Formazione: laurea umanistica, esperienza in sala parto suini e fecondazione artificiale
Re: meglio non fidarsi di niente
21/04/2016, 10:38
Sono d'accordo fino a un certo punto. Il prosciutto dop che sul banco il consumatore paga 20€ quando va bene, all'allevatore vanno poco più di 1€, poi c'è da considerare gli scarti, la perdita di peso durante la stagionatura, le lavorazioni, ok. Il latte fresco italiano che si paga 1-1.5 € rende all'allevatore 30cent. Non si paga nemmeno il foraggio per le bestie! Mentre noi siamo oberati da scartoffie, certificazioni, tracciabilità varie, benessere animale che sono tutti costi e perdite di tempo poi arrivano i vari prodotti esteri, allevati , coltivati e trasportati chissà come. E certo che costano meno. Qui c'è una politica assente che non tutela il made in Italy se non a parole.
non ti ho capito del tutto ,in cosa non sei d'accordo?mentre io sono con te per le cose che hai scritto,rimanere negli scaffali quello che non è italiano. le aziende straniere fanno contanti e comprano le aziende italiane,l'ultima la birra peroni.
Formazione: laurea umanistica, esperienza in sala parto suini e fecondazione artificiale
Re: meglio non fidarsi di niente
21/04/2016, 15:44
Non sono del tutto d'accordo che ci debbano rimettere solo i consumatori. Chi compra prodotti di primo prezzo è perché non può permettersi di meglio, credo. Ma è anche vero che basterebbe fare meno ricarichi sul costo primario dei prodotti di buona qualità. C'è chi incrementa i fatturati e i dividendi malgrado la crisi, ma sulle spalle di chi?
La birra peroni non è più italiana dal 2005 , anno in cui la sab miller ne ha completato l'acquisto iniziato nel 2003, lo scorso anno, la sab , sudafricana è stata acquistata da una compagnia inglese. Per i generi alimentari, oltre al prodotto finito occorrerebbe sapere la provenienza dei singoli ingredienti, e tutelare il made in italy risulta piuttosto difficile... meglio farsi l'orto , il pollaio, la conigliera, ovviamente per chi ne ha la possbilità