Il libro proposto da Francesco sembra molto intrigante! Molto probabilmente lo leggerò!
Ma vorrei invitare anche gli altri a scrivere qualcosa sul libro proposto, anche solo un dettaglio che li ha colpiti, qualcosa insomma che serva ad un altro possibile lettore da invito, da biglietto da visita, sennò temo che questo bellissimo topic possa trasformarsi in un elenco di titoli che non ha però molto senso. Io invece come prima lettura, vorrei proporre una raccolta, i
Sessanta Racconti di
Dino Buzzati. Un nostro grande giornalista, un uomo dal talento poliedrico, pittore, giornalista, scrittore, amante della montagna e provetto alpinista. I suoi racconti surreali, metafisici, focalizzano via via l'attenzione sui labirinti interiori che appartengono a ciascuno di noi, a volte sulle ansie, sui nostri atavici tabù o paure, sulla bellezza e l'indulgenza della natura, dell'universo, o sulla sua metamorfosi, sulla sua apparentemente ingiustificabile crudeltà. Fra i miei preferiti certamente
"La città personale" che è quella città fatta di ricordi e affetti che ciascuno porta dentro di sè e che cresce insieme a noi e si amplia e si colora di abitanti nuovi ogni giorno che passa, e
"Racconto di Natale" la cui morale sembra dirci che la vera spiritualità non è negli edifici di culto e nelle cerimonie, ma si trova solo ed esclusivamente dentro di noi, è un fatto tutto personale, individuale e preziosissimo.
Del grande Dino Buzzati ho amato moltissimo anche il
Bestiario, raccolta di racconti dedicata unicamente a storie in cui gli animali mostrano la loro straziante e disarmante umanità. (Questo libro lo vorrei consigliare a Ferri92 se non lo ha già letto, sono certa che le piacerebbe, appassionata di animali come me)
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Del magico Dino ho amato molto anche
Il segreto del bosco vecchio, da cui hanno tratto un film con Paolo Villaggio in versione drammatica, bello ma nemmeno lontanamene paragonabile al piccolo libro, perchè è impossibili ein un film riuscire a manifestare e cogliere tutte le sfumature e le suggestioni che trapelano da ogni frase del piccolo capolavoro. Chi lo ha letto non potrà non pensare al bisbetico Vento Matteo, ogni volta che una folata di vento gli porta via il cappello o gli fa volare via gli appunti o gli arruffa i capelli.
Non mi è invece per nulla piaciuto
Un Amore, blasonato unico romanzo dell'amato autore, che invece tanto uccesso ha trovato nella critica. Sono convinta che chi ama la sua scrittura, abbia recepito che il romanzo fu scritto per le pressioni dell'autore, ma che il buon Dino era più portato ad espreimere i suoi sofisticatissimi pensieri in brevi e fulminanti racconti, che traggono la loro sorprendente bellezza anche dallo stile asciutto e conciso dell'autore, poco avvezzo alla prolissità spesso riscontrabile nei romanzi propriamente detti.
Spero di non avervi annoiato troppo...