dici che non avresti voluto un'infanzia diversa.. e hai ragione. questa ti ha reso familiari certi riti facendotene acquisire i significati profondi, ti ha formato nella conoscenza ed educato nella sensibilità. non tutti purtroppo sono stati fortunati come te.
anche io ho avuto un'infanzia simile, e mi è rimasta dentro, appiccicata alle pareti dell'anima.. e ogni tanto se ne viene fuori, ricordandomi tempi lenti e cadenzati, odori, sapori... rammentandomi il passo calmo di mio nonno nella vigna, il freddo pungente dell'alba nel castagneto, il calore umido e odoroso della stalla... e il maiale.
Uno in particolare lo andavo a trovare ogni giorno, avevo dodici anni. gli portavo sempre qualcosa da mangiare, lo grattavo, gli raccontavo come era andata a scuola. e lui, appena mi vedeva arrivare, grugniva e mi veniva incontro. a nulla valevano i brontoloni di mia madre, sempre preoccupata perchè stava diventando troppo grosso...
un giorno sono tornata da scuola e l'ho visto appeso al soffitto, trasformato in decine di salsicce... nessuno mi aveva avvertito. non sono riuscita a mangiare neanche un boccone della carne del mio amico....
bea