][VIVEVO L’ESTATE COME L’UNICA STAGIONE DELLA VITA L’attendevo da Gennaio… Mettendo da parte colori e tessuti, idee e fiori Aspettavo il sole come l’unico alimento della mia vita E quando iniziava la stagione migliore davo assalto alle vetrine da dove rubavo idee sogni aspettative Lasciavo la mia casa quando il caldo iniziava a chiamarmi sulla spiaggia Valigia colma,sandali infradito gonne gitane orecchini fioriti costumi e parei e la felicita’ incartata tra le cose dentro la valigia, Stretta come per paura si perdesse lontano… e poi appena arrivata ogni mattina presto montavo in sella della bici e pedalavo 12 km per iniziare la giornata raggiungendo un bar a che mi avrebbe offerto una colazione speciale e appagante Ancora 12 km e un tuffo in mare per rinfrescarmi… La sera era mia… tonica e calda di sole mi affrescavo con semplicita’ ma con civetteria… E la notte era mia complice nel girovagare per i viali accesi Nelle vie colme di gente Davanti a caffe’ concerto… Musiche da sballo In clima da sogno E tanto calore dentro Tanta voglia di gelato al cioccolato… Ma ero sola Erano le MIE Vacanze SEPARATE…e io le vivevo cosi’ Con l’abitudine che ormai anni interi avevano dato al mio strano vivere Poi un giorno di non molto tempo fa, qualcosa è cambiato, ma cosi’ in fretta che nemmeno l’ho capito subito… E io mi sono ritrovata con valige ormai vuote Gonne gitane inutili Parei che porto solo quando posso E tanti monili accesi ormai passati
Dapprima ho pianto Ho pestato i piedi … Ho litigato con la vita Per riavere la mia estate
Quella che conoscevo da sempre Quella che era mia e basta
E che insieme al sole mi dava l’allegria, La speranza di altre estati Di altri soli… Ho pianto e inutilmente ho cercato di rimettere insieme quello che sarebbe servito a vivere ancora… Ma non è servito Troppi erano i cambiamenti Troppe le cose che non mi permettevano piu’ di essere come prima
M i sono rassegnata… ho cercato di non morire dentro e ci sono riuscita
Ed ora riesco ad apprezzare anche il sole che filtra dalle tapparelle chiuse Avverto l’estate tra le margherite ingiallite dal troppo calore, Lo seguo la sera nei tramonti che non si tuffano in mare Ma calano dietro la collina e danno colori dorati ai campi di girasole… E nel guardarmi allo specchio, Mi racconto quello che è passato E intanto guardo il presente
E con i sogni appesi al cuore Rimango a rimirare il cielo, che domani sara’ di nuovo acceso ai mie pensieri…
"si sta come d'autunno sugli alberi le foglie..." solo ora ho fatto caso alla "firma" di Bianca che mi ha colpito parecchio come ti può colpire una foglia che cade da un albero in autunno...
Quanta verità in queste poche parole...siamo come le foglie d'autunno nella consapevolezza che ogni momento è buono per staccarsi dai rami (un poco triste ma estremamente vero) Ciao Bià Domenico
Mi dispiace veramente che tu abbia perso questo grande amico...ma ho il presentimento che la tua sia una sensazione sbagliata per il semplice fatto che per "perdere una grande amicizia" occorrono dei motivi più che validi....motivi che io non ho mai constatato... Se poi, invece era solo un "fuoco di paglia" allora che amicizia era ? Vuol dire che, in questo caso, non hai perso granchè ! A presto Domenico
cara bianca ciao, se la poesia rispecchia un passaggio della tua vita mi spiace per quello che ti è successo, ma devi sapere che la vita è bizzarra, e che una persona che <<noi>> crediamo sia un grande amico viceversa per <<lui>> noi siamo semplicemente dei conoscenti e non nutrono gli stessi sentimenti nostri........ purtroppo.
[color=#400080 MILLI... c'è una nube libera vicino a me...se vuoi puoi sederti li' ed ammirare il mondo, nel suo colore azzurro dalle sfumature forti, ma non spaventarti se poi verra' la sera e quindi il buio, parra' di essere soli nell'imensita' di un cielo sconosciuto...
ma dopo il buio, c' è sempre un sole che ci aspetta [/color]
ciao ragazzi... in effetti ho perso un 'amico, ma non so quale; forse era biondo o forse bruno, forse giovane e forse un pò vecchio, forse lo amavo o nemmeno lo conoscevo da vicino. Chissa' di che colore erano i suoi occhi, forse non me li ha mai mostrati celandoli al mio sguardo... certo ho perso un amico.... la vita che CREDEVO AMICA, il vicino che sorrideva al mio passaggio, il micio che scodinzolava nel vedere il piatto pieno, forse quel fiore che felice mi mostrava il suo colore ed anche l'amico della chat ...quello che si mostrava bello e felice e che nascondeva segretamente il suo dolore ..... ma non chiedetemi chi sia, quello che nell'andare ha lasciato un vuoto grande dentro me... grazie DOMMI E MANTOVANO...
Formazione: laurea umanistica, esperienza in sala parto suini e fecondazione artificiale
Re: ....mettiamoci un pizzico di poesia!
26/05/2010, 10:09
Grazie Bianca, la nuvola l'accetto sicuramente, vorrei riuscire a salirci. Ieri , dopo un bel po' di lavoro in giardino, mi sono seduta un po' sull'erba e ascoltando il silenzio vivo del canto degli uccellini e del dolce fremere delle foglie ho pensato che ti sarebbe piaciuto.
Penso che tutto l'affetto che si ha donato , anche se sembra perso e inutile, in realtà sia sempre un ricchezza , perchè ha dato un senso alla vita. Se si vivesse senza i sentimenti, senza dare amore ( a una persona, a un gatto a una pianta...), la vita allora sarebbe davvero inutile e vuota. L'amico non è perso, è semplicemente lontano, ma ne hai altri vicini. Ciao Bianca Milli
Sinceramente devo confessarti che ho avuto timore di poter essere io quell'amico...anche se, pensandoci bene, non riuscivo a trovare il motivo...Ci tengo alla tua amicizia e farò il possibile per mantenerla...il tuo ultimo post mi ha rasserenato molto... A presto Domenico