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Nuova sciagura del territorio
Autore |
Messaggio |
armado
Iscritto il: 14/09/2009, 14:20 Messaggi: 162
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Un fiore, una storia a divenire che se ne va...una vita breve come il passaggio di una cometa nel cielo. Un sogno infranto dalla stupidita' dell'uomo. Non ci sono parole, solo rabbia di fronte a cio' che continua ad avvenire.
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15/11/2009, 21:41 |
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eugenio
Sez. Orticoltura
Iscritto il: 09/08/2008, 9:24 Messaggi: 10197
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La Calabria, l’Umbria e la Valle d’Aosta sono le regioni con la più alta percentuale di comuni classificati a rischio (il 100% del totale), seguite dalle Marche (99%) e dalla Toscana (98%). La Sicilia è undicesima (70%), con 200 comuni a rischio frana, 23 a rischio alluvione e 49 a rischio frana e alluvione. E in Sicilia, proprio in provincia di Messina, ci sono le “maglie nere” della classifica di Ecosistema 2008: i comuni di Ucria e Alì che, pur avendo interi quartieri e aree industriali in zone a rischio, non avevano messo in campo praticamente nessuna azione di mitigazione del rischio idrogeologico.
I dati Il 77% dei comuni intervistati da Legambiente ha nel proprio territorio abitazioni in aree golenali, in prossimità degli alvei e in aree a rischio frana e quasi un terzo di essi presenta in tali aree interi quartieri. Nel 56% dei comuni campione sono presenti in aree a rischio addirittura fabbricati industriali Nel 42% dei comuni non viene svolta regolarmente un’attività di manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua e delle opere di difesa idraulica. Soltanto il 5% dei comuni ha intrapreso azioni di delocalizzazione di abitazioni dalle aree esposte a maggiore pericolo e appena nel 4% dei casi si è provveduto a delocalizzare gli insediamenti industriali.
Il 73% dei comuni che hanno partecipato all’indagine ha realizzato opere di messa in sicurezza dei corsi d’acqua e dei versanti, interventi che però spesso rischiano di accrescere la fragilità del territorio piuttosto che migliorarne la condizione e di trasformarsi in alibi per continuare ad edificare lungo i fiumi.
L’82% dei comuni si è dotato di un piano di emergenza da mettere in atto in caso di frana o alluvione. Nel 66% dei comuni esiste una struttura di protezione civile operativa 24 ore su 24.
Legambiente “Bastano poche piogge per provocare una tragedia. Il nostro Paese paga un altissimo prezzo per aver devastato il territorio con enormi e incontrollate colate di cemento. Esprimere tutta la nostra solidarietà alle famiglie delle vittime non basta. E’ necessario insistere per risalire alle responsabilità e tornare sulla necessità di investire nella manutenzione del territorio”, dice Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente.
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15/11/2009, 22:50 |
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rosicpeter
Iscritto il: 13/09/2008, 14:43 Messaggi: 859 Località: ugovizza (ud)
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ciao eugenio il problma principale è la mancata manutenzione dei fiumi. se il letto del fiume non vieni sghiaiato costantemente questo si alza e basta poco per fare danni. la colpa non è solo dell uomo che cementifica ma anche dei politici che hanno altri interessi. certo bisogna dire che rende di piu creare delle cave e poi trasformarle in discariche. ok sono einamente d'accordo che non si possono seguire tutti i fiumi,manca personale e mezzi mettici tutto quello che vuoi ma ourtroppo la mancata manutenzione dei fiumi è cronica. premetto che certi eventi alluvionali purtroppo i danni li fanno. ho vissuto direttamente il disastro sei anni fa e mi sono reso conto della vera forza dell acqua. ciao peter
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17/11/2009, 6:35 |
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paolo
Iscritto il: 13/10/2008, 20:03 Messaggi: 1016 Località: dove mi pare
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IL problema sono i comuni che sono asserviti ai signorotti di paese, bisogna lottare contro questo sistema politico che a mio avviso è mafia, la mafia "siciliana" è delinquenza, wikipedia esprime bene il mio concetto
"Le analisi moderne del fenomeno della mafia la considerano, prima ancora che una organizzazione criminale, una "organizzazione di potere"; ciò evidenzia come la sua principale garanzia di esistenza non stia tanto nei proventi delle attività illegali, quanto nelle alleanze e collaborazioni con funzionari dello Stato, in particolare politici, nonché del supporto di certi strati della popolazione. Di conseguenza il termine viene spesso usato per indicare un modo di fare o meglio di organizzare attività illecite. Quindi il termine "mafioso" può essere utilizzato nel linguaggio comune per definire, per esempio, un sindaco che dia concessioni edilizie solo ai suoi "amici" o un professore universitario che fa vincere borse di studio a persone anche valide ma a lui legate, o la nomina da parte di un governo di altissimi dirigenti anche capaci ma "politicamente vicini" alla maggioranza di cui il governo è espressione"
Io ho un esempio molto personale che coinvolge la cementificazione di ruscello su una mia proprietà e sono l'unico che fa casini, e sono mal visto perchè ....., perchè molti devono pensare ai posti per i figli e il cemento avanza sulle prospettive di lavoro future dei ns figli....
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17/11/2009, 11:03 |
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