Ciao, mi chiamo Laura.
Mi iscrivo qui perchè col mio compagno sto valutando di prendere in gestione una casa+stalla+5 Ha circa di terra di proprietà di sua nonna.
Putroppo sia la stalla che la casa sono frazionate e il confinante non è detto che sia disponibile, per fortuna comunque al momento non ci abita NESSUNO.
La terra al momento è gestita da un parente che ha stalla con vacche ed è tutta a foraggio (erba medica), tranne una striscia di circa 2500 mq di bosco di robinie e piccolo corso d'acqua.
Ora, so che la cosa migliore è andare alla coldiretti o simili, ma il mio compagno c'è già stato e il risultato è che prima di tornarci (ammesso che si renda proprio indispensabile..) vorremmo chiarirci alcune cosa da soli.
Io sono agronomo ma purtroppo mi sono sempre occupata di tutt'altro! quindi fate finta che non lo sia
Alla domanda "ma cosa volete fare" noi abbiamo elaborato questo.
Innanzitutto, ci interessa fare POCO DI TUTTO, per l'autosostentamento. Poi, per carità il surplus ci piacerebbe commercializzarlo, magari in mercati agricoli o direttamente in azienda.
Ovvio che la conduzione sarebbe il più naturale possibile (biologico o meglio biodinamico) ma non ci interessa per forza la certificazione. E' un aspetto che valuterei in seguito.
Noi vorremmo realizzare un progetto in permacultura, che comprenda sia la casa (con accorgimenti energetici spinti al limite per il riciclo delle risorse energetiche) sia la terra. Il mio modello attualmente è John Seymour col suo libro sull'autosufficienza di cui possediamo con orgoglio l'edizione del 1983.
L'idea in pratica è:
- bosco: circa 1 Ha (che si aggiungerebbe ai 2500 mq esistenti);
- vigneto: 0,5 Ha;
- orticole: 1 Ha;
- vacche da carne (da allevare a pascolo e poi vendere): 2;
- pecore: 2;
- maiali: 10
- quindi, pascoli: 1 Ha almeno;
- cereali mangerecci: 0,5 Ha;
- leguminose per noi (fagiolini, piselli..): 0,2 Ha;
- pollame: quanto basta per una famiglia numerosa;
- frutteto e noceto: circa 0,3 Ha
- il resto: a servizio della casa, compost e cmq da definire.
Il bestiame che necessita di stalla è tranquillo perchè la stalla c'è.
Ma vorremmo dividere tutto in piccoli campi delimitati e trovare il modo di far pascolare/razzolare tutti mettendo i campi in rotazione.
IN BUONA SOSTANZA. Non siamo preoccupati (e probabilmente dovremmo) per la gestione e la progettazione, ma per gli aspetti burocratici. C'è qualcuno che fa parte di qualche associazione emiliana che mi sa fare delle osservazioni su queste suddivisioni di superfici rispetto a criteri di finanziamenti per primo insediamento e giovani imprenditori? Sarebbe bene presentare forse un progetto più semplice, cominciando come coltivatori diretti ed eventualmente apportare modifiche in futuro? (considerando che ovviamente faremo le cose a stralci..)
Tutto questo e molto altro nella prossima puntata!
ringrazio tutti quelli che avranno avuto la pazienza di leggere fino in fondo e offrirò un pranzo a chi risponderà ai miei svariati dubbi. Potete contattarmi anche privatamente via mail.
Di nuovo, in anticipo, grazie!
Laura - Scandiano (RE)