Ciao a tutti, mi chiamo Marco. Avrei bisogno di qualche consiglio.
Ho 25 anni e sono laureato in Informatica. Tra un mese andrò a lavorare in Germania come programmatore. Sebbene a livello di stimoli sia un lavoro interessante, e dal punto di vista economico ci siano buone possibilità di guadagno (a patto di andarsene dall'Italia), dal punto di vista umano, per tanti motivi, non credo che alla lunga possa fare per me.
Mi piacerebbe provare a lavorare come agricoltore, ma al momento ho bisogno di andare via di casa, mettere via un po' di soldi e diventare economicamente indipendente dalla mia famiglia. In futuro però mi piacerebbe cambiare vita.
Appena avrò tempo e modo vorrei fare una o più esperienze di wwoofing (http://www.wwoof.net/) per capire un po' di cose a livello pratico. A scanso di equivoci, mi rendo conto che la campagna non va idealizzata, che questo lavoro è durissimo a livello fisico e che si guadagna poco, ma questo non mi spaventa.
Quello che mi chiedevo più che altro è: allo stato economico attuale, nel 2014, c'è possibilità concreta di diventare agricoltori e farlo diventare un lavoro che permetta di mantenersi?
Formazione: laurea umanistica, esperienza in sala parto suini e fecondazione artificiale
Re: Lavorare come agricoltore
07/06/2014, 20:52
Per me se non hai già una proprietà e un discreto gruzzolo in banca per cominciare no. A meno che non ti compri un villino con un poco di terra da lavorare in maniera amatoriale. Oppure trovi un settore di nicchia a te congeniale, non si può sapere, magari ti piacciono le lumache o qualcos'altro di poco sfruttato .
milli ha scritto:Per me se non hai già una proprietà e un discreto gruzzolo in banca per cominciare no. A meno che non ti compri un villino con un poco di terra da lavorare in maniera amatoriale. Oppure trovi un settore di nicchia a te congeniale, non si può sapere, magari ti piacciono le lumache o qualcos'altro di poco sfruttato .
Capisco. Volendo quantificare in numeri questo discreto gruzzolo, a quanto ammonterebbe?
Formazione: laurea umanistica, esperienza in sala parto suini e fecondazione artificiale
Re: Lavorare come agricoltore
07/06/2014, 23:34
Beh, dipende cosa vuoi mettere in piedi e in quale parte d'Italia. Una cosa è una cascina da ristrutturare, l'orto e due galline, un altro paio di maniche una vera azienda agricola, con terreni, attrezzatura e magari un allevamento. Ah, c'è una cosa che non si può comprare ma che ha un valore inestimabile in questo campo: l'esperienza.
x autoconsumo , calcola di avere una casa con 2000mq , per cui a seconda di dove titrovi puoi spendere dalle 250 alle 450/500mila euro
un azienda a gricola con uan superfice media di 15ettari in propieta e il resto in affitto , senza allevamneti siamo sui 2 milioni di euro più l'attrezzatura
Mi intrometto nella conversazione per esporre due miei punti di vista: -in agricoltura sono le grandi aziende alla fine della catena produttiva ad avere il più del guadagno; -è veramente una risorsa l'agricoltura biologica? non converrebbe attuarne una razionale e convenzionata, valorizzita comunque da territorio e tradizione? -i singoli agricoltori potrebbero, come similarmente succede per le cooperative del latte, associarsi, in modo da avere più potere di un singolo, per quanto riguarda il mercato ed altro; -nel caso si preferisca cercare di produrre prodotti di alta qualità bisogna puntare ai mercati esteri, poiché questo significa avere un mercato più ampio, maggiori possibilità di sopravvivere a possibili imprevisti, e sopratutto: in Italia non c'è la sufficente quantità di possibili acquirenti per prodotti di lusso, o comunque di alta qualità, dato il periodo attuale di crisi.
E' comunque vero che per le mani dell'agricoltore possano girare ingenti somme di danaro, però non vi rimangono mica!
il problema del consociativismo principalmente e' che trattiamo in genere prodotti deperibili , tralasciando x un momento il settore granaglie che sta pagando al crisi più di alti settore, perché fortemente legato all'oscillazione dei cambi soprattutto dollaro
tutti gli altri prodotyti agricoli , usa , latte verdure sono difficilemnte conservati , se nn trattati o pre trattati .
in second ordine:
il problema della trattative con gli industriali , e la gdo .
che basano il prezzo principlamente sul listino delle borse merci legati ai porti americani e nord europee, soprattutto quando i prodotti agricoli sono merce x scambio( tecnologie, petrolio , a volte armi...)
in italai x grande che tu poi essere il margine e' sempre limitato , soprattutto perché nn si tratta di vendere, ma di rifornire , di pagamenti a 180gg,
poi e' fifficile far caPIRE CHE UN POMODORO DI SERA COLTIVATO IN NORD ITALIA A 1,5 E' A MALAPENA COPRIRE LE SPESE, quando ne arrivnao dal nord africa a meta prezzo...
per me, parlando molto terra terra, il discorso e' questo: il reddito da agricoltura, anche per i motivi che ha esposto Grintosauro, e' piu' o meno quello dappertutto. La differenza che pesa e' il potere d'acquisto del margine di guadagno del produttore.
Esempio pratico il mais da granella. La previsione per l'attuale campagna da me e' di costi di produzione sui 5500-6000 zl a ettaro con la granella che oggi passa di mano (zootecnica) a circa 600-640 zlTon, che e' cmq un prezzo basso, normalmente e' sui 850-900 zl. Normalmente, senza irrigare i tuoi 100-120 q/ha li fai (secco), quindi bene o male hai il margine stirato che c'e' in Italia con questi prezzi, un discreto margine con prezzi piu' cristiani. Inoltre la Pac sui seminativi e' sui 960 zl a ettaro, quindi un ettaro e mezzo di sola pac ti danno un mese di stipendio minimo del CNL polacco (ovvero 1346 zl, che poi e' quel che guadagnano realmente in tantissimi).
La differenza e' che 100 euro qui pesano (sono 420 zl), in Europa occidentale quasi quasi puoi usarli ad accendere il fuoco..
Formazione: laurea umanistica, esperienza in sala parto suini e fecondazione artificiale
Re: Lavorare come agricoltore
08/06/2014, 14:59
Io vedo che nel mio settore non c'è tutela. Produrre qualità costa moltissimo in impegno personale ed economico ma non è considerato. Tanto è vero che il prezzo lo fa chi acquista, o meglio il bollettino. Malerba,sei giovane e l'agricoltura è una cosa complessa. Io faccio ancora fatica a capire, capisco solo che ci sono decisioni che passano sopra la mia testa e non sono tutte a favore del contadino o del consumatore, ci sono equilibri politici , economici, speculazioni in borsa, probabilmente borse piene di soldi che passano sotto i tavoli delle varie commissioni a tutelare gli interessi di chissà chi.
Milli la tutela non c'e' per nessuno, in nessun posto. L'anno scorso qui hanno preso una batosta quelli del colza (casualmente serviva ai tedeschi) e 2 anni fa quelli delle patate (casualmente servivano in Romania e limitrofi), come vedi non e' che cambia molto su questo.. I prodotti agricoli si sa che sono strategici, ma non siamo noi a detenerne il potere di leva politica o commerciale.. E d'altronde non vedo come potrebbero riuscirci gli agricoltori, che sono gia' di per se una categoria eterogenea e bellicosa..
Si arrivera' a un punto che il prezzo sara' quello per tutti e se ci stai dentro campi, se no crepi, tanto chi lo fa per meno lo si trova sempre..