L'Austria chiude le frontiere.

speriamo. il fatto è che loro fanno tanti figli mentre noi abbiamo un saldo negativo.

Oggi elezioni in Austria,
un trentunenne s'é spostato dal centro che guida verso la destra. Il motivo sono gli immigrati.
Così tende la mano verso l'estrema destra che potrà governare con lui.
A vincita avvenuta, dice che chiuderà definitivamente la frontiera ausriaca. Così come hanno fatto tutti gli altri paesi slavi ecc.
Purtroppo é conflittuale volere l'Europa unita e chiudere le frontiere ai profughi, isolandosi.
Ma forse non é così conflittuale volere la propria terra, in questo casol'Europa, unita e al contempo decidere che nessuno entri nella tua casa di forza e di prepotenza ...senza neanche bussare.

Ormai le frontiere sono tutte chiuse, alla faccia di quello che si chiamava Europa...

A mio modesto parere certe situazioni ci stravolgono e ci coinvolgono emotivamente e molto spesso ci fanno allontanare da semplici ma importanti concetti basilari che regolano la vita dell’uomo.

Non bisogna dimenticare che confini sono sempre esistiti e non vi è dubbio che hanno giocato e giocano un ruolo fondamentale nella vita dell’uomo, ogni civiltà ha bisogno dei suoi confini perché fanno parte del processo di auto-definizione, c’è bisogno di sapere fin dove possiamo, fin dove dobbiamo e fin dove sappiamo.

La nozione di confine svolge un ruolo cruciale a qualsiasi livello di rappresentazione e di organizzazione del mondo che ci sta intorno e si sviluppa dalla necessità di segnare il luogo di una differenza, di uno spazio in cui potersi riconoscere, dove assegnare regole proprie che sanciscono un’autonomia nei confronti di chi, rispetto ad esso, è esterno.

E’ comunque importante, attraverso il confine, non generare esclusione cercando di porre un giusto “limite” al suo potere ma è altrettanto importante che chi lo attraversa rispetti le regole che vigono in esso, diversamente non si fa altro che creare disordine, estremismi e opposizioni concettuali come, in effetti, sta succedendo.

Per finire, credo non sia giusto sbarrare le frontiere poste ai confini ma non è altrettanto ammissibile l’invasione di spazi altrui con pretese e senza accettare e rispettare le regole e i valori che in essi vigono a discapito della Società che ospita.

Saluti, Gianni

Condivido il suo pensiero, ho l'impressione che siano più sradicati i dirigenti del paese a questo punto, che gli stranieri...

Quoto Gianni in toto.
E ultimamente si sente un bisogno maggiore di identità di appartenenza, forse un'inversione di tendenza dettata dagli ultimi sviluppi o una presa di coscienza dovuta a qualcos'altro

Discorso saggio ed equilibrato. L'eliminazione dei confini era stato pensato all'interno della UE, per i cittadini europei, non riguardava i confini esterni, verso i paesi extra ue.
A mio parere, questa non è accoglienza è un invasione che stravolge il nostro stato sociale.
Per fare un esempio: per i l'assistenza dei 4 milioni di disabili lo Stato doveva stanziare 500 milioni di euro (poi sono diventati 450) , per i migranti sono stati stanziati 4.5 miliardi, dieci volte tanto !!!
È chiaro che dietro le parole di solidarietà, civiltà e accoglienza c'è un business enorme, alle spalle dei poveri, italiani e stranieri.

mi trovo in accordo con gianni58 e con milli.

In effetti, l'accordo era per la libera circolazione nei paesi europei e nacque verso la metà degli anni '80, in un periodo diverso da quello attuale, sia temporale che economico.

Allora l'Europa era in crescita, non c'erano minacce militari e i flussi migratori verso l'Europa erano minimi.

Si era in un periodo di ottimismo e si poteva fare a meno delle frontiere interne e il rafforzamento delle frontiere esterne, anche se considerato, non fu trattato come elemento prioritario.

Oggi quel mondo non esiste più, tante cose sono cambiate, quindi non è pensabile ragionare come allora.

Con il moralismo da due soldi (o finto) non stiamo facendo altro che produrre arricchimento per le mafie interne ed esterne e per i terroristi senza alcun beneficio per le popolazioni interessate.

Bisogna adeguarsi ai tempi ed ai problemi attuali, in tempi brevi, non pensando oggi e agendo domani. Domani ci sarà una diversa realtà!

Oggi è necessario rafforzare le frontiere "esterne" che sono un bene pubblico europeo, lasciando aperte le frontiere "interne" per il completamento dell'integrazione europea.

Saluti, Gianni

[quote="gianni58"]

Bisogna adeguarsi ai tempi ed ai problemi attuali, in tempi brevi, non pensando oggi e agendo domani. Domani ci sarà una diversa realtà!
Oggi è necessario rafforzare le frontiere "esterne" che sono un bene pubblico europeo, lasciando aperte le frontiere "interne" per il completamento dell'integrazione europea.



Condivido tutto quanto detto sopra ed in questo intervento.
In effetti occorre una dinamica decisionale che, sarà pure impensabile, ma che bisogna attuare non da domani ma da ieri.
Ho riportato le due ultime righe perchè, in particolare l'ultima, mi piacciono troppo.