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Opinioni sull'agricoltura contemporanea convenzionale 
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Ma sai quante braccia ci vorrebbero per raccogliere un ettaro di grano, senza l'utilizzo di petrolio?
Un conto è tagliare gli sprechi, diversificare le fonti, ecc., un conto è pensare che la soluzione sia tornare indietro di 100 anni.
E' anche grazie al progresso che possiamo dialogare a distanza. Non sono daccordo con il demonizzare tutto il nuovo. Preferisco lavorare per migliorare. E questo vale anche per l'agricoltura cosiddetta "convenzionale".
Marco

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03/09/2010, 13:19
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Marco, il punto è che ora come ora è necessario essere lungimiranti.
ci sono serie prospettive di una mancanza di petrolio nel breve termine.
il punto è: l'agricoltura convenzionale non vive senza petrolio, quindi COSA volete fare?
lasciando da parte i conti economici attuali, quelli futuri saranno necessariamente differenti...il punto è se la gente..in generale, sarà sufficientemente lungimirante da poter comprendere questa cosa in tempo, ovvero prima che si verifichi...

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Sapere Aude


03/09/2010, 14:13
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Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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L'agricoltura consuma molto meno petrolio delle altre attività.
Tu come ti muovi? Come ti scaldi? Acquisti solo prodotti (non solo agricoli) a km zero?

Speriamo in altre fonti, meglio se rinnovabili, e nel risparmio. Spero comunque non si debba tornare ai buoi per arare.
Marco

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03/09/2010, 14:50
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Io cerco di LIMITARE l'utilizzo del trattore, ma non posso eliminarlo...almeno per adesso, e neanche voglio farlo.
La manodopera nella mia azienda è prevalente, e presto arriverà pure un somaro in aiuto per il taglio del bosco, ma...
Non posso certo segare 20 metri cubi di legna a mano...da solo, contando di dover fare anche altro durante la giornata.
MA....
....
...se c'è una cosa che posso fare, è quella di intervenire in tante piccole accortezze che alla fine ridurrebbero (magari anche di molto) l'utilizzo di gasolio e compagnia bella.
Per prima cosa, il trattore: i vecchi (e gloriosi) trattori sono sempre ricchi di pregi, ma...CONSUMANO E INQUINANO tantissimo.
Diciamo che in questo FORSE la tecnologia POTREBBE aver migliorato qualcosa, e quindi un trattore di nuova concezione inquinerà molto meno di uno degli anni sessanta.
Poi, come già detto, sto per mettere il mini.eolico in azienda. Me ne frego di contributini vari, e punto ad autoprodurmi l'energia (ho vento da...vendere): ho gia fatto dei calcoli, e con una spesa piuttosto contenuta dovrei riuscire a ripagarmi l'impianto (in energia che mi produco e NON che rivendo alla rete) nel giro di 4-6 anni.
Naturalmente molti macchinari (dalla sega a disco al mulino etc) dovrò prenderli a corrente elettrica, ma certamente ridurrò molto il consumo del gasolio per molti lavori.
Il solare ed il voltaico non lo faccio...mi dilungherei molto sull'argomento (ed evito), ma non credo che siano una buona soluzione visto i grossi problemi di smaltimento (e non solo).
Punto quindi al vento, e a quelle pale che girerebbero giorno e notte in ogni stagione, dandomi quindi la possibilitàn di avere energia "pulita".
Per riscaldarmi utilizzo la legna: ho 10Ha di bosco, che scalarmente taglio SOLO per l'autoconsumo.
In casa ho due stufe, un camino ed un vecchio forno a legna (che accendo una volta a settimana per fare il pane), ma sto seriamente pensando di installare un termocamino che sostenga pure i radiatori.
Da ottobre a maggio cuciniamo solo su stufa a legna (tanto è accesa) ed i fornelli a gas gpl (come attualmente ho i termosifoni) li uso in estate. I termosifoni li tengo perennemente spenti, salvo 5-7 giorni dirante le nevicate più serie.
Sono perfettamente consapevole che potrei (e dovrei) fare di meglio, ma per adesso le mio possibilità finanziarie non mi permettono altro.


03/09/2010, 14:54
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non so perchè scrivo visto che di un paio di domande che ho fatto non ho avuto neanche mezza risposta.

Però ne pongo ancora un paio, con una vena polemica:
Qualcuno si ricorda che siamo qualche miliardo sulla terra?

Per esempio 10 ha di bosco da cui tagli legna per autoconsumo. Bene, quanti ettari servirebbero per l'Italia?
La FAO mi dice che nel 2005 in Italia si era sui 10 milioni di ettari, quindi direi van bene per un milione di famiglie? A parte che andrebbero poi calcolati i consumi per far arrivare la legna a chi non ha il bosco di fianco a casa. A quel punto sarebbe sostenibile?

Come giustamente dice Marco non possiamo pensare di tornare indietro di 100 anni o 200. E questo non vuol dire che deve essere tutto chimica e petrolio. Ma forse che le cose vanno viste in maniera innanzitutto globale.
Purtroppo non si può pensare che quello che funziona per una famiglia sia sostenibilmente applicabile al mondo intero. Questo non vuol neanche dire che non sia importante farlo, sia ben chiaro. Ma non è così che si risolverà un problema globale come quello del petrolio.


03/09/2010, 15:42
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Iry ha scritto:
non so perchè scrivo visto che di un paio di domande che ho fatto non ho avuto neanche mezza risposta.

Però ne pongo ancora un paio, con una vena polemica:
Qualcuno si ricorda che siamo qualche miliardo sulla terra?

Per esempio 10 ha di bosco da cui tagli legna per autoconsumo. Bene, quanti ettari servirebbero per l'Italia?
La FAO mi dice che nel 2005 in Italia si era sui 10 milioni di ettari, quindi direi van bene per un milione di famiglie? A parte che andrebbero poi calcolati i consumi per far arrivare la legna a chi non ha il bosco di fianco a casa. A quel punto sarebbe sostenibile?

Come giustamente dice Marco non possiamo pensare di tornare indietro di 100 anni o 200. E questo non vuol dire che deve essere tutto chimica e petrolio. Ma forse che le cose vanno viste in maniera innanzitutto globale.
Purtroppo non si può pensare che quello che funziona per una famiglia sia sostenibilmente applicabile al mondo intero. Questo non vuol neanche dire che non sia importante farlo, sia ben chiaro. Ma non è così che si risolverà un problema globale come quello del petrolio.

Per quanto mi riguarda NON ho alcuna soluzione a problemi globali...
...per carità.
Credo che quanto scrivi sia tanto giusto quanto sbagliato.
Nel mentre che c'è chi ha già molte soluzioni (vedi l'idrogeno come combustibile, la fusione nucleare e compagnia bella), noi siam qui nel quotidiano a cercare di FARE QUALCOSA.
E qualcosa magari lo facciamo, tentado di autoregolarci e di stare molto attenti ai consumi.
Io ho il bosco, e per quanto mi riguarda cerco di sfruttarlo senza neanche praticare tagli eccessivi (circa 2500metri quadrati diu tagli all'anno)...non ho la soluzione PER TUTTI, e manco saprei come fare.
Allora scusate...fatemi capire se si può parlare di agricoltura o di "salvare il mondo"?
Qual'è l'argomento?


03/09/2010, 16:02
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Marco ha scritto:
L'agricoltura consuma molto meno petrolio delle altre attività.
Tu come ti muovi? Come ti scaldi? Acquisti solo prodotti (non solo agricoli) a km zero?

Speriamo in altre fonti, meglio se rinnovabili, e nel risparmio. Spero comunque non si debba tornare ai buoi per arare.
Marco



questa affermazione la puoi verificare oppure è una tua stima?
inoltre: l'agricoltura, a differenza delle altre attività, produce cibo.-..
quindi se le altre attività possono essere sospese quando ci sarà scarsità di petrolio, come la mettiamo come l'agricoltura? sospendiamo anche quella e mangiamo aria e amore?

io faccio parte di un movimento internazionale che si chiama "movimento di transizione" che cerca di trovare soluzioni locali a questo tipo di problemi...
non stò dicendo che la colpa è degli agricoltori (non mi sognerei mai di farlo)...ma continuare con questo modus operandi, senza porsi delle domande, è una scelta strategica decisamente miope.

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Sapere Aude


03/09/2010, 16:04
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Marco ha scritto:
Ma sai quante braccia ci vorrebbero per raccogliere un ettaro di grano, senza l'utilizzo di petrolio?
Marco

Precisamente quelle che ne occorrono oggi.
La grande limitazione dell'agricoltura convenzionale è produrre solo derrate alimentari destinate a un mercato ricco e che ne consuma appena la metà (il resto va in discarica), mentre un quinto della popolazione mondiale muore di fame.
Allora, se una volta il carburante (fieno) per gli animali da lavoro e biada per i cavalli da trasporto agricoli e cittadini veniva prodotto in azienda, oggi potremmo alimentare i nostri vecchi motori a scoppio con metano da biogas.
Ottimo ordinamento aziendale sostituire o affiancare la stalla un biodigestore dimensionato in base alla superficie aziendale.
Forse per qualcuno potrà sembrare fantascienza (o mancanza di conoscenza), ma è questo il ritorno al futuro accompagnato da nuove e vecchie tecnologie come la cella elettrolitica microbiologica e la cella a combustibile.
Tornare a svolgere un ruolo principale nel mercato energetico è la nuova frontiera dell'agricoltura capace di ridisegnare l'azienda agricola con la riscoperta del ruolo principale del prato polifita e delle rotazioni colturali.
Un saluto a tutti.

_________________
“ Prima di Giove non v’erano contadini
che coltivassero la terra,
né era lecito delimitare i campi
tracciando confini: tutto era in comune
e la terra, senza che le fosse richiesto,
produceva spontaneamente
e con generosità ogni cosa.”
Virgilio.


03/09/2010, 16:21
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Iscritto il: 12/02/2010, 12:09
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Forse dovremmo cambiare modo di porci di fronte ai problemi.
Penso sempre più spesso che l'uomo non riesce ad accettare di condividere il pianeta con gli altri esseri viventi (che siano del mondo animale o vegetale) ma pensa sempre di poter governare, comandare e disporre di tutto e di tutti.
Questo succede nell'allevamento (vedi mucca pazza) e succede anche nell'agricoltura (ora vedi con gli OGM).
per le fonti di energie alternative penso che tutti siamo d'accordo a trovarle e ad usarle, ma purtroppo come sempre accade le innovazioni resteranno in mano di pochi che poi ne lucreranno.

Per Marco,
Io concordo con te che molte innovazioni tecnologiche siano servite e tuttora servano; non metto in dubbio che la mietitrebbia sia utile, però come sempre ti faccio un piccolo esempio:
Secondo te per mietere un ettaro di grano quante persone ci vogliono e per quanto tempo?
Se queste persone sono tutte amiche e hanno seminato insieme il grano a mano,
se è una varietà antica (cappelli) non avrà bisogno di essere zappato (fino a qualche decennio fa si zappava il grano nella mia zona), poi vanno a mieterlo una mattina tutti insieme dalle 6 alle 8 e mezza, nelle ore più fresce pensi che riescano?(secondo me si), bhe magari con un paio di giorni all'anno queste 10 persone riescono a procurarsi il grano per allevvare le galline e per farsi il pane.

Tutto questoper dirti che forse stiamo perdendo i valori dello stare insieme, ma ciò non toglie che sia in disaccordo con il progresso se porta benessere, risparmio di energia, e salvaguardia dell'ambiente per tutti.


03/09/2010, 16:29
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Iscritto il: 25/03/2009, 18:47
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Salve a tutti,
premetto di non aver letto tutti i messaggi, qundi mi soffermo a parlare di questi ultimi..

x mufilix

vorrei farti riflettere sul fatto che: '' dopo la raccolta del grano ''gli amici'' hanno avuto un tornaconto solo loro... perchè per la collettività non è servito a nulla ... na tanto meno è stato ridotto il buco dell'ozono..
Non penso proprio che sia questo che serva per la sostenibilità dell'agricoltura!

Poi scusami tanto, ma cosa intendi per ''I VALORI DELLO STARE INSIEME''?

Personalmente penso che non si può e non si deve guardare indietro anche perchè non dimentichiamo che gli obiettivi di oggi riguardano la ''full security'' - sicurezza in termini di qualità - mentre in passato, quando si aravano i campi con i buoi, e nei successivi anni 60 l'obiettivo riguardava la '' full safety'' - sicurezza intesa come approvvigionamento - quindi, sarà anche vero che in quei tempi c'era il valore dello stare insieme, ma chi se ne importa se signifiaca sfruttare in tutti i modi le risorse ...

spero di aver centrato il tema


03/09/2010, 17:53
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