Apro questo nuovo post,molto interessante,almeno per me. Mi piace ascoltare e raccontare aneddoti e credenze dei miei avi di stirpe contadina, i contadini erano ricchi di cultura solo che non c'era nulla di scritto ma si tramandava di bocca in bocca: scuola orale. Il punto di riferimento dove si raccontavano tali aneddoti erano i camini nelle sere fredde e piovose, quando c'era la neve,delle serate autunno invernali. Io so molte storielle perciò avremo di che discutere, voglio far iniziare a voi.
Nella credenza popolare contadina si narrava che i bambini nati la notte di Natale alla stessa ora che nasceva il Gesù bambino,non era un bambino normale come gli altri ma nella vita reale si trasformava.Le bambiine diventavano ianare e i maschietti pumbenare(lupimannari).La trasformazione avveniva a mezzanotte però non tutte le notti,le ianare si trasformavano e si radunavano tutte sotte le noci di benevento citavano tale formula magica dialettale:"Sotte acque e sotto viende,sotte re nuce re Beneviènde"Prima si ungevano di olio magico che tenevano custodite (nda lu pignatièdde)guai se sbagliavano ad ungersi con olio non magino c'era pericolo di morte.Facevano tanti dispetti ste signorine mentre li pumbenare si trasformavamo erano pericolosissimi per farli guarire bisognava pungerli con una canna lunga e appuntita per farli uscire una (stizza re sanghe pacce) goccia di sangue pazzo per farli ritornare com'erano prima uomini normali. Cosa ne pensate:la conoscevate già??
A' Spartaco, finalmente ti sei fatto vivo, era ora ! Io già pensavo che ti fosse andato male un duello con il gladio in quel di Capua... Ho letto il tuo post e lo trovo divertente, io penso che anche se già ci dovesse essere qualcosa di simile, possiamo continuare a raccontare fatterelli del genere approfittando della generosità di Marco. Al paese mio si raccontava che le janare entravano attraverso il buco della serratura e ti si mettevano sulla pancia diventando pesantissime, fino a farti morire asfissiato...c'era molta gente che ci credeva perchè allora l'ingenuità era enorme (quasi come ora ). Mi permetto di suggerirti la poesia a pag.42 di "mettiamoci un po di poesia" e quella a pag. 4 di "solo 5 minuti" Fatti risentire domenico
E' vero e si mettevano le scope in saggina dietro la porta,perchè si diceva che le ianare si fermavano a contare i capelli della scopa e sbagliando di continuo ricominciavano sempre da capo tantissime poi si faceva giorno e ritornavano nelle loro case senza dare più fastidio all'abitande della casa. Il fatto detto da te,Dommi; lo conoscevo anche io. Si narrava che si mettevano anche sugli asini e muli molte volte anch'essi soffrivano sudando tantissimo e a volte morivano. Mia madre mi racconta che gli asini una volta portavano la coda intrecciata e gliela intrecciavano la ianare e il padrone non gliela poteva sciogliere perchè era compito delle medesime altrimenti facevano accadere qualcosa di male alle bestie.
Purtroppo ho sempre meno tempo per stare al computer e non ho più portato avanti la cosa. Comunque questa discussione è un po' diversa da quella che avevo intrapreso io. Si riferisce maggiormente ai racconti e alle fole contadine. Io mi addentravo più in una specie di ricerca antropologica o storico-religiosa, cercando di cogliere il rapporto tra agricoltura e sacro. Se avrò possibilità contribuirò volentieri a questa nuova discussione con qualche racconto.
E qualcuno sa della Giuditta e della Giovanna che giravano nella "controra" (dalle 14:00 alle 16:00)su di un calesse trainato da cavalli bianchi che portavano via i bambini che non facevano il riposino pomeridiano? Sono cresciuto col terrore di queste due maledette...quasi ne ho paura ancora adesso Adolfo
e cosa mi dite dò Munaciello ? Gli spiriti dei morti ammazzati si facevano sentire con rumori vari seminando il terrore in alcuni posti dove erano vissuti (voci, lamenti, oggetti che cadevano e chi ne ha piu ne metta...)