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museo crimiinale a torino, la vergogna della civilta 
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I musei vanno mantenuti come sono, basta che ognuno li visiti con spirito critico, il senso morale è molto cambiato, ora certe cose non sarebbero nè ammissibili, nè possibili, anche se credo che in certi laboratori più o meno nascosti si facciano ancora tante cose... al limite...
Nella città dove vivevo prima c'erano in un museo grandi bocce con dentro bimbi sotto formaldeide, erano altri tempi... da non dimenticare perchè noi siamo stati anche quelli lì ed anche quello ha contribuito al progresso... e credo sia bene tenerlo presente.

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23/09/2013, 16:46
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certo è anche vero che in alcune città negli ultimi anni sono stati aperti numerosi di questi "musei" sulla tortura, magari ricavati da un fondo che fino al mese prima era stato una panetteria. però evidentemente c'è mercato per queste cose.

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23/09/2013, 18:39
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evidentemente c'è mercato per queste cose.


queste cose si chiama cultura e non è mai sufficiente


23/09/2013, 18:57
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piccolabresca ha scritto:

Tuttora i pochi sopravvissuti ritornano in quei luoghi di dolore e sofferenza con scolaresche, con gite organizzate a ripetere la loro esperienza diretta, le loro sofferenze, con l'unico scopo di non dimenticare, di lasciare una eredità viva di emozioni a chi quelle esperienze ha avuto la fortuna di non provare e non per mera gita turistica


Lo scopo è quello di rendere gli altri in qualche modo partecipi delle assurdità che hanno dovuto subire, perchè l'esperienza nei campi di concentramento li ha segnati per tutta la vita, perchè l'unica giustizia che vorrebbero avere è quella di non avere mai subito quelle cose e non perchè vogliono semplicemente conservare la memoria affidandola all'uomo moderno che visita quei posti in primo luogo per provare l'"emozione" di "toccare con mano" la realtà storica, approcciandosi con la leggerezza di chi si fa la fotografia davanti il relitto della Concordia; purtroppo molti lo fanno per mera gita turistica, dopo magari rimane qualcosa di più profondo, ma sicuramente coloro che hanno subito non ci tornano volentieri. Comunque il fatto che ci tornano per conservare la memoria è discorso a parte rispetto a quello che scrivevo nel post precedente, in questo senso c'è un interesse che giustifica il sacrificio di tornarci.

piccolabresca ha scritto:
Ti invito a visitare un qualche campo di concentramento italiano o tedesco che sia, a richiesta fornisco indirizzi e percorsi ,e fammi sapere se al ritorno sei sempre la stessa, che cosa hai provato, e cosa pensi di quel periodo DOPO aver visto


Ora non vorrei sembrare banale , e di sicuro agli occhi di qualcuno lo sembrerò, ma anche attraverso documentari ho visto e mi sarò fatta un quadro; non è per forza necessario che mi precipiti a visitarlo, certo se se ne dovesse presentare l'occasione, con la debita disposizione d'animo, non certo come meta di viaggio, con il debito rispetto...

paolaelena ha scritto:
..da non dimenticare perchè noi siamo stati anche quelli lì ed anche quello ha contribuito al progresso... e credo sia bene tenerlo presente.


Purtroppo è storia, e quindi su ciò che è accaduto non si può tornare indietro, ma non è così ovvio che la civiltà, il progresso e quant'altro si ottenga attraverso esperienze come deportazioni, campi di concentramento e tutto ciò che movimenti come il nazismo hanno prodotto, perchè queste sono cose disumane, irrazionali, assurde..

Ritornando al museo criminale, nasce dalla collezione privata dello studioso a cui è intitolato, collezione di reperti (quali preparati anatomici, disegni, fotografie, corpi del reato e realizzazioni artigianali ) fatti a spese dei prigionieri di carceri e manicomi criminali, soggetti ai quali di sicuro non hanno chiesto il permesso sulla gestione di ciò che li riguardava (magari erano già morti ma in ogni caso erano soggetti ai quali non si riconosceva alcuna dignità umana)...ma in fondo un simile museo è interessante, i suoi articoli sono importanti per il progresso..

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23/09/2013, 19:55
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rmliamg01 ha scritto:
paolaelena ha scritto:
..da non dimenticare perchè noi siamo stati anche quelli lì ed anche quello ha contribuito al progresso... e credo sia bene tenerlo presente.


Purtroppo è storia, e quindi su ciò che è accaduto non si può tornare indietro, ma non è così ovvio che la civiltà, il progresso e quant'altro si ottenga attraverso esperienze come deportazioni, campi di concentramento e tutto ciò che movimenti come il nazismo hanno prodotto, perchè queste sono cose disumane, irrazionali, assurde..

Ritornando al museo criminale, nasce dalla collezione privata dello studioso a cui è intitolato, collezione di reperti (quali preparati anatomici, disegni, fotografie, corpi del reato e realizzazioni artigianali ) fatti a spese dei prigionieri di carceri e manicomi criminali, soggetti ai quali di sicuro non hanno chiesto il permesso sulla gestione di ciò che li riguardava (magari erano già morti ma in ogni caso erano soggetti ai quali non si riconosceva alcuna dignità umana)...ma in fondo un simile museo è interessante, i suoi articoli sono importanti per il progresso..


Il mio commento non era sui campi di sterminio che di certo non hanno contribuito al progresso dell'umanità, anzi tutt'altro, io mi riferivo alla ricerca effettuata anche con mezzi che a noi sembrano ed alcuni sono molto al di là del rispetto della dignità umana, cominciando dalle ricerche di Lombroso per continuare ai cadaverini di bimbi esposti nei musei di scienza naturale, per finire con la sperimentazione umana, su esseri umani vivi e non consenzienti come succedeva al tempo del nazismo. Purtroppo la natura umana è anche questo, consumare medicinali di famose case farmaceutiche che scrivevano lettere di ringraziamento a Hitler o chi per lui per i "pezzi" che erano stati inviati, lo facciamo normalmente e senza scandalizzarci troppo, pur di stare bene. Considerate come era trattata la pazzia non più lontano di una trentina d'anni fa, sub umani soggetti di studio e la strada è ancora lunga... tanto lunga... Per fortuna noi non condividiamo, ma veniamo pur sempre da lì...

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23/09/2013, 20:11
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piccolabresca ha scritto:

Tuttora i pochi sopravvissuti ritornano in quei luoghi di dolore e sofferenza con scolaresche, con gite organizzate a ripetere la loro esperienza diretta, le loro sofferenze, con l'unico scopo di non dimenticare, di lasciare una eredità viva di emozioni a chi quelle esperienze ha avuto la fortuna di non provare e non per mera gita turistica


Lo scopo è quello di rendere gli altri in qualche modo partecipi delle assurdità che hanno dovuto subire, perchè l'esperienza nei campi di concentramento li ha segnati per
Cita:
tutta la vita, perchè l'unica giustizia che vorrebbero avere è quella di non avere mai subito quelle cose e non perchè vogliono semplicemente conservare la memoria affidandola all'uomo moderno che visita quei posti in primo luogo per provare l'"emozione" di "toccare con mano" la realtà storica, approcciandosi con la leggerezza di chi si fa la fotografia davanti il relitto della Concordia; purtroppo molti lo fanno per mera gita turistica, dopo magari rimane qualcosa di più profondo, ma sicuramente coloro che hanno subito non ci tornano volentieri. Comunque il fatto che ci tornano per conservare la memoria è discorso a parte rispetto a quello che scrivevo nel post precedente, in questo senso c'è un interesse che giustifica il sacrificio di tornarci.

piccolabresca ha scritto:
Ti invito a visitare un qualche campo di concentramento italiano o tedesco che sia, a richiesta fornisco indirizzi e percorsi ,e fammi sapere se al ritorno sei sempre la stessa, che cosa hai provato, e cosa pensi di quel periodo DOPO aver visto


Ora non vorrei sembrare banale , e di sicuro agli occhi di qualcuno lo sembrerò, ma anche attraverso documentari ho visto e mi sarò fatta un quadro; non è per forza necessario che mi precipiti a visitarlo, certo se se ne dovesse presentare l'occasione, con la debita disposizione d'animo, non certo come meta di viaggio, con il debito rispetto...


Il mio rispetto per il forum mi impone di astenermi


23/09/2013, 21:25
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Non tutti vanno a visitare i lager per curiosità, alcuni ci vanno con lo stesso spirito con il quale possono visitare luoghi di dolore, per ricordare, per riflettere, per istruire... non sempre sono operazioni di sciacallaggio emotivo, io personalmente non andrei, ma solo per difendermi dal dolore che mi causerebbe una simile visita...

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23/09/2013, 21:46
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paolaelena ha scritto:
Non tutti vanno a visitare i lager per curiosità, alcuni ci vanno con lo stesso spirito con il quale possono visitare luoghi di dolore, per ricordare, per riflettere, per istruire... non sempre sono operazioni di sciacallaggio emotivo, io personalmente non andrei, ma solo per difendermi dal dolore che mi causerebbe una simile visita...


Seguo quello che hai scritto e lo approvo pienamente, francamente però tanti ce li portano, non è che ci vanno,
in special modo gli studenti....
Per quello che hai affermato prima, non direi come eravamo, ma come siamo noi esseri umani, d'altronde non credo siano
cambiate tante cose, basta guardare solo le ultime guerre, oppure dobbiamo pensare come ci insegnano?, cittadini di serie
A e cittadini di serie B? (in questo caso esseri umani)...

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Nella vita non esistono sfide, ma solo una sfida, quella con te stesso...
"Gli esseri umani nascono con capacità diverse. Se sono liberi, non sono uguali. E se sono uguali, non sono liberi."
Aleksandr Solženicyn


23/09/2013, 21:52
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paolaelena ha scritto:
Il mio commento non era sui campi di sterminio che di certo non hanno contribuito al progresso dell'umanità, anzi tutt'altro, io mi riferivo alla ricerca effettuata anche con mezzi che a noi sembrano ed alcuni sono molto al di là del rispetto della dignità umana, cominciando dalle ricerche di Lombroso per continuare ai cadaverini di bimbi esposti nei musei di scienza naturale, per finire con la sperimentazione umana, su esseri umani vivi e non consenzienti come succedeva al tempo del nazismo. Purtroppo la natura umana è anche questo, consumare medicinali di famose case farmaceutiche che scrivevano lettere di ringraziamento a Hitler o chi per lui per i "pezzi" che erano stati inviati, lo facciamo normalmente e senza scandalizzarci troppo, pur di stare bene. Considerate come era trattata la pazzia non più lontano di una trentina d'anni fa, sub umani soggetti di studio e la strada è ancora lunga... tanto lunga... Per fortuna noi non condividiamo, ma veniamo pur sempre da lì...


Tutte queste forme di "studi" hanno contribuito, alcune più altre meno, al progresso ma proprio perchè ci sono retroscena poco nobili non si può parlare di certi musei come di "vanti".

piccolabresca ha scritto:
Il mio rispetto per il forum mi impone di astenermi


credo che se si ha un'opinine sia possibile esprimerla senza scadere nella mancanza di rispetto, diversamente c'è un problema di fondo, oppure non c'è l'opinione di fondo

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23/09/2013, 21:58
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Non ho mai parlato di vanto, un museo è come un libro di storia, da consultare, su cui riflettere in certi casi da ammirare... vedi gli Uffizi. E' cronaca di un tempo che fu, di cose di cui a volte perdiamo memoria e invece non dovremmo....

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23/09/2013, 22:51
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