Da qui in avanti io sarò solo il tramite, le parole che scriverò non saranno mie ma dei protagonisti di questa bella storia, a loro spetta il palcoscenico
L'ultima notazione mia è che la storia inizia nel 2010 e continua tutt'ora, gli ultimi scritti che posterò sono di questi giorni. Ma bando alle ciancie e via col racconto...
DAL DIARIO DI PET IL ROSSOE’ il 25 marzo 2010 e mentre volo verso un posto piu’ fresco in compagnia dei miei cugini, penso con un po’ di nostalgia alla mia ultima residenza, appena lasciata, ed allo strano umano con il quale ho stabilito un rapporto di inusuale collaborazione.
Lo scorso anno, alla fine del viaggio che mi aveva portato dalla montagna verso la pianura, ho deciso di fermarmi in un bel posticino nei pressi di un torrente. Intorno era tutto verde. Parecchi olivi ben curati, un paio di carrubi, molti alberi da frutta, un vigneto, cespugli, fiori di vario genere ed una pianta che ho da subito amato: una giovane Feijoa di cui spesso occupo uno dei rami piu’ bassi, a pochi centimetri da terra.
Il mio territorio e’ ampio circa 800 metri quadrati. Pochi metri piu’ a Nord, nei pressi di un enorme fico, ha eletto la residenza un mio cugino che viaggia sempre con me.
La zona e’ tranquilla ed offre cibo in abbondanza. Il mio problema sono soprattutto i gatti, sempre a caccia di topolini di campagna, ma che so bene non disdegnerebbero di fare merenda anche con un pettirosso!
All’inizio non mi ero reso conto che nello stesso posto vi fossero presenze umane finche’ un giorno, qualche tempo dopo il mio arrivo, sentii un gran rumore e vidi giungere uno scatolone verde che si muoveva sicuro su una stradina tra gli olivi con l’aria di chi si sente a casa propria.