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La vera e singolare Storia di PET IL ROSSO e del suo Socio,

11/02/2012, 7:29

Questa che sto per raccontare è una storia vera!

Io non ho avuto e non ho alcuna parte attiva nella storia stessa, sono soltanto il tramite, la mano, il mezzo perchè la storia stessa fosse più conosciuta.
Anzi, nel raccontare userò per lo più le parole stesse dei protagonisti, i loro stessi scritti, attingerò dai loro diari e posterò le loro, originalissime, foto.

Prima di accingermi a fare questo passo ho ovviamente ottenuto l'ok sia di Pet Il Rosso che di Agri, ed anzi colgo l'occasione per ringraziarli entrambi e, con particolare calore (mi perdonerà Agri) il mio ringraziamento va a Pet Il Rosso!

Amanti della natura, di un rapporto con la natura più "naturale", seguitemi, vedrete che ne varrà la pena :D

Re: La vera e singolare Storia di PET IL ROSSO e del suo Socio,

11/02/2012, 7:32

Da qui in avanti io sarò solo il tramite, le parole che scriverò non saranno mie ma dei protagonisti di questa bella storia, a loro spetta il palcoscenico :D

L'ultima notazione mia è che la storia inizia nel 2010 e continua tutt'ora, gli ultimi scritti che posterò sono di questi giorni. Ma bando alle ciancie e via col racconto...

DAL DIARIO DI PET IL ROSSO

E’ il 25 marzo 2010 e mentre volo verso un posto piu’ fresco in compagnia dei miei cugini, penso con un po’ di nostalgia alla mia ultima residenza, appena lasciata, ed allo strano umano con il quale ho stabilito un rapporto di inusuale collaborazione.
Lo scorso anno, alla fine del viaggio che mi aveva portato dalla montagna verso la pianura, ho deciso di fermarmi in un bel posticino nei pressi di un torrente. Intorno era tutto verde. Parecchi olivi ben curati, un paio di carrubi, molti alberi da frutta, un vigneto, cespugli, fiori di vario genere ed una pianta che ho da subito amato: una giovane Feijoa di cui spesso occupo uno dei rami piu’ bassi, a pochi centimetri da terra.
Il mio territorio e’ ampio circa 800 metri quadrati. Pochi metri piu’ a Nord, nei pressi di un enorme fico, ha eletto la residenza un mio cugino che viaggia sempre con me.
La zona e’ tranquilla ed offre cibo in abbondanza. Il mio problema sono soprattutto i gatti, sempre a caccia di topolini di campagna, ma che so bene non disdegnerebbero di fare merenda anche con un pettirosso!
All’inizio non mi ero reso conto che nello stesso posto vi fossero presenze umane finche’ un giorno, qualche tempo dopo il mio arrivo, sentii un gran rumore e vidi giungere uno scatolone verde che si muoveva sicuro su una stradina tra gli olivi con l’aria di chi si sente a casa propria.

Re: La vera e singolare Storia di PET IL ROSSO e del suo Socio,

11/02/2012, 9:50

Grazie Gianni...non resta che aspettare il seguito...

Re: La vera e singolare Storia di PET IL ROSSO e del suo Socio,

11/02/2012, 11:27

Anche se cosi piccoli questi eccezionali volatili sono capaci di grandi cose,per favore continua appena puoi.....

Re: La vera e singolare Storia di PET IL ROSSO e del suo Socio,

11/02/2012, 11:45

Certo, tra poco andrò avanti! Vedrete che bella storia :D

Re: La vera e singolare Storia di PET IL ROSSO e del suo Socio,

11/02/2012, 11:48

DAL DIARIO DI PET IL ROSSO

... Sono molto diffidente nei confronti degli estranei e quindi per parecchi giorni mi tenni molto lontano dall’uomo che venne fuori dallo scatolone e che continuamente armeggiava, scavava e tagliava e spostava inutilmente cose tutt’intorno alla mia residenza. Questo individuo era continuamente in movimento e sconvolgeva anche le esistenze di alcuni altri miei cugini. A volte lui iniziava ad agitare fronde o a sconvolgere la terra per svolgere le sue incomprensibili attività e costringeva tutti noi a sloggiare dalle rispettive proprietà. Ci riunivamo quindi su un vicino susino e tenevamo consiglio di famiglia.
Il lavoro dell’umano, soprattutto quando smuoveva il terreno, spesso metteva in luce un sacco di larvette, vermini e gustose chioccioline, pensai quindi che fosse il caso di tenerlo costantemente sotto controllo. Di solito, la mattina molto presto, alle prime luci dell’alba, lui arrivava col suo furgone ed iniziava a scaricare materiale, a cambiarsi, ad aprire e chiudere porte. A quel punto mi avvicinavo svolazzando fino ai muretti alla base della pergola ed attendevo con ansia che l’umano producesse qualcosa di buono. A volte il personaggio non produceva niente. In altre occasioni armeggiava con mattoni e cemento ed io, dopo un rapido controllo molto ravvicinato, me ne andavo per conto mio.

(continua)

Re: La vera e singolare Storia di PET IL ROSSO e del suo Socio,

11/02/2012, 11:50

DAL DIARIO DI PET IL ROSSO

... Il massimo della felicità lo raggiungevo nei giorni in cui lo vedevo tirare fuori da un piccolo ripostiglio alcuni arnesi metallici con i quali scavava e rivoltava il terreno.
Mi posavo sui rami del più vicino albero ed attendevo che dal terreno emergessero le mie prelibatezze preferite. Il problema era che larve e vermi sembravano non interessare il mio socio ed infatti subito dopo averli portati alla luce li ricopriva con altra terra.
Io non potevo accettarlo. Fremevo e saltellavo sul posto ma non potevo scacciarlo per precipitarmi sul cibo, sia perché l’umano si comportava come fosse a casa sua, sia perché era piuttosto robusto e minaccioso. Non potevo però fare a meno di saltellare nervosamente e di pigolare per lo spreco di tutto quel ben di Dio. Un giorno sembrò accorgersi delle mie ambasce e si fermò all’improvviso emettendo dalla bocca una specie di squittio. Solo dopo un bel po’ capii che quello voleva essere un modo per comunicare con me. Fui preso dal terrore e fuggii ad ali levate.
Dopo alcuni giorni la scena si ripeté esattamente e questa volta oltre agli squittii l’umano fischiettò ed emise altri suoni dalla bocca, sempre restando immobile. Ero perplesso ma quel matto che per giorni non mi aveva degnato di uno sguardo non sembrava minaccioso anzi per certi aspetti mi appariva comico. Decisi di rischiare e mi avvicinai alle zolle che aveva rivoltato. Con un occhio alle larve ed uno costantemente attento all’umano mi rimpinzai fino a che la paura mi impedì di restare oltre e volai via. Da quel giorno, quando l’umano pensava che qualcosa potesse interessarmi mi invitava con il solito squittio e si bloccava come congelato per permettermi di fare le mie ricerche. La cosa sembrava fargli piacere anche se non ho mai capito perché.
La nostra collaborazione e’ andata veramente alla grande per tutto l’inverno. Per merito suo ho anche imparato a non avere paura della sua onnipresente carriola, anzi l’ho eletta a secondo miglior posto preferito dopo la Feijoa. Quando l’umano la portava al seguito per trasportare gli attrezzi da lavoro e nel contempo estraeva dal suolo le mie prelibatezze, io me ne appropriavo stabilendomi su uno dei manici o sul supporto della ruota che utilizzavo come punto d’osservazione. Cominciavo ad apprezzare questo strano essere anche se i suoi squittii, i fischi e gli altri suoni non li ho mai capiti. Tentavamo di comunicare con il linguaggio ma ci comprendevamo solo con le azioni.

(continua)

Re: La vera e singolare Storia di PET IL ROSSO e del suo Socio,

11/02/2012, 12:15

che cosa carina Gianni, qui davanti ho una feijoa e ho anche i pettirosso.. mi sembra di vederlo quello del tuo racconto

Re: La vera e singolare Storia di PET IL ROSSO e del suo Socio,

11/02/2012, 12:22

Piccolamiss ha scritto:che cosa carina Gianni, qui davanti ho una feijoa e ho anche i pettirosso.. mi sembra di vederlo quello del tuo racconto


Più tardi metterò le foto a integrare il racconto, :D :D :D

Re: La vera e singolare Storia di PET IL ROSSO e del suo Socio,

11/02/2012, 12:37

ho cercato anche io una foto della mia che in questo momento è impresentabile perchè la copiosa neve dei giorni scorsi le ha spezzato un bel ramo ma sarebbe il massimo riuscire a fare lo scatto del pettirosso sull'albero. Aspettiamo le tue immagini
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