Per affrontare l'attuale crisi della frutta estiva italiana e per prevenire ulteriori scenari di surplus dell'offerta in futuro, il presidente di Fedagri Confcooperative, Paolo Bruni, ha avanzato, in occasione di un'intervista pubblicata su La Stampa domenica 23 agosto 2009, una proposta ai produttori.
"Per sostenere il reddito dei frutticoltori, chiediamo di stabilire per legge il divieto di immissione sul mercato della frutta di seconda categoria - propone Bruni - In una situazione di ingolfamento del mercato, per salvare la produzione di qualità occorre togliere dal commercio quella peggiore". Tale misura di ritiro della merce di seconda categoria dal mercato scatterebbe soltanto nei casi di crisi conclamata.
Secondo Bruni: "Servono norme vincolanti e sanzioni. I sistemi di autoregolamentazione non si sono dimostrati efficaci, perché alla fine c'è sempre qualche furbetto che si mette a vendere prodotti di seconda categoria, danneggiando tutti quanti e rendendo non conveniente raccogliere la frutta qualitativamente migliore".
I produttori romagnoli di pesche e nettarine del Gruppo Trasversale Agricoltori si sono detti d'accordo con Presidente di Fedagri, ribadendo: "Pensiamo che se fin da luglio si fosse tolto dal mercato calibro C e seconda, ne avremmo avuto sicuramente vantaggio. Molto probabilmente avremmo ottenuto il doppio beneficio di "alzare" i prezzi della merce di prima qualità e di non raccogliere frutta che non conveniva dal punto di vista economico".
"Si potrebbe anche pensare, come sostiene Confagricoltura - proseguono i produttori - di usare le eccedenze a scopi energetici con l'insediamento di piccoli impianti di bio-digestione, dipende sempre se c'è il tornaconto per i produttori. Quindi speriamo che al più presto ci si metta al lavoro per riscrivere queste regole e che la politica poi se ne faccia carico, per emanare norme (e relative sanzioni) che tutti devono poi rispettare".
La proposta di Bruni non è nuova, dato che meccanismi di esclusione per i prodotti di seconda categoria vengono già praticati dalle organizzazioni agricole spagnole. Purtroppo, alle volte, neppure tale misura si è dimostrata efficace nel sostenere le quotazioni (vedi precedente articolo sul caso dei limoni spagnoli).
http://www.apoconerpo.com/apoc/shared/r ... e_rev2.pdfSecondo voi ha senso classificare la frutta in base a dimensioni o al grado zuccherino?Sapore, profumo, aroma si possono classificare?Io credo che queste norme siano le conseguenze degli sbagli del consumatore.
Cosa ne pensate?