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Multiafattoria autosufficiente

18/05/2012, 12:30

Ciao, mi chiamo Laura.
Mi iscrivo qui perchè col mio compagno sto valutando di prendere in gestione una casa+stalla+5 Ha circa di terra di proprietà di sua nonna.
Putroppo sia la stalla che la casa sono frazionate e il confinante non è detto che sia disponibile, per fortuna comunque al momento non ci abita NESSUNO.
La terra al momento è gestita da un parente che ha stalla con vacche ed è tutta a foraggio (erba medica), tranne una striscia di circa 2500 mq di bosco di robinie e piccolo corso d'acqua.

Ora, so che la cosa migliore è andare alla coldiretti o simili, ma il mio compagno c'è già stato e il risultato è che prima di tornarci (ammesso che si renda proprio indispensabile..) vorremmo chiarirci alcune cosa da soli.
Io sono agronomo ma purtroppo mi sono sempre occupata di tutt'altro! quindi fate finta che non lo sia :)


Alla domanda "ma cosa volete fare" noi abbiamo elaborato questo.
Innanzitutto, ci interessa fare POCO DI TUTTO, per l'autosostentamento. Poi, per carità il surplus ci piacerebbe commercializzarlo, magari in mercati agricoli o direttamente in azienda.
Ovvio che la conduzione sarebbe il più naturale possibile (biologico o meglio biodinamico) ma non ci interessa per forza la certificazione. E' un aspetto che valuterei in seguito.
Noi vorremmo realizzare un progetto in permacultura, che comprenda sia la casa (con accorgimenti energetici spinti al limite per il riciclo delle risorse energetiche) sia la terra. Il mio modello attualmente è John Seymour col suo libro sull'autosufficienza di cui possediamo con orgoglio l'edizione del 1983.

L'idea in pratica è:
- bosco: circa 1 Ha (che si aggiungerebbe ai 2500 mq esistenti);
- vigneto: 0,5 Ha;
- orticole: 1 Ha;
- vacche da carne (da allevare a pascolo e poi vendere): 2;
- pecore: 2;
- maiali: 10
- quindi, pascoli: 1 Ha almeno;
- cereali mangerecci: 0,5 Ha;
- leguminose per noi (fagiolini, piselli..): 0,2 Ha;
- pollame: quanto basta per una famiglia numerosa;
- frutteto e noceto: circa 0,3 Ha
- il resto: a servizio della casa, compost e cmq da definire.

Il bestiame che necessita di stalla è tranquillo perchè la stalla c'è.
Ma vorremmo dividere tutto in piccoli campi delimitati e trovare il modo di far pascolare/razzolare tutti mettendo i campi in rotazione.

IN BUONA SOSTANZA. Non siamo preoccupati (e probabilmente dovremmo) per la gestione e la progettazione, ma per gli aspetti burocratici. C'è qualcuno che fa parte di qualche associazione emiliana che mi sa fare delle osservazioni su queste suddivisioni di superfici rispetto a criteri di finanziamenti per primo insediamento e giovani imprenditori? Sarebbe bene presentare forse un progetto più semplice, cominciando come coltivatori diretti ed eventualmente apportare modifiche in futuro? (considerando che ovviamente faremo le cose a stralci..)

Tutto questo e molto altro nella prossima puntata! :)
ringrazio tutti quelli che avranno avuto la pazienza di leggere fino in fondo e offrirò un pranzo a chi risponderà ai miei svariati dubbi. Potete contattarmi anche privatamente via mail.

Di nuovo, in anticipo, grazie!
Laura - Scandiano (RE)

Re: Multiafattoria autosufficiente

18/05/2012, 12:51

progetto ammirevole,ti auguro di riuscire nel tuo intento :P
intanto, quando hai tempo leggiti questa discussione in atto,potrebbe servirti per chiarirti la situazione....

miscellanea-f72/come-non-aprire-un-azienda-agricola-t5013.html

Re: Multiafattoria autosufficiente

18/05/2012, 12:54

p.s. interessante il libro.....credo che me lo comprerò ;)

Re: Multiafattoria autosufficiente

21/05/2012, 8:10

Grazie, mi hai indicato una discussione molto utile a cui agganciarmi. Tu hai un'azienda?

Re: Multiafattoria autosufficiente

21/05/2012, 8:20

John Seymour
Guida all'Autosufficienza
Ovvero come coltivare il proprio orto, allevare gli animali, produrre cibi genuini, risparmiare energia scegliendo di vivere in modo ecosostenibile e senza sprechi
Ed. Mondadori
http://www.macrolibrarsi.it/libri/__gui ... php?pn=127

Re: Multiafattoria autosufficiente

21/05/2012, 16:03

Ciao Laura,

sono Paolo, ho 42 anni, moglie e 3 figli e da 14 anni vivo in Francia.

Anche io sto cercando di capire se è possibile "cambiare vita" grazie alla permacultura (idea da realizzare "in 5 anni..???.").

A parte il folle coraggio di:

1) lasciare due lavori,
2) lasciare la Francia per l'Italia
3) lasciare Parigi per la campagna...

mi sto facendo l'idea che per fare tutto cio', avrei bisogno di associare alla permacultura anche il concetto di "ecovillaggio":
mi spiego; avendo 3 bambini, per me, l'aspetto fondamentale è quello di abbandare il "deserto sociale metropolitano" o la solitudine della megalopoli per ritrovare contatti umani. Principalmente vorrei permettere ai miei figli di vivere "bene" ma non isolati. E poi, condividere il progetto con altri mi darebbe più coraggio..

Quindi senza rispondere alle tue domande, mi permetto di aggiungerne un'altra: oltra a casa ecologica e permacultura, come pensate di risolvere l'aspetto sociale???

Io sto cercando di capire meglio cosa possono offrire gli ecovillaggi di Umbria, Toscana e altri in centro Italia (nel mio Sud ce ne sono ancora pochi).

Cari saluti,

Paolo

Re: Multiafattoria autosufficiente

21/05/2012, 17:16

mi sto facendo l'idea che per fare tutto cio', avrei bisogno di associare alla permacultura anche il concetto di "ecovillaggio":
mi spiego; avendo 3 bambini, per me, l'aspetto fondamentale è quello di abbandare il "deserto sociale metropolitano" o la solitudine della megalopoli per ritrovare contatti umani. Principalmente vorrei permettere ai miei figli di vivere "bene" ma non isolati. E poi, condividere il progetto con altri mi darebbe più coraggio..

Quindi senza rispondere alle tue domande, mi permetto di aggiungerne un'altra: oltra a casa ecologica e permacultura, come pensate di risolvere l'aspetto sociale???

Io sto cercando di capire meglio cosa possono offrire gli ecovillaggi di Umbria, Toscana e altri in centro Italia (nel mio Sud ce ne sono ancora pochi).

Cari saluti,

Paolo[/quote]

Ciao Paolo, piacere di conoscerti e sapere che altri hanno idee di questo tipo!
Io e il mio compagno non abbiamo figli. Ma credo che poterli crescere in questo contesto ci potrebbe darci la spinta per fare anche QUEL passo.. L'aspetto sociale lo abbiamo tenuto in considerazione in questo modo: la casa non è tutta di proprietà nostra, così pensiamo di metterci in contatto con l'altro prorpietario che cmq non ci abita e capire se è interessato a vendere; Valutare l'investimento e portare lì la sorella del mio compagno con la sua famiglia. Tieni conto che, nonostante sia un posto tranquillissimo, si trova a 700 metri da scuole e negozi vari, quindi saremmo tutt'altro che isolati! Inoltre la casa e la stalla sono divise da una strada che porta ai campi. E si tratta di una passeggiata.

Non so se ho inteso correttamente il tuo suggerimento sul sociale. Correggimi se sbaglio.
Ciao

Re: Multifattoria autosufficiente

21/05/2012, 18:36

Ciao Laura,

si hai inteso bene quello che intendevo e vedo che effettivamente anche voi state valutando "con chi" vivere questo sogno...

Beh ti faccio i migliori auguri e seguiro' questo tuo argomento con molto interesse.

In bocca al lupo e...figli maschi (io ho solo figli maschi...).

A presto,

Paolo

Re: Multiafattoria autosufficiente

22/05/2012, 0:31

ciao ragazzi , prima di tutto bisogna valutare gli aspetti legali : di chi è la terra, chi la usa , se si può obbligare il parente a lasciarla ( cosa non scontata) e la casa confinante, per non occupare spazi che poi si sveglia qualcuno e bello bello te li porta via.
Secondo, i soldi. C'è poco da fare , bisogna averne per cominciare, ora come ora le banche non sono disposte a sganciare mutui, soprattutto per progetti non ben collaudati come questo.
Si può cominciare comunque, aggiustare le cose un po' da soli, un po' per volta ( come facciamo noi ma vi avverto che è uno stillicidio), ma bisogna avere comunque delle entrate certe, o da un lavoro esterno o da vendite agricole ( cosa difficile da avere subito per chi non ha nessuna esperienza). Eh, già perchè ci sono le bollette, le tasse, i figli che vanno a scuola e vogliono vestirsi , i libri e qualche cosetta inutile che hanno anche gli altri ( non si può togliergli tutto).

Noi abitiamo in un paese che dista 25 km dal capoluogo di provincia più vicino, la mia casa dista 2 km dal paese. Siamo Isolati? sì e no, nel senso che possiamo non uscire dal cortile e non incontrare nessuno oppure uscire e fare una vita normale. In paese, a differenza dalla città ci si conosce tutti, o meglio tutti sapranno di voi e voi non saprete nulla di loro per un bel po' di tempo! :lol: partecipando alla vita scolastica, civile o parrocchiale si fa presto a conoscere gente, ad instaurare anche dei bei rapporti, andare in un ufficio e magari scoprire che l'impiegata è una tuo vicina o è la mamma del compagno di tuo figlio e incontrare i nonnetti che si ricordano benissimo della tua nonna( e hanno una gran voglia di impicciarsi degli affari tuoi). beh insomma la vita di paese va affrontata con diplomazia , l'avete capito :mrgreen: .
Poi ci sono le scuole fino alle medie, lo scuolabus, i corsi sportivi, i centri estivi, ma per altri svaghi bisogna spostarsi in auto ; per i figli non è una brutta vita considerando che avranno la possibilità di vivere maggiormente a contatto con la natura e avranno probabilmente ritmi di vita più tranquilli.

Quello che mi fa paura di quello che scrivete è che volete buttarvi a peso morto lasciando tutto di punto in bianco e senza avere esperienze.
Avete mai fatto un orto? allevato degli animali a terra? combattuto contro le talpe, l'oidio, la peronospera e i topi?

Il difficile non è solo coltivare e allevare, ma sopratutto essere capaci di prevenire e risolvere i problemi quando si presentano.

Non vi voglio spaventare, solo non fate il passo più lungo della gamba, non cominciate senza avere almeno un lavoro alle spalle che vi garantisca il minimo per riempire il frigo, fatevi un po' di esperienza sul campo prima di partire in quarta, non vi indebitate troppo altrimenti finirete per lavorare per arricchire la banca.

Re: Multiafattoria autosufficiente

22/05/2012, 9:26

fr0ferr1 sui punti 1 e 3 di do ragione in pieno sul 2 assolutamente no lasciare la francia e per l'italia lasciare stare non lo fare trova qualche campagna in francia.
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