Non è solo un discorso di crisi e calo dei consumi che effettivamente cè, è anche un discorso di spese di gestione insostenibile soprattutto di natura fiscale, salvo altre spese quali affitti,manutenzione,luce etc e spese di altra natura di cui ovviamente non si può fare a meno.Non è solo un problema di guadagnare quei 50-80 euro netti al giorno che mi permettono di vivere e se cè più lavoro assumo e faccio vivere altra gente, è questione che per guadagnare quei 50-80 euro al giorno devo fatturarne(netti) minimo 250. Ecco perchè molte aziende chiudono e pochi investono in nuove attività,troppo difficile, quanta roba devo vendere per viverci e mantenere un'azienda?
Formazione: laurea umanistica, esperienza in sala parto suini e fecondazione artificiale
Re: la crisi dovè qui non sembra
18/05/2013, 17:28
senza contare che sei obbligato a fatturare un certo numero ,perchè altrimenti il fisco non ci crede e ti tassa ugualmente e visto che non ti crede ti manda pure il controllo della finanza che una multarella te la deve pur fare, mica escono per nulla!
meno male che il settore florovivaistico tira , se riesci a metere da parte 50 euro puliti al gg stai certo che nel settore zootecnico nn si arriva a quelle cifre ,
forse arrivia farli con i polli a soccida ma voglio vdere fin quando dura..
Si ma mica si può obbligare la gente a comprare se non compra non compra. Ammettendo un ricarico medio del 30% (siamo già alti per molti settori) dovremo avere un volume di vendita giornaliero di circa 700-800 euro lordi per un guadagno medio stimato di circa 50-80 euro tolte tasse e spese e per attività con poche spese, questo vale per un attività commerciale dove mangia una sola persona, con il personale il netto giornaliero dovrebbe salire di circa 100 euro al giorno per ogni dipendente.
Un privato che vende senza partita iva (evasore) per avere lo stesso guadagno deve avere un volume di vendita di circa 250-300 euro lordi giornalieri.
Cè il calo dei consumi ma non si può chiedere la luna alle imprese, serve una giusta via di mezzo.
grintosauro ha scritto:meno male che il settore florovivaistico tira , se riesci a metere da parte 50 euro puliti al gg stai certo che nel settore zootecnico nn si arriva a quelle cifre ,
forse arrivia farli con i polli a soccida ma voglio vdere fin quando dura..
Il settore florovivaistico è in forte contrazione, questa primavera cè stata una forte riduzione della richiesta causa crisi e tempo pessimo in alcuni frangenti che ha bloccato la voglia di rifare giardini e terrazzi, è un mercato difficile e molto ballerino, se non sei pronto nei giorni di richiesta rischi di avere del gran invenduto,i più penalizzati sono come sempre i produttori che hanno in stock grosse quantità di merce deperibile, sulle piante stagionali specialmente dopo parecchi giorni in giacenza perdono la qualità e viene sempre più difficile collocarle sul mercato.
grintosauro ha scritto:meno male che il settore florovivaistico tira , se riesci a metere da parte 50 euro puliti al gg stai certo che nel settore zootecnico nn si arriva a quelle cifre ,
forse arrivia farli con i polli a soccida ma voglio vdere fin quando dura..
Il settore florovivaistico è in forte contrazione, questa primavera cè stata una forte riduzione della richiesta causa crisi e tempo pessimo in alcuni frangenti che ha bloccato la voglia di rifare giardini e terrazzi, è un mercato difficile e molto ballerino, se non sei pronto nei giorni di richiesta rischi di avere del gran invenduto,i più penalizzati sono come sempre i produttori che hanno in stock grosse quantità di merce deperibile, sulle piante stagionali specialmente dopo parecchi giorni in giacenza perdono la qualità e viene sempre più difficile collocarle sul mercato.
grintosauro ha scritto:fortunati voi che lavoravate al 30% nel settore zootecnico ma anche cerealicolo quando si arriva al 15 sporco si tira un sospiro di solevo
oggi come oggi e' quando scendi sotto il10% che diventa dura...
La resa non viene data solo dal ricarico ma dal rapporto ricarico/volume di vendita/potenziale di vendita, sul floricolo in vaso si lavora solo nei periodi di alta stagione ( quelli classici dei giardini marzo, aprile e maggio) e con le ricorrenze dedicate (ottobre per i defunti e dicembre per le feste natalizie),il resto dell'anno è un vendicchiare senza capo ne coda, con un ricarico lordo del 10-15% tolte le tasse non rimarebbe in piedi nemmeno un'azienda. In altri settori ad esempio sull'elettronica di consumo e la telefonia hanno ricarichi minimi intorno al 10% ma è anche un mercato più vasto e con un più alto potenziale di vendita.
grintosauro ha scritto: Meglio andare al casinò....
Si praticamente è una lotteria in quanto non è quasi per niente programmabile,devi essere pronto nei momenti di richiesta che variano molto in base al clima,al momento,alle mode, come sempre il mercato parte dal consumatore finale ed il produttore deve riuscire a stargli dietro, non facile considerato che parliamo di piante che hanno un ciclo colturale e che deperiscono abbastanza in fretta.
Molti produttori stanno nuovamente cambiando settore di produzione in funzione all'andamento del mercato.
Giusto ieri è apparso un articolo su un noto quotidiano che parla dell'evoluzione del mercato florovivaistico relativo alla piana di Albenga.