Lavorare stanca e leggere Grinto pure
Conoscevo già il documento "La transizione agroalimentare" e ringrazio Francesco per l'occasione di rileggerlo anche se ho avuro la stessa impressione della prima volta.
Ottima analisi del problema, ma mi sembra un pò carente dal punto di vista agronomico. Noi agronomi siamo diventati un pò come i geologi, veniamo chiamati solo per mettere una firmetta in una relazione o un piano di miglioramento, ma nessuno ci chiede un serio parere professionale finchè le case crollano per un terremoto o il terreno si stà desertificando.
No sono daccordo sui biocarburanti e sulla biomassa utilizzata come combustibile, ma l'impiego per fermentazione anaerobica e produzione di metano.
L'azoto si rende disponibile alla pianta attraverso la degradazione della sostanza organica per opera dei microrganismi nitrificanti. Il fosforo è sempre presente nel terreno, ma immobilizzato dalla alterazione del ph, anche in questo caso l'opera deile micorrizze permette di renderlo disponibile alle piante.
Il problema è salvaguardare la vita di questi piccoli e indispensabili amici che vivono nei primi 10 cetimetri del nostro terreno.
Non credo sia economico e privo di rischi utilizzare il compost urbano per fertilizzare i terreni, ma inserire nella rotazionei un bel prato polifita che produce biomassa da utilizzare nell'allevamento o biodigestore.
Ciao a tutti.