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L'agricoltura settore trainante? 
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Sez. Orticoltura
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Iscritto il: 09/08/2008, 9:24
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http://www.informatoreagrario.it/ita/Ri ... 51%20kB%29

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27/08/2011, 9:32
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Le ricette proposte per la soluzione dei problemi di carattere strutturale non mi sembrano chiare. Per quelle congiuntali penso ci sia poco da fare (a parte, come dice, una migliore gestione mediatica dei periodici scandali).
Sarà anche vero, come dice in fondo all'articolo ("Il costante – e «libero» – ricorso daparte della distribuzione organizzata a pratiche di promozioni, vendite sotto costo, ristorni e ritardi di pagamento, messe in atto anche nei confronti dei grandi gruppi dell’ortofrutta nazionale, è infatti il principale, anche se non l’unico, fattore da cui scaturisce la fortissima depressione delle quotazioni di frutta e ortaggi e il conseguente aggravio della posizione di produttori e cooperative".) ma io, come consumatore non ne ho visto tanti benefici.
Ad esempio, in tutta l'estate ho visto una sola volta i peperoni a 1,20 al Kg, anche ora sono fissi a 2,75 euro al kg.
Torniamo al problema della distribuzione (grande e piccola) e della sproporzione tra prezzo pagato ai produttori e quello pagato dai consumatori!
Ciao,
Marco

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27/08/2011, 10:02
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In merito a questo tema lancio una provocazione ma che non vuol ferire nessuno, anzi.

Ma non è forse che non sempre è tutta colpa della GDO. Anche gli agricoltori non hanno le loro colpe?
Io vedo che nel mondo dell’ortofrutta si è instaurato tutto un apparato cooperativo che lucra ampiamente alle spalle degli agricoltori, in mezzo a cui si sono introdotti un certo numero di commercianti con pochi scrupoli. Ma possibile che almeno le aziende medio grandi ( ve ne sono anche da 20-100 Ha anche frutticole in alcune zone) non riescano a investire in frigo aziendali vendendo il prodotto al momento opportuno per non per forza svenderlo in raccolta o consegnarlo a coop che danno loro quello che vogliono, quando vogliono, se avanza qualcosa dopo che hanno guadagnato bene loro? Guardate i bilanci delle principali realtà cooperative ortofrutticole, sempre belli grassi e quelli degli agricoltori sempre piu’ magri.

E questo vale anche nel mondo dei cereali ad esempio per il mais. Le aziende che hanno investito in un capannone per stoccare il prodotto ed in un piccolo essiccatoio, bene o male la sfangano potendo vendere con calma ed in momenti opportuni il prodotto (oltre che risparmiando su trasporti ed essicazione). Chi è invece costretto a consegnare il suo prodotto nelle mani di altri, lascia a questi altri, il guadagno e all’agricoltore viene dato qualcosa se avanza.

A volte mi par di vedere che sia la scarsa mentalità imprenditoriale il male maggiore della nostra agricoltura. E’vero ci sono aziende piccole, imp.anziani….. ma molte aziende vanno avanti per inerzia senza investimenti solo attendendo e sperando sempre che l’anno prossimo sia migliore.

So che molti non saranno d’accordo con me ….eppure è quello che vedo girando per le campagne. Chi ha investito ora va benino (e magari qualche giovane ha preso coraggio ed e' rimasto), chi non ha investito è out e non può far altro che chiudere.


27/08/2011, 10:37
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un piccolo frigo , un piccolo essicatoio.. non so io la penso diversamente

forse per esperienza.

in questi gg stanno ultimando l'ultima linea di stoccaggio con l'essicatoio nuovo da 600ton/gg oltre ai 2 essicatoi che gia' hanno nella cooperativa per il mais, e arrivare oltre le 20000 ton. di capacita' di stoccaggio.

forse in questa zona, tolte le cooperative fallimentari, quelle rimaste hanno saputo misurare, fare piccoli passi, dare un prodotto ( x io che mi faccio i mangimi) leggermente migliore che molti privati e sopratutto da 10 anni certificato di filiera,

alla fine i risultati di conversione ci sono (robyvan puo dirlo) pero' che dire mai mollare la presa, si e' sempre in trincea (e nn quella del silos)


sulla frutta nn basta il frigo, ci va il confezionamento , come insegnano i centri del saluzzese, visto che da voci fidate , hanno iniziato a far dei contratti con l'argentina , dove hanno impianti di fruttiferi da coprire i 12 mesi di lavorazione, squadre di opreaoi potatori e raccoglitori che finiti qua, si spostano la, dopo tuto nella regione di cordoba, la meta' degli abitanti hanno origini piemontesi, mettersi d'accordo e' stato facile ... o meglio così dicono..

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27/08/2011, 14:02
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Io non sono contro le cooperative sia beninteso, quelle che funzionano godono della mia stima e di quella di tutti gli agricoltori ma sono veramente poche. La maggior parte assorbono i guadagni dell'agricoltore lasciandogli le briciole, andando spesso a braccetto con la GDO con cui stringono patti che non vanno assolutamente a favore delle imprese agricole . Ecco perchè dico (e vedo) che chi è tornato a fare in proprio (stoccaggio ed anche confezionamento), un po' se la cava, non dovendo mantenere queste sanguisuga bravissime ad autosostenersi ma che danno ben poco aiuto agli associati/conferenti. Se poi vi sono strutture che funzionano giu' il cappello .... quelle sono vero valore per il territorio. Diversamente varrà il detto chi fa per se... fa per tre.


27/08/2011, 14:49
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ce da dire una cosa, del piemonte , e cioe' che sul settore cooperativistico , ha avuto molto meno incentivi , rispetto a regioni come emilia romana per esempio.

e soprattutto nel settore cerealicolo , e vitivinicolo , ha avuto una concorrenza abbastanza serrata e secondo me questo tipo di concorrenza ha selezionato abbastanza. anzi dal crac fedit ha avuto un banco di risposta.

pero' mai e poi mai vedrei un agricoltore /servo come nell'epoca pre legge 203/82

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27/08/2011, 19:47
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