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Multiafattoria autosufficiente
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lauras
Iscritto il: 18/05/2012, 11:43 Messaggi: 18 Località: Scandiano - RE
Formazione: agronomo
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Ciao milli! piacere. La casa è intestata alla sua nonna, ma non ci abita nessuno. Parte della casa, come anche parte della stalla (è un complesso molto grande) sono di un altro proprietario, ma al momento non abita nessuno nemmeno qui. Infatti io sentirei se vende (ammesso che ce lo si possa permettere chiaramente) per poi, come dicevo, farci venire parte della famiglia, cioè mia cognata con marito e figlio (andiamo molto d'accordo, se questo può aiutare).
Sull'aspetto dell'esperienza: io no, non ho mai veramente lavorato in campagna; ma da 3 anni partecipo attivamente all'orto gigante di famiglia. Il mio moroso invece ha sempre vissuto in campagna, lì vicino, dove aiutava suo nonno con il vigneto, le vacche e quant'altro. Al momento lavora in una az vitivinicola biodinamica come tutto fare cantiniere e commerciale.. Io continuerei, se riesco, a fare l'agronomo part-time nell'ufficio tecnico di una cooperativa sociale che si occupa di verde. Abbiamo però dei contratti precari, cmq speriamo bene.
Mi preme più che altro il lato tecnico burocratico. Vorrei fare le cose nel migliore dei modi, più conveniente possibile all'inizio. Volendo realizzare tutto quello che ho scritto a stralci (anche perchè è impensabile diversamente) io partirei col minimo indispensabile che mi possa dare alcuni vantaggi fiscali e pratici. Tra l'altro, al momento non vorrei per forza vendere i prodotti. Mi basterebbe un orto esteso (da allargare in futuro caso mai con anche una serra) per il consumo fresco e la trasformazione casalinga. Ma tutto ad uso interno..
Mah, cmq domattina ho appuntamento con l'ufficio ambiante in provincia a Reggio Emilia. Vi terrò informati!
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22/05/2012, 9:53 |
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milli
Sez. Suini
Iscritto il: 23/09/2009, 16:47 Messaggi: 9972 Località: Emilia
Formazione: laurea umanistica, esperienza in sala parto suini e fecondazione artificiale
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Quindi se si ha un certo introito ( si spera che diventi sicuro, ve lo auguro), si va con prudenza, l'unico problema è l'incertezza sull'uso di alcuni immobili. Meglio far chiarezza da subito, con un eventuale contratto di affitto, una scrittura privata o altro, altrimenti prima o poi i nodi torneranno al pettine e ci sarà da litigare. Se l'immmobile è abbandonato e voi lo usate, dopo 20 anni potreste usucapirlo, però devono passare 20 anni!
_________________ L'esperto è una persona che ha fatto in un campo molto ristretto tutti i possibili errori.(Niels Bohr) Più la caduta di un Impero è vicina, più le sue leggi sono folli. Cicerone
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22/05/2012, 12:02 |
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lauras
Iscritto il: 18/05/2012, 11:43 Messaggi: 18 Località: Scandiano - RE
Formazione: agronomo
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Di nuovo qui.. Vi riporto quello che mi è stato detto. Spero non ci siano tante imprecisioni, ho preso appunti mentre il tecnico della provincia parlava... Nel caso correggetemi.
Noi abbiamo chiesto informazioni sul premio di primo insediamento, per capire se poteva valerne la pena. La misura del PSR (piano strategico regionale) di cui parliamo è la misura 112. Per richiedere questo premio si deve prima aprire P.IVA, iscriversi alla Camera di Commercio, all'anagrafe regionale delle aziende agricole e infine all'INPS. Tenete conto che si considera solo chi vuol fare l'imprenditore agricolo a tempo pieno (al massimo 2500 euro all'anno di reddito per cose come prestazioni occasionali).
Poi devi far redarre (perchè da soli è un po' un casino) da associazione di categoria o professionisti il PSA, piano di sviluppo aziendale, da presentare insieme alla richiesta. In questo psa, con dei calcoli devi dimostrare che la tua azienda, da una situazione ex ante (di partenza) caratterizzata da un certo reddito e da un minimo di 0,70 ULU (150 giornate lavorative) passi, in 18 mesi, ad un reddito/ULU finale (ex post) MAGGIORE. In pratica dici che se prima lo facevi part-time adesso lo fai sul serio!
Ora, noi dobbiamo prima arrivare ad una situazione ex ante che si avvicini a 0,7 ulu... quindi ci ripenseremo più avanti. Ma, buono a sapersi!
Un'altra cosa che ci ha confessato il tecnico della provincia è che ora come ora son rimasti pochi soldi da destinare a questo premio (dalla primavera 2013 rivedranno tutto) e che tengono in considerazione per prime quelle domande che prevedono un investimento iniziale di 120 mila euro. Domande, tra l'altro abbinate alla domanda per misura 121, cioè ammodernamento delle aziende (che ha requisiti minimi simili, poco più pesi).
Tutto questo perchè spero che qualcuno di voi faccia tesoro di queste info, ma di certo non è il nostro caso. L'unico consiglio pratico utile che ci ha confessato e che vale per gente nella ns situazione è: prima apre p.iva individuale quello di voi 2 che non richiederebbe il premio, poi dopo aver avviato l'altro entra in società e lo chiede lui. Spero sia chiaro. E cmq questa è l'unica strada percorribile se si parte da zero.
Se c'è qualcuno che se ne intende: dico bene?
Laura
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24/05/2012, 22:26 |
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