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L’ottimismo è il profumo della vita. E in agricoltura? 
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“L’ottimismo è il profumo della vita!” Così esclamava Tonino Guerra in uno spot pubblicitario di una famosa catena di negozi di elettronica.
Ma è così anche in agricoltura? Leggo sempre più spesso nel forum interventi pessimistici, sia di imprenditori agricoli che di giovani in cerca di lavoro. Mi piacerebbe che in questo piccolo spazio venissero postate le esperienze positive nel settore agricolo, insomma le cose che funzionano anche in questo momento di difficoltà.
Ciao,
Marco

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11/11/2009, 14:00
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Iscritto il: 09/08/2008, 9:24
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faccio un esempio di un comparto che funziona in agricoltura e che la comunità europea ha invece deciso di smantellare.Il tabacco in Italia da dopo la fine del monopolio è sempre stato un comparto assistito dai premi comunitari xchè in molti casi grazie a questa coltura si è tenuta la popolazione agricola ancorata in certi contesti altrimenti abbandonati (colline della campania, del lazio, bassa puglia etc) e la coltivazione ancora oggi tranne che per un tipo di tabacco è ancora in maggior parte fatta con massiccia quantità di manodopera.Il tabacco prodotto in Italia è sempre stato collocato sul mercato interno ed internazionale anzi abbiamo anche sempre per le ns esigenze importato da paesi terzi (extra ue). La ue giustifica la fine del comparto con gli elevati costi sanitari che derivano dal fumo. In europa si fuma e si continuerà a fumare e saremo costretti ad importare tutto il tabacco per i ns fabbisogni importando da paesi dove i controlli sui prodotti utilizzati sono nulli. Per cui oltre il danno la beffa cioè importare un prodotto che fa male per le sue caratteristiche intrinseche e per le schifezze che gli somministrano.
In tutto questo intorno al tabacco gira in Italia un indotto di circa 110.000 persone più una notevole quantità di manodopera straniera spesso illegale.
Il problema è che la coltura và aiutata in quanto costa produrre tabacco ma noi lo facciamo di qualità (senza residui e con ottime caratteristiche fisico chimiche) ed un tabacco di qualità fà meno male
se sono stato poco chiaro a disposizione per chiarimenti ma vado di fretta sono in partenza x bologna x partecipare al convegno sulle bioplastiche

ciao

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11/11/2009, 14:23
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Marco, considerato il fatto che la catena di cui parli in Italia ha chiuso nell'ultimo anno piu di 40 centri commerciali e versa in pessime condizioni pure all'estero (i bilanci purtroppo parlano chiaro), forse quell'ottimismo era davvero mal riposto.
Comunque l'idea di cercare settori ancora sugli scudi e' buona e dal mio canto posso citare la produzione di uova biologiche.
Oltre ad una certa dimensione la redditivita' sembra essere decisamente superiore alla media, (bisogna parlare di lotti da qualche decina di migliaia di galline).Ma se fatta bene sembra essere una buona attivita'.

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11/11/2009, 16:16
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Caro Marco, l'idea di questo post non può non piacere ad un'ottimista per vocazione innata come me! E non so da dove cominciare...
Un esempio che mi fa ben sperare è il fiorire di tanti mercatini locali, che poi così piccoli non sono, che una volta al mese propongono in alcune cittadine umbre la frutta, gli ortaggi, i latticini, il miele, e tanti altri prodotti locali che non vengono immessi nella filiera della grande distribuzione o dei negozi, ma passano dal (piccolo) produttore all'acquirente. I prezzi sono contenuti, i prodotti ottimi e ricercati, il contatto diretto con i produttori è un formidabile mezzo di apprendimento, tanto che spesso vedo famiglie con bambini recarsi a fare acquisti, in modo che anche i più piccoli possano chiedere cose semplici ma straordinarie. Sembra una banalità, ma nel mondo delle merendine piene di conservanti, è sempre più difficile far preferire ai bimbi la frutta fresca o una fetta di pane con la marmellata o il miele. Avvicinando i più piccoli al mondo dell'agricoltura li si educa ad un'alimentazione più sana, razionale e corretta...risparmiando denaro e guadagnando in qualità e salute. ;)

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11/11/2009, 19:04
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Cara Candy,
dal tuo intervento traspare un sacco di ottimismo !!
Ciao,
Marco

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11/11/2009, 19:12
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Marco, ti faccio i miei complimenti per questo topic è un argomento interessantissimo.
Come in tutte le attività l'ottimismo è un ingrediente necessario soprattutto in agricoltura.
Ho notato anche io notevole scoraggiamento da parte di persone che da questa attività devono trarne da vivere ed io sento per loro grande solidarietà. Infatti è molto difficile far nascere l'entusiasmo dalle continue delusioni ma sono convinto che non bisogna mollare.
Non può sempre andare tutto storto...
Un caro saluto
Domenico

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...quando il silenzio incontrò il rumore, lo ripudiò immediatamente perchè non era "musica"...
Domenico


11/11/2009, 20:02
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l'ottimismo in agricoltura? ma l'agricoltura è ottimismo...
come può non essere ottimista chi si affida alla natura, ai suoi cicli, ai suoi valori?
come tutte le attività oggi, richiede impegno e sacrificio, ma questo non toglie che essa sia il mestiere più antico del mondo (a parte un altro, non menzionabile ;) ) e l'unico che ci darà sempre da vivere, che lo si voglia o no!
bea

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11/11/2009, 21:30
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Grazie Marco, anche io la penso in effetti come il buon Dommi, l'ottimismo serve in tutte le cose...più che l'ottimismo in sé, direi, è la determinazione, l'approccio costruttivo. Qui nel cuore dell'Umbria ci sono molte piccole nuove realtà produttive, a conduzione familiare, una ad esempio a pochi km da casa mia; è nata qualche anno fa da una mamma casalinga e le due figlie ventenni. Vivendo in campagna e con poca terra a disposizione, hanno messo a dimora degli alberi da frutto e cominciato con miele e conserve di frutta. Dai negozi locali ora sono entrate in una linea di prodotti tipici distribuiti da una grossa catena di supermercati che devo per forza omettere...e intanto la produzione è incrementata e la ditta è cresciuta...e vendono anche delle stupende salse per la pasta, per i crostini e le bruschette (fettunta in Toscana!) tutte rigorosamente dal sapore umbro...una bella idea e ben riuscita. Hanno anche creato dei posti di lavoro, seppure pochi perchè l'impresa è rimasta piccola e snella, ma molto "vivace". E da un paio d'anni è nato un negozio di vendita diretta dei prodotti, che da piccola attrattiva per i cultori dei sapori tradizionali locali, è oggi diventato anche un piccolo ristorante, portato avanti da altre persone, quindi hanno creato lavoro anche indirettamente, facendo un pò da ispiratrici e da traino...
Io sono un grande fan della loro salsa piccante per la pasta....pensarci adesso che sono sotto antibiotico e non posso mangiare cibi saporiti mi rende un pò meno ottimista :( ma mi rifarò mooolto presto.... :D

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11/11/2009, 21:46
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anche l'ottimismo ha il suo rovescio della medaglia
http://www.youtube.com/watch?v=6Tdj-i4g2VY" target="_blank" target="_blank" target="_blank :lol:

comunque tornando seri, penso che di ottimismo,tranne che in pochissimi casi (ma si parla di grosse aziende ormai avviate già da un pezzo) non ne sia rimasto un granchè, c'è pure da constatare che l'agricoltura è l'unico settore che non morirà mai, forse è questo che fa andare avanti noi agricoltori.


12/11/2009, 10:53
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Caro piercarolambo,
coraggio: un po' più di ottimismo!
Dove lavori?
Ciao,
Marco

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12/11/2009, 11:09
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