le vostre aspettative dall'agricoltura..quali orientamenti?

Il Kazakistan, (dove compra il grano Barilla) e l'Ukraina, da due secoli sono i granai d'Europa, di quale concorrenza parli?

ve la ricordate il film intervista a dio quai erano el basi della finanza.. no ??

grintosauro ha scritto:ve la ricordate il film intervista a dio quai erano el basi della finanza.. no ??

ehm... no...non credo di averlo mai visto...

Non è che i commercianti abbiano margini alti,anzi i commercianti pagano anche più tasse sui redditi commerciali ripsetto agli agricoltori,poi dipende se parliamo di commercianti al dettaglio oa ll'ingrosso, ma il commerciante è più flessibile sugli acquisti e sulle vendite , riesce a seguire meglio la richiesta e lavora più sul venduto, il contadino deve anche avere la disponibilità per vendere, intesa come produzione.Inoltre il commerciante ha meno rischi d'impresa,non è che se gli va male la produzione non vende perchè ha il potenziale di cambiare fornitore.

Non si può paragonare contadino a commerciante, sono due mestieri molto diversi.

Sono sia agricoltore che commerciante e per me il rischio per il commercio è maggiore, se parliamo di merce deperibile ovviamente come è il settore agroalimentare, anche qui ovviamente il discorso cambia se parliamo di commercio al minuto o all'ingrosso e di piccola o grande distribuzione. Io lavoro nel piccolo e nel piccolo è raro che ci sia spreco, cosa che non è del grande dove gli sprechi sono assurdi, certo bisogna avere anche modo di fare un po' di previsione alla lunga e anche una botta di fortuna. Io sono piccola e mi appoggio ad un consorzio che ha fatto della commercializzazione il suo punto di forza, quindi contratti di conferimento, vendite soprattutto all'estero, ecc ecc...
Essendo in ambedue gli ambiti, anche se con tipologie diverse di prodotto posso dire che il commercio soffre, l'agricoltura molto meno.

Sul deperibile perchè ha del magazzino ma anche l'azienda agricola ha del magazzino e anche tanto e sul deperibile il capitale lo butti via.Vedo delle aziende agricole buttar via numerose quantità di articoli.

Il commerciante deve cercare di ottimizzare gli acquisti in base alla richiesta evitando però il sottoscorta ma l'azienda agricola ha sempre più rischio d'impresa, secondo il mio parere

L'azienda agricola ha qualche possibilità in più di "riciclare" i prodotti credo, il commerciante compra sempre più di quanto venderà e comunque bisognerebbe diventare più forti associandosi, secondo me.

quello di come la finanza a lungo andare diventeranno propietri di tutto quello che ci circonda..

paolaelena ha scritto:L'azienda agricola ha qualche possibilità in più di "riciclare" i prodotti credo, il commerciante compra sempre più di quanto venderà e comunque bisognerebbe diventare più forti associandosi, secondo me.

Il rapporto tra acquisti e vendite è tutta questione di esperienza, poi dipende da cosa e da quanto vendi ( per un attività fisica al dettaglio conta il settore merceologico ma anche il posto dove è collocata e il saperci fare ovviamente), per molte tipologie si vende anche a catalogo limitando il magazzino,non per gli alimentari ovviamente. Io sono per lo più per le attività "sul venduto" al giorno d'oggi che su quelle con tanto magazzino, parlo di attività che devono ancora iniziare ovviamente.

Nel mio settore commerciale, produco io ed è quasi tutto riciclabile, anche nelle vendite a catalogo ci vuole magazzino é nelle vendite su ordinazione che c'è di meno, nel settore agroalimentare è meno possibile, ma non impossibile cercando di organizzare le produzioni sulla lunga distanza.
Ho visto ora un servizio sulla coltivazione del cedro in Calabria, coltivazione che stava sparendo ad opera di commercianti che gestivano il mercato e strozzavano gli agricoltori, ora i produttori hanno preso in mano tutta la filiera consorziandosi, trasformando e commercializzando personalmente il prodotto e la produzione sta riprendendo bene, la strada è questa.