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Per differenziarsi occorre proporre alternative: per tornare all'argomento originario del topic, l'alterntiva al tanto deprecato glyphosate, qual'è?
Se si continua a parlare genericamente possiamo andare avanti per anni ed essere tutti d'accordo, ma purtroppo - sarà deformazione professionale - alla fine sono i fatti che contano.

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28/06/2011, 18:26
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Ho parlato di politiche agricole, e chiunque sia a definirle in Italia non potrà essere tanto scellerato da accettare una competizione di prezzo. Esattamente come avviene nel settore industriale. L'Italia non può presumere di competere sulla carne suina che viene venduta a 4 euro al supermercato. E' un esempio. Con l'olio non può competere sul prezzo con la Spagna. Si tratta di politiche e non di scelta del diserbante. Occorre investire per differenziarsi.


ma infatti con tutte le eccellenze che abbiamo nessuno si mette a competere con il suino da 4€ ma produrra quello da vendere almeno a 8 così come per l'olio.Ritornando al post ha pienamente ragione candy quando dice:per tornare all'argomento originario del topic, l'alterntiva al tanto deprecato glyphosate, qual'è?
Se si continua a parlare genericamente possiamo andare avanti per anni ed essere tutti d'accordo, ma purtroppo - sarà deformazione professionale - alla fine sono i fatti che contano.
Poi inviterei ad essere più precisi sui soldi della ricerca pubblica se conosce le cifre altrimenti meglio nn parlarne

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28/06/2011, 19:09
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ferenzim scrive++++++++++. Esattamente come avviene nel settore industriale. L'Italia non può presumere di competere sulla carne suina che viene venduta a 4 euro al supermercato. E' un esempio. Con l'olio non può competere sul prezzo con la Spagna. Si tratta di politiche e non di scelta del diserbante. Occorre investire per differenziarsi.++++++++++++++++++

scusami tanto, ma in te riconosco lo spirito di un altro user, ........ potresti spiegarmi il significato di quanto sopra esposto, :?: io purtroppo non ho studiato, e certe finezze non riesco coglierle............ :!: :!:

ciao

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28/06/2011, 21:31
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NOn ho bisogno di paladini , che rispondono in vece mia.

un detto italiano , aserisce che e' facile essere transessuali col culo degli altri ..

io in un altroposto in contivazioni , ho sempre asserito di usarlo , e di usarlo additivandolo con i concimi fogliari azotati , che sinergicamente aumentano l'effetto , da qui mi chiedo

tu cosa usi ??

oppure lanci la pietra e nascondi la mano??

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28/06/2011, 21:48
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ferenzim ha scritto:
L'Italia non può presumere di competere sulla carne suina che viene venduta a 4 euro al supermercato. E' un esempio. Con l'olio non può competere sul prezzo con la Spagna.

non entro nel merito della discussione poichè non sono un tecnico e non uso diserbanti (al momento).
però vorrei farti notare,prima di dire cose a vanvera,che l'olio italiano vale (sul mercato) parecchio in più di quello spagnolo,e poi,informati di che fine ha fatto il gruppo SOS CUETARA,acqiurente di marche come bertolli,sasso e carapelli.
informati anche della fine che stanno facendo gli olivicoltori associati a questo gruppo,poi mi dici dove stà la verità dei prezzi.
secondo me in italia abbiamo la possibilità di competere con tutto il mondo su tutti i prodotti.
dobbiamo solo essere messi a pari condizioni,poi vediamo.


28/06/2011, 22:27
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@ Eugenio – I soldi per la ricerca in Italia sono sempre talmente pochi da essere una vergogna del nostro Paese. Quando ho parlato di politiche agricole e di sprechi nella ricerca, intendevo significare che dare soldi per finte sperimentazioni degli agricoltori è molto riduttivo e dannoso per l’intera economia. Per me sarebbe meglio dare quei soldi alla ricerca per trovare un’alternativa a questo glyphosate, per esempio. Questo creerebbe differenziazione ulteriore per i nostri prodotti, che non possono competere sul prezzo. Però non porterebbe voti nelle direzioni volute. Trovo molto buono l’impegno della Facoltà di Agraria per la Fiera della mia città, che è Foggia. Si prova a indurre innovazione ed a pubblicizzare le eccellenze, piuttosto che fare i compilatori di pratiche burocratiche mendaci.
@gritosauro – Avevo capito da tempo che non avessi bisogno di paladini, ma non riesco a capire chi si atteggia a paladino. Io non uso nulla, perché mi occupo di altro ed ho solo i miei balconi per esercitarmi. Credo che se il nostro amatissimo Stato ti mettesse nelle condizioni di usare prodotti meno tossici ed inquinanti, tali da conferire anche maggior pregio alle tue produzioni, a te farebbe molto piacere.
@ricky75 – Ho per l’appunto detto che noi possiamo competere e vincere con chiunque, ma non possiamo competere sul prezzo, perché questo ci condurrebbe alla morte. Noi dobbiamo competere sulla e con la qualità e questa deve essere a creare differenziazione.


28/06/2011, 23:57
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L'Italia non può presumere di competere sulla carne suina che viene venduta a 4 euro al supermercato. E' un esempio. Con l'olio non può competere sul prezzo con la Spagna.

Come tu dici "non può presumere", ma semplicemente "deve competere sopratutto" sulla carne suina venduta a tali cifre, ed il problema non è di mercato ma di sensibilizzazione del consumatore.
Detto questo, come dice bene il buon ricky75 l'olio italiano sulla tavola vale molto di più di quello spagnolo e/o di quello greco: qui non si tratta di campanilismo ma di chimica e agronomia. Il "patrimonio olivistico italiano" dispone di decine e decine di cultivar conosciute e di altrettante oramai dimenticate: tutto questo permette a l'Italia di avere un prodotto olio extravergine d'oliva (è bene precisare) che oltre che differenziarsi da regione a regione, si differenzia anche da area ad area. in Toscana per esempio avvììbbiamo diverse macro aree (maremma, costa degli etruschi, versilia, chianti, senese, amiata, fiorentino, lucchesia, pisano etc) che seppur usanddo cultivar simili o uguali, riescono a dare prodotti diversi anche e sopratutto organoletticamente e chimicamente parlando.
Un patrimonio quindi di inestimabile valore che non può (e manco dovrebbe a mio modestissimo avviso) essere riduttivamente rappresentato dalle poche marche industriali, ma bensì dagli olivicoltori (singoli o riuniti in cooperative) delle varie aree dell'italia.
Tutto questo può (sin da adesso) dare la giusta spinta al mercato ed eliminare senza problemi qualsiasi tipo di concorrenza, ma anche qui si deve operare sul consumatore. Sensibilizzare ad INVESTIRE IN CIO' CHE MANGIAMO, mettendoci in condizione di spendere qualcosa di più nella certezza di offrirci qualcosa di Meglio..perchè di meglio si tratta!

Ritengo che l'argomento principale ('sto famoso diserbante) sia anche questo AGGHIACCIANTE.
Ho letto l'articolo, e sto continuando a scuotere la testa da almeno venti minuti.
ma davvero viene usato così tanto il diserbante??? :? :shock: :o :evil: :twisted:
Non sono ferrato in materia, e le mie poche riminescenze di perito agrario è bene che me le tenga per me sicuro come sono che farei una figuraccia, ma...
...davvero lo usate così in tanti il diserbante?
Io non ne ho mai usata una goccia, e conosco almeno decine e decine di agricoltori che mai ne hanno acquistato un flacone.
Per me l'assurdo è "il diserbante"...usarne uno che palesemente arreca tali danni mi pare addirittura "diabolico".


29/06/2011, 0:27
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Tosco, ti quoto in pieno.
Noi dobbiamo portare il nostro olio su molte tavole del mondo non perchè sia il meno caro, ma perchè sia il migliore. Evitare fetenzie come quel diserbante credo sia una questione vitale per le nostre produzioni. I nostri target non possono essere quelli della Spagna o della Cina. I nostri prodotti devono costare di più perchè valgono di più. Devono valere sempre di più,se riusciremo a coltivare sano ed a comunicarlo ai mercati.


29/06/2011, 0:34
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Io non uso nulla, perché mi occupo di altro ed ho solo i miei balconi per esercitarmi. Credo che se il nostro amatissimo Stato ti mettesse nelle condizioni


io non credo in uno stato "statalista" in cui tutto devevenire dato dall'alto .

e' uno filosofia politica , che e' fallita quasi 30 annni fa nei paesi peco..


prima di venire a dire che questo diserbo e' un fetenzia, guarderei attorno cosa offre il mercato dei diserbanti.

essendo il glifosate un erbicida fogliare , e' sempre meno impattante sull'abinete di un antigermnello , o un eradicante , che disattiva tutto per i primi 25cm di terreno.

o ancora peggio dal bromulo di metile( oggi vietato) che oltre disattivare i semi delle amlerbe , di fatto spariva ogni forma di vita , usato come rpe impianto nelle orticole , o prima dei piantamneti dlle fruttiferi , in caso di ritoppio..


che ne sappiamo dell'impatto di molti prodotti chimici usati dall'industria e sparsi x l'atmosfera nei fumi? degli additivi che si usano per imbiancare i muri?, deglia ddtivi che mettono nei carburanti ( uno su tutti l'alcool isopropilico usato come additico nel gasolio contro la formazione della apraffine in inverno?)

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29/06/2011, 7:52
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ferenzim ha scritto:
Noi dobbiamo portare il nostro olio su molte tavole del mondo non perchè sia il meno caro, ma perchè sia il migliore. Evitare fetenzie come quel diserbante credo sia una questione vitale per le nostre produzioni. I nostri target non possono essere quelli della Spagna o della Cina. I nostri prodotti devono costare di più perchè valgono di più. Devono valere sempre di più,se riusciremo a coltivare sano ed a comunicarlo ai mercati.


Ma è già così. almeno nell'area che frequento, spostandomi sovente per il centro Italia. Presumo sia lo stesso da te, a parte nel supermercato che frequenti e che stranamente a quanto pare non commercializza carne italiana. I nostri prodotti sono più cari, a volte molto, a volte poco, di quelli dei paesi che citi, per due motivi: primo perchè sono migliori e secondo perchè il costo del lavoro e della produzione in quei paesi è più basso. Quanto al diserbante, aspetto la proposta alternativa: assumiamo gente che strappi a mano le erbacce? Ovvio che la mi è una provocazione, ma l'alternativa al temibile glyphosate la sto ancora aspettando...Se c'è un prodotto meno "pericoloso" ditelo, aspetto ormai da giorni, ma il nome o l'alternativa non saltano fuori.
I nostri prodotti devono valere sempre di più, siamo d'accordo, ma non possono costare sempre di più, perchè altrimenti nessuno li compra. Bisogna sempre mantenere un equilibrio tale da non uscire dal mercato. I prodotti che possono permettersi di mantenere altissima la qualità e i prezzi, sono pochi e poco disponibili, presenti insomma sul mercato in piccole quantità.

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29/06/2011, 13:48
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