BIANCA ha scritto:
LA neve aveva ripreso a scendere copiosa e lenta... e le grandi farfalle bianche andavano a posarsi sui capelli di BEATRICE che da brava femmina non aveva pensato ancora a coprirsi la testa per non sciupare la capigliatura
BIANCA stava pensando con malinconia a quelle spiagge assolate e bianche,dove i sogni affogavano nelll'azzurro per ritrovarli poi nelle sere lunghe e calme e nell'osservare quel candore e quella pace si inebriava di candore e di sofficezza,pensando agli sci che avrebbe messi per solcare il candore e la trasparenza di piste ancora vergini
nel mattino giovane
EUGENIO stava fumando da ogni orifizio aperto, mentre, con la pipa in bocca affondava le lunghe gambe magre nel soffice manto fresco che andava pian piano disegnando ogni cosa di merletti nuovi,addobbi fantasiosi...
MARIO aveva posato lo zaino e si era seduto, lui non amava faticare; la sua vita passava da un bar ad un altro nella lentezza di sere che fumavano di noia
IL piccolo albergo li attendeva con il calore delle case montane...
....EUGENIO non avrebbe mai voluto dispiacere a TERESA,ne' a nessuna delle signore presenti alla gita...
EUGENIO era un signore, il suo animo brillava di luce e il suo cuore traboccava d'amore; mise cosi' la pipa incriminata nel taschino della giacca di lana pesante tipo MISSONI, e la dimentico' forse per sempre
mettendo cosi' in mostra il suo sorriso solare
la sua bonarieta'
il suo magico sguardo che fino a quel momento si era perso dietro una nube tossica
CANDY aveva ritrovato la sua valigetta di cartone
e stava tirando fuori le cose che le avrebbero permesso un soggiorno piu' idoneo;un paio di calzini gialli intonati con la sciarpa e il berretto in tinta
un paio d’occhialoni avvolgenti da dove si nascose per prendere le distanze da persone che avrebbero potuto infastidirla
La gita si stava mostrando piena d’imprevisti piccanti e gioiosi
e PIOTRE, il burbero del gruppo trovo' motivo per ridere spesso degli eventi che si andavano presentando
LA piazza del piccolo paese li accolse con la festosita’ di una vecchia amica…
Il ristorante piccolo ma caldo e accogliente si apri’ ai loro rumorosi saluti
Le tavole imbandite di tela a quadretti verdi, caraffa di vino rosso rubino e cestini ricolmi di pane morbido e bianco tagliato a piccole fette, aumento’ il brusio….
E l’odore forte dei piatti pronti li avvolse, mentre dalla cucina il rumore di stoviglie e le risate di qualche cuoca godereccia arrivava a mescolarsi con i canti di chi ancora non si era spento…. Li aspettava;
Funghi per primo per secondo e forse qualcuno li desidero’ pure nel dolce
FULVIO s’intrufolo’ con la furbizia di chi è giovane e svelto
E scelse per se e la sua compagna un piccolo tavolo dove i sei coperti disposti davano l’impressione di maggior spazio e piu’ calore