora che le piante possano entrare in produzione, posso aspettare almeno 3 anni. Ergo = no reddito per questo tempo.

In sostanza, internalizzo le perdite economiche (ma guadagni ecologici e di vita del terreno e piante) della futura attività con quella attuale. Ripristinare la fertilità naturale della terra, richiede tempo. E questo non va d'accordo con i tempi dell'economia attuale.

L'agricoltura industriale convenzionale invece esternalizza perdite ecologiche (perdita di s.o., percolati in falde, perdita biodiversità) al sistema naturale.
Molto mi sembra stia cambiando con alcune nuove tecniche agronomiche.


12/03/2011, 10:42
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[quote="AndreaGh(perdita di s.o., percolati in falde, perdita biodiversità)[/quote]
sono due cose agli estermi:
da una parte la coltivazione con il solo utilizzo di concimi di sintesi,dall'altra il troppo carico zootecnico.
tornando a noi,non è che io non stimi chi vuol fare l'agricoltore,anzi è un collega in più ;) ,voglio solo metterlo in guardia che non sono tutte rose e fiori.


12/03/2011, 15:39
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Altro che rose e fiori...grandissimi sacrifici. In pieno accordo con te Ricky ;)
Ma anche grandi soddisfazioni, non trovi? ;) :D


12/03/2011, 15:50
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dalle mie parti ci son aziende agricole acquistate da industriali , che fanno agricoltura come fa il lupo mascherandosi da pecora..

cioe danno i terreni agli agricoltori agratis , tenendosi buoni le agevolazioni dell'essere agricoltori o dell'avere la casa come rurale , e i premi pac seminativi..

sul fatto dell'utilizzo dei concimi chimici , secondo em va fatta chiarezza un conto e' l'ultiizzo dei concimi potassici( che vengono da estrazione di cava in canada sopratutto) e fosfatici ( che vengono dal trattamenteo con acido fosforico di rocce fosfatiche..) un conto sogno i concimi azotati che son di sintesi pura. sopratutot dall'ammoniaca.

al d al che un parte dei nitrati in falda , proviene dall'attivita industiale , e sopratutto dagli scarichi civili nei rii, o nei pozzo a perdere.e nei depuratori che in rpatica non esistono .

dallaltra la schizzofrenia pura in uan legislazione sul utilizzo dei reflui zootecnici( am anche di altra sostanza organica persa tipo sfalci, e quantaltro) nella produzione di biometano.


come e' possibile che un domani nelel aziende agricole tedesche posssano vendere biometano x autotrazione ( auto a metano , ma anche la possibilita di far andare i trattori a biometano) e ulterioremnte abbassare i prezzi dei prodotti zootecniche , se orra in itlaia si e'a ncora indecisi sui pannelli foovoltaici sulle case (uinquinamento visivo...)??

come e' possibile che in altri apesi con 20 uba e una sorta di cappello sulle fosse dei liquami , bruciando il biogas depurato dalle emissioni solforose , si scaldi una casa di 100mq , e qui ci facciamo el pippe mentali

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12/03/2011, 17:55
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Ragazzi, nessuno di voi è stato a VINO VINO VINO svoltasi a Cerea (VR) o a VILLA FAVORITA?
Sono entrambe manifestazioni che si sono tenute in concomitanza con il VinItaly: hanno partecipato SOLO aziende che producono vino Biologico, Biodinamico e Naturale.
In queste due manifestazioni c'erano oltre 230 vignaioli (agricoltori!!!!!) che hanno sposato la causa del Naturale e che vivono producendo così i loro prodotti: nella fattispecie erano presenti con i loro vini.
Credo che chi ha avuto la possibilità (fortuna) di partecipare come visitatore avrà certamente molto da dire nei riguardi dell'argomento di questa discussione (oramai direi arenata...purtroppo).
Ascoltare tute quelle voci...tutte quelle esperienze...credo che potrebbe dare molta speranza a quanti hanno da poco sposato la causa del naturale in barba all'agricoltura industriale.


16/04/2011, 18:57
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Formazione: agrotecnico specilizzazione zootecnica da carne
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tosco

......


mi togli una curiosita'?


ma secondo te
......

le malattie della vite con cosa sono curate....??
con prodotti chimici poltiglia zolfo , cmq hanno un impatto ambientale piu o meno marcato, sopratutto il rame, c'e' un pericolo di accumulo sia nel terreno sia nel vino...


e quando devi fare un intervento contro lo scafoide ( obbligatoio x legge ) o piu' di uno...

cosa vai a utilizzare? un insetticida ...


insomma ancora chiamarlo biologico...
per biologico e' la frittata di ortiche , e' il tarassaco dei prati , il babarbabuc

ma un vino.....? be insomma

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16/04/2011, 20:12
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Ho appena scritto un intervento in un'altra discussione...e leggendo quanto tu dici trovo sempre maggiore difficoltà a confrontarmi sull'argomento NATURALE in questo forum...e me ne dispiaccio.
Vedi grinto, chi fa naturale (e la forbice è abbastanza ampio) si divide in tre categorie: Biologico, biodinamico e Naturale.
Il biologico ha un suo disciplinare che da regole e limiti, sia sulla qualità che sulla quantità degli interventi.
Il biodinamico si basa su belle regole...vabbè, come faccio a spiegare il biodinamico in due parole...se uno conosce Rudolf Steiner conosce la biodinamica (diciamola così... ;) ).
Il naturale ha delle regole non scritte che si rifanno alla tradizione e alla quasi totale eliminazione della chimica.

Tu mi parli di metalli pesanti, ed io potrei parlarti invece di bentonite, di argilla, di resina vegetale, di propoli, di ortica, di alghe...e via dicendo che LIMITANO MOLTO l'impiego dei metalli pesanti sino ad eliminarne l'utilizzo.

In cantina poi (parlando del vino) può non esserci alcun coadiuvante chimico (neppure la solforosa).

Difronte a ciò io chiamo un vino BIOLOGICO ;)

...........
Mi rattrista vedere che nessuno la pensi come me


17/04/2011, 0:01
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io tosco non sono un agricoltore di professione ma credo di rientrare nella categoria "naturale" per il concime uso il letame che ne ho in grandi quantita per il resto uso al massimo per la vigna il "vetriolo" un pesticida molto leggero che si usa da molto tempo comunqu oltre che di concimi e fertilizzanti bisogna stare attenti anche ai mangimi io ne ho visto un tipo per i polli dove c'erano coloranti e naturalmente non lo preso .


17/04/2011, 7:52
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Io sono un sotenitore del agricoltura integrata , invece , che secondo me e' quella che da piu garanzie in cui le conoscenze scientifiche sull'eziologia delle malattie( e qui penso che MARIO , MARCO , EUGENIOpossano dire la loro in quanto insegnati) e sull'attivita , sul monitoraggio dei residui , e sull'utilizzo di piante seelzionate , possano dare risultati migliori .

per Fossizzarsi su certi parametri , a volte ignrando il pericolo che derivano dalle muffe ( tumore allo stomaco e fegato , e qui nn si tratta di credenze , ma di dati scientifici ) dovuto a micotossine ( vedi tutto quello che si sta facendo sulle tossine DOn , del mais , che bypassano nel latte , o delel tossine del grano che ci ritroviamo nei prodotti da forno..) secondo me e' uno sbaglio

poi come ti dico in certi prodotti fae biologico e' piu facile , vedi le verdure a foglia da taglio , in cui il ciclo cluturale e' cosi breve (30gg)che diffilcmente si tratta , e che a volte il costo del trattamento ( es. alternariosi) supera il valore della produzione , o che i giorni di carenza supererebbero la lunghezza del ciclo colturale .

vi sono altre produzioni , in cui e' intrinseco il biologico , vediamo il miele , le api vanno ovunque.. per cui se faccio apicoltura di alta montagna automaticamente sono biologico , e l'uso di prodotti chimici e' legato solo al confezionamento del prodotto ..


ci sono rpoduzioni arboree ,o poliennali , in cui non e' facile rientrarenel biologico.

che vi sisnao prodotti che aumentano la resitenza della pianta stessa , ma che escludano totalemtne i trattamneti mi alscia titbante..

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17/04/2011, 13:12
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mi scuso con tutti per la prolungata assenza, pero' in questo periodo son impegnato in lavori straordinari e davvero fatico a seguire tutto.
vorrei proseguire nel discorso.
Probabilmente oggi non e' possibile pareggiare il bilancio di una azienda agricola. L'azienda e' sicuramente in perdita a priori. I motivi son molti, primo fra tutti il prezzo di vendita del prodotto che non rispecchia il reale costo di produzione.
Insomma nessuno sano di mente si metterebbe a produrre qualcosa che se va bene puo essere venduto solo alla meta' del costo di produzione. Insomma in parole povere, c'e' un eccesso di offerta, i prezzi finali non sono remunerativi.
Inutile cercare di spremere ancora.Le tecnologie, risultato di 3000 anni di esperienza, oramai sono arrivate oltre al lecito. Producono si' quantita impensabili di prodotto/ettaro ma questo prodotto essendo in eccesso non ha mercato.
L'unica possibilita' che immagino per rendere nuovamente l'agricoltura redditizia e' l'ascesa dei prezzi di vendita. Ascesa che in questo momento ,tranne per il prodotto di nicchia ultrasnob, non e' possibile per motivi politici, commerciali, e sociali. Stop.

Come si quadra il cerchio allora?, dov'e' il guadagno?.
Io credo che l' agricoltura sia una specie di investimento a lungo termine.
Si compra oggi terreno a gerbido per ipotetici 100 euro, lo si trasforma spendendoci ogni anno, e lo si rivendera' (forse) tra venti anni per 100 moltiplicato per mille.
E' un investimento simile ai piani di accumulo, investi un piccolo capitale iniziale (centomila euro) ogni anno aggiungi 10mila euro piu il tuo lavoro... alla fine dopo vent'anni avrai un patrimonio rivalutato vendibile e monetizzabile.
Dunque oggi sembra essere un investimento per chi ha passione, voglia di lavorare, venti anni davanti in prospettiva,la possibilita' di risparmiare accantonare ed investire una cifra consistente ogni anno proveniente da altri redditi e un piccolo capitale iniziale da investire.
Non a caso la maggior parte di nuove aziende agricole son condotte da donne (solitamente mogli di mariti facoltosi) o figli di grandi famiglie e funzionano bene solo quando alle spalle c'e' un capitale consistente.
Tutti gli altri, o partono da una azienda consolidata ereditata e decidono di mandarla a vanti con sacrifici ,oppure praticano l'alternativa di vendere tutto, mettere in bot, e campare di rendita.
L'affitto ritengo sia antieconomico e soluzione generalmente da evitarsi.

_________________
http://www.estapp.ch
http://www.dolcevino.ch


23/04/2011, 10:25
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