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Opinioni sull'agricoltura contemporanea convenzionale 
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miriap ha scritto:
Muflix, ti posso chiedere quanti anni hai :?:

Certo che puoi...ne devo compiere 29...perchè quanti me ne davi?

Rispondendo a tutti i post scritti in precedenza secondo me c è un problema di mentalità di fondo che è cambiata.
Prima ognuno cercava di produrre un qualcosa che gli procurava un reddito e soprattutto che lo gratificava e realizzava (come un fabbro, un calzolaio, un contadino, un medico etc.); molto spesso succedeva che tra queste persone vi era un baratto reciproco per lo scambio dei propri prodotti, quindi succedeva che un contadino offriva i prodotti che aveva in eccesso in compenso di un consiglio medico o di una riparazione di un attrezzo; cosichè si riusciva ad arrivare a 'fine mese' spendendo il meno possibile e prediligendo lo scambio di prodotti o di competenze al posto dello scambio di denaro.
Questo è durato fino a quando qualcuno non ha pensato di spingere il denaro come unica merce di scambio. Arrivati a questo punto è difficile tornare indietro, e tornando a parlare di agricoltura, tutte le possibili soluzioni che porterebbero a rispettare la terra e ad avere un piccolo sostentamento sono troppo difficili da applicare se non in un lungo periodo di tempo, durante il quale bisognerebbe avere o grandi risparmi o un altro lavoro temporaneo oppure dividere l'azienda in 2parti (una convenzionale per continuare ad avere un reddito e l'altra in conversione). Come dicevo prima forse i problemi non riguardano solo l'agricoltura ma tutto il sistema in generale, quindi bisognerebbe tornare ad apprezzare il nostro vicino falegname e il nostro vicino calzolaio, i quali a loro volta torneranno ad apprezzare le nostre verdure il nostro vino e la nostra frutta. Purtroppo molte volte questo non è possibile perchè il calzolaio guadagna poco e compra gli alimenti alla GDO; il falegname guadagna poco e compra scarpe e alimenti alla GDO; il contadino guadagna poco e compra scarpe e mobili alla GDO.

Per quanto riguarda l'insegnamento sono d'accordo su molti aspetti con PALLINOF, però è anche vero forse che negli ultimi tempi si nota un leggero cambiamento. Quello che mi spaventa maggiormente comunque non sono gli insegnanti ma i tecnici che lavorano nelle rivendite per una data azienda produttrice. Hanno poca esperienza sul campo e ti devono per forza vendere dei prodotti anche se non servono, purtroppo molti agricoltori con poca esperienza sui nuovi farmaci e sulle nuove malattie ascoltano questi tecnici senza pensarci 2 volte spendendo troppi soldi e non usando nessun criterio.

Ricky tu sei fortunato ad avere l'azienda ubicata in una zona vocata alla vendita, e comunque fai un bel lavoro, riesci a concludere la filiera direttamente in azienda; e se tutti fossimo in grado di fare come te sicuramente ci sarebbe meno inquinamento e più petrolio.

BUona giornata a tutti.


30/08/2010, 10:26
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.....bisognerebbe tornare ad apprezzare il nostro vicino falegname e il nostro vicino calzolaio, i quali a loro volta torneranno ad apprezzare le nostre verdure il nostro vino e la nostra frutta. Purtroppo molte volte questo non è possibile perchè il calzolaio guadagna poco e compra gli alimenti alla GDO; il falegname guadagna poco e compra scarpe e alimenti alla GDO; il contadino guadagna poco e compra scarpe e mobili alla GDO......

Vedi, secondo me, questa e' gia una risposta vecchia. Non e' che si va alla gdo perche si guadagna poco..oggi si va alla GDO perche' e' l'unica che puo' sopportare i costi delle varie certificazioni necessarie per vendere qualsiasi cosa.
Siamo oramai in un mondo in eccesso di offerta, la capacita' produttiva supera del 40% la domanda (se togliamo gli oggetti inutili supera anche del 300%). Si deve trasformare il mondo in qualcosa di meno impattante di un'automobile, e lo stiamo facendo.. oramai si vende immagine, si vende l'etereo. Vendiamo l'inesistente che ,per fortuna, non consuma.
Quando vedi una folla anonima di bagnanti assiepati su una spiaggia sarda per filmare con il Nokia lo sparco dal gommone di Briatore e fidanzata del momento capisci che il VALORE oggi e' il nulla. Nulla, venduto a caro prezzo.

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30/08/2010, 10:54
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Va bene Raviolo...
Tu hai ragione, e penso che tutti qua dentro abbiano le loro ragioni.
Penso che ormai tutti abbiamo espresso cosa c è che non va.
Forse ora è tempo di dare qualche possibile soluzione ai tutti i vari problemi, lo so che ci abbiamo già provato, ma ognuno ha detto la sua senza prendere in esame dei casi specifici.
Prendiamo come esempio un azienda agricola di 5 ettari, un ettaro di vigneto, 1 ettaro di frutteto o oliveto, e gli altri 3 ettari liberi per orto o cereali. Mezzi aziendali un piccolo trattore, fabbricati aziendali nessuno, capitali il giusto per anticipare le spese di lavorazione dei 5 ettari.
Tu cosa faresti?Gli altri cosa ferebbero per avere un minimo redddito?i moderatori cosa consigliano?
cosi vediamo se si arriva veramente a qualcosa di concreto e fattibile che può essere utile anche a chi a voglia di iniziare ora a fare qualcosa.


30/08/2010, 11:19
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Dovresti fornire anche qualche altro dato: dove si trova l'azienda? Ricade nel territorio di produzione di qualche denominazione?
C'è solo il conduttore o altri familiari?
Che tipo di esperienza ha il conduttore?
Distanza da centri abitati? Zona turistica? ...
Ciao,
Marco

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30/08/2010, 11:27
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Prendiamo 2 aziende come esempio. una che non ha nessuno di questi vantaggi la seconda invece ha qualcosa e vediamo un pò cosa ne ricaviamo.

1) azienda uno
2) azienda due

dove si trova l'azienda?
1) si trova a circa 10 km dal mare, in una zona turistica, ma il turismo è concetrato solo nel mese di agosto.
2) si trova in campagna, distante dai centri abitati e in una zona non turistica.

Ricade nel territorio di produzione di qualche denominazione?
1) ricade in una zona dove vi è la DOP di un ortaggio e la DOC di un uva. Terreni favorevoli alla coltivazione invernale poichè non gela quasi mai d'inverno.
2) nel territorio non è presente nessuna denominazione.

C'è solo il conduttore o altri familiari?
1) azienda con padre e figlio.
2) solo il conduttore.

Che tipo di esperienza ha il conduttore?
1) il padre ha sempre fatto il contadino sa fare tutti i lavori, dagli innesti all'allevamento, il figlio ha tanta buona volontà e volgia di imparare.
2) laurea in agraria.

Distanza da centri abitati? Zona turistica?
1) il centro abitato più grande dista 20 km e ha 25.000 abitanti.
2) il centro abitato è una grande città ma dista più di un ora.

Va bene?o serve qualcos altro?


30/08/2010, 11:36
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Non vorrei si creasse confusione con due aziende.
Pensi sia meglio partire con una ?
Comunque decidi tu come vuoi.
Ciao,
Marco

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30/08/2010, 12:21
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raviolo ha scritto:
ragazzi gli anni sessanta non sono gli anni 2000.
Negli anni sessanta chiunque si fosse messo a produrre con la pazienza e la cura tipica del contadino, che so , rondelle piuttosto che bulloni avrebbe tirato su "l'aziendina" con 30 dipendenti.
Il mondo e' cambiato. Progetto alta tecnologia oramai da piu di 30 anni.Conosco bene l'argomento per averlo vissuto dal di dentro. Gli ultimi venti anni sono stai impressionanti, il mondo e' cambiato troppo velocemente ed e' stata una vera esplosione incontrollata.......

E' vero il mondo è cambiato e soprattutto per merito della tecnologia, ma molte conoscenze sono andate sepolte e credo sia giunto il momento di rispolverarle. Ti consiglio di coniugare le tue conoscenze tecnologiche a quelle della storia dell'agricoltura e dell'agronomia.
I vecchi ortolani erano dei veri agricoltori che praticavano rotazioni, consociazioni e allevamento. Non buttavano niente e vendevano i loro prodotti in un mercato libero, senza alcun intervento comunitario.
Il grano, dagli anni sessanta ad oggi, non ha mai avuto un mercato libero, ma drogato dal prezzo minimo garantito che ha permesso l'ingresso in agricoltura di dubbi imprenditori e la fortuna di commercianti.
Quando poi affermi "C'e' una contraddizione di fondo, la natura si regola attraverso ad una selezione spietata, sopravvive chi resiste e chi accoppa gli altri. Provate a seminare insalata sotto ad un noce o ad una quercia.", vuol dire che le tue conoscenze della biologia di un ambiente naturale sono molto limitate.
La coltivazione utilizza proprio le dinamiche biologiche dell'ambiente in cui si intende inserire la specie che intendiamo coltivare. Se sotto la noce o la quercia non nasce nulla è perchè le foglie, i frutti e altro che ricoprono il terreno sono ricche di tannini che svolgono azione diserbante antigermoglio.
Nessun contadino biodinamico si sognerebbe mai di seminare lattuga sotto il noce, ma di utilizzare le fogllie come materiale pacciamante. Tu potresti inventare una macchina semiautomatica che raccoglie il materiale lo frantuma e lo distribuisce lungo le file coltivate.
Spesso la mancanza di conoscenze ci porta a conclusioni affrettate.
Cordiali saluti.

_________________
“ Prima di Giove non v’erano contadini
che coltivassero la terra,
né era lecito delimitare i campi
tracciando confini: tutto era in comune
e la terra, senza che le fosse richiesto,
produceva spontaneamente
e con generosità ogni cosa.”
Virgilio.


30/08/2010, 12:56
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Pallinof i tuoi interventi sono sempre chiai semplici e soprattutto rivoluzionari.
Io concordo pienamento con te. Purtroppo le vere pratiche agricole si stanno oramai perdendo, e bisognerebbe ritrovarle e promuoverle e indirizzare la futura agricoltura verso di esse.
I biotrituratori dovrebbero essere la base di una buona pratica orticola e viticola, in modo da utilizzare i rifiuti organici al posto del diserbo.


30/08/2010, 13:06
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Iniziamo con una e poi continuiamo con l'altra.
come vuoi tu.


30/08/2010, 13:07
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Pallinof, indubbiamente di agricoltura mi piacerebbe sapere di piu.
Il discorso della quercia e del noce era una metafora. Non penso che qualcuno sia cosi ingenuo da piantare insalata in un querceto.
Quello che voglio dire e' che siamo all'ombra di noci e quercie, l'ambiente circostante mi sembra essere diventato tossico per chi vuole coltivare, in qualsiasi modo voglia farlo,tradizionale,sinergico o biodinamico.

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30/08/2010, 13:52
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