«L'agricoltura del futuro deve essere razionale» Il professor Filippo Rossi della Cattolica ospite al Carroccio Ancora una conferenza di notevole interesse è stata organizzata al Circolo culturale Il Carroccio dal presidente Irio Gerelli, con la collaborazione del consiglio direttivo e del moderatore dell'incontro Alessandro Ballerini: questa volta il relatore è stato un ospite d'eccezione, il professor Filippo Rossi. Dopo il saluto del presidente Gerelli è intervenuto Ballerini, che ha sintetizzato il curriculum dell'oratore. «Il professor Filippo Rossi - ha detto Ballerini - è un mio caro amico, ha conseguito tre lauree, è fra i personaggi più quotati della Cattolica di Piacenza, dove collabora con il professor Giorgio Calabresi». Il professor Rossi nasce a Piacenza l'11 agosto del 1963; si laurea in Scienze Agrarie presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore dove dal 1993 è inquadrato come Ricercatore. Si è occupato per molti anni di nutrizione animale e attualmente è coinvolto in ricerche sulla valutazione nutrizionale di alimenti per l'uomo. Il professor Rossi nel suo intervento ha osservato che la nostra società si caratterizza per un progressivo distacco dal mondo agricolo, le cui problematiche pratiche sono sempre meno conosciute dall'opinione pubblica. Questo ha portato al paradosso che, mentre l'adozione di tecniche agronomiche e di allevamenti razionali ed intensivi ha consentito di accrescere la disponibilità di cibo e la sua qualità igienica, l'opinione pubblica mostra una crescente attenzione e rimpianto verso una tecnologia agraria che non era in grado di sfamare tutti e che dava prodotti di qualità inferiore, basti pensare alla necessità di bollire il latte crudo per evitare il rischio di contrarre la TBC. I progressi sulla nutrizione animale, ha proseguito l'oratore, consentono di avere latte, carne e uova di alto valore dietetico, arricchiti con acidi grassi essenziali o con vitamine. La presenza di tossine fungine in alimenti animali o vegetali è diminuita grazie all'impiego di fitofarmaci e l'adozione delle tecniche di lotta integrata ha consentito una riduzione dell'impiego e dell'impatto ambientale di questi ultimi. L'applicazione dell'ingegneria genetica consente di ottenere alimenti notevolmente migliori rispetto alle modifiche genetiche ottenute in maniera tradizionale. La riscoperta delle pratiche agronomiche tradizionali, in primis la rotazione colturale operata dall'agricoltura biologica è stata importante per recuperare una sensibilità verso l'impatto ambientale che ha ogni attività umana, agricoltura compresa. I prodotti biologici, pur avendo spesso un più elevato contenuto in antiossidanti, hanno però anche un maggior contenuto in microtossine. Che agricoltura allora per il futuro, convenzionale o biologica? Nessuna delle due: per gli anni a venire servirà un'agricoltura razionale, che non demonizzi concimi, fitofarmaci od OGM, ma che li usi con attenzione quando servono. La Natura non è perfetta e l'Uomo deve prenderne i frutti correggendola, quando serve. Al termine dell'interessante chiacchierata il professor Filippo Rossi ha risposto a numerose domande del pubblico e al termine della serata Irio Gerelli gli ha fatto consegnare l'artistica targa de "Il Carroccio", fra gli applausi dei presenti.
Re: «L'agricoltura del futuro deve essere razionale»
11/08/2009, 23:32
certo che la natura non è perfetta, se esiste la ""bestia"" uomo, mentre se l'uomo si limitasse ad essere animale la natura sarebbe perfetta eccome e poi come fai a dar credito a chi dice che sono meglio i prodotti trangenici rispetto a quelli naturali forse e dico forse fra 2000 anni potranno giudicare se ha detto il vero o meno per il momento non sappiamo ancora come stanno le cose, altrimenti non sarebbero vietati in determinate situazioni e i luminari della scienza che mettono in dubbio quello che asserisce il dott. rossi non sono i medici di paese............, per quel che mi riguarda mi schiero con gli scienziati che dicono no algli OGM.
Re: «L'agricoltura del futuro deve essere razionale»
11/08/2009, 23:51
nessuno e perfetto.
il problema e' l'evoluzione dove porta , e quali sono i suoi prodotti.
se in natura si puo parlare di evoluzione, nel nostro campo si parla di selezione. e intendo anche nel campo umano.
vedasi i canoni di bellezza 50 anni fa e i canoni oggi , come quelche giorno fa sui quotidiani , hanno scoperto che nel mondo stanno sparendo le donne euomini esteticamnete brutti , (tralasciamo la speigazione scintifica, senno si diventa razzisti contro i brutti...)
fra 2000 anni non sara il problema della selzione delle piante ,ogm o non ogm , ma sara come avremo fatto a sopravvivere , con la meta delel risorse che abbimo oggi a disposizione, sempre che il genere umano ci sia ancora, e se quelli che son rimasti belli o brutti che siano riusciti a trovare qualcuno che lavori al loro posto.. perche con l'andazzo dei tempi...
Re: «L'agricoltura del futuro deve essere razionale»
12/08/2009, 0:07
Abbiamo tanti limiti e non siamo capaci di rispettare neanche noi stessi, un mondo pieno di profeti, vi ricordate quando uscì l'amianto? fu definito la scoperta del secolo, il futuro dell'uomo, il perfetto, e oggi a distanza di pochi anni problemi, quasi insuperabili, su come smaltire questo pericoloso Killer, ci vuole cautela nello stravolgere il delicato sistema in cui viviamo, perché niente è a caso e niente è indipendente dal resto, saluti Mario
Re: «L'agricoltura del futuro deve essere razionale»
12/08/2009, 6:09
buongiorno a tutti voi. il mio parere è che, se il prof. rossi dice che la natura non è perfetta, forse intende che non è come la vorrebbe lui, come lui ritiene opportuno che questa dovrebbe essere... la Natura non è un supermercato, dal quale prendi quello che vuoi e dove puoi cambiare la disposizione degli scaffali... la natura è il nostro habitat biologico, quello che in qualche modo ci ha generato e che ci permette la sopravvivenza. non va corretta la natura, casomai è l'uomo che si deve "correggere" (ma anche questo termine è sbagliato) per rimanere vivo all'interno del suo insindacabile equilibrio... condivido la razionalità sia nell'allevare che nel coltivare, ma entro certi criteri. l'allevamento intensivo va oltre le mie soglie di tolleranza per quanto riguarda il rispetto per gli animali (vedi polli e suini in batteria) e sono sicura che un animale allevato in armonia produce carni, latte e uova migliori... per quanto riguarda la coltivazione intensiva, è stato il metodo più veloce per accellerare la desertificazione ed aumentare la fame nel mondo... vedi la rivoluzione verde della seconda metà del 900... ma mi sembrano cose scontate eugenio. possibile che ancora ci siano studiosi che impegnino le proprie energie nel sostenere le grandi aziende petrolifere e tecnologiche, senza invece tener di conto di quanto siamo vicini al collasso? bea
Re: «L'agricoltura del futuro deve essere razionale»
12/08/2009, 7:13
il prof Rossi ha pienamente ragione . concimi chimici , fitofarmaci e ogm sono l'unica possibile strada per un futuro nell'agricoltura, per un'agricoltura che supporti il modello di vita attuale fatto sempre più di grandi metropoli dove migliaia di persone vivono in celle una sull'altra, che si muovono su veicoli altamente inquinanti e che hanno ormai modificato le loro concezioni e necessità alimentari. il prof rossi ha ragione perchè se negli allevamenti intensivi non tieni sotto controllo gli animali con buone dosi di antibiotici son disastri ( le danno anche alle api ). il problema non è discutere di quale agricoltura ma di quale VITA. agricoltura, industria, artigianato sono a supporto del tipo di vita che si sceglie ( se sono sotto controllo )
Re: «L'agricoltura del futuro deve essere razionale»
12/08/2009, 7:37
facciamo un passo indietro bea, di broiler in batteria e' un luogo comune di 20 anni fa, perche oggi come oggi sarebeb talmente costoso fare un impianto in batteria , anche come spese di mantenimento che sarebeb antieconomico, meglio i grandi tunnel risaldati a zone.
oggi come oggi secondo me e' il razionalizzare le energie , le forze lavoro , i prodotti impiegati , perche i margini sono risicatissimi
tra una agricoltura intensiva ed estensiva , non so quale sarebbe meglio in termini di efficenza
Re: «L'agricoltura del futuro deve essere razionale»
12/08/2009, 10:04
Sono d'accordo con Mario. Quando madre natura si ribella non lo fa per caso, lo fa perchè qualcuno aveva messo qualcosa fuori posto. Ha ragione Bea quando dice che la natura non va corretta. Le ribellioni della natura sono delle "lezioni" terribili che l'essere umano non sempre sa valutare. Parlassero pure i professori, come si fa a dire chi di loro ha ragione e chi ha torto, forse vanno bene più di una sola idea purchè equilibrata. Dommi
Re: «L'agricoltura del futuro deve essere razionale»
12/08/2009, 10:27
si, in effetti, ha ragione massimo... ha ragione il professor rossi. il problema è che, dietro a queste ragioni, non c'è la VITA. dietro ai fitofarmaci, all'abuso intensivo, ai concimi chimici, agli ogm c'è una lenta e straziante agonia sia per la vittima che per il suo stesso carnefice... la presuntuosa arroganza di coloro che pretendono di cambiare le leggi della Natura è completamente cieca di fronte alle conseguenze che provoca.
Ma che importa, tanto siamo di passaggio... o no?
grinto, mi piace il tuo modo di affrontare certi problemi mantenendo sempre una visione concreta e razionale delle cose. te lo invidio un pò, perchè ti permette di schierarti tra coloro che soffrono di certe situazioni e nel contempo cercare soluzioni pratiche...
p.s. cosa sono i grandi tunnel a zone di cui parli? io ero rimasta a due mesi fa, quando ho visto in un capannone sotto un sole cocente decine di maiali tenuti sul cemento e senza acqua a disposizione... o quando ho visto galline ovaiole a centinaia chiuse in gallerie minuscole di ferro, con la testa infilata tra le sbarre per mangiare e l'uovo che cadeva da dietro la gabbia, con 20 centimetri circa di spazio laterale...
Re: «L'agricoltura del futuro deve essere razionale»
12/08/2009, 11:27
i tunnel sono dei capannono a tetto tondo ,alti nel punto culminante sui 6/7 metri in genere in lamiera grecata coibentata con schiuma polieuratanica, con travatura in tralicci in ferro , dove vengono allevati i broiler , che in 60 gg sono oltre 2 kg.
sul metodo di allevevamento , non discuto perche ce un intreccio di genetica , e mangimi non indiffrente. alle persone che vogliono un pollo (pulcino di 60 gg gigante sarebbe mefglio dire) che cuocia in 20 minuti scarsi , e' uan carne ottima.
a noi che la carne di pollo una volta cotta non deve staccarsi dall'osso , meglio il maschio dell'ovaiola , non sara ruspante al 100% , ma si avvicina molto.
io non sono per l'esasperazione delle tecniche di coltivazione e allevamento, perche non porta ricchezza.
dicoiamo che sono per la apr conditio , cieo che ci devonoe ssere regole di produzione , e sociali uguali in tutto il mondo , perche oggi come oggi chi guadagna e inquina piu di tutti (nonmi venite a dire che una nava cargo di 20mila tonnelalte si stazza , non inquina , mica va a forza di vento?? nonmi venita e dire che un tir , che viene scaricato x mezzo dei muletti, che ricaricano su dei furgoni per i negozi , non inquinano..) e' il settore legato ai comemrci inter- e intra nazionali.
alla fine se io compro per esempio le angurie dal nord africa, devo anche considerare il fatto che chi a brescello(onore ai 2 attori che reso famoso quel paese) non riesce a commercializzarli , crea un debito sociale
idem per i suini , che importiamo dal nord europa idem per il latte , che importiamo dal'este uropa idem per la cerna che arriva dall'argentina
cioe se io nn vendo (oppure svendo ) i bovini a mia volta , non faccio degli investimenti( ristruttare casa, comprare le porzioni deglia ltri comprorpietari) e a sua volta quelli che ricevono i miei soldi faranno uguale
mentre se un importatore da 1 centesimo al kg , le augure in n ord africa, comunque quel povero disgraziato che le ha coltivate, non ci fare NULLA , non ce il tanto auspicato a destra e manca(nel senso che anche in questo caso al sinistra , amnca cioe' latita..) benedsere diffuso.
perche uan votlache il consumatore ha speso il 15% in meno , con quello che harisparmiato che fa?