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Re: invito i "colleghi moderatori" a scrivere di se stessi

16/01/2011, 23:35

Andiamo alla parte agraria, dopo quattro anni di vita beata come figlio unico arriva mio fratello che sconvolge la mia monarchia assoluta, così comincio a stare di più con le mie nonne, giorni, settimane, mesi, trascorrendo addirittura un intero anno con una di loro, esigenze di lavoro, trasferimenti e altro, cose della nostra famiglia. Le due nonne sono Michela la mamma della mia che è di Avola provincia di Siracusa e la nonna Ciampanelli di Sartirana Lomellina Pavia ed ecco ripresentarsi le città delle lontane origini, con loro trascorro molto tempo e se devo essere sincero mentre scrivo soffro un pochino pensando che non ci sono più e quanto tempo mi hanno dedicato con pazienza e mi manca il loro amore, con loro vivo la campagna, non sono contadine ma la conoscono, la capiscono ci sono nate è indiscutibilmente il loro mondo e mi invitano ad entrarne dentro. Ricordo come ora le passeggiate con la nonna Michela tra i mandorli fioriti, le api che lei si faceva posare sulle mani e poi si avvicinava piano piano per farmele vedere da vicino, i giganteschi carrubi, il profumo del gelsomino, mi portava al frantoio, alla fabbrica delle essenze, sul calessino tirato da un'asinella che visse in famiglia per moltissimi anni fino alla sua morte naturale, e mi insegnava ad aprire il fichi d'india, a fare la conserva mi raccontava le vicende della famiglia, piccoli proprietari che vivevano del loro lavoro sulla loro terra. C'era anche una stalla e le vacche mi sembravano enormi e così i cavalli, chiedevo chiedevo perché volevo sapere. La nonna Ciampanelli mi portava lungo le risaie, la nebbia fredda della mattina, le rane che gracchiavano saltando dagli argini nell'acqua bassa tra il riso verde, l'imponenza del canale Cavour, il caseificio, l'allevamento dei maiali e anche qui grandi cavalli, il giovedì in cui le porte della grande casa si aprivano e si dava da mangiare a chiunque ne facesse richiesta, la venerazione per don Bosco che qualche tempo prima aveva frequentato la nostra casa. Mi comincia ad interessare sempre di più alla campagna parlavo con chiunque e domandavo, chiedevo, quando era possibile aiutavo, ed essendo un ragazzotto dotato di grande passione e un discreto vigore cominciai ad imparare tante piccole cose pratiche che non ho mai dimenticate. Il militare che doveva nascere in me lentamente è diventato un contadino e questo sono rimasto, saluti, Mario

Re: invito i "colleghi moderatori" a scrivere di se stessi

17/01/2011, 0:05

almeno dall'avatar un certo aspetto marziale trapela ...
bella storia e bel racconto ... complimenti ...
i ricordi dell'infanzia sono sempre indelebili ...
un saluto Emilio

Re: invito i "colleghi moderatori" a scrivere di se stessi

17/01/2011, 12:16

bellissimo il tuo racconto Mario...commovente: mi ricorda la mia infanzia (per la parte della nonna del Nord), vissuta anche nel mio caso in campagna. Capisco anche l'attaccamento alle nonne...sono delle supermamme!
ciao

Re: invito i "colleghi moderatori" a scrivere di se stessi

17/01/2011, 16:16

Mario ha scritto:Sono nato dalla fusione di due famiglie lontane per posizione geografica ma molto vicine per i valori condivisi, le mie origini sono borghesi, piccola borghesia per quanto riguarda la famiglia di mia madre, siciliana e media e agiata quella di mio padre, lombarda. Più esattamente Siracusa da un lato, Pavia/Milano l'altra, in queste due aree geografiche noi identifichiamo l'origine della nostra famiglia. Quindi non sono nato in campagna ma in città. Media o grande, la metropoli è la mia casa, mi muovo disinvoltamente, trovo quello che cerco e ne condivido lo stile di vita. Ho studiato, diploma prima con un po' di sgomento familiare per la mia scelta di frequentare l'Istituto Agrario, tutti escluso nessuno in famiglia, a cominciare da mio padre, avevano o frequentano il liceo classico e scientifico, l'università dopo. Il giorno lavoro e la sera vivo la mia bella città Firenze, qui vivo ormai da quasi 40 anni, sia pure con delle interruzioni. Questa in grande sintesi è la mia storia se mi volto indietro e getto uno sguardo al mio recente passato. In realtà le cose si complicano in quanto i maschi della mia famiglia hanno prevalentemente servito lo stato, la Repubblica dopo e prima il Regno. militari in gran parte, senza escludere niente: dall'esercito alla marina, polizia, carabinieri, diplomazia, mio nonno lanciere nella Pinerolo Cavalleria, guastatore mio padre, in polizia l'altro nonno, alti e bassi gradi, mostrine di tutti i colori, onorificenze, croci e cimiteri di guerra. Regolarmente decimati nei vari conflitti che abbiamo servito con alto senso dello stato, nessuno è mai fuggito in svizzera nei momenti di crisi, tanto per dirne una, con questa educazione sono stato cresciuto. Ma attenti, gli uomini militari sposano le donne che incontrano nei loro continui trasferimenti ed ecco comparire altre regioni, centro, nord e sud si incontrano ripetutamente altalenandosi in un carosello e qui molte donne del mio passato sono di altra provenienza, mia madre nasce a Spoleto, mio padre a Tortona io e mio fratello a Caltanissetta in seguito ad un trasferimento di servizio. Con tutto questo ecco che si presenta la vita rurale e storie diverse, adesso vi saluto perché mi stanno suonando alla porta, scusate se c'è qualche errore non lo rileggo, saluti, Mario

................................................grande MARIO sei stato un "ribelle" nella tua famiglia molti avrebbero abbassato la testa e seguito la famiglia!! ;)

Re: invito i "colleghi moderatori" a scrivere di se stessi

17/01/2011, 16:28

beh che dire visto che idea che ho avuto?
e quando è possibile avere autentiche testimonianze di personaggi"famosi"??
Forza Marione sei appena arrivato al 18° anno.Raccontaci anche qlc dettaglio del tuo esame di stato quando era veramente l'esame di stato

Re: invito i "colleghi moderatori" a scrivere di se stessi

17/01/2011, 16:44

:o .....ei ma curcuma?.....che ci bacchetta sempre nella sezione polli? :lol:

Re: invito i "colleghi moderatori" a scrivere di se stessi

17/01/2011, 18:21

Ciao a tutti,
gran bella idea di Eugenio. Mi presento anch'io.

Mi chiamo Michele, sono un molisano nato in America nel lontano 1975 e tornato al paesello all'età di 5 anni.
Dopo aver preso il diploma di geometra, per non far spendere troppi soldi ai miei genitori ho scelto fra i corsi di laurea attivi vicino casa mia e così mi sono iscritto a Scienze e Tecnologie Alimentari. In 6 anni ho imparato tante belle cose, peccato però che in regione non ci siano grosse possibilità di spendere questa laurea.
Nel 2001 ho discusso una tesi sull'effetto degli antociani sul colore dei vini rossi, poi da allora non mi sono più occupato di vino. Mi ha sempre affascinato la produzione di formaggi, salumi, la panificazione e la produzione di olio e speravo di lavorare in uno di questi settori.
Poi ho lasciato il Molise per un corso al Nord e dopo pochi mesi mi sono ritrovato a lavorare a Roma nel campo dell'igiene degli alimenti. Sono rimasto nella capitale per 5 anni durante i quali ho sempre cercato di tornare in Molise disturbando anche qualche politico per avere un posticino sicuro.... tempo perso, tante delusioni, ma la cosa sensazionale è che da allora ho iniziato a odiare il posto fisso. Ho deciso di tornare comunque in Molise, sposarmi e cercare un modo per vivere dignitosamente.

Proprio in quel periodo mi è arrivata la proposta di collaborare al progetto Policoro ( www.progettopolicoro.it ) e occuparmi dell'organizzazione di incontri e corsi per i giovani della mia diocesi finalizzati all'avvio di impresa. In 3 anni ho maturato l'idea di avviare impresa nei settori che più mi affascinano: la trasformazione e la produzione. Il tutto con le mie forze e la mia passione, sapendo che eventuali finanziamenti pubblici servono solo per aiutare a partire, ma poi bisogna andare avanti con le proprie gambe, pena il fallimento di un progetto.

Dopo il progetto Policoro, in Diocesi hanno deciso che avevano ancora bisogno di me, per cui ora collaboro con la Caritas Diocesana per i Centri di Ascolto e sto pensando al modo di utilizzare la mia esperienza per aiutare i più disperati e le famiglie senza lavoro. Sto testando la produzione di zafferano e mi sto avviando all'apicoltura. L'idea è quella di creare una sorta di "incubatore d'impresa" per ridare speranza alle famiglie in difficoltà che inizialmente impareranno e poi produrranno da soli. Nessuno si arricchirà, ma almeno avranno la possibilità di condurre una vita sobria e senza pretese (poi per questo c'è molto da dire, ma intanto ci vogliamo provare).

Contemporaneamente ho pochissimi clienti che sto seguendo per l'autocontrollo dell'igiene, ma per questo non dedico più 10 giorni l'anno!!

Ho un bimbo di 2 anni che in tutti questi impegni mi dà tanta voglia di andare avanti e progettare anche per lui, ma la cosa che rimpiango di più è il non riuscire più a ricavarmi del tempo per andare in Mountainbike

Fine della mia storia
Michele

Re: invito i "colleghi moderatori" a scrivere di se stessi

17/01/2011, 19:43

eugenio ha scritto:....Forza Marione sei appena arrivato al 18° anno.Raccontaci anche qlc dettaglio del tuo esame di stato quando era veramente l'esame di stato


L'esame di maturità che ha fatto Mario è lo stesso che hai fatto tu (la riforma è del 1969; la riforma Berlinguer c'è dal 1999).
Marco

Re: invito i "colleghi moderatori" a scrivere di se stessi

17/01/2011, 22:49

chiedo venia pensavo marione fosse più anziano
cmq a onor del vero per quello che conosco io un perito agrario fino ai primi anni 70 valeva molto più di un laureato in scienze agrarie dei tempi recenti e questo nn per sminuire i laureati ma per dare il giusto premio ai vecchi PERITI AGRARI

x miche75
bello anche il tuo racconto xrò ti chiedo di integrare anche con storie sul tuo corso di studi, su tuoi problemi scolastici, sui motivi della tua scelta di studi(al di là del risparmio economico),etc

Re: invito i "colleghi moderatori" a scrivere di se stessi

18/01/2011, 0:02

eugenio ha scritto:... ti chiedo di integrare anche con storie sul tuo corso di studi, su tuoi problemi scolastici, sui motivi della tua scelta di studi(al di là del risparmio economico),etc


bene, allora passiamo al secondo tempo:

se a Campobasso ci fosse stata la facoltà di architettura, probabilmente mi sarei iscritto a quella (e menomale che non c'era) ma ho scelto Scienze e Tecnologie Alimentari perché gli alimenti mi hanno sempre affascinato, sin da piccolo e le altre facoltà non mi attiravano affatto.
Dopo un paio di mesi di lezioni volevo abbandonare per mettermi a lavorare, poi mi sono preso un po' di tempo e ho deciso di provare con il primo esame, matematica, presi un meritato 30 che mi fece desistere dal desiderio di abbandonare. Peccato che il secondo esame, chimica generale e inorganica, non mi andava proprio giù: accettai a malincuore un bel 18 e continuai l'università.
Superai gli esami successivi senza particolari difficoltà; con l'esame di chimica organica capii cos'era la chimica e me ne innamorai. Ma l'esame più tosto e più affascinante è stato quello di Biochimica con il prof. Passarella... un genio, anche se se la tirava un po'.

Durante l'università non facevo altro, a volte aiutavo mio padre nel montaggio di infissi in alluminio e ferro, ero impegnato in un gruppo scout, ma non avevo grossi impegni extra accademici.

Ho conosciuto il prof. Luigi Grazia di Modena che mi ha fatto avvicinare alla microbiologia applicata agli alimenti, fantastico!! Quando poi l'ho sentito fare un commento su di me con un suo assistente sono cresciuto di altri 20 cm: "non dovevamo farcelo scappare", avevo appena chiesto la tesi al prof. di tecnologia delle bevande alcoliche.

Ho sofferto per gli ultimi 2 esami, ma in particolar modo per l'ultimo: fisiologia della nutrizione, un esame meraviglioso, ma io ero proprio cotto, non avevo voglia di studiare e, soprattutto, volevo lasciare quell'università; non ricordo se ho preso 19 o 21, ma ero l'uomo più felice del mondo perché avevo terminato tutti gli esami!!

L'esame di stato mi diede qualche problemino. Decisi di provarlo quando ero a Roma per lavoro. Ricordo di aver svolto alla grande una traccia sugli oli da olive e relativa normativa, ma al presidente della commissione (che conoscevo personalmente e gli davo pure del tu) non piacque. L'esame non lo passai e venni a sapere che c'erano stati dei contrasti tra i membri della commissione. Mi incazzai come una iena perché questo prof. non mi dava motivazioni valide, avrei preferito che mi dicesse la verità, l'avrei accettata più volentieri.
L'anno successivo, il 2005, ci riprovai e andò tutto bene.

Prima di lasciare Roma (vedi racconto prima parte), nel 2006, decisi di provare un concorso al ministero della salute. Un'esperienza molto edificante: per la prima volta mi resi conto che con un po' di impegno si riesce a raggiungere qualsiasi obiettivo. Per un solo punto ero stato escluso alla prima delle due prove, ma ero soddisfatto comunque perché ci avevo creduto e avevo studiato molto, peccato per alcuni errori banali, ma ero fiero di essermi piazzato 172 su 2000.

Chiudo qui, se poi mi viene in mente qualcos'altro lo aggiungo
ciao
Michele
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