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«L'agricoltura del futuro deve essere razionale»
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mantovano46
Iscritto il: 14/06/2009, 10:45 Messaggi: 4968 Località: colline lago maggiore (novara)
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PALLINOF ha scritto: Non è necessario un giro nel web basta conoscere un pò di storia dell'uomo per sapere che il biogas veniva usato 5000 anni fa per avere combustibile senza bruciare alberi e compromettere l'ecosistema. Ma forse Manto non era ancora nato Forse pochi sanno che il nostro Alessandro Volta oltre che la pila scoprì anche il metano o gas di palude chiamato "il respiro del diavolo". Scusate mi dimenticavo che gli antichi mangiavano le scorze e buttavano via i fichi! Buona notte. io non ero ancora nato , e tu volevo semplicemente che ti facessi un giro nel web per vedere che gli unici che traggono utile dai biodigestori sono gli installatori degli impianti caterpillar in primis con i motori. e non confondere il biogas naturale di alessandro volta che poteva servire per alimentare 100 lampade con il biogas prodotto in modo forzato. una delle mie attività svolte negli ultimi 15 anni è stata quella di depurare tutti i gas di scarico prodotti dai motori alimentati a biogas , quindi non sono certo io quello che mangia le pelli e getta i fichi, se vuoi posso farti la mappa di tutta l'italia dove si produce biogas in quantità accettabile per considerare l'impianto come tale, non certo le porcilaie da 5000 maiali. ma discariche di consorzi che raccolgono l' immondizia di centinaia di migliaia di persone. ciao
_________________ LA DONNA MAGRA PIACE ALL' UOMO SENZA .....DENTI!!!
LA TEORIA NON HA MAI PRODOTTO NULLA, LA PRATICA TUTTO (ivano il mantovano)
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14/09/2009, 23:06 |
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dommi
Iscritto il: 06/01/2009, 18:55 Messaggi: 1696
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Ragazzi, visto che si parla di gas, chi mi sa dare qualche lume sul "radon". Nel comune di Paliano (FR) dove io sto ora, il Sindaco ha inviato una lettera ai cittadini (non so se solo a quelli che abitano in campagna) preannunciando che verranno fatto dei rilievi sulla presenza di questo dannoso gas, nelle abitazioni... Che dite, c'è da preoccuparsi Dommi
_________________ ...quando il silenzio incontrò il rumore, lo ripudiò immediatamente perchè non era "musica"... Domenico
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15/09/2009, 4:36 |
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grintosauro
Iscritto il: 01/01/2009, 8:57 Messaggi: 21981 Località: chieri (torino)
Formazione: agrotecnico specilizzazione zootecnica da carne
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parliamo in soldoni che ci capiamo meglio
secondo me 330 ettari di colza ,(se non colza girasole , ma ha bisono di un po piu di potassio) producono abbastanza olio da usare tale e quale anche senza trasformazione in biodiesel x condurre 1000 ettari di cui 330 a pioppo con turnazione di 10 anni che da una parte va alla cartiera e dall'altra viene cippato ,
sul resto tra minima lavorazione e pascolo malcontati dovremo farcela a essere positivi.
il colza non ha bisogno di grandi lavorazioni meccaniche , per questo lo preferisco a girasole e soya , anche se dalla vendita delle relative farine di estrazione ci si guadagna qualcosa , e si possono utilizzare benissimo nei mengimi , a differenza del colza o del ravizzone
.e mediamente a 2,5tonnellate x ettaro sono 800/850 tonnellate di seme tal quale , quanto se ne ricava di olio?
il pioppeto che dire 3 passate col trinciastocchi all'anno ed e' tutto pulito ,consideriamo che e' un macchina che viene usata e ha uno sfruttamento in termini marginali ottimale .
con un trinciastocchi di 6 metri a 10km orari , x difetto si trinciano 5 ettari l'ora , per un consumo a ora di 20 litri di combstibile x cui 4 tonnllate di olio all'anno , non si vedono neanche
il resto meta a prato stabile rinnovato ogni 2 anni , una parte a pascolo e una parte x fieno , e il resto a grano e mais
quando tutto x tutto consumi 20 /25tonnellate su 1000 ettari secondo me te ne avanza ancora.
e non penso che te ne serva il doppio di olio tal quale x far andare avanti i trattori , visto che gli ultimi possono andare avanti anche a olio puro e non a biodiesel
calcola che oggi l'olio di colza costa uguale al gasolio centesimo piu centesimo meno.
_________________ Non sto bene come vorrei, ma neanche male come vorrebbero.
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15/09/2009, 8:03 |
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PALLINOF
Iscritto il: 13/12/2008, 18:14 Messaggi: 617 Località: Bevagna (PG)
Formazione: Laurea Scienze Agrarie
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Ciao Manto, conosco abbastanza bene gli impianti a biogas e concordo sulla non ottimale utilizzazione di questa tecnologia usata soprattutto come soluzione per disinquinare i reflui degli allevamenti zootecnici, ma anche la sua utilizzazione per le discariche urbane mi lascia un pò perplesso. Il problema è che ogni sostanza, anche la più naturale, quando viene concentrata oltre certi limiti crea problemi di inquinamento compromettendo l'equilibrio dell'ecosistema. La fermentazione anaerobica della sostanza organica attraverso alcuni microorganismi è un processo naturale e produce biogas. Come ben sai il biogas è composto da molte sostanze che dipendono dal materiale di partenza, quello che ci interessa è il metano mentre il resto (soprattutto zolfo) può creare qualche problema nel suo utilizzo, soprattutto per alimentare dei motori. Anche con la tecnica della lavorazione profonda, interrando la materia organica, attiviamo il processo di fermentazione anaerobica con produzione di biogas che viene successivamente disperso nell'aria con altre lavorazioni. Pochi ne parlano ma questo fenomeno è il principale responsabile dell'emissione di metano nell'atmosfera e come tutti sanno il metano contribuisce molto più della anidride carbonica all'effetto serra. Purtroppo l'ignoranza di molti agricoltori che credono che interrando i residui colturali o letame nel terreno con le lavorazioni contribuisce all'aumento della sostonza organica è dura a morire. Allora perchè sprecare questa importantissima fonte di energia???????? Un biodigestore non è un impianto molto complesso e non richiede eccessivi investimenti, in più può essere dimensionato all'azienda sostituendo l'allevamento o affiancandolo in modo da disporre di energia e fertilizzanti da utilizzare nella superficie coltivata. Un'altro punto debole da te sollevato e che mi trova d'accordo è l'utilizzazione del biogas per la produzione di energia elettrica. Produrre energia elettrica attraverso dei cogeneneratori significa avere un rendimento del 25%, cioè mangiare la scorza e (spesso) buttare via i fichi, cioè il 75% dell'energia sottoforma di calore. In conclusione le strade da seguire sono due: o utilizzare il metano direttamente oppure sviluppare la tecnologia della cella elettrolitica microbiologica per la trasformazione in energia elettrica con un rendimento intorno al 90%. Forse conosci l'impianto a biogas di Olmeto, Marsciano, Perugia, uno dei primi impianti costruito nel lontano 1987 con circa una trentina di miliardi della comunità europea?????? Buona giornata a tutti.
_________________ “ Prima di Giove non v’erano contadini che coltivassero la terra, né era lecito delimitare i campi tracciando confini: tutto era in comune e la terra, senza che le fosse richiesto, produceva spontaneamente e con generosità ogni cosa.” Virgilio.
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15/09/2009, 8:46 |
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mantovano46
Iscritto il: 14/06/2009, 10:45 Messaggi: 4968 Località: colline lago maggiore (novara)
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ciao pallino ma l'impianto di olmeto non era stato chiuso
_________________ LA DONNA MAGRA PIACE ALL' UOMO SENZA .....DENTI!!!
LA TEORIA NON HA MAI PRODOTTO NULLA, LA PRATICA TUTTO (ivano il mantovano)
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15/09/2009, 14:00 |
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Valdorcia
Iscritto il: 24/03/2009, 11:01 Messaggi: 368 Località: Radicofani (Siena)
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Per Dommi. Il radon è un gas nobile, naturalmente radioattivo, è il risultato del decadimento radioattivo del radio. E’ normalmente presente nei suoli in particolare quelli vulcanici e tufacei. La sua permanenza nell’ambiente domestico viene considerata pericolosa perché seconda causa di tumore ai polmoni dopo il fumo. La migliore prevenzione sarebbe la costante ventilazione dei locali.
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15/09/2009, 14:04 |
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PALLINOF
Iscritto il: 13/12/2008, 18:14 Messaggi: 617 Località: Bevagna (PG)
Formazione: Laurea Scienze Agrarie
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Sinceramente non invidio il vostro mestiere di cercare di convincere agricoltori incazzati e armati di trattori che sembrano carri armati. Certo che argomenti come il contagio degli alimenti biologici da parte di micotossine oppure l’aumento di cancro a causa dell’impossibilità di acquistare verdure, mi sembrano un po’ debolucci. Dare la colpa alla concorrenza dei paesi stranieri invocando protezioni statali, oppure dare la colpa alla crisi sognando nuove frontiere perché questa è l’unica strada percorribile e a senso unico, mi sembra un buon viatico per essere letteralmente schiacciati da quelle ruotone mostruose.
Non è necessario essere economisti per capire che la diminuzione di reddito è dovuta all’aumento dei costi di produzione. Le tecniche di coltivazioni e allevamento oggi in uso e che permettono certe produzioni hanno bisogno di investimenti sempre più crescenti dovuti al maggior impiego di prodotti (mezzi tecnici) e dall’aumento dei loro costi legato al prezzo del petrolio con cui sono fabbricati.
L’agricoltore accorto sa bene qual è il prezzo minimo di vendita del suo prodotto, necessario a ripagare almeno i costo per produrlo. Il film segnalato da Federico mette in evidenza la diminuzione del potere di acquisto del consumatore che non sarà più in grado di soddisfare i costi di produzione, conservazione e distribuzione dei prodotti alimentari. L’intero sistema economico a partire dall’agricoltore, non solo non avrà più reddito, ma non riuscirà più a coprire i costi fissi di produzione, ciò comporterà un inevitabile collasso. Allora ripensando un po’ alle origini, obbiettivo delle nuove tecniche di produzione è stato ridurre la manodopera. Questo in parte perché la macchina non protesta, non va in maternità e non pensa idee strane, ma soprattutto perché il petrolio permetteva di produrre macchine e prodotti a prezzi concorrenziali. Certo che la manodopera in eccesso doveva essere impiegata in altri settori per produrre prodotti che loro stessi avrebbero consumato, ma il consumatore ha bisogno di un potere di acquisto sufficiente a poter accedere al prodotto e garantire una copertura dei costi e il reddito degli investitori. Questo sistema è stato alimentato prima con politiche statali poi con il credito adesso ci propongono di attendere a nuove frontiere.
Forse non è il caso di pensare ad un’agricoltura che riesca a ridurre i costi di produzione e creare nuovi posti di lavoro valorizzando quei prodotti tipici che da sempre ci hanno contraddistinto nel mondo?????
Se così fosse rimbocchiamoci le maniche agronomi, tecnici e agricoltori tutti lasciando da parte le ideologie che ci dividono per non perdere l’occasione unica che questa crisi ci sta offrendo.
“Parole e scherzi vuoi sprecare per guadagnare il consenso dei più? Qualcosa di buono da bere e da mangiare devi dare, se in massa te li vuoi portare.” Schopenhauer.
Per Manto: l'impianto di Olmeto è ancora in funzione anche se hanno cercato di chiudere un suo fratello al Passaggio di Bettona accusando una 20 di dirigenti di disatro ambientale.
Un cordiale saluto a tutti.
_________________ “ Prima di Giove non v’erano contadini che coltivassero la terra, né era lecito delimitare i campi tracciando confini: tutto era in comune e la terra, senza che le fosse richiesto, produceva spontaneamente e con generosità ogni cosa.” Virgilio.
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15/09/2009, 14:47 |
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grintosauro
Iscritto il: 01/01/2009, 8:57 Messaggi: 21981 Località: chieri (torino)
Formazione: agrotecnico specilizzazione zootecnica da carne
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non cheidiamo aiuti di stato , ma equita nei trattamenti , che le regole che valgono in italia valgono anche per l'estero ,e fino ad ora nonmi pare che questo avvenga.
perche se all'estero sopratutto nell'est europa hanno delle contribuzoni piu basse , per effetto di politiche sociali piu a buon prezzo , per la quasi inapplicazione di normative a tutela dellìambiente in senso lato e della slaubrita dei lavoratori , non vedo perche noi dobbiamo farne le spese
se sopratutto nelle carni suine e nei formaggi tipici , e ragionevole che latte e suini per produrre tipicita italiane debba essere prodotto in italia, come del resto tipicita francesi sono fatte partendo da amterie prime francesi ( e guai a provare a dire ai francesi a fare dei formaggi di capra con latte marocchino..) non vedo perche ci si debba scandalizzare.
a questo puinto come la vedi perche dovrei scandalizzarmi quando vedo degli operai che vengono licenziati , hanno solo da torvarsi un posto di alternativo , e sopratuto di smette di inquinare prendendo i mezzi pubblici per andare al lavoro e sopratutto x stare in salute farsi 7 oppure 8 km a piedi per andare ( e 8 per tornare)
sul fatto dei reflui zootecnici , perche dovremo aumentare i costi facendo dei biodigestori , e dasecondo te da quale fonte arriva al sostanza organica nel terreno , se non en apporto dalle concimazioni organiche?
_________________ Non sto bene come vorrei, ma neanche male come vorrebbero.
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15/09/2009, 15:51 |
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grintosauro
Iscritto il: 01/01/2009, 8:57 Messaggi: 21981 Località: chieri (torino)
Formazione: agrotecnico specilizzazione zootecnica da carne
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poi nn riesco a capirre in itlaia il potere dia cquisto e' diminuito , trasferitevi dove il potere economico e' piu a vostro vantaggio, mica avete a che fare con una territorialita come noi, anzi sicuramente avete emno probelmi a trasferivi voi , che spostare uan azienda a gricola in zone piu consone , e con meno problemi , come stanno facendo molte aziende che dal cuneese si stanno postandonei territori tra asti e alessandria , per effetto di delocalizzazioni .
non risco a capire perche una decina di anni fa l'olanda e il canada , si sono accordati per spostare aziende zootecniche nel nord america, raddoppiando la quota altte europea e moltiplicando x 5 la superfice aziendale , per una carenz di altte in candada, e per abbassare i nitrati in falda in olanda.
ma voi credete ancora alla bufala che lo abbaino fatto per che hanno avuto sostegni economici , o perche hanno dato loro una posibilita di sviluppo
ma voi credete che dando un incentivo senza una concretezza , ripartano gli investiemnti , edi conseguenza riparta l'indotto .
anzi diro di piu , a noi i contributi ,che vanno poi sempre ai soliti guardacaso , lasciano il tempo che trovano .
_________________ Non sto bene come vorrei, ma neanche male come vorrebbero.
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15/09/2009, 15:58 |
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grintosauro
Iscritto il: 01/01/2009, 8:57 Messaggi: 21981 Località: chieri (torino)
Formazione: agrotecnico specilizzazione zootecnica da carne
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perche e' molto piu sicura una certezza di mercato per far smuovere gli investimenti , che un contributo dai margini sempre molto poco nitidi .
per lo sviluppo , per aumnetare al visibilita del prodotto sul mercato ,
per migliorare la reddititivita dell'azienda,per comprare attrezzatura innnovativa
ma che significa , e' solo fumo negli occhi per chi nn si occupa di agricoltura
di piuttostoci battiamo perche i prodotti alimentariitlaiani , siano fatti da produzioni agricole italiane
di piuttosto , che cerchiamo di salvaguardare i terreni marginali , diffrenziando le produzioni , cercando su quei territori di fare delle culture ad uso energetico .
per la miseria gli abitanti della penisola scandinava si scaldano per la maggior parte con il legname delle loro foreste , come sottoprodtto delel centrale eletriche .
possiile che loro riescono senza tante polemiche e qui fra un po non si possono creare centreli eletriche che funzionino con le vecchie ruote dei mulini ad acqua?
_________________ Non sto bene come vorrei, ma neanche male come vorrebbero.
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15/09/2009, 16:05 |
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