Mah, per quanto ne so, entrambi i coltelli Corsi in discussione, possono essere attualmente prodotti anche artigianalmente, ma quelli “veri”, “antichi” sono un’altra cosa. Di sicuro i coltelli Corsi, diversamente da quelli Sardi, hanno una tipologia alquanto diversificata, una grande varietà di forme, evidentemente frutto di molteplici influenze e poi, sin dai tempi ”antichi” ogni villaggio avevo un coltello di foggia diversa dagli altri. La forma, ovviamente, cambiava anche a seconda dell'uso a cui era destinato. Difficile districarsi
Ecco i due coltelli Corsi, ad uso turistico, molto simili a quelli da te postati:


coltello Corso con manico in ottone e madreperla, visibile una figura di una donna corsa in costume tradizionale: lama in acciaio temprato, non inox di 10 cm. Un tempo la lama portava la scritta: “Vendetta Corsa” e, sul lato opposto, “Che la mia ferita sia mortale”


coltello Corso con “fermo a cremagliera" per impedire la chiusura accidentale: si chiude normalmente dopo aver tirato l’anello. Lama di 10 cm in acciaio non inox, manico in corno di montone. Un tempo la lama portava la scritta: “Vendetta Corsa” e “Morte al nemico”, ora le scritte non ci sono più, perché quei coltelli li usavo normalmente





cremagliera in particolare

Ricambio i saluti
Pedru

ecco le mie bestioline

i due pieghevoli. quello che uso di più è quello col manico giallo, la lama è lunga circa 10 cm, l'acciaio è H1, di quello da uso marinaro, impossibile da far arrugginire, utilissimo per tagliare verdure ed erbette. la cosa pratica di questi coltelli è la presenza di clip per agganciarli ai pantaloni, il che per una non proprio precisa come me è fondamentale.


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questo è invece il mio armamentario da cucina, economico ma made in Italy
il coltellino rosso è formidabile per sbucciare le verdure senza tagliarsi le mani, non ci fosse lui non so come farei!


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meglio nn avere discussioni con ziaRina

Ecco i miei coltelli da lavoro semplici e funzionali e molati da me stesso,un abbraccio Dario

I coltelli vissuti hanno un fascino particolare si portano dietro una vita!
Pedru, ma frequentiamo lo stesso negozio? i tuoi, così vissuti....sono belli!
JG, il tuo per quel che ne so è un coltellino tuttofare, che i cacciatori portavano dietro per affettare il salamino. Ma anche per facilitare l'estrazione delle cartucce. I due gancetti posti sulla testina a mo di guardia, sono in realtà degli estrattori, dimenzionati sul calibro del fucile. Questi coltelli li costruiscono ancora ma sempre meno.
ZiaRina, ricordati che io sono tuo amico!
Dario, ma li porti anche in tasca? il primo si, vero? io viaggio con coltellini tranquilli.
Un saluto

Ma certo Rizoma però solo di mattina,il pomeriggio porto la scupetta (indovinate che cos'è)
un abbraccio Dario

Fucile a una canna?
Solo di pomeriggio...per l'aperitivo!

Caro Rizoma la scupetta e ...la doppietta fucile a canne parallele a volte vengono tagliate si dice a canne mozze in modo che le cartucce caricate a palle aprono prima la "rosata"per essere più devastanti.
Per esattezza i coltelli che ho posto sono coltelli che tengo in campagna,non porto con me coltelli all'infuori di un piccolo ma proprio piccolo multiuso di quelli svizzeri.Un abbraccio Dario

eeeeeeh ragazzi quante storie!
con me hanno solo da temere cicoriette, tarassaco e cicerbite, le vittime designate dei miei pieghevoli!

troppo belli i vostri coltellii vissuti, a confronto i miei plasticosi fanno piangere