... e se tornassimo alla poesia? o meglio, alla prosa?

"La vita stanca, a percorrerla tutta. E’ lunga, difficoltosa, piena d’intoppi macigni.
La vita stanca. La giri intorno fino in fondo. Finché
hai fiato. Nella speranza vana di trovarvi soddisfazione
al grido che essa stessa muove.
E quando all’orizzonte solo ti si vela l’ultimo scoglio, fatto di pochi o tanti,
se sono lunghissimi, ancora anni, capisci che la vita è fatta per percorrerla, non per arrivarla.
E allora la rivedi, la vita. Oggi è un agnello bianco,
tiepido e fragile. Ieri città nuove, viaggi, sorrisi e dolori.
E l’agnello cresce, timido, alla vita.
Io vado tra il fango e le nubi in una solitudine silenziosa. Guardo intorno le valli altissime. Bagnate o innevate. Mentre l’odore caldo e ormai familiare delle stalle riempie
il silenzio profondo. Fuggita fuori dal caos delle genti vivo la Legge, impietosa e insindacabile.
E questo stare allarga l’anima, la fa accomodare tutta tra i declivi boscosi. Tanto essa diventa ampia, tanto la posso leggere; dal primo giorno di vita consapevole ad oggi. Ci sono milioni di momenti incancellabili accaduti,nelle pieghe estese di quest’anima. Piccoli passi fatti nella speranza di arrivare da qualche parte, di lenire il dolore di vivere, che sono rimasti. Ancora coi colori accesi addosso di ieri. E che importa allora se adesso vivo in città o nei boschi, che importa se porto stivali o scarpe lucide, che importa se abbia una casa o una stalla, se sono ancora io quella che vive tutta nel telo disteso dell’anima? Sono ancora con giacca e gonna corta blu. Sono ancora ad un casello stradale. Sono ancora. Eppure, non sono più.
E l’agnello cresce, timido, alla vita.
Mentre io imparo qualcosa da lui, dal fragile coraggio che emana. Imparo e cammino, imparo e cammino. Rileggo il telo dell’anima e cammino, oggi più lentamente di ieri, per la stanchezza di leggere, imparare e camminare.
Finché ci sarà strada davanti a me imparerò e camminerò, scrivendo sul telo disteso tra i declivi, con grafia leggera e minuta, ogni frase, ogni istante, ogni sentire.
Tante cose ho capito, tante cose ho imparato a
rispettare. Ho accolto il significato sacro di ogni piccolo accaduto.
Il rispetto porta sempre un buon ricordo. Anche di quello che può sembrare da dimenticare.
Tanti orgogli ed egoismi si sono sciolti quassù, insieme alle nevi. I venti li hanno dispersi, il gelo li ha uccisi.
E l’agnello cresce, timido, alla vita.
Mentre la mia di vita scende, lenta ma inesorabile, verso l’ultimo torrente, giù a valle..."

beatrice

ciao bea raccolte le ortiche?

a proposito di poesia ALESSANDRO MANZONI SCRIVE""LA POESIA O LA LETTERATURA IN GENERE DEVE PROPORSI L'UTILE PER SCOPO, IL VERO PER SOGGETTO, E L'INTERESSANTE PER MEZZO....." da il romanticismo in italia.

quindi secondo manzoni la divagazione fatta da me ed eugenio non dovrebe stonare in questo topic lo scopo era utile,dicevamo il vero, e scusa l'immodestia abbastanza interessante, ed il tutto è partito dal testo di una canzone napoletana che secondo mè avrebbero l'obbligo di farla capire (non imparare a memoria) a partire dalla prima media, rispiegandola alla prima superiore e poi all'iscrizione delle facolta universitarie chiedere cosa ha loro insegnato, vedresti che avremmo dei giovani di carattere ben diverso. ciao a proposito prima che mi posti che mi sono arrabbiato, non pensarlo nemmeno perchè so che non era un richiamo ma era come dire OK benissimo adesso io scrivo questo. e hai fatto benissimo

moolto bella la poesia di Bea.E' un invito a riflettere sulla vita che facciamo e su quella che potremmo fare.
Concordo con quanto scritto dal più vecchio d'Ivano di Italia.
Allego un link sulla canzone napoletana"vera poesia" da leggere con molta calma
ciao

mi chiedo ma dommi con quell'elicottero "sciarmato" dove sarà andato a parare?

eugenio, la memoria comincia a fare giacomo giacomo dov'è finito il link ? oppure è alla ricerca del napoletano che si è dato alla macchia buona domenica

Non e' m ia ma di giselle petza , pero e' molto bella



Il senso della vita,
e della morte.
è vivere una
per arrivare all'altra.
Si chiama destino.
Come un angelo custode,
ti sta vicino
dalla sera al mattino.
Non ti protegge.Offre
ti fa scegliere.
ti fa piangere,a volte ridere
I bilanci li fai la sera
con la tua coscienza.
In compagnia della tua malinconia
e lascia che la tua mente
pensa e ripensa.
Rimpianti rimorsi,
ricordi,
la conclusione.
Ma tu!
Vivi.
i tuoi sensi
senza rancore
e troverai solo pace e amore

bella grinto, proprio bella e profonda, serena e piena di speranza....
eugenio e mantovano, avrei voluto condividere la canzone, ma non sono riuscita a tradurla... scusatemi.
manto... hai visto che cominciamo a capirci???
le ortiche? macchè... ho finito adesso di lavorare in azienda come una grulla... stiamo mettendo la corrente, quindi ci sono mille cose da fare, più le altre mille di ordinaria amministrazione... ) quindi i conigli, come al solito, si sono presi i loro 5 euro e sono andati al bar... (ho la vaga sensazione che comincino a costarmi troppo, questi conigli... )
un ciao forte forte a tutti
bea

http://poesianapoletana.poetionline.com ... etana.html

un ammanco di connessione

ps
mi sto preoccupando per dommi
chill ten n'età

figurati è più giovane di me e non poco quindi starà volando presso quche lido che vuole tenere sconosciuto per non vederlo invaso da gente che non si fè i fatti suoi

Ci sono, vi seguo e continuo a volervi bene.
(Sono stanchissimo perchè sto aiutando a tinteggiare la casa di un mio amico "dicono che col pennello sono ancora in gamba" e contemporaneamente porto avanti l'orto dei miracoli)
Scriverò presto.
Non vi preoccupate più dell'elicottero ho fatto il cambio con una bici.
Vi abbraccio
Domenico