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Opinioni sull'agricoltura contemporanea convenzionale
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raviolo
Iscritto il: 10/03/2009, 15:08 Messaggi: 1393 Località: Asti
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ok inizio io con il gioco... 5 ettari di terreno, con pozzo, casa colonica, trattore, rimorchio, attrezzature varie, sita in Piemonte in zona non particolarmente ricca, ma gia' avviata (che se no ci mangiamo anche gli occhi per piangere)
Partiamo da una valutazione del valore di partenza dell'immobile. un ettaro di vigna di bassa qualita' circa 15000 euro, un ettaro di frutteto circa 35000 euro un ettaro di orto circa 45000 euro due ettari seminativo circa 25000 euro casa colonica in cattive condizioni circa 100000 euro trattore 25000 euro attrezzature 15000 euro furgoncino 10ql 15000 euro
totale molto ottimistico circa 270.000 euro. (una azienda agricola simile e' in vendita dalle mie parti per 900mila euro)
Teniamo presente che negli ultimi 35 anni il valore dei terreni agricoli e' sempre sceso ed oggi e' ai minimi. Se oggi vendessi poniamo per 250 mila euro e li investissi in bot a 25 anni al 5% ricaverei senza fare nulla ben 14000 euro l'anno netti, (nessuna spesa) e gia tassati.
Volendo fare l'agricoltore solo io senza aiuti devo spendere fissi ogni anno: 2500 euro di contributi inps/ inail 200 euro di contabilita e associazione caf 100 euro di assicurazione trattore 800 euro assicurazione furgone 150 euro assicurazione danni contro terzi aziendale 600 euro tarsu e balzelli vari 500 euro costi fissi allaccio enel,acqua,telefono 200 euro abbonamento smaltimento rifiuti pericolosi (possedendo un trattore e' obbligatorio). dimentico sicuramente qualcosa ma siamo attorno ai 5000 euro di costi fissi da calcolare ogni anno Ammesso di coltivare come una volta e di NON COMPRARE SEMENTE NE FERTILIZZANTI NE PESTICIDI. i costi variabili saranno solo telefono elettricita gas e gasolio. facciamo a forfait mille litri di gasolio trattore 600 euro, mille per furgone 1200 euro e circa mille euro per energia telefono e gas+ varie. totale circa 3000 euro
per cui la gestione di una stagione costera' circa 8000 euro tra costi fissi e variabili.
bene dobbiamo ancora darci uno stipendio mensile direi 500 euro al mese. e sono circa altri 8000 euro anno
Vuole dire che in un anno (guadagnando 500 euro al mese) dobbiamo ricavare almeno 16mila euro (e non abbiamo calcolato ammortamenti macchine, guasti,manutenzioni e tutto il resto). Stabilito che in un anno ci son 365 giorni lavorativi (nell'industria se ne contano 200 ma noi siamo agricoli per cui si lavora pure natale) domanda quanto dobbiamo ricavare al giorno per poter sostenere l'azienda?. facile 16mila diviso 365 = 44 euro al giorno cioe vendendo verdura ad un euro al kg dobbiamo vendere quasi 50 kg di roba al giorno estate e inverno natale e capodanno compreso per ottenere uno stipendio di 500 euro al mese. che ne dite?
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30/08/2010, 14:30 |
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muflix
Iscritto il: 12/02/2010, 12:09 Messaggi: 94
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Perchè il terreno per le ortive vale di più sia del frutteto che del vigneto? comunque potrebbe andare bene, 50 kg di ortaggi al giorno non sono tanti da vendere e soprattutto sono pochi da produrre. Se funzionasse realmente cosi sarebbe troppo bello e semplice.
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30/08/2010, 14:41 |
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raviolo
Iscritto il: 10/03/2009, 15:08 Messaggi: 1393 Località: Asti
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infatti non funziona cosi... vendere 50 kg TUTTI i giorni NATALE E FERRAGOSTO COMPRESI e' impossibile. Leggi bene i conti e vedrai che diventa chiaro il perche' l'agricoltura in italia sta precipitando. Per quanto riguarda le valutazioni terreni ho preso valori medi ufficiali in zona depressa piemontese. Se parliamo di zone ricche (toscana,Monferrato) col valore dell'azienda messo in bot fai la vita da nababbo. Comunque nel forum c'e' Marco che essendo professore di estimo puo' agevolmente correggere le imprecisioni.
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30/08/2010, 14:51 |
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milli
Sez. Suini
Iscritto il: 23/09/2009, 16:47 Messaggi: 9972 Località: Emilia
Formazione: laurea umanistica, esperienza in sala parto suini e fecondazione artificiale
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senza contare che spesso le verdure si ammalano o arriva la grandine. A mio parere sognare il passato dove si viveva col baratto è un sogno illusorio. Solo pochi giorni fa ho visto un documentario che raccontava come decenni fa la gente emigrasse , i bambini lavoravano perchè non c'era da mangiare. Ora si vive molto di cose superflue, ma le spese scolastiche, il mutuo, non lo paghi col baratto. Ci sono i prodotti cinesi che incombono e prima non c'erano, non così tanto. ora noi abbiamo cominciato da poco, anche se in maniera convenzionale. per cui mi domando: cosa può fare un agricoltore che investe così tanto ( raviolo ha ben spiegato la faccenda) per non dovere accontentarsi di sopravvivere? Non intendo dire che voglio il SUV, la vacanza alle Maldive, ma che non vorrei dire un giorno ai miei figli che non ci sono soldi per studiare.....
per chi coltiva c'è la vendita diretta, magari con la trasformazione dei propri prodotti, ma credo che una grande opportunità sia la produzione energetica, che permetterebbe ( o sbaglio?) un'entrata certa. Pensate per es. alla rivoluzione del biogas: quello che era considerato scarto agricolo inquinante diventa una fonte energetica e il resto è un concime naturale. in sintesi sì alle conoscenze antiche, ma coniugate ad uno sviluppo tecnologico intelligente. saluti
_________________ L'esperto è una persona che ha fatto in un campo molto ristretto tutti i possibili errori.(Niels Bohr) Più la caduta di un Impero è vicina, più le sue leggi sono folli. Cicerone
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30/08/2010, 20:54 |
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ricky75
Iscritto il: 03/04/2009, 12:29 Messaggi: 1207 Località: grantola (varese)
Formazione: licenza media
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sì milli,però anche il biogas (come tutte le agroenergie e le fonti rinnovabili in voga oggi),senza aiuti dallo stato (che siano incentivi o detassazioni,ad esempio il biodiesel) non stà in piedi,tanto come l'agricoltura senza la pac.
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30/08/2010, 22:43 |
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PALLINOF
Iscritto il: 13/12/2008, 18:14 Messaggi: 617 Località: Bevagna (PG)
Formazione: Laurea Scienze Agrarie
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raviolo ha scritto: ok inizio io con il gioco... Ammesso di coltivare come una volta e di NON COMPRARE SEMENTE NE FERTILIZZANTI NE PESTICIDI.
La debolezza di questa piccola azienda è nell'ordinamento colturale e la mancanza di allevamenti per chiudere il ciclo. Nella "coltivazione di una volta" non esisteva la monocoltura, tantomeno la vigna e il frutteto, ma la coltivazione promiscua (seminativo arborato). La vite e i fruttiferi formavano lunghi filari in prossimità dei fossetti di scolo delle acque piovane e delimitavano appezzamenti larghi 10-20 metri dove si praticavano ampie rotazioni che terminavano con la semina del cereale o altre colture (anche ortive). Il prato oltre che fertilizzare il terreno forniva l'energia al trattore animale che forniva la concentrava in pallottole fumanti destinate alle colture di riguardo. Praticamente è necessario chiudere il ciclo aziendale dell'energia, che ci permette di vendere il surplus annuale sottoforma di prodotti alimentari o energetici (biogas) e mantenere costante la fertilità del terreno. La coltura specializzata o monocoltura e una forma di coltivazione estensiva, nata nei grandi spazi americani e che, purtroppo, è stata adottata anche dai noi sostituendo la geniale coltura promiscua e intensiva che offriva prodotti unici al mondo. Buona giornata a tutti.
_________________ “ Prima di Giove non v’erano contadini che coltivassero la terra, né era lecito delimitare i campi tracciando confini: tutto era in comune e la terra, senza che le fosse richiesto, produceva spontaneamente e con generosità ogni cosa.” Virgilio.
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31/08/2010, 8:41 |
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muflix
Iscritto il: 12/02/2010, 12:09 Messaggi: 94
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Eh si....il saggio Pallinof ha sempre ragione.... La biodiversità Italiana permetteva alle colture di aiutarsi e proteggersi a vicenda. Inoltre il ciclo chiuso di un azienda agricola è indispensabile per una corretta agricoltura, un agricoltore non si deve specializzare in una coltura ma deve specializzarsi nella natura. Quindi possiamo dire che ricky nel suo piccolo riesce quasi a chiudere il ciclo aziendale, a parte qualche sostentamento per l'ingrasso dei vitelli. Poi sicuramente anche Pallinof riuscirà a chiudere tutto il ciclo aziendale con le sue aiutanti oche e pecore.
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31/08/2010, 18:18 |
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miriap
Iscritto il: 26/09/2009, 9:08 Messaggi: 734 Località: Grosseto
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la tua intransigenza Muflix mi aveva lasciato pensare che fossi molto più giovane, ma vedo che pian piano stai cercando di comprendere anche il pensiero degli altri ieri ho visto alla tv un programma che parlava di un allevamento di bufale, credo in campania, ma non ne sono sicura perchè era già iniziato, quello che mi ha stupito è l meccanizzazione, pensa, divevano che le bufale,che vivono allo stato semi brado, si vanno a mungere da sole quando ne sentono la necessita, inoltre c'era una specie di braccio meccanico con una spazzola ruotante, tipo lavaggio auto e le bufale andavano a lavarsi e spazzolarsi ora mi chiedo come può il piccolo contadino a competere con un lavaggio automatico per bufale e una mungitrice self service a parte gli scherzi è veramente un mondo molto variegato e non può esistere un'unica soluzione,non andrebbe bene per tutti, bisogna ritrovare un giusto equilibrio. saluti miria
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31/08/2010, 19:32 |
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ricky75
Iscritto il: 03/04/2009, 12:29 Messaggi: 1207 Località: grantola (varese)
Formazione: licenza media
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rispondo a pallinof: il probema di oggi è che bisogna essere specializzati,mi spiego:prendiamo l'esempio della carne,per fare una massa critica non basta nemmeno un allevamento di centinaia di capi,forse nemmeno di un migliaio. tu figurati l'agricoltore che cerca di vendere a un macellaio (razza in via di estinzione,a livello di macelleria di paese) o meglio ad un macello una decina di animali l'anno. come minimo prenderà due dita negli occhi ogni capo (s)venduto
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31/08/2010, 21:50 |
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PALLINOF
Iscritto il: 13/12/2008, 18:14 Messaggi: 617 Località: Bevagna (PG)
Formazione: Laurea Scienze Agrarie
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Non esistono soluzioni uguali per tutti, ma delle regole generali che forse possono aiutare. In agricoltura l'economia di scala (massa critica) e grandi investimenti (spazzolatrice, mungitrice computerizzata) è pura follia. L'agricoltore diventa schiavo delle banche e del mercato, la valutazione economica aziendale avviene solo in base al suo fatturato. Non è necessario coprire i costi, ma una buona crescita annuale permette di coprire il disavanzo. Tutto questo muove l'economia generale, ma attenzione perchè quando il meccanismo si inceppa sono dolori. Forse ricky non sa che una volta gli animali venivano allevati in base a tre attitudini principali: carne, latte-uova, lavoro. Una buona razza doveva possederne almeno due, il numero di animali presenti era determinato dalla disponibilità di prodotti aziendali da trasformare e il lavoro necessario per produrli. L'allevamento come trasformazione di biomassa per avere un prodotto che duri nel tempo come il vino, olio, formaggi, etc. Anche ogni operazione colturale aveva almeno un paio di funzioni: quando sfalcio il mio prato riduco la competizione idrica ai fruttiferi, concimo il terreno e utilizzo il fieno per pacciamare la fila di ortive o alimento i miei animali. Provate e vi accorgerete che tutto questo riduce notevolmente i costi (energia) di produzione in modo da poter essere più competitivi sul mercato con prodotti unici. Buona giornata a tutti.
_________________ “ Prima di Giove non v’erano contadini che coltivassero la terra, né era lecito delimitare i campi tracciando confini: tutto era in comune e la terra, senza che le fosse richiesto, produceva spontaneamente e con generosità ogni cosa.” Virgilio.
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01/09/2010, 8:30 |
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