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Noi ed i nostri Coltelli 
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Vorrei continuare la carrellata dei coltelli regionali della mia collezione. Mi attraggono molto per la loro storia che, spesso va oltre l'oggetto in se, disvelando modi di vivere. La loro storia è spesso la storia della comunità che li adotta.
Vendetta Corsa è uno dei tanti.
Vendetta Corsa è tipico coltello da offesa, in uso in Corsica, fin dai tempi in cui l'isola apparteneva alla repubblica di Genova. Infatti la somiglianza con i coltelli, a lama fissa, genovesi è evidente, anche con l'antico piemontese a lama fissa. Questo coltello( quelli originari sono a lama fissa) pare (sicuro!) sia stato la causa di innumerevoli atti di sangue. In effetti a ben guardarlo ha tutto per essere un'arma letale. Robustezza complessiva, notare la testina 'ferma indice' che impedisce lo scivolamento della mano verso la lama nell'azione di colpire, lama forte e lancioìlata, dimenzioni complessive 237mm, questa è la descrizione del primo, modello più classico, va aggiunto che il manico è in metallo e avoriolina con tradizionali decorazioni in decalcomania. Entrambi hanno le famose scritte ( Vendetta Corsa- Che la mia ferita sia mortale) sempre in italiano... sarà un caso? I coltelli della foto costano pochissimo( ve ne sono versioni sofisticate costosissimi), il primo acquistato a Milano.Il secondo, lunghezza complessiva 250mm con manico bovino, lama yatagan e blocco-splocco con anello, acquistato a Thiers, patria del coltello francese.
Un saluto

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01/02/2012, 18:32
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mi sono innamorato del secondo :oops:


01/02/2012, 21:32
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Quei due coltelli Corsi, tali e quali, ce li ho anch'io (finiti chissà dove). Mi piacevano molto e li avevo comprati ad Ajaccio diversi anni fa. Però, non ti offendere Rizoma: sono coltelli "non tradizionali", fatti industrialmente ad uso e consumo dei turisti. I coltelli tradizionali, artigianali Corsi li ho visti in una mostra/mercato organizzata da amici indipendentisti Corsi e ... sono tutto un'altra cosa
Pedru

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01/02/2012, 22:39
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Pedru ha scritto:
Quei due coltelli Corsi, tali e quali, ce li ho anch'io (finiti chissà dove). Mi piacevano molto e li avevo comprati ad Ajaccio diversi anni fa. Però, non ti offendere Rizoma: sono coltelli "non tradizionali", fatti industrialmente ad uso e consumo dei turisti. I coltelli tradizionali, artigianali Corsi li ho visti in una mostra/mercato organizzata da amici indipendentisti Corsi e ... sono tutto un'altra cosa
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Quoto Pedru,

io ci sono stato parecchie volte in Corsica e quelli sono comuni "souvenir", infatti nel secondo c'è pure l'anello
per attaccarlo al portachiavi....

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01/02/2012, 23:08
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Immagine... coltello siciliano a molla ... a carnevale vendono quelli che se ammacchi "il pulsante"... esce un pettine .... ma i ragazzini si divertono


01/02/2012, 23:21
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... ma lo faceva anche una ditta di maniago .... ma non ricordo come si chiama... qualcuno sa come si chiamava questa ditta famosa ...????


01/02/2012, 23:28
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Pedru ha scritto:
Quei due coltelli Corsi, tali e quali, ce li ho anch'io (finiti chissà dove). Mi piacevano molto e li avevo comprati ad Ajaccio diversi anni fa. Però, non ti offendere Rizoma: sono coltelli "non tradizionali", fatti industrialmente ad uso e consumo dei turisti. I coltelli tradizionali, artigianali Corsi li ho visti in una mostra/mercato organizzata da amici indipendentisti Corsi e ... sono tutto un'altra cosa
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Pedru, ho subito detto che sono coltelli che costano pochissimo, ne consegue che sono coltelli non da artigiano ma industriali. Il fatto che siano industriali non significa però che non siano coltelli tradizionali, almeno il primo che ho rilevato come forma più classica. La tradizione la può seguire una industria o un artigiano, la differenza sta poi, nella qualità e nel prezzo. Ormai aziende di Scarperia, di Maniago, Frosolone etc. costruiscono coltelli tradizionali, anzi alcuni coltelli tradizionali li fanno solo loro, vedi il Maresciall, coltello della vecchia mala milanese, che costruiscono ormai solo a Scarperia da Consigli. La Vendetta originaria è a lama fissa, e ricorda molto il coltello genovese, anche questo avevo detto. Il pieghevole è già una variazione successiva, quelli che ho postato sono ancora delle versioni successive ad uso di un pubblico più vasto. Ma sono coltelli veri! e tu che li hai avuti lo sai. Le scritte, li hai ragione, credo anch' io che hanno un sapore turistico.
A questi coltelli non volevo attribuire un valore che non hanno anche perchè, per me, hanno un valore. La mia collezione, 250-300 coltelli, annovera coltelli 'alti' e coltelli 'bassi', a me interessa innanzitutto la storia che si portano dietro.

JeanGabin ha scritto:
io ci sono stato parecchie volte in Corsica e quelli sono comuni "souvenir", infatti nel secondo c'è pure l'anello
per attaccarlo al portachiavi....


Frequento fiere e mostre di coltelli ormai da anni. Leggo libri e riviste di coltelli e li costruisco anche.
L'anello che tu confondi per ammennicolo da portachiave è in realtà necessario in quel tipo di sistema a blocco per sboccare la lama, ci si infila l'indice della mano e si tira, così la lama si libera. Questo sistema è in uso anche in altri coltelli tradizionali , ti assicuro, i costruttori non pensavano alle chiavi. Se poi, vuoi attaccarci le chiavi....


02/02/2012, 2:44
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... quoto in toto rizoma ....si anche i coltelli a molla che ho postato ormai li fanno quasi solo a Maniago (PN).... però ancora non ricordo il nome della coltelleria quella più famosa ......in Sicilia è Rimasto un solo artigiano bravo che li fa che io sappia .....


02/02/2012, 9:26
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elmo ha scritto:
Re: Noi ed i nostri Coltelli
... quoto in toto rizoma ....si anche i coltelli a molla che ho postato ormai li fanno quasi solo a Maniago (PN).... però ancora non ricordo il nome della coltelleria quella più famosa ......in Sicilia è Rimasto un solo artigiano bravo che li fa che io sappia .....


Sai che non mi torna in mente chi a Maniago possa fare i coltelli siciliani come i tuoi! Farò una ricerca.
Quel tipo di coltelli, però, li fanno tanti coltellinai. Alcuni, lestofanti, li invecchiano con acidi per poterli vendere come originali d'epoca.
Per divertirci,dal pettine alla... penna! Sono oggettini di poco conto ma, divertenti.

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02/02/2012, 13:22
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rizoma ha scritto:

......... Il fatto che siano industriali non significa però che non siano coltelli tradizionali, almeno il primo che ho rilevato come forma più classica. La tradizione la può seguire una industria o un artigiano, la differenza sta poi, nella qualità e nel prezzo. Ormai aziende di Scarperia, di Maniago, Frosolone etc. costruiscono coltelli tradizionali, anzi alcuni coltelli tradizionali li fanno solo loro, vedi il Maresciall, coltello della vecchia mala milanese, che costruiscono ormai solo a Scarperia da Consigli. La Vendetta originaria è a lama fissa, e ricorda molto il coltello genovese, anche questo avevo detto. Il pieghevole è già una variazione successiva, quelli che ho postato sono ancora delle versioni successive ad uso di un pubblico più vasto. Ma sono coltelli veri! e tu che li hai avuti lo sai. Le scritte, li hai ragione, credo anch' io che hanno un sapore turistico.
A questi coltelli non volevo attribuire un valore che non hanno anche perchè, per me, hanno un valore. La mia collezione, 250-300 coltelli, annovera coltelli 'alti' e coltelli 'bassi', a me interessa innanzitutto la storia che si portano dietro.
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Certamente. Il fatto che siano industriali non significa che non siano coltelli tradizionali, molte volte anzi i coltelli industriali rispecchiano abbastanza fedelmente i coltelli artigianali. Quelli però non sono “tradizionali corsi”, nel senso che non hanno la forma di quelli “originali”, dei “veri” coltelli corsi della tradizione, a lama fissa. Cioè sono coltelli di una tipologia ben diversa, introdotta in Corsica in tempi abbastanza recenti, quanto “recenti” non saprei.
Io questo lo dico, non in base ad una mia opinione, ma in base a quanto mi è stato detto (ripeto: diversi anni fa) da artigiani Corsi, a me che, abbastanza perplesso, chiedevo come mai quei coltelli esposti (e in vendita) in una mostra dell’Artigianato Corso, fossero così diversi da quelli che si trovavano comunemente nei negozi di Ajaccio.
Quindi sostanzialmente concordo, come concordo sulla funzione dell’anello posto sul dorso del secondo coltello: serve proprio, tirandolo, per sbloccare la lama che ha un sistema di sicurezza per non aprirsi involontariamente. Precauzione che, nei coltelli sardi, è assolutamente inesistente, secondo la filosofia che uno il coltello lo deve saper maneggiare, se no … son fatti suoi :mrgreen:
Complimenti per la tua collezione: 250-300 coltelli non sono pochi e anche un bravo (per quello che, detto da me può valere :oops: ) per come ti documenti su i tuoi coltelli
Pedru

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02/02/2012, 20:49
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