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L Europa abolisce i dazi su frutta marocchina - 
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Sez. Suini
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Io credo molto semplicemente che tutto ciò fa comodo alla grande industria di trasformazione, europea ma anche italiana.
Se non sono loro, a qualcun altra potente lobby economica.
Agricoltori italiani? Prrrrrrr.....

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L'esperto è una persona che ha fatto in un campo molto ristretto tutti i possibili errori.(Niels Bohr)
Più la caduta di un Impero è vicina, più le sue leggi sono folli. Cicerone


23/06/2014, 20:53
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più che altro ala industria in genere

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24/06/2014, 7:17
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Sez. Suini
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In più vi possiamo mettere speculatori, la borsa...chiunque abbia la possibilità di avere tanti soldi da smuovere la politica e fare altri soldi sulla pelle della gente che lavora.

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24/06/2014, 19:34
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non diamo la colpa sempre al europa siamo anche noi disorganizzati. Un esempi, dalle mie parti c era una grande fabbrica costruita anni fa quando arrivavano fondi dalla cassa del mezzogiorno, fabbrica per la trasformazione di pomodori, pesche ecc, chiusa da diversi anni, ebbene la smontarono per costruire un centro commerciale ora anche esso in fallimento. Non era meglio cercare di rimetterla in funzione ?? nella zona ci sono ettari e ettari di pesche, invece .... vogliono piazzare quintali di roba con la bancarella sulla strada con la vendita diretta, sembra che dicano ai contadini arrangiatevi !!!

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« Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo » M. Gandhi


24/06/2014, 20:20
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ce da dire una cosa,che siano ortaggi, o che siano frutteti , o vigneti, ciclo utile di produzione e' di circa 15/20anni

ora vorrei fare un ragionamento che potrebbe essere abbastanza contorto ma ha un perché .

se uno considera che in agricoltura più o meno si lavora 45/50anni , vuol dire che grossomodo si fanno 2 cicli produttivi

ora se si continua a piantare le varieta che erano in voga 20anni fa , tu hai gia perso un ciclo..

posso essere d'accordo che nn bisognerebbe piantumare le ultime dopo tutto 3/4anni di prova va bene , ma poi?

prendi il mais/soya /grano/orzo , in 20anni sono passati almeno 100 varieta x coltura , alcune son durate 10 anni altre dopo3 erano gia vecchie .

per piantumare purtroppo devi avere la certezza che x 20/25anni , di poterlo condurre , se tu lo pianti e nn ti rinnovano i contratti di affitto cosa ti resta? il mutuo da pagare e basta...

e quale e' il proprietario che accetta di affittarti un terreno che nn puo toglierti dopo 4/5anni , o che nn puo triplicarti il canone, una volta che inizi a raccogliere , anche solo x il piacere di vederti rosicare al rinnovo del contratto : tu lavori paghi tasse, e mutui e lui su quello che dai, paga si e no il 10%


per cui nn lamentiamoci se le ns vecchie varieta nn vanno , se va bene al massimo puoi reinnestare le piante o sostituire quelle che muoiono di moniliasi , ma nn prima di 2/3anni..

x tutto il resto si tira a campare...

ma se vivivamo in un epoca , in cui nn si riesce a livello di cooperativa 300soci( di cui il 70&% ultrasettantenni e magari senza partita iva ), di avere un servizio di potatura secca , oppure trattamenti unico x tutta la superfice dei soci , o una vendemmiatrice , x i 25mila quintali di uve , sec voi possiamo competere con l'estero?

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24/06/2014, 21:05
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allora e come dico io ke siamo disorganizzari ???

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24/06/2014, 21:28
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il problema è la globalizzazione furiosa .

ci sarà sempre una qualita migliore che fara espiantare le altre, manderà fallito il contadino che non cambia, fara fare mutui che non verrranno pagati e che tali mutui andranno ad essere venduti dalle banche come " cartolarizzazioni " ...che saranno venduti a poracci che perderanno i soldi questi investimenti ...

gira e rigira il cetriolo va sempre dietro alla povera gente ....

se non c' era la globalizzaz ci si mangiava l'arancia che ci stava, e finiva la storia....

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La globalizzazione c'e' e ce la teniamo, nel bene o nel male sara' la realta' con cui confrontarsi, e, a ben vedere, e' lexport che tiene i prezzi a livelli "compatibili con la vita".

Le osservazioni sulla politica ddel campanile e sull'eta' stratosferica dell'agricoltore medio, a cui aggiungerei una politica di polverizzazione fondiaria e l'inesistente pianificazione dello sviluppo del territorio, sono giuste.

In questo momento una coop di orticoltori italiani sta producendo con la testa in Italia e sbaragliando la concorrenza est europea con verdure da taglio che crescono piu' o meno ovunque. In diverse catene GDO trovi quello perche' economico.

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25/06/2014, 7:07
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neoagricolo il tuo e' un discorso alla apri di quelli che rimpiangono la varietà Roberta della pioneer, o che si sono cristallizzati sulla lolita , o che cercano il silvio pastore come grano..

o che la ricerca in 50anni di selezione non sia riuscita a togliere la sterilita basale delle gemme di alcuni vitigni a bacca rossa , per poterli allevare a CGD , e raccoglierli con le vendemmiatrici.



continuare a dare 100 euro agli olivi secolari del mediterraneo, perché fanno bella figura,nel panorama nn vai da nessuna parte..


se per una unita di prodotto che venderesti fatto con imetodi tradizionali , ce ne 99 che il mercato assorbe a 1terzo del prezzo fatto con sistemi diciamo industriali . l'esempio classico e' negli oli di oliva , gli extravergini a 3 euro , nn hanno concentrazioni di antiparassitari , o micotossine , certo il gusto nn e' quello di quelli da 10 euro , pero'..

pero' se vai a analizzare l'incidenza della manodopera , negli impianti ultrafitti , con portainnesti nanizzanti ,spagnoli , e' ridicola , oltre che al costa la meta, rispetto a quelli con raccolta a mano , e anche se gli oliveti dopo 15/25anni son da buttare nel cesso , hanno cmq reso di più di quelli ultrasecolari

e sinceramente io trovo ridicoli quelli che spendono 4/5mila euro x un olivo secolare trapiantato nel giardino qui al nord, pianta che dopo 5/6anni cmq muore..


ripeto il concetto di M,Bechis , delal giunta Chiamparino , in Piemonte il problema grosso e' la frammentazione , oltre che nn e' pensabile dia vere aziende in cui la proprietà e' inferiore a un terzo , e di non avere gli stessi mezzi finanziari che ha goduto x 40anni il commercio , l'artigianato, e l'industria .

si son solo accorti solo ora che la fiat fca, e' fuggita , che la finanza nn fa pil ?

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25/06/2014, 7:33
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Il prezzo lo fa il mercato, il mercato e' l'insieme degli operatori di filiera, compresi produttori e consumatori.

Io potevo pagare il Grana 1 euro in piu' per riconoscere la tipicita', la sapienza del produttore, la tradizione e tutto, certo, e poi mi sarei trovato con un prodotto caro e un cliente da convincere, con forte rischio di invenduto.

Per me resta un dato di fatto: che due attori strategici ed indispensabili, il produttore ed il consumatore, non sanno usare la potenzialita' che hanno. Un agricoltore potrebbe vendere ed un consumatore comprare senza la mediazione della distribuzione, ma non sono capaci di capire l'arma che hanno in mano.

Mi fanno piangere quelli che dicono: al super un uovo costa 1 euro, io lo vendo a 1,10 perche' e' di fattoria e il consumatore mi deve pagare la mia qualita'. Se con quell'uovo, che il commerciante ti paga 0,5 lasciandoti un minimo margine di sopravvivvenza, appunto, sopravvivi, vendendolo a 0,70 sei a posto te, e il cliente che va via contento, e sopra tutto viene a comprare perche' gli conviene.
Poi mettti il banchetto con il vicino che fa l'uva e l'altro che ha la cicoria e si fa gruppo e si dividono i costi fissi, mantenendo l'utile sul proprio prodotto.

Il discorso spagnolo e' di ottimizzazione e di razionalizzazione per avere un costo concorrenziale e maggior penetrazione sui mercati. Anche loro avranno chi gli scarica le arance a meno. Che comunque e' lontano dall'italica comprensione..

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25/06/2014, 11:59
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