03/10/2009, 12:36
Ad un lettore frettoloso potrebbe sembrare che quanto mi accingo a scrivere siano fatti miei e basta. Ahimé, non è così. Per ragioni che non descriverà di nuovo, essendo state già oggetto di numerosi articoli e perfino di un libro, qualche anno fa noi - mia moglie, la dottoressa Antonietta Gatti, ed io, intendo - fummo privati dello strumento principe che ci permetteva di condurre ricerche intorno ad una scoperta scientifica molto importante di mia moglie, vale a dire certe interazioni delle polveri sottili ed ultrasottili con l'organismo.
Essendo in corso un progetto europeo che Antonietta dirigeva, restare senza microscopio elettronico, ché quello era lo strumento, avrebbe significato il fallimento di anni di lavoro e l'annullamento di un utilissimo progresso scientifico.
Fu così che Beppe Grillo propose di dare pubblicità alla cosa e d'iniziare una raccolta popolare di fondi per acquistare un nuovo microscopio. 378.000 Euro erano la cifra necessaria, e 378.000 Euro furono raccolti nel giro di un anno giusto. lo partecipavo agli spettacoli di Grillo nel corso dei quali raccontavo qualcosa delle ricerche e, sempre pagandomi le spese, per oltre 200 volte in 12 mesi tenni conferenze pubbliche al termine delle quali mendicavo quattrini. Quattrini che arrivavano ad una onlus di Reggio Emilia resasi disponibile e la cui unica cura era quella d'incassare denaro.
E qui sta tutta la mia imperdonabile ingenuità: per evitare che qualcuno pensasse male, cosa che poi accadde lo stesso, io feci intestare l'apparecchio proprio alla onlus che ne diventò legalmente proprietaria. A questo punto, stando a quanto la presidentessa di quel l'associazione, tale Marina Bortolani, affermava, era necessario che il microscopio passasse burocraticamente attraverso un ente pubblico il quale, poi, lo avrebbe girato a noi. Allora, dopo qualche mese di ricerca, io trovai il Centro di Geobiologia dell'Università di Urbino il cui direttore, prof. Rodolfo Coccioni, si prestò alla bisogna. Tutto bene fino a che, il 30 giugno scorso, mi arriva una raccomandata della onlus in cui questa mi comunica che, un paio di settimane prima, aveva "donato" il microscopio all'Università di Urbino. Questo dopo avermi tenuto all'oscuro di trattative lunghissime e, scrive la raccomandata, con il piacet di Grillo.
Qualcuno potrebbe chiedersi quale voce in capitolo abbia Beppe Grillo e che cosa mai c'entri in una bizzarria dei genere. Qualcuno potrebbe pure chiedersi per quale motivo al mondo Grillo avrebbe avuto piacere che il microscopio ci venisse tolto dopo che, con una chiarezza cristallina, lui stesso aveva affermato innumerevoli volte nei suoi spettacoli e aveva assicurato per almeno un paio d'anni sul suo blog che quei soldi erano raccolti esclusivamente perché noi - mia moglie ed io - potessimo avere quell'apparecchio.
Addirittura il sito Internet della onlus Carlo Bortolani contiene un lungo post datato aprile 2007 in cui si conferma che solo noi siamo i destinatari dei microscopio e che solo mia moglie può decidere come e dove usarlo. In aggiunta, tutto questo è riportato pari pari nel documento originale di accordo tra la onlus e il Centro di Geobiologia di Urbino. Se si vuole un esempio di stravagante ipocrisia, poi, si legga la condizione con cui il nostro microscopio finirà in un'università dove non esiste la minima esperienza riguardo la ricerca per la quale tutto quel denaro è stato raggranellato: noi potremo usare l'apparecchio "almeno una volta la settimana".
Lasciando da parte il fatto che tra casa nostra ed Urbino ci sono più o meno 3 ore di viaggio, per prima cosa, la nostra ricerca richiede almeno 8 ore al giorno d'impiego dell'apparecchio per almeno 5 giorni la settimana e, non di rado, il suo uso notturno in una modalità automatica (che ci appartiene e che non daremo certo ad Urbino).
Poi ci vogliono ambienti particolari e apparecchiature a contorno che laggiù non esistono. Poi occorrono tecnici che sappiano preparare i campioni da osservare e, ancora una volta, ad Urbino non c'è quel tipo di personale.
E il denaro? Mantenere un aggeggio dei genere è quanto mai costoso e, notoriamente, nelle università non c'è una lira. Perché, allora? La manovra è fin troppo ovvia: come si era già fatto quando ci si tolse la disponibilità dei primo microscopio, la nostra ricerca deve essere "imbavagliata".
Imbavagliata è il termine che usava a suo tempo Grillo quando, forse, chi ne cura gli'interessi non si era reso conto di che cosa significasse davvero darci una mano. Le evidenze che noi mostriamo in modo tanto impietoso quanto incontestabile danno fastidio, e tanto, a chi lucra sull'incenerimento dei rifiuti vendendosi la nostra salute, a chi vuole costellare la Penisola di demenziali impianti "a biomasse", a chi ficca le ceneri da immondizia nel cemento, a chi infila particelle inorganiche nei vaccini, a chi particelle analoghe aggiunge agli alimenti industriali, e così via. Ora, poi, che i nostri risultati sono arrivati molto in alto e minacciano di arrivare ancora più su, il fastidio diventa pericolo.
Insomma, a scanso di guai, meglio toglierci dai piedi e farlo in fretta. Ciò cui la onlus Bortolani non aveva pensato è che qualcuno avrebbe reagito. Ora un avvocato sta ricevendo centinaia di messaggi da persone che hanno donato quattrini per noi e che si vedono beffate, e quell'avvocato, forte dei mandati ricevuti dai donatori, procederà contro onlus ed Università di Urbino. Tantissimi messaggi indignati arrivano all'Università ed alla onlus la quale, magari un po' ingenuamente perché spesso di quei messaggi io ricevo copia, risponde a tutti che le proteste si limitano a 13 (!) lettere. Ecco: questi non sono fatti miei e basta.
Con quel microscopio noi abbiamo ottenuto risultati di eccellenza assoluta, abbiamo ricerche delicatissime in corso, mia moglie è a capo di un progetto europeo che vede coinvolti 10 centri di ricerca su 6 paesi diversi, siamo riusciti a far passare una legge che riconosce le patologie da "uranio impoverito e nanoparticelle" cosicché i ragazzi che tornano malati dalle missioni "di pace" non saranno più lasciati morire come cani, stiamo ostacolando lo scempio che si fa costruendo inceneritori ovunque, stiamo lavorando su di un sistema per disinquinare l'aria cittadina, e così via. Tanto business non proprio pulito è messo a rischio.
Più di qualcuno consiglia a mia moglie e a me di andarcene da questo squallido paese. Ma noi resteremo: andarcene significherebbe riconoscere che la mascalzonaggine è imbattibile. E noi siamo abituati a vincere.
Stefano Montanari
X INFORMAZIONE e io aggiungo INDIGNAZIONE
03/10/2009, 13:36
Esprimo la mia solidarieta' e il mio sdegno come cittadino, il mio sgomento come neo laureato (un umile neo laureato), la mia preoccupazione per la diffusione di certi impianti e soprattutto per l'ostacolo a chi fa ricerca per il bene comune e non per arrichirsi....queste sono le cose su cui dover riflettere....
03/10/2009, 20:18
vedo però che siamo veramente in pochi ad indignarci
03/10/2009, 21:32
Eugenio la situazione rifiuti a Roma (in molte zone) nel mio paese (vicino Roma) e purtroppo di nuovo nella bella Napoli e' qualcosa di paradossale. Cumuli di immondizia e la prospettiva di impianti a basso impatto ambientale (cosi' dicono....) e annesse vigliaccate come quelle che hai riportato non fanno altro che accrescere la mia indignazione. Ma forse il problema e' propio questo nessuno si indigna piu'....
03/10/2009, 21:40
forse hai ragione armando, non ci indignamo più.. ma ti sei chiesto il perchè? siamo manipolati dalla mattina alla sera, incatenati, storditi, anichiliti... rincretiniti da stimoli che muovono solo la nostra insoddisfazione, la nostra rabbia...
eugenio, non è che c'è poca partecipazione al tuo post, è che purtroppo, non solo la ricerca in italia è ostacolata... la Libertà di pensiero è ostacolata, prima di tutto, poi di decisione, quindi di azione...
ma troppo lungo sarebbe parlarne...
stasera provo troppa delusione ed amarezza per un Paese in cui sono nata e che vedo incancrenire anno dopo anno..
un abbraccio bea
03/10/2009, 21:47
se le cose stanno in questi termini mi indigno pure io, ma mi piacerebbe sentire il suono delle altre campane.
per diversi motivi, primo perchè grillo sapendo di essere nell'occhio del ciclone credo che persino quando usa la carta igenica stia attento a come si comporta, secondo perchè non mi è molto chiaro il paragrafo quasi alla fine dove dice che sua moglie è a capo di un progetto...... terzo perchè vi sono giornali e trasmissioni televisive che sono alla ricerca di certe notizie e se ne fregano di tutto quello che può esserci alle spalle, anzi ci campano, terzo non ho mai accettato come indiscutibilmente vero quello che ha un colore solo, voglio sempre confrontarlo con il colore avverso.
è come se io venissi accusato di essere un pedofilo e tutti mi dessero addosso senza sentire la mia versione, non voglio assolutamente dire,con questo, che ciò che hai postato siano falsità per l'amor di dio, (ambasciator non porta pena) ma potrebbero essere leggermente diverse.
ciao
03/10/2009, 23:13
Rimane il fatto che di ricercatori che se ne sono andati via per situazioni analoghe a quella denunciata (magari in alcuni casi in piccole proporzioni) ne ho visti personalmente parecchi
Fior di intelletti che dovrebbero essere l'orgoglio e il futuro della nazione (si propio cosi', avete letto bene) costretti ad emigrare per qualche pappone e mi fermo qui con gli aggettivi per non abbassare il livello di questo forum frequentato da persone cosi' preparate, ricche di esperienze e punti di vista.
E poi qui con i rifiuti e gli inceneritori c'e' poco da scherzare, cosi' come con le nuove idee di sviluppo nucleare che qualche politico ci propina...
03/10/2009, 23:33
ciao armando, per fortuna il mondo è come si suol dire molto variegato, concordo penamente con te che purtroppo troppi intelletti eccellenti devono espatriare.
ciao